MARTINI:CHIESA INDIETRO DI 200 ANNI,PERCHE' NON SI SCUOTE?
IL CORRIERE DELLA SERA PUBBLICA ULTIMA INTERVISTA AL CARDINALE
(ANSA) - ROMA, 1 SET - ''La Chiesa e' rimasta indietro di 200
anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura? Paura invece di
coraggio?''. Sono parole di Carlo Maria Martini raccolte dal
Corriere della Sera che pubblica ''l'ultima intervista'' al
cardinale, incontrato all'inizio di agosto.
''Io sono vecchio e malato e dipendo dall'aiuto degli altri
- affermava Martini -. Le persone buone intorno a me mi fanno
sentire l'amore. Questo amore e' piu' forte del sentimento di
sfiducia che ogni tanto percepisco nei confronti della Chiesa in
Europa''. ''La Chiesa e' stanca - spiegava il cardinale -,
nell'Europa del benessere e in America. La nostra cultura e'
invecchiata, le nostre Chiese sono grandi, le nostre case
religiose sono vuote e l'apparato burocratico della Chiesa
lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi''.
Tra i consigli che il cardinale lascia per vincere la
''stanchezza'' della Chiesa c'e' quello della ''conversione'',
partendo dal riconoscimento dei ''propri errori'' e da un
''cammino radicale di cambiamento, cominciando dal Papa e dai
vescovi''. ''Gli scandali della pedofilia ci spingono a
intraprendere un cammino di conversione - ha spiegato -. Le
domande sulla sessualita' e su tutti i temi che coinvolgono il
corpo ne sono un esempio''. ''Dobbiamo chiederci se la gente
ascolta ancora i consigli della Chiesa in materia sessuale''.
Il cardinal Martini lascia una riflessione sul matrimonio:
''L'atteggiamento che teniamo verso le famiglie allargate - ha
detto - determinera' l'avvicinamento alla Chiesa della
generazione dei figli. Una donna e' stata abbandonata dal marito
- cita come esempio - e trova un nuovo compagno che si occupa di
lei e dei suoi tre figli. Il secondo amore riesce. Se questa
famiglia viene discriminata, viene tagliata fuori non solo la
madre ma anche i suoi figli. Sei genitori si sentono esterni
alla Chiesa o non ne sentono il sostegno, la Chiesa perdera' la
generazione futura''. E ancora: ''La domanda se i divorziati
possano fare la Comunione dovrebbe essere capovolta - dice -.
Come puo' la Chiesa arrivare in aiuto con la forza dei
sacramenti a chi ha situazioni familiari complesse?''. (ANSA).
Y14
01-SET-12 09:13 NNNN
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