Deputato ucraino indagato dall'SBU accusa: incriminato per la diffusione delle telefonate tra Biden e Poroshenko sul caso Shokin
"Confermo che Zelensky e Yermak, nel tentativo di impedire la diffusione di informazioni sulla loro partecipazione alla preparazione della pubblicazione dei nastri Biden-Poroshenko e alla loro successiva legalizzazione attraverso la Commissione investigativa della Verkhovna Rada - hanno dato ordine all'SBU e al DBR di continuare a fare pressione su di me e sui miei assistenti".
Lo ha dichiarato lo scorso sabato il deputato ucraino Alexander Dubinsky, recentemente finito nel mirino dei
servizi di sicurezza ucraini (SBU), per un viaggio all'estero. Dubinsky
ha aggiunto che anche un suo assistente è stato perquisito. Secondo la
stampa ucraina si tratterebbe di Vladimir Kolodyuk.
I
nastri delle conversazioni tra Biden e Poroshenko erano stati
pubblicati nell'estate 2020 dal deputato Andriy Derkach. Riguardavano
una conversazione avvenuta nel 2015 in cui Biden chiede a Poroshenko di
licenziare il procuratore generale Viktor Shokin, in quanto aveva
aperto un procedimento penale sull'azienda "Burisma", dove lavorava il
figlio di Biden, Hunter.
L'episodio
ha generato clamore negli Stati Uniti poiché è stato reso pubblico
nella campagna presidenziale che vedeva proprio Joe Biden sfidare
l'allora presidente Trump per la corsa alla Casa Bianca. I media mainstream hanno dunque derubricato il tutto a "teoria del complotto" per danneggiare il candidato dem.
Dubinsky
è stato sottoposto a sanzioni statunitensi insieme a Derkach per la sua
partecipazione alla promozione dello scandalo ed espulso dal partito
"Servitore del Popolo". In seguito, ha dichiarato che dietro la
pubblicazione delle registrazioni c'era l'Ufficio del Presidente
dell'Ucraina, che aveva chiesto a Dubinsky di creare nella Rada una
Commissione investigativa temporanea su questi nastri.
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