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venerdì 2 settembre 2011

Manovra/ Acli: Se non pagano i ricchi chi pagherà?

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Manovra/ Acli: Se non pagano i ricchi chi pagherà?
Olivero: ripristinare il contributo di solidariet�
Roma, 1 set. (TMNews) - "Se non saranno i ricchi a pagare la
manovra, chi pagher�?". E' quanto chiede il presidente nazionale
delle Acli, Andrea Olivero, commentando le ripetute modifiche al
provvedimento economico del governo, che hanno finito per
togliere il contributo di solidariet�ed escludere qualsiasi
ipotesi di patrimoniale.
"A fronte dei sacrifici chiesti al Paese - ha detto Olivero
nella relazione introduttiva dell`Incontro nazionale di studi, a
Castel Gandolfo - sarebbe necessario salvare almeno la
proporzionalit�dei pesi. Non �demagogia semplicistica chiedersi
se il contributo di solidariet�e una patrimoniale non fossero
pi�eque della riduzione delle detrazioni per le famiglie. Non �per nostalgie collettivistiche o per odio di classe che
richiamiamo la necessit�che chi ha pi�vantaggi contribuisca di
pi�nel momento della crisi e dei sacrifici".
"Invece la manovra - sostiene Olivero - �stata corretta in un
incontro tutto interno alla maggioranza, e tradisce nelle sue
modifiche una logica attenta pi�agli equilibri interni e alla
tenuta della coalizione di governo che non al bene complessivo
del Paese e dei cittadini. I continui cambiamenti prospettati dal
governo in queste ore danno l`immagine di una totale
improvvisazione".
Le Acli chiedono dunque che "si ripristini per tutti il
contributo di solidariet�, si abbia il coraggio di inserire una
patrimoniale sui grandi beni immobiliari del Paese e si dia
subito avvio alle riforme da tempo prospettate, del welfare, del
mercato del lavoro e del fisco. Con tre obiettivi precisi: dare
continuit�al 'modello italiano di welfare', correggendolo ma non
smantellandolo; aprire nuovi spazi per i giovani nell`accesso al
lavoro; garantire una pi�equa distribuzione della ricchezza nel
Paese, sostenendo in particolare le famiglie ed i redditi da
lavoro. Solo il riformismo - conclude - pu�dare continuit�alla
civilt�dei diritti nelle profonde trasformazioni in atto".
Red-Pie
012005 set 11

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