ANSA/ LICENZIATO DA FIAT UCCIDE MOGLIE,SPARA FIGLIA E SI SUICIDA
AVEVA
USATO BADGE COLLEGA PER MENSA. ERA DISPERATO E DEPRESSO
(di Lara
Sirignano)
(ANSA) - PALERMO, 28 LUG - Un raptus di follia, scatenato
dalla
depressione in cui era piombato dopo essere stato
licenziato, ha armato la
mano di Agostino Bova, ex operaio dello
stabilimento Fiat di Termini Imerese
che ha sparato e ucciso la
moglie, Margherita Carollo, ferito la figlia,
Ornella e poi si
e' suicidato.
Una tragedia familiare covata per mesi tra
problemi economici,
la disperazione di trovarsi senza lavoro a 56 anni e
l'accusa
infamante di essere un ladro: l'azienda aveva scoperto che
aveva
usato il badge di un capo-reparto in malattia e aveva scaricato
46
pasti in mensa sulla sua busta paga. Un ''furto'' di 55 euro
sanzionato col
licenziamento. Distrutto dalla vergogna l'uomo si
e' chiuso in se stesso. Da
qualche settimane aveva anche
terminato di percepire l'indennita' di
disoccupazione e non
aveva piu' redditi, se non quelli ricavati da
lavoretti
saltuari.
Anche la moglie soffriva di depressione ed era in
cura da un
medico che si era accorto del difficile stato emotivo
dell'ex
operaio durante alcuni colloqui e l'aveva invitato, invano,
a
rivolgersi a uno psichiatra.
Cosa, oggi, abbia fatto scattare la
scintilla non e' ancora
chiaro: la sola a poterlo rivelare e' Ornella, 30
anni,
ricoverata all'ospedale Civico di Palermo, unica superstite di
una
famiglia distrutta. Il colpo di pistola con cui il padre ha
cercato di
ammazzarla non le ha trapassato la scatola cranica.
La tac ha escluso danni
cerebrali: la ragazza e' vigile e sara'
sentita dalla polizia nelle prossime
ore.
Per salvarsi dalla follia dell'ex operaio, che ha freddato la
moglie
di 51 anni, casalinga, e poi si e' diretto verso di lei,
e' corsa lungo il
corridoio. Bova l'ha raggiunta ed ha sparato.
Poi credendo che fosse morta si
e' tolto la vita. La ragazza,
ferita alla testa, ha avuto la forza di uscire
di casa e
telefonare al fidanzato. ''Mi ha detto: 'mi hanno sparato''',
ha
raccontato il ragazzo. In strada Ornella ha incontrato una
pattuglia
della polizia, nel frattempo chiamata dai vicini che
avevano sentito i colpi
di pistola.
La famiglia Bova - persone tranquille e perbene, cosi'
li
descrivono i conoscenti - abita in via Navarra, una zona
popolare di
Termini Imerese in una palazzina nuova color crema e
rosa, vicino alla
stazione centrale. Agostino e la moglie hanno
una seconda figlia piu'
piccola, Valentina, 26 anni, che e'
sposata e vive fuori casa. Ornella,
invece, ha da poco lasciato
gli studi universitari e fa la commessa in una
gioielleria di
Bagheria.
''Agostino aveva enormi problemi. Era stato
licenziato un anno
e mezzo fa per un futile motivo che in altri tempi
avrebbe
comportato solo un richiamo. Ma la grande Fiat sa anche usare
il
pugno forte'', commenta il sindaco di Termini Salvatore
Burrafato, che
ha saputo la notizia mentre partecipava a una
riunione sulle sorti dello
stabilimento al ministero per lo
Sviluppo economico. ''Da mesi era depresso,
era sul lastrico, la
moglie non lavorava e aveva difficolta' sempre
maggiori'',
racconta.
''L'esasperazione ha raggiunto il massimo livello.
- commenta
il presidente della Regione Raffaele Lombardo - Serve
una
mobilitazione seria e decisa perche' il governo non rinvii piu'
le
scelte per il futuro di Fiat''.
''Quel licenziamento oltre a creare un
problema economico
serio alla famiglia - racconta un collega - aveva
cambiato
Agostino. Non riusciva quasi piu' a guardare in faccia i suoi
ex
compagni di lavoro, era un tipo orgoglioso''.
Una settimana fa si era
presentato negli uffici della Uil a
Termini Imerese per la dichiarazione dei
redditi, il modello
Unico. ''Si e' scusato piu' volte per aver ritardato
qualche
minuto - ricordano all'ufficio - poi ha richiesto il modello
Isee,
forse gli serviva per l'Universita' della figlia, ed e'
andato
via''.(ANSA).
SR
28-LUG-11 20:43 NNNN
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