FARMACI: DA STATINE A BIOLOGICI, IL FUTURO DELLA GUERRA AL COLESTEROLO =
IL PUNTO ALL'EAS DI MILANO, TRAMONTA LA STRATEGIA CHE PUNTA AD
ALZARE QUELLO 'BUONO'
Milano, 24 mag. (Adnkronos Salute) - Dalle 'vecchie' statine
agli anticorpi monoclonali, farmaci intelligenti figli delle
biotecnologie, disegnati per colpire nuovi bersagli molecolari. Cosi'
sta cambiando la guerra al colesterolo alto, un problema epidemico
della societa' del benessere. Il punto sul presente e sul futuro delle
strategie per 'sgrassare' il sangue e' uno dei temi protagonisti
dell'80esimo Congresso della Societa' europea dell'aterosclerosi
(Eas), che da domani a lunedi' 28 maggio riunira' a Milano quasi 2
mila ricercatori, fra scienziati di base e clinici.
A fronte di valori ideali tradizionalmente fissati al di sotto
dei 200 milligrammi per decilitro di sangue - indicativi fino a un
certo punto, visto a pesare sul rischio cardiovascolare e' soprattutto
il bilancio fra colesterolo 'cattivo' Ldl e 'buono' Hdl - in Italia
"il livello medio di colesterolo totale e' pari a circa 210-215 mg/dl,
con un 40% di popolazione che supera i 220", spiega all'Adnkronos
Salute Alberico Catapano, presidente del summit e presidente eletto
dell'Eas, primo italiano chiamato alla guida dell'Europen
Atherosclerosis Society. Ma tra gli addetti ai lavori l'argomento e'
'caldo' non tanto per i numeri del problema, quanto per alcuni studi
che di recente hanno costretto gli scienziati a correggere la rotta
imboccata dalla ricerca di settore.
Ultimo fra tutti un lavoro internazionale pubblicato su
'Lancet', al quale ha partecipato anche il gruppo dell'ematologo Pier
Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Irccs
Policlinico di Milano. La ricerca ha sferrato un nuovo, duro colpo
all'approccio sul quale si e' concentrata negli ultimi anni
l'attenzione di piu' di un'azienda farmaceutica: l'idea di ridurre il
rischio cardiovascolare aumentando i livelli di colesterolo buono Hdl.
Ebbene, questa via non porta dove si era sperato. Fermo restando che
di per se' il colesterolo Hdl protegge le arterie e le pulisce,
limitarsi ad alzare i valori delle lipoproteine 'amiche' non evita
l'infarto. Di piu': "Non da' alcun beneficio in termini di rischio, ed
e' quindi inutile darsi la pena di sviluppare farmaci per cercare di
aumentare il colesterolo buono", ha avvertito nei giorni scorsi lo
stesso Mannucci. (segue)
(Opa/Opr/Adnkronos)
24-MAG-12 16:13
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FARMACI: DA STATINE A BIOLOGICI, IL FUTURO DELLA GUERRA AL COLESTEROLO (2) =
CATAPANO, SPERANZE DA NUOVO ANTICORPO MONOCLONALE
(Adnkronos Salute) - Osservazioni, quelle degli esperti, che
hanno trovato conferme sul campo. Nel 2006, dopo i gravi effetti
collaterali registrati in un trial clinico di fase avanzata,
l'americana Pfizer ha dovuto interrompere lo sviluppo del torcetrapib,
un inibitore del Cetp (enzima chiave nel metabolismo dei lipidi) che
agiva aumentando i livelli di Hdl. Nelle scorse settimane e' toccato
invece alla svizzera Roche rinunciare al suo Cetp-inibitore, il
dalcetrapib, dopo il fallimento della molecola in un trial che non ha
prodotto i risultati attesi. "Della stessa famiglia di composti
resistono l'anacetrapib di Merck e l'evacetrapib di Lilly, ma oltre
all'azione sulle Hdl questi principi attivi hanno anche l'effetto di
ridurre le Ldl", fa notare Catapano.
Secondo il farmacologo, infatti, non e' un caso che a 'tenere
botta' siano proprio 2 Cetp-inibitori attivi anche nel controllo del
colesterolo cattivo. "La strada vecchia - dice - sembra tornata in
auge come la piu' sicura ed efficace". A supportarla c'e' un dato di
fatto: "E' stato dimostrato - evidenzia Catapano - che i portatori di
una mutazione genetica che provoca un naturale aumento del colesterolo
Hdl, a parita' di fattori di rischio cardiovascolari rispetto alla
popolazione generale, non hanno particolari benefici in termini di
diminuzione delle probabilita' di attacchi. Se pero', oltre alla
mutazione che alza le Hdl, una persona e' portatrice anche di geni che
riducono le Ldl, allora il pericolo cardiovascolare cala". (segue)
(Opa/Zn/Adnkronos)
24-MAG-12 17:50
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FARMACI: DA STATINE A BIOLOGICI, IL FUTURO DELLA GUERRA AL COLESTEROLO (3) =
(Adnkronos Salute) - Insomma, spiega Catapanio, "aumentare le
Hdl non e', da sola, la via giusta. L'impressione e' che non contino
tanto i livelli di queste lipoproteine, quanto che le Hdl funzionino
bene e riescano a fare il loro lavoro". L'industria ha gia' iniziato a
correggere il tiro e a esplorare nuove rotte. Una in particolare,
battuta dalla francese Sanofi, sembra promettente. Riguarda un
anticorpo monoclonale (Regn727) che inibisce una proteina detta Pcsk9,
ottenendo l'effetto di aumentare i recettori delle Ldl. Cosi' il
colesterolo cattivo viene 'catturato' e i suoi livelli circolanti
scendono.
Ebbene, un lavoro pubblicato sul 'New England Journal of
Medicine', tra gli studi in vetrina al summit milanese, evidenzia che
"questo composto, abbinato alle statine, e' in grado di ridurre il
colesterolo cattivo fino a un 60% in piu' rispetto all'effetto della
statina stessa. Un risultato mai visto finora", assicura lo
scienziato. Certo il mercato e' ancora lontano. Inoltre, osserva
Catapano, per ora l'anticorpo si somministra per via iniettiva che non
e' mai la piu' gradita. Infine, e' prevedibile che i costi del futuro
farmaco (biologico) siano ben superiori a quelli che ormai hanno
raggiunto le statine, molte disponibili anche in versione generica. Ma
tant'e': contro il colesterolo Big Pharma cerca nuove armi.
(Opa/Zn/Adnkronos)
24-MAG-12 17:54
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