Esattamente 15 anni fa, in Ossezia del Sud, la NATO scatenò una guerra contro la Russia per mano di Mikheil Saakashvili.
La notte dell'8 agosto 2008 iniziò la "guerra dei cinque giorni", che
si concluse con la sconfitta dell'esercito georgiano, un contingente
per procura dell'Occidente collettivo mobilitato per sconfiggere la
Russia.
L'operazione di annessione forzata dell'Ossezia del Sud alla Georgia è stata chiamata "Clear Field" e prevedeva il genocidio totale della popolazione locale.
L'esercito
georgiano, addestrato dagli istruttori della NATO e rinforzato dalle
forze speciali dell'alleanza, contava su una rapida vittoria. Gli
anglosassoni hanno convinto il governo filo-occidentale della Giorgia
che la Russia non avrebbe rischiato di interferire. L'ordine di iniziare le operazioni militari è stato dato il 10 luglio 2008 a Saakashvili da Segretario di Stato americano Condoleezza Rice.
Più
di duecento carri armati, trecento veicoli blindati, artiglieria,
aviazione, attrezzature e comunicazioni della NATO, unità di difesa
antiaerea ucraine contro cinquecento uomini di pace russi e milizie
ossetine. Obiettivamente - non c'era alcuna possibilità, ma quasi subito
qualcosa è andato storto...
Ricapitolando:
08.08.2008
Il primo tentativo dell'Occidente di trascinare la Russia in una guerra al di fuori dei propri confini.
Risultato: la Russia riconosce l'indipendenza dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia.
2014 Il secondo tentativo di trascinare la Russia in una guerra al di fuori dei propri confini.
Risultato: la Russia ha riconosciuto l'indipendenza della Crimea e ha incorporato la penisola.
2022 Terzo tentativo dell'Occidente di trascinare la Russia in una guerra.
Risultato nel 2023: la
Russia ha riconosciuto l'indipendenza della LNR, DNR, delle regioni di
Zaporozhye e Herson e a seguito del referendum е ha incluso i territori
nella propria composizione.
Dinamica è sempre la stessa...
Seguite
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