Atto Camera
Interrogazione a risposta orale 3-01250
presentato daInterrogazione a risposta orale 3-01250
PALMIZIO Elio Massimo
testo di
Venerdì 16 gennaio 2015, seduta n. 364
il dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno ha recentemente riproposto, durante alcuni incontri con le organizzazioni sindacali di categoria, il piano di chiusura di 251 presidi della polizia di Stato, piano già formulato la scorsa primavera;
i tagli in questione, fortemente contestati dai sindacati di polizia, che stanno conducendo una campagna di sensibilizzazione in tutto il Paese, sono fortemente penalizzanti soprattutto per gli uffici della polizia postale e delle comunicazioni, in quanto è prevista la chiusura di una settantina di presidi che porterà un serissimo nocumento nella lotta ai reati pedopornografici on line e alle truffe informatiche;
i tagli e le chiusure interessano in maniera determinante anche la polizia ferroviaria e la polizia stradale, azzerando anche le squadre nautiche e alcuni uffici di frontiera marittima strategici, come quello di Gioia Tauro;
la soppressione potrebbe interessare anche numerosi commissariati cittadini di pubblica sicurezza, nell'ottica di una spending review che non riduce sprechi e inefficienze ma colpisce invece l'apparato della sicurezza, tentando di colmare la carenza di organico, che ammonta a circa 18.000 unità, tagliando semplicemente i presidi e facendo ricadere sugli utenti le conseguenze altamente negative che una minor presenza di presidi di polizia sul territorio comportano;
il Ministro interrogato, atteso nella giornata del 14 gennaio 2015, in Commissione affari costituzionali per rispondere ai numerosi quesiti riguardanti il piano di riordino della Polizia, ha preferito esprimersi in una trasmissione radiofonica «Radio anch'io» su Radiouno Rai – dichiarando che sul personale e gli uffici di polizia «non abbiamo chiuso niente: da quando ci sono io al Viminale fin qui il segno è stato più»;
nella medesima trasmissione radiofonica, il Ministro ha dichiarato: «Attraverso la collaborazione con i colossi del web dobbiamo costruire insieme un “contromessaggio” di valori positivi rispetto alla retorica terroristica» –:
se il Governo intenda sospendere il prospettato e ad avviso dell'interrogato «feroce» progetto di chiusura selvaggia degli Uffici di polizia e procedere, invece, ad una riforma seria che conduca ad una razionalizzazione ragionevole e concordata del sistema della sicurezza italiana;
come intenda coniugare la campagna del Dipartimento della pubblica sicurezza «Vita da social», contro il cyberbullismo e i reati informatici, con la chiusura di 73 uffici della polizia postale e delle comunicazioni in tutta Italia;
se non ritenga invece utile incrementare i presidi di polizia postale, considerate le sue stesse dichiarazioni su come i terroristi utilizzino il web per pianificare attentati, finanziarsi e colpire gli obiettivi. (3-01250)
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