da Enrico Corti
| 20:03 (18 minuti fa) |
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La coerenza, l’autonomia intellettuale e la conservazione
Il 10 c.m. ho incontrato grandi difficoltà a raggiungere l’Osp. San Giovanni per un vitale controllo al defibrillatore cardiaco che porto; il percorso era bloccato da una concentrazione di 5 mila tra politici, imprenditori e faccendieri convocati da Giorgia Meloni per spartirsi tra loro 10 miliardi di euro di presunti finanziamenti per la “ricostruzione dell’Ucraina”; in realtà è stata un’azione di distrazione di massa per occultare l’invio in di armi nell’Ucraina governata da politici, esercito, servizi segreti e corpi politicizzati della banda nazionalista Azov diretta dal neo-nazista Bandera; ma anche per annebbiare le difficoltà economiche e sociali dell’Italia collezionate dal Governo di centro-destra; per comprendere il valore dei 10 miliardi; questi vanno rapportati ai soli 139 miliardi spesi in complesso nel 2024 per tutta la sanità pubblica italiana.
Con la regia di Zelensky, in Ucraina sono stati messi fuori legge i Partiti Socialista; Socialista Progressista; Unione delle Forze di Sinistra; Piattaforma d’Opposizione x la Vita; Comunista e altri sette; contro la libertà di stampa recentemente sono stati arrestati i giornalista internazionali Giorgio Bianchi, Kit Klarenbergha, Yurly Tkachev, Gonzalo Lira (quest’ultimo fatto morire in carcere) e molti altri; è stato arrestato anche Gregori Osovyil, Seg. Gen. di un sindacato dei lavoratori forte di tre milioni di iscritti.
Ora la “pontiera serva di Donald Trump” Giorgia Meloni a fronte dei dazi imposti dagli Usa del 30%, non fa che ipocriticamente aggrapparsi ad una trattativa resa impossibile da una decisione già presa; (è come chiedere all’affarista lo sconto dopo aver già pagato); facendo umilmente umiliare il nostro paese; da parolaia fifona qual è, anziché prendersela con Trump e timorosa di reazioni del padrone con licenziamento; si “irrita“ pedissiquatamente con Macron.
Senonché all’adunata del 10 raccolta dalla Meloni è soccorso anche Sergio Mattarella; che ha portato il suo mattone per la causa della libertà dichiarando; da Roma deve partire il chiaro messaggio “per un’Europa libera Kiev non è sola».
Considerati i dati richiamati innanzi, se ne deduce che alla Presidenza della Repubblica non si conosce il reale stato politico dell’attuale Ucraina; o peggio ancora; che Sergio Mattarella è uno smemorato storico contradditorio di se stesso in quanto dimentico che nel 1999, da Ministro della Difesa, autorizzò per conto della “democratica e libera NATO“ e violando il Diritto Internazionale il bombardamento della Città di Belgrado da parte di arei italiani, causando 2.500 morti civili, decine di migliaia di feriti: la distruzione di 300 tra ospedali e scuole; 30 miliardi di danni materiali; il tutto giustificato come “intervento umanitario“.
Ancora più grave è il dubbio sul comportamene da ex democristiano pregiudizialmente anti rosso; più propenso alla politica del conservare piuttosto che all’autonomia intellettuale.
Enrico Corti
13 luglio 2025
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