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lunedì 6 febbraio 2012

Clochard fuori dal convento, frati chiamano la polizia e le salvano la vita

Clochard bussa al convento, i frati chiamano la polizia
Domenica, 5 Febbraio 2012
 
 
Ieri sera a Treviso c'erano -7 gradi e lei, una clochard di 60 anni, aveva già bussato a tutti i centri d'accoglienza della città ...


TREVISO - Ieri sera a Treviso c'erano -7 gradi e lei, una clochard di 60 anni, aveva già bussato a tutti i centri d'accoglienza della città. E tutti le hanno chiuso la porta in faccia: "Non c'è più posto". Così ha provato a rifugiarsi nel convento dei Carmelitani Scalzi della città veneta, ma anche qui niente alloggio. "Siamo impossibilitati ad accoglierla" hanno detto i frati al 113 che nel frattempo avevano chiamato per segnalare la clochard nel loro giardino. La polizia è arrivata dopo poco e ha permesso alla donna di passare la notte nella sala d'aspetto della stazione dei treni, forse salvandole la vita, vista la temperatura polare.
 
altri link 
http://www.uomoplanetario.org/wordpress/2012/02/treviso-la-clochard-respinta-bussa-al-convento-i-frati-chiamano-la-polizia/ 


IL GRANDE freddo

Clochard fuori dal convento
I frati chiamano la polizia

Treviso, la donna voleva passare la notte nel cortile. Gli agenti la accompagnano nella sala d'aspetto della stazione

Clochard al freddo (archivio)Clochard al freddo (archivio)

TREVISO – Sceglie come ricovero per la notte il cortile del convento dei Carmelitani Scalzi, ma i religiosi, preoccupati per il gelo chiedono l’intervento della polizia. Grazie agli agenti, una clochard di 60 anni, ha così potuto passare la notte nella sala d’aspetto della stazione dei treni, messa a disposizione dei senzatetto in questi giorni di grande freddo da Trenitalia. La donna era arrivata nel cortile del convento intorno alle 19.30, armata di cartoni e coperte e decisa a costruirsi un giaciglio per passare lì la notte.
Già a quell’ora però, il termometro segnava meno 7 gradi e i padri del convento, impossibilitati ad ospitarla, hanno chiesto l’intervento della polizia. Agli agenti intervenuti, la senzatetto ha raccontato di essere stata respinta, per mancanza di posto, da tutti i centri di accoglienza della città e di aver deciso di ripararsi nel cortile del convento. I poliziotti l’hanno convinta a seguirli alla stazione dei treni dove, proprio per fronteggiare l’emergenza freddo, Trenitalia ha concesso l’apertura notturna della sala d’aspetto nella quale, grazie ai volontari organizzati dal Comune, sono stati allestiti cinque posti letto. La 60enne ha così potuto trascorrere la notte al caldo.
Milvana Citter
04 febbraio 2012fonte Corriere della Sera
 


2 commenti:

Paolo Dell'Antonio ha detto...

pare che la realta' sia un pelo diversa. Sembra che la senzatetto 60enne non volesse entrare in convento ma volesse stare nel cortile dopo essere stata rimbalzata da diversi centri di accoglienza. I frati avrebbero chiamato i carabinieri perche' la temperatura era scesa a -7 e lei sarebbe morta assiderata. La senzatetto e' stata poi scortata in una stanza della stazione di treviso messa a disposizione dei clochard per la notte.

Paolo Dell'Antonio ha detto...

Sebbene i Carmelitani siano usciti (scalzi) in cortile per prestare assistenza alla donna ed abbiano provveduto (per il tramite dela polizia) alla sua sistemazione, dal titolo si intuisce un rifiuto all'assistenza ed un intervento vessatorio. Il redattore si scusi con i Carmelitani e, scalzo, con il capo coperto di cenere, aspetti in cortile il perdono...che a suo tempo Matilde di Canossa concesse a ben più alto personaggio....
Non vi smentite mai!