da Enrico Corti
| 10:35 (1 ora fa) |
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I capi banda e i mestieranti.
Per rimettere in agenda la costruzione del discusso Ponte sullo Stretto di Messina, (progetto già bocciato dagli geologi), Matteo Salvini fa le carte false per ottenere entro l’anno il si definitivo dal Comitato Interministeriale di Programmazione Economica (CIPE), per poterlo così inserire nell’attuale Manovra Finanziaria; ideando per questo un Blitz banditesco (in quanto fuori da ogni regola amministrativa); gestito dal “pirata della Malesia“ Sottosegretario Alfredo Mantovano con la complicità del duo Giorgia Meloni/Raffaele Fitto; dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione /FSC) sono stati dirottati illecitamente 6 miliardi e 312 milioni di euro, al fine di riportare la spesa per il ponte ai preventivati costi di 14 miliardi e 700 milioni di euro.
Il Prof. Alberto Ziparo, Ordinario per la Pianificazione urbanistica all'Università di Firenze e che fa parte del gruppo tecnico-scientifico che ha effettuato le analisi sul ponte ha affermato; "non c'è mai stato un progetto esecutivo per il ponte; tutte le verifiche sono sempre state negative; tutti gli annunci ministeriali non sono gestiti da tecnici esperti ma direttamente dal “politico“ Salvini; annunci confusi e propagandistici in linea con l’incolta la personalità del Ministro.“
L’anti rigorosità scientifica di Salvini e della Banda di Governo sulle “grandi opere“; è ovviamente controbilanciata dalla ferrea rigorosità risparmiatrice sui bisogni sociali; vedi per esempio il fondo pensioni; già tagliato di 10 milioni nel 2023; l’attuale manovra taglia un altro milione dal Fondo pensioni.
Per aiuti militari e finanziari a Zelensky, nel 2023 l’Italia ha speso un miliardo e 600 milioni di euro; per la Difesa nel 2016 l’Italia ha speso 1 miliardo e 900 milioni; nel 2023 due miliardi e 500 milioni, quindi con un aumento del 32%.
Significativamente l’Italia è con Usa e GB uno dei pochissimi paesi che dispone di una pattuglia aerea acrobatica chiamata “Frecce Tricolori; ogni ora di esibizione dei 9 aerei che la compongono ci costa 61.000 euro; un’intera parata 2 milioni; solo per spese vive la pattuglia costa 8 milioni di euro all’anno; a detta deli stessi studiosi miliari indipendenti e considerato lo stato sociale e dell’economia italiana, denunciano che i costi per “le Frecce Tricolori“ sono elevatissimi, inutili, superflui e inquinanti.
Questi sono fatti; ma per la quasi totalità dei giornalisti italiani quel che più conta è il nuovo gioco di società; quello del moderno stregone che, a prescindere dalla realtà, si appella al mistero irrazionale del predire; fatta salva la sicurezza esternata sulla durata del Governo data certa sino alla scadenza naturale del 2027; utilizzando strumentalmente le problematiche “della mancanza di alternativa per le ristrettezze del campo largo“.
È vero che la Schlein e Conte dovrebbero saper meglio gestire i problemi reali e le relative iniziative incisive; a partire dalla pace tema possibilmente affrontabile unitariamente se entrambi i due studiassero meglio la storia sulla nascita dei conflitti, evitando i moderni liberal-pressapochismi.
Ma è anche vero che certi giornalisti devono smettere di giocare al “sicuro indovino“; questi hanno sbagliato mestiere; non avendo scelto di fare i contadini; non hanno ancora appreso come azionare la zappa senza darsela sui propri piedi.
Questi giornalisti daranno dignità alla professione se finalmente prenderanno coscienza che l’unità tra gruppi cementata sull’interesse privato è facile; è cosa diversa e complicata quando la devi conquistare sui bisogni della classe o della collettività; diversamente, si aggiungono ai megafoni di Giorgia Meloni: che già ne ha troppi in tutti i giornale della destra e di finto centro.
Enrico Corti
2 dicembre 2024
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