LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2020 21.01.40
Coronavirus, studio: da mascherine possibile effetto immunizzazione
Coronavirus, studio: da mascherine possibile effetto immunizzazione Riducono quantitativo di virus a cui si è esposti Roma, 28 set. (askanews) - E' possibile che uno dei capisaldi della strategia per controllare la pandemia di coronavirus, l'uso generalizzato delle mascherine protettive, possa contribuire a ridurre la gravità della malattia e a far sì che una proporzione più elevata di nuovi contagi sia asintomatica. Lo sostiene uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine e compilato da due infettivologi dell'università della California a San Francisco. Se l'ipotesi fosse confermata l'uso della mascherina, consentendo la circolazione della malattia in forma attenuata, potrebbe quindi generare immunità e rallentare la diffusione del virus. Secondo i due studiosi, i recenti dati virologici, epidemiologici e ambientali hanno condotto all'ipotesi che la copertura di bocca e naso può ridurre la gravità della malattia nelle persone contagiate, un'ipotesi in linea con una consolidata teoria sulla patogenesi virale, ovvero che la gravità dei sintomi è proporzionale alla carica virale ricevuta. In malattie come il Covid-19, nelle quali la risposta immunitaria gioca una parte fondamentale nel causare i sintomi, alte dosi di inoculazione virale mandano in tilt le difese immunitarie e peggiorano la malattia. Se la carica virale è importante nel determinare la gravità della malattia, allora la mascherina, riducendo il quantitativo di virus a cui chi la indossa viene esposto, può ridurre l'impatto clinico della malattia. Quindi in attesa del vaccino, la mascherina può contribuire a una forma di immunizzazione simile a quella che avviene con l'inoculazione del virus del vaiolo attenuato. Bea 20200928T210134Z
Coronavirus, studio: da mascherine possibile effetto immunizzazione
Coronavirus, studio: da mascherine possibile effetto immunizzazione Riducono quantitativo di virus a cui si è esposti Roma, 28 set. (askanews) - E' possibile che uno dei capisaldi della strategia per controllare la pandemia di coronavirus, l'uso generalizzato delle mascherine protettive, possa contribuire a ridurre la gravità della malattia e a far sì che una proporzione più elevata di nuovi contagi sia asintomatica. Lo sostiene uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine e compilato da due infettivologi dell'università della California a San Francisco. Se l'ipotesi fosse confermata l'uso della mascherina, consentendo la circolazione della malattia in forma attenuata, potrebbe quindi generare immunità e rallentare la diffusione del virus. Secondo i due studiosi, i recenti dati virologici, epidemiologici e ambientali hanno condotto all'ipotesi che la copertura di bocca e naso può ridurre la gravità della malattia nelle persone contagiate, un'ipotesi in linea con una consolidata teoria sulla patogenesi virale, ovvero che la gravità dei sintomi è proporzionale alla carica virale ricevuta. In malattie come il Covid-19, nelle quali la risposta immunitaria gioca una parte fondamentale nel causare i sintomi, alte dosi di inoculazione virale mandano in tilt le difese immunitarie e peggiorano la malattia. Se la carica virale è importante nel determinare la gravità della malattia, allora la mascherina, riducendo il quantitativo di virus a cui chi la indossa viene esposto, può ridurre l'impatto clinico della malattia. Quindi in attesa del vaccino, la mascherina può contribuire a una forma di immunizzazione simile a quella che avviene con l'inoculazione del virus del vaiolo attenuato. Bea 20200928T210134Z
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