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lunedì 28 settembre 2020

Veneto, Unipd: scoperto più grande diamante extraterrestre

LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2020 21.15.06

Veneto, Unipd: scoperto più grande diamante extraterrestre

Veneto, Unipd: scoperto più grande diamante extraterrestre Il ruolo del ferro metallico: lievito istantaneo per i diamanti Padova, 28 set. (askanews) - E' stata pubblicata su «PNAS» - Proceedings of National Academy of Sciences - la ricerca del team guidato da Fabrizio Nestola, Direttore del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova. La formazione dei diamanti extraterrestri contenuti nei meteoriti sarebbe dovuta a un impatto prolungato di 4-5 secondi sul corpo planetario genitore delle meteoriti che ha trasformato la grafite. Fondamentale è il ruolo del ferro metallico che, come "lievito istantaneo", riesce a sintetizzare il diamante direttamente da grafite anche a basse pressioni. La possibilità di individuare diamanti, grandi e grandissimi, nello spazio più profondo è sempre stata considerata una romantica leggenda, tuttavia è ben noto che i diamanti extraterrestri sono presenti all'interno di speciali meteoriti (ureiliti). Sulle loro dimensioni, però, non si deve fantasticare: lungi dall'essere montati su un sontuoso solitario, all'interno di una famosa meteorite (rinvenuta in Sudan e chiamata Almahata Sitta dall'arabo "Stazione numero 6") sono stati rinvenuti "grandi" diamanti extraterrestri della dimensione di circa 0.04 millimetri. Non molto in verità, ma è pur vero che fino al 2015-2018 il calibro di quelli rinvenuti nelle meteoriti si posizionavano nella scala dei nanometri (1 nanometro = 1 milionesimo di millimetro). (Segue) Bnz 20200928T211510Z  

LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2020 21.16.43

Veneto, Unipd: Scoperto più grande diamante extraterrestre -2-

Veneto, Unipd: Scoperto più grande diamante extraterrestre -2- Potrebbero essersi formato nelle profondità pianeta Marte Padova, 28 set. (askanews) - Più che sulla dimensione, è sulla loro origine che negli ultimi anni si dibatte. Da un lato gli scienziati che nel 2015 e 2018 avevano trovato gli aggregati preziosi grandi fino a 0.04 millimetri (un diamante di un decimo di millimetro è circa 100 mila volte più grande di un diamante di 1 nanometro) hanno ipotizzato che diamanti di tali dimensioni possano essersi formati direttamente nelle profondità di un pianeta di grandezza simile a Marte o Mercurio (circa 6800 e 4900 km di diametro, rispettivamente, rispetto ai circa 12700 km di diametro della Terra) e con meccanismi simili a quelli con cui si formano all'interno della Terra. Il pianeta all'interno del quale si sarebbero generati tali diamanti sarebbe poi andato completamente distrutto e quindi oggi non ne avremmo più evidenza. Dall'altro coloro che ritengono che tali dimensioni siano invece legate alla trasformazione della grafite in diamante per un grande impatto da shock subito dai corpi planetari genitori delle meteoriti piovute sulla terra: l'ammasso stellare, con al suo interno la grafite, subisce un grande urto e genera direttamente il diamante a causa del forte aumento di pressione e temperatura. Sono quindi gli scontri spaziali dell'asteroide genitore nel sistema solare iniziale a generare diamanti con la trasformazione della grafite, la comune forma a bassa pressione del carbonio puro. (Segue) Bnz 20200928T211647Z  
LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2020 21.17.49

Veneto, Unipd: Scoperto più grande diamante extraterrestre -3-

Veneto, Unipd: Scoperto più grande diamante extraterrestre -3- Gruppo di ricerca coordinato da Prof. Nestola Dip. Geoscienze Padova, 28 set. (askanews) - La recente pubblicazione su PNAS del gruppo di ricerca coordinato dal Prof. Nestola del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova e dalla Prof.ssa Domeneghetti del Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Pavia - in collaborazione con la Dr.ssa Cyrena Goodrich del Lunar and Planetary Institute di Houston, il Prof. Brenker dell'Università di Francoforte, la Dr.ssa Fioretti dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR e il Prof. Litasov del Vereshchagin Institute for High Pressure Physics di Mosca - ha fatto luce sulla questione studiando le stesse meteoriti in cui sono stati trovati i cosiddetti diamanti "grandi". Attraverso microscopia elettronica, micro diffrazione a raggi X (mai utilizzata prima su tali tipologie di campioni) e spettroscopia micro-Raman il gruppo di ricerca, finanziato dal Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (MIUR, PNRA18-00247-A), ha scoperto il diamante più grande mai ritrovato in una meteorite (delle dimensioni di un decimo di millimetro) e, per la prima volta, ha individuato la simultanea presenza in associazione con tali diamanti "grandi", di diamanti nanometrici, di grafite nanometrica, leghe ferro-nickel, carburi di ferro e fosforo. Inoltre l'analisi dei silicati presenti come matrice delle fasi ricche in carbonio (vedi Figura 1) indica senza alcun dubbio che le meteoriti abbiano subito pressioni dovute ad un evento da shock non inferiore a 15-20 Giga Pascal (una pressione di 1 Giga Pascal - GPa - corrisponde alla pressione esercitata da una colonna di roccia alta circa 30 km). Bnz 20200928T211754Z  

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