SALUTE:SE PAZIENTI DIVENTANO NUMERI MENO VANTAGGI
DA CURE
(ANSA) - ROMA, 02 SET - Pillole per la pressione
alta,
farmaci contro il colesterolo e per l'iperglicemia: e' da
impazzire,
un paziente con una malattia cronica come il diabete
spende ore e ore al
giorno dietro terapie, controlli, esami, e'
come un secondo lavoro.
Il
motivo di cio', spiega all'ANSA Victor Montori della
Divisione di
Endocrinologia e Diabete della Mayo Clinic di
Rochester, e' che i medici
''trattano sempre piu' i numeri e non
i pazienti'', cioe' il loro sta
diventando uno spasmodico lavoro
per tenere sotto controllo i parametri
(pressione, glicemia,
colesterolo etc) e il paziente e' subissato di pillole
da
prendere, controlli da fare per arrivare ai 'numeri giusti'
sulle
analisi del sangue. Per un paziente, specie se anziano,
cio' puo' significare
di fatto sbagliare la terapia, stressarsi,
insomma l'imperativo
''normalizzare i valori del sangue'' puo'
di fatto far male alla salute del malato. In molti casi, spiega
Montori, meglio
dare meno farmaci e terapie piu' semplici anche
se i parametri non si
normalizzano a perfezione. Curare i numeri
e' inoltre pericoloso per un altro
motivo, sottolinea l'esperto:
se i parametri di riferimento, come spesso
avviene, cambiano
(per esempio si abbassa la soglia oltre la quale il
colesterolo
e' considerato alto e da curare), aumentano i pazienti
da
trattare, ma spesso con scarsi benefici in termini di
aspettativa di
vita e molto spreco di risorse. (ANSA).
Y27-BR
02-SET-11 18:18
NNNN
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