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giovedì 18 dicembre 2014

TUMORI: CNR, NANOPARTICELLE D'ORO CATTURANO E UCCIDONO CELLULE CANCRO



MEDICINA: NANOPARTICELLE D'ORO IDENTIFICANO E UCCIDONO LE CELLULE TUMORALI =
Team Ifac-Cnr e Universita' di Firenze mette a punto nuovo tipo
di trattamento del cancro

Firenze, 18 dic. (AdnKronos) - Un team dell'Ifac-Cnr e dell'Università
di Firenze mette a punto un nuovo tipo di trattamento del cancro:
nanoparticelle d'oro riconoscono le cellule cancerose quando queste
sviluppano un enzima che permette loro di sopravvivere senza ossigeno.
La tecnologia, illustrata su Advanced Functional Materials, è protetta
da brevetto

Utilizzare la temibile capacità delle cellule tumorali di sopravvivere
anche in condizioni di scarsa ossigenazione per renderle riconoscibili
da parte di nanoparticelle d'oro in grado di individuarle e
distruggerle.

È quanto realizzato da un gruppo di ricercatori dell'Istituto di
fisica applicata del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifac-Cnr) e
dell'Università di Firenze. La nuova tecnologia, illustrata su
Advanced Functional Materials, è protetta da brevetto. (segue)

(Red-Xio/AdnKronos)
18-DIC-14 16:10

MEDICINA: NANOPARTICELLE D'ORO IDENTIFICANO E UCCIDONO LE CELLULE TUMORALI (2) =

(AdnKronos) - (Adnkronos) - "Le cellule tumorali si distinguono da
quelle sane per la loro 'sete' di ossigeno. Con il nostro lavoro
abbiamo scoperto che proprio le caratteristiche sviluppate per far
fronte all'ipossia possono essere utilizzate per la loro
individuazione", spiega Fulvio Ratto, autore dello studio e
ricercatore dell'Ifac-Cnr.

"In particolare, abbiamo constatato che le cellule cancerose ipossiche
reagiscono alla carenza di ossigeno esprimendo sulla membrana un
enzima chiamato anidrasi carbonica 9 (Ca9). Noi abbiamo reso
riconoscibile questa sorta di impronta da parte di nanoparticelle
d'oro fornite di un inibitore di Ca9, per esempio un sulfamidico: le
nanoparticelle in tal modo identificano e attaccano le cellule
tumorali ipossiche, che sono le più difficili da raggiungere con le
terapie convenzionali".

Una volta legate in maniera selettiva a queste cellule, le
nanoparticelle possono essere attivate con un laser per scopi sia
diagnostici che terapeutici. "A seconda del regime di esposizione
luminosa, le nanoparticelle generano ultrasuoni oppure calore, che
potrebbero essere rispettivamente impiegati per l'imaging diagnostico
oppure per la rimozione ipertermica delle cellule maligne", prosegue
Ratto. (segue)

(Red-Xio/AdnKronos)
18-DIC-14 16:10

MEDICINA: NANOPARTICELLE D'ORO IDENTIFICANO E UCCIDONO LE CELLULE TUMORALI (3) =

(AdnKronos) - (Adnkronos) - "In pratica, le nanoparticelle d'oro
possono evidenziare la presenza delle masse tumorali oppure
distruggere con il calore le cellule che le compongono", spiega Ratto.

Gli esperimenti condotti finora sono stati effettuati su cellule
coltivate in laboratorio e dimostrano che, non appena subentrano le
condizioni di ipossia, le cellule cancerose possono essere
efficacemente riconosciute e distrutte. "La strada per applicare
questa tecnologia all'uomo è però ancora lunga: sarà infatti
necessaria una complessa fase di test preclinici in modelli animali,
prima di accedere alla sperimentazione clinica. Tuttavia, abbiamo
ragione di ritenere che la sinergia tra nanotecnologie, biofotonica e
biologia cellulare - la disciplina alla base di questa ricerca - potrà
fornire uno strumento efficiente e versatile per la diagnosi e la cura
di molti tumori", conclude il ricercatore dell'Ifac-Cnr.

(Red-Xio/AdnKronos)
18-DIC-14 16:10

TUMORI: CNR, NANOPARTICELLE D'ORO CATTURANO E UCCIDONO CELLULE CANCRO =
Per riconoscerle tecnologia sperimentale sfrutta la loro
capacita' di sopravvivere in condizioni estreme

Milano, 19 dic. (AdnKronos Salute) - La capacità delle cellule
tumorali di sopravvivere anche in condizioni 'estreme', per esempio in
presenza di poco ossigeno, può essere utilizzata per renderle
riconoscibili da parte di nanoparticelle d'oro capaci di catturarle e
distruggerle. E' il principio di una tecnologia messa a punto da un
gruppo di scienziati dell'Istituto di fisica applicata del Consiglio
nazionale delle ricerche (Ifac-Cnr) e dell'università di Firenze. La
nuova metodica, illustrata su 'Advanced Functional Materials', è
protetta da brevetto.

"Le cellule tumorali si distinguono da quelle sane per la loro 'sete'
di ossigeno - spiega Fulvio Ratto, autore dello studio e ricercatore
dell'Itac Cnr - Con il nostro lavoro abbiamo scoperto che proprio le
caratteristiche sviluppate per far fronte all'ipossia possono essere
utilizzate per la loro individuazione. In particolare, abbiamo
constatato che le cellule cancerose ipossiche reagiscono alla carenza
di ossigeno esprimendo sulla membrana un enzima chiamato anidrasi
carbonica 9 (Ca9). Noi abbiamo reso riconoscibile questa sorta di
impronta da parte di nanoparticelle d'oro fornite di un inibitore di
Ca9, per esempio un sulfamidico: le nanoparticelle in tal modo
identificano e attaccano le cellule tumorali ipossiche, che sono le
più difficili da raggiungere con le terapie convenzionali".

Una volta che le cellule del cancro sono state 'agganciate' in modo
selettivo, le nanoparticelle possono essere attivate con un laser per
scopi sia diagnostici che terapeutici. (segue)

(Com-Opa/AdnKronos)
18-DIC-14 15:25

TUMORI: CNR, NANOPARTICELLE D'ORO CATTURANO E UCCIDONO CELLULE CANCRO (2) =

(AdnKronos Salute) - "A seconda del regime di esposizione luminosa -
prosegue Ratto - le nanoparticelle generano ultrasuoni oppure calore,
che potrebbero essere rispettivamente impiegati per l'imaging
diagnostico oppure per la rimozione ipertermica delle cellule maligne.
In pratica, le nanoparticelle d'oro possono evidenziare la presenza
delle masse tumorali oppure distruggere con il calore le cellule che
le compongono".

Finora gli esperimenti sono stati condotti su cellule coltivate in
laboratorio e dimostrano che, non appena subentrano le condizioni di
ipossia, le cellule cancerose possono essere efficacemente
riconosciute e distrutte. "La strada per applicare questa tecnologia
all'uomo è però ancora lunga", puntualizza lo scienziato: "Sarà
infatti necessaria una complessa fase di test preclinici in modelli
animali, prima di accedere alla sperimentazione clinica. Tuttavia,
abbiamo ragione di ritenere che la sinergia tra nanotecnologie,
biofotonica e biologia cellulare - conclude -potrà fornire uno
strumento efficiente e versatile per la diagnosi e la cura di molti
tumori".

(Com-Opa/AdnKronos)
18-DIC-14 15:25

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