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domenica 8 dicembre 2019

TUMORI: LINFOMA NON HODGKIN, CON PET NEGATIVA NIENTE RADIO E MENO CHEMIO =

DOMENICA 08 DICEMBRE 2019 14.02.36

TUMORI: LINFOMA NON HODGKIN, CON PET NEGATIVA NIENTE RADIO E MENO CHEMIO =

ADN0346 7 CRO 0 ADN CRO NAZ TUMORI: LINFOMA NON HODGKIN, CON PET NEGATIVA NIENTE RADIO E MENO CHEMIO = Studio a Congresso ematologi Usa detta nuovo standard terapeutico Orlando, 8 dic. (dall'inviata dell'AdnKronos Salute Paola Olgiati) - Anche contro il cancro, 'less is more': meno cure una persona può ricevere per combattere un tumore efficacemente e prima, e meglio è per la sua qualità di vita e il bilancio dei costi economici. Per la maggior parte dei malati nelle prime fasi di linfoma diffuso a grandi cellule B (Dlbcl), la forma più comune di linfoma non Hodgkin (Nhl), questo approccio potrebbe diventare il nuovo standard terapeutico secondo uno studio presentato al 61esimo Congresso dell'Ash (American Society of Hematology) a Orlando, in Florida. "I pazienti con Pet negativa - affermano gli autori - possono evitare in sicurezza la radioterapia post-chemio, riducendo anche i cicli di chemioterapia". L'indicazione suona ancora più importante considerando che a condurre il lavoro - guidato da Daniel Persky dell'University of Arizona Cancer Center e discusso al meeting in una sessione dedicata - è stato lo Swog Cancer Research Network finanziato dal National Cancer Institute, parte dei National Institutes of Health (Nih). Lo stesso Swog che dal 1998 in poi ha dettato la linea da seguire nel trattamento del Nhl: uno schema di cura che per i malati con Dlbcl in stadio limitato combina 6 cicli di chemio-immunoterapia R-Chop (rituximab più ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisone) e radioterapia. (segue) (Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 08-DIC-19 14:02 NNNNDOMENICA 08 DICEMBRE 2019 14.02.36

TUMORI: LINFOMA NON HODGKIN, CON PET NEGATIVA NIENTE RADIO E MENO CHEMIO (2) =

ADN0347 7 CRO 0 ADN CRO NAZ TUMORI: LINFOMA NON HODGKIN, CON PET NEGATIVA NIENTE RADIO E MENO CHEMIO (2) = (dall'inviata dell'AdnKronos Salute Paola Olgiati) - Il nuovo studio ha coinvolto 132 pazienti con Dlbcl in fase I e II, senza limiti di età all'arruolamento. I partecipanti, mediana 62 anni, sono stati sottoposti a Pet dopo 3 cicli R-Chop: quelli negativi ne facevano un quarto mentre gli altri passavano a radioterapia e radio-immunoterapia, con una Pet finale a 12 settimane dal termine del trattamento. Dopo un follow-up medio di circa 5 anni, per i sopravvissuti dei due gruppi i risultati apparivano "eccellenti": il 91% dei pazienti che non avevano ricevuto radiazioni era ancora vivo, con un 89% libero dal cancro; le percentuali erano del 93% e dell 86% rispettivamente fra i malati sottoposti a radioterapia. "Con un 89% in remissione dopo soli 4 cicli di chemio", Persky ritiene che una "terapia Pet-guidata" possa rappresentare "il nuovo standard terapeutico per il Dlbcl limitato". Specie considerando i dati di un trial tedesco presentato al Congresso Ash dell'anno scorso, in cui un sottogruppo di pazienti più giovani ha risposto bene a 4 cicli R-Chop (invece di 6) insieme a 2 cicli di rituximab in monoterapia. "In entrambi gli studi - commenta Persky - vediamo che molti pazienti possono evitare le radiazioni e ricevere meno chemioterapia, comunque con risultati eccellenti. Significa finire prima di curarsi, con minori effetti collaterali e costi inferiori. Credo che medici e malati siano d'accordo: meno terapia anticancro si può fare, e meglio è". (Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 08-DIC-19 14:02 NNNN

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