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giovedì 27 ottobre 2022

DEMOCRAZIA E OCLOCRAZIA

 

DEMOCRAZIA E OCLOCRAZIA

Da ricerche fatto dalle varie Agenzie specializzate, tra cui la TECNE, il 36,09% degli italiani aventi diritto al voto non ha votato alle ultime elezioni; la % d’astensione raggiunge la vertiginosa vetta del 45% tra gli operai. Pertanto, il dato più eclatante delle ultime elezioni non è l’inneggiare alla prima donna; dato comunque sessista in quanto conformisticamente e tradizionalmente classista; ma è quello di un paese che vive sulle ingiustizie sociali e le disuguaglianze maggioritarie grazie al volere dei ricchi.

Dal 92,19% di partecipazione degli italiani al voto nel 1948, si è precipitatati al 63,91% di quest’anno: sui i 50 milioni e 869.000 milioni di italiani oggi aventi diritto al voto politico, la lista proporzionale di Fratelli d’Italia ha ottenuto 7.302.517 voti di lista. In altre parole; con il consenso del solo 14% degli italiani aventi diritto al voto, la Giorgia Meloni viene sostanzialmente presentata dal club dei letterati pennivendoli come la nuova provvidenza (donna o uomo che sia), caduta dall’alto dei cieli divini senza la bene placida benedizione del capo religioso terrestre; (anzi). A prescindere dalle ultime sceneggiate di facciata che maldestramente recitano il voltagabbana rispetto alle nostalgiche idee neofasciste insite strutturalmente nel personaggio, per di più tante volte dichiarate anche in fase pre elettorale; siamo probabilmente alla vigilia di un rinnovato regime d’ancien, sorretto dagli habitué dei tribunali Berlusconi; Salvini e compagnia Ministeriale cantando.

Sappiamo che il capolavoro di un centro destra maggioritario, pur avendo nel paese meno voti del centro sinistra, è stato reso possibile da stupide speranze di potere, ideato dall’anti-comunista Matteo Renzi e messo in opera tramite il suddito Ettore Rosato; ciò ha dato la stura ai moderati; ai conformisti; ai liberali moderni; alla maggioranza silenziosa; ai taja e medega; di rivivere lo stesso cliché dei saggi centristi liberali moderati di cent’anni fa quando, in comune con gli imprenditori del Nord finanziatori dagli assalti squadristi alle Camere del Lavoro, (molto più gravi di quella alla Cgil del 9/10/2021), favorirono l’ascesa del Duce al potere.

Nel nuovo/vecchio Governo la Giorgia Meloni ha voluto Ministri tra i quali brillano;  la Daniela Santanchè; (“il denaro è il primo valore della vita“); il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (che come primo provvedimento ha ordinato alla Sapienza le violenze sugli studenti, seguito immediatamente dalla  proibizione dell’attracco nei porti italiani delle due navi ONG parcheggiate nel Mediterraneo; 1400 sono gli immigrati da salvare, ma il Ministro fa cristianamente sapere che le norme non lo consentono, contribuendo così alla morte per fame e per sete di due gemellini con un mese di vita); Alessandra Locatelli alla Disabilità, (quella famosa perché alle prime ore dell’alba ha mandato gli idranti per pulire le strade di Como dai puzzolenti migranti accampati sui marciapiedi).  

Anziché analizzare scientemente le attuali similitudini o meno con il passato, l’élite dei caminetti televisi, (il tamburo della nuova banda d’Affori che suona ai 550 pifferi) è quasi tutta impegnata a rassicurarci che ciò non potrà esserci pericolo di neo-fascismo; Concita De Gregori e altri giornalisti da perfetti conservatori del sistema hanno paragonato le recenti violenze alla Sapienza a quelle della Polizia al G8 di Genova del 2001; cioè con il nuovo Governo nulla è cambiato

Il potere è falsamente democratico in quanto gestito con modalità anti oclocratiche, (cioè contro i bisogni delle masse), nella disinformazione dei molti. La diseguaglianza si è fatta disumanità; questo è regime dittatoriale schiavistico retto dall’interessato propagandismo mercantile; la politica non è più partecipazione (la Polis); ma mera gestione del potere; che così com’è va combattuta e cambiata riarmando il sapere e le coscienze popolari.

Enrico Corti

28 ottobre 2022

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