Aldrovandi/ Tilt: presto in divisa i poliziotti
condannati
"Perché mai dovremmo sentirci tutelati dallo Stato?"
Roma, 29 lug. (TMNews) - "Qualche ora, un giorno, un mese ancora
e saranno tutti liberi. Hanno finito di scontare la pena di tre
anni e sei mesi (in realtà solo 6 mesi, visto che per i restanti
hanno goduto dell`indulto) Pollastri, Forlani, Segatto e Pontani,
gli agenti condannati per l`omicidio colposo di Federico
Aldrovandi". Così si afferma in una nota di Tilt, rete di
associazioni impegnate nel sociale.
"Già si trattava di una pena ridicola rispetto a quello che ci
immaginavamo avrebbero dovuto scontare gli agenti che hanno
spezzato la vita di Federico, per strada e senza pietà, perché
quella vita non tornerà mai indietro - si aggiunge - Ma diventa
indigeribile sapere che, passati i sei mesi di sospensione,
torneranno ad indossare la divisa, quella di chi dovrebbe
proteggere il cittadino, e non ucciderlo: per un regolamento
interno al corpo di polizia non è prevista la sospensione a vita
dal servizio per condanne inferiori ai quattro anni. Per legge
quindi degli assassini potranno tornare impunemente a svolgere il
loro lavoro di tutori dell`ordine. Come si può accettare?".
Tilt continua a chiedersi: "Perché mai dovremmo sentirci tutelati
da uno Stato che dietro la facciata del rifiuto della violenza,
in realtà protegge chi uccide i suoi figli ? La divisa non può
essere una maschera sotto la quale commettere i più feroci
omicidi e per questo lo Stato italiano ha il dovere di impedire a
chi li ha commessi di ritornare a svolgere funzioni di ordine
pubblico. Lo deve alla famiglia Aldrovandi prima di tutto, lo
deve a tutti noi, che nel poliziotto vogliamo vedere qualcuno che
ci difende e non qualcuno che ci ammazza. Supporteremo
strenuamente la richiesta di espulsione dal corpo di polizia dei
quattro agenti, da sempre rivendicata dalla famiglia e dagli
amici di Federico".
Red/Nav
291742 lug 13
"Perché mai dovremmo sentirci tutelati dallo Stato?"
Roma, 29 lug. (TMNews) - "Qualche ora, un giorno, un mese ancora
e saranno tutti liberi. Hanno finito di scontare la pena di tre
anni e sei mesi (in realtà solo 6 mesi, visto che per i restanti
hanno goduto dell`indulto) Pollastri, Forlani, Segatto e Pontani,
gli agenti condannati per l`omicidio colposo di Federico
Aldrovandi". Così si afferma in una nota di Tilt, rete di
associazioni impegnate nel sociale.
"Già si trattava di una pena ridicola rispetto a quello che ci
immaginavamo avrebbero dovuto scontare gli agenti che hanno
spezzato la vita di Federico, per strada e senza pietà, perché
quella vita non tornerà mai indietro - si aggiunge - Ma diventa
indigeribile sapere che, passati i sei mesi di sospensione,
torneranno ad indossare la divisa, quella di chi dovrebbe
proteggere il cittadino, e non ucciderlo: per un regolamento
interno al corpo di polizia non è prevista la sospensione a vita
dal servizio per condanne inferiori ai quattro anni. Per legge
quindi degli assassini potranno tornare impunemente a svolgere il
loro lavoro di tutori dell`ordine. Come si può accettare?".
Tilt continua a chiedersi: "Perché mai dovremmo sentirci tutelati
da uno Stato che dietro la facciata del rifiuto della violenza,
in realtà protegge chi uccide i suoi figli ? La divisa non può
essere una maschera sotto la quale commettere i più feroci
omicidi e per questo lo Stato italiano ha il dovere di impedire a
chi li ha commessi di ritornare a svolgere funzioni di ordine
pubblico. Lo deve alla famiglia Aldrovandi prima di tutto, lo
deve a tutti noi, che nel poliziotto vogliamo vedere qualcuno che
ci difende e non qualcuno che ci ammazza. Supporteremo
strenuamente la richiesta di espulsione dal corpo di polizia dei
quattro agenti, da sempre rivendicata dalla famiglia e dagli
amici di Federico".
Red/Nav
291742 lug 13
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