Anche in Italia arriva il matrimonio con lo sponsor
In America è già una modalità diffusa, ora anche le prime coppie
italiane, alle prese con crisi economica e problemi di bilancio, stanno
sperimentando la soluzione. Il risultato? Il 40 per cento di spese in
meno
In America è una modalità diffusa, ma oggi in Italia sono ancora in pochi ad avere scelto questa via. Tra questi Angelo e Giulia, 28 e 26 anni, che hanno deciso di farsi finanziare il matrimonio fissato per il 29 settembre 2012. Hanno aperto un blog dal titolo ‘Se tutto va bene mi sponsor‘, postato un video su YouTube in cui spiegano il loro progetto e creato un profilo su Facebook dove pubblicizzano in via continuativa chi ha già accettato l’accordo. E ancora: descrivono chi ha garantito il sostegno a prezzi ridotti e li pubblicizzano in gruppi di futuri sposi a cui consigliano i fornitori che hanno già assicurato lo sconto e continuano la ricerca dei servizi mancanti su altre bacheche.
“Io vivo in provincia di Salerno e studio Giurisprudenza, Angelo invece insegna al Nord”, spiega Giulia. “Non volevamo pesare sulle spalle dei nostri genitori e nemmeno rinunciare al nostro sogno. Mia mamma ha visto in tv una coppia americana che si era sposata con lo sponsor e allora abbiamo deciso di provarci”. Un’impresa difficile all’inizio. “Non sapevamo come muoverci, a chi chiedere. Poi la ragazza che ci fornirà le partecipazioni, che è stata il nostro primo sponsor, ci ha consigliato di provare. Da lì abbiamo tenuto duro anche davanti a parecchi ‘no’, e abbiamo trovato anche fotografo e fioraio”. E in cambio cosa offrono? “Assicuriamo pubblicità online e stiamo pensando anche a volantinaggi durante eventi e fiere. Su un sito di sposi abbiamo aperto una rubrica dove offriremo ulteriore visibilità. E’ un investimento, nulla di diverso da un contratto commerciale”.
Un accordo coi fornitori basato anche sulla fiducia reciproca che produce un effetto moltiplicatore: Giulia e Angelo suggeriscono ad altre coppie di rivolgersi a chi li ha sponsorizzati e chi li contatta a nome loro ha diritto allo sconto. In più, visto che la promozione è sul web, gli sponsor possono verificare se l’attività di visibilità offerta dalla controparte sia o meno soddisfacente. “Hanno controllato che i miei profili sui social network fossero attivi – prosegue Giulia – e se davvero postavo contenuti su di loro. Altri si sono presi tempo per valutare e verificare”. Il matrimonio con lo sponsor è anche una formula per offrire possibilità professionali ai “vicini di casa”, dal ristorante al fioraio, per evitare ulteriori costi di viaggio. E ora rimangono la ricerca per il viaggio di nozze, le bombonierie, le fedi e – perché no – l’arredamento per la casa. Ma il tam tam in rete funziona a doppio senso. “All’inizio credevamo di essere gli unici a trarre vantaggio da questa formula – puntualizza Giulia – poi ci siamo accorti che il guadagno era reciproco. Infatti hanno iniziato a contattarci chi si proponeva come piano bar, agenzie di animazione e per i fotografi c’è stato un testa a testa. Noi abbiamo scelto in base ai preventivi che ci hanno inviato”. In periodo di crisi infatti la domanda è in calo e l’offerta preferisce lavorare più spesso e a prezzi più contenuti. Il risultato: Giulia e Angelo risparmiano il 40 per cento rispetto al costo “tradizionale” in cambio dell’impegno quotidiano a sponsorizzare chi sostiene il loro matrimonio sulle bacheche di altri amici, gruppi online, organizzatori di eventi e wedding planner.
Con effetto sorpresa finale: “Visto che gli invitati dovranno fare un’ora e mezza di viaggio per raggiungere il luogo del ricevimento, sul bus che li trasporta ci saranno anche le bandierine plastificate con tutti gli sponsor e sui tavoli la lista delle imprese e dei professionisti che hanno aderito al nostro progetto”. Non si possono comprare due cuori. Ma arrivare alla capanna con lo sconto, sì.
Link alla fonte
Nessun commento:
Posta un commento