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martedì 15 maggio 2012
TRIESTE: DONNA SUICIDA IN COMMISSARIATO, POSSIBILI ALTRI INDAGATI
TRIESTE: DONNA SUICIDA IN COMMISSARIATO, POSSIBILI ALTRI INDAGATI =
DALLA COSTA, ATTENZIONE PROCURA SI E' APPUNTATA ANCHE SU ALTRE
PERSONE
Trieste, 15 mag. - (Adnkronos) - Potrebbero esserci altri
indagati in relazione alla morte della cittadina ucraina, Alina Bonar
Diachuk, di 32 anni, che il 16 aprile scorso si e' tolta la vita in
una stanza nel Commissariato di Villa Opicina, una frazione di
Trieste. Un indagato c'e' gia', ed e' Carlo Baffi, responsabile
dell'Ufficio immigrazione, ma le indagini proseguono e potrebbero
allargarsi. Il capo della Procura di Trieste, Michele Dalla Costa,
parlando della vicenda con l'ADNKRONOS afferma che ''Ci sono altre
persone sulle quali si e' appuntata l'attenzione della Procura''. In
altre parole, tutto fa pensare che non possa essere imputata solo a
Baffi la responsabilita' di quanto avvenuto.
L'ucraina si e' tolta la vita usando il cordino della felpa,
quando era trattenuta, pare senza nessun titolo, nel Commissariato. E
nella quarantina di minuti di tempo della sua agonia, possibile che
nessuno si sia accorto di nulla? La donna era stata scarcerata alcuni
giorni prima dal locale carcere, ma era stata trattenuta nei locali di
Villa Opicina, ufficialmente, secondo la versione della Polizia,
perche' in attesa degli adempimenti amministrativi finalizzati alla
sua espulsione. Ma per la Procura, dal giorno della scarcerazione, un
sabato, la donna non poteva essere trattenuta, chiusa a chiave in una
stanza del commissariato. (segue)
(Afv/Opr/Adnkronos)
15-MAG-12 14:21
TRIESTE: DONNA SUICIDA IN COMMISSARIATO, POSSIBILI ALTRI INDAGATI (2) =
(Adnkronos) - L'ipotesi di reato per la quale e' indagato Baffi
e' sequestro di persona e omicidio colposo. Le indagini condotte dal
pm Massimo De Bortoli devono verificare se in effetti la Diachuk fosse
trattenuta in Commissariato senza alcun titolo, se fosse chiusa a
chiave dentro una stanza e se si sia trattato di un caso isolato, o,
''come pare'', conferma il procuratore capo, ci siano stati altri casi
di stranieri trattenuti a Opicina senza alcun titolo. ''Stiamo
valutando decine di posizioni, a partire dal secondo semestre del
2011, per verificare se quello dell'ucraina sia stato un caso isolato
o meno'', conferma Dalla Costa.
In Procura, al momento non intendono dare grande rilievo
all'altro aspetto emerso durante le indagini, e cioe' all'acquisizione
di materiale di natura antisemita e di cartucce trovate in casa di
Baffi durante una perquisizione. Materiale, quello documentale,
giustificato da un sindacato di Polizia dal fatto che Baffi abbia
lavorato anche alla Digos. ''I rapporti con la Questura di Trieste -
afferma Dalla Costa - sono sempre ottimi e collaborativi, tanto che il
questore mi ha assegnato suo personale proprio per sviluppare questa
indagine. Non c'e' alcun ostruzionismo da parte della Questura'',
ribadisce il capo della Procura.
(Afv/Opr/Adnkronos)
15-MAG-12 14:22
NNNN
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