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mercoledì 22 gennaio 2025

Almasri, Arci: pagina vergognosa nella storia della Repubblica

 

MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2025 18.14.54

Almasri, Arci: pagina vergognosa nella storia della Repubblica

Almasri, Arci: pagina vergognosa nella storia della Repubblica Almasri, Arci: pagina vergognosa nella storia della Repubblica Migraglia: "Pretendiamo risposte chiare e trasparenza" Milano, 22 gen. (askanews) - "Il caso Almasry rappresenta una delle pagine più vergognose della storia della Repubblica. Un noto criminale, accusato di gravi responsabilità per le atrocità e i crimini contro l'umanità perpetrati nei lager libici, è finito, apparentemente per caso, nelle mani delle nostre forze dell'ordine". Così Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci nazionale, dopo la scarcerazione del capo della polizia giudiziaria libica. "Su di lui - ricorda Miraglia - pende un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale. Eppure il governo italiano, che negli ultimi due anni ha dichiarato innumerevoli volte di voler combattere i trafficanti in tutto il 'globo terracqueo', invece di adempiere al proprio obbligo di consegnarlo ai giudici dell'Aja per un giusto e pubblico processo, lo ha rimesso in libertà, rispedendolo in Libia, presumibilmente con un volo militare pagato dai contribuenti. Un'azione che gli consentirà di proseguire indisturbato le sue attività criminali". "Perché - domanda Miraglia - il governo si è sottratto ai suoi obblighi? Questo comportamento solleva interrogativi gravi e legittimi, ai quali è indispensabile fornire spiegazioni pubbliche. Almasry era forse in possesso di informazioni compromettenti per l'Italia? Ha minacciato di favorire nuove partenze dalla Libia se non fosse stato liberato immediatamente? È stata intavolata una trattativa? E, se sì, chi ne è stato responsabile? Come può un criminale internazionale tenere in scacco il nostro governo?". "Se l'obiettivo - aggiunge Miraglia - era dare un colpo decisivo al traffico di esseri umani in Libia, consegnare Almasry alla Corte Penale Internazionale sarebbe stato il modo migliore per farlo. Ma ciò non è accaduto". "Pretendiamo - conclude Miraglia - risposte chiare e trasparenza su questa vicenda. Lo dobbiamo al nostro Paese, alla sua democrazia e, soprattutto, alle migliaia di persone che nei lager libici sono state torturate e hanno subito indicibili violenze". red-fcz 20250122T181450Z

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