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martedì 15 maggio 2012

CASSAZIONE:CONCORSI TRUCCATI,CONDANNA PER CANDIDATI OMERTOSI


CASSAZIONE:CONCORSI TRUCCATI,CONDANNA PER CANDIDATI OMERTOSI

(ANSA) - ROMA, 15 MAG - Rischiano la condanna per
favoreggiamento i candidati al concorso pubblico che non svelano
il nome di chi gli ha fornito, in anticipo, le informazioni sui
titoli dei temi della prova per l'esame di ammissione. Lo
sottolinea la Cassazione. Infatti la Suprema Corte ha confermato
la condanna - la cui entita' non e' riportata nella sentenza
18493 - nei confronti di una signora di Trapani che partecipava
a un concorso per 72 posti di lavoro come infermieri
professionali presso l'ospedale cittadino. La donna, Maria Rosa
M. era risultata in possesso di tutte le tracce per i temi della
prova di ammissione e non aveva voluto svelare il nome di chi
glieli aveva dati in anticipo. Senza successo Maria Rosa ha
protestato contro la condanna inflittale in primo grado dal
Tribunale di Trapani, il 13 luglio 2009, e poi confermata dalla
Corte d'appello di Palermo il 25 ottobre 2011. Maria Rosa ha
provato a dire, innanzi ai supremi giudici, che, in realta'
quelli che lei aveva in mano erano solo ''gli argomenti
maggiormente a rischio di concorso'' e che, pertanto,
''mancherebbe la prova'' del favoreggiamento. Ma la Cassazione
non ha 'mangiato la foglia' data ''l'esatta corrispondenza di
tutti i titoli dei temi anticipati dall'imputata'' con quelli
effettivamente usciti. I supremi giudici le hanno anche
rimproverato la sua ''consapevole condotta omissiva nella catena
di causalita' che ha impedito l'accertamento della fonte delle
informazioni illecite''. Maria Rosa e' stata anche condannata a
versare mille euro alla Cassa delle Ammende.

NM/IMP
15-MAG-12 15:00 NNNNCASSAZIONE: TEMI CONCORSO IN ANTICIPO, REATO NON DIRE FONTE =
(AGI) - Roma, 15 mag. - Compie reato di favoreggiamento
personale chi non rivela il nome della persona dalla quale
riceve un deciso 'aiuto' per superare un concorso pubblico, in
particolare con la comunicazione in anticipo dei titoli dei
temi che saranno assegnati. La Sesta Sezione Penale della
Cassazione ha per questo confermato la condanna pronunciata
dalla Corte d'appello di Palermo nei confronti di una donna che
aveva partecipato ad un concorso per infermieri presso
l'azienda ospedaliera di Trapani. La Suprema Corte, con la
sentenza n.18493, depositata oggi, ha dichiarato inammissibile
il ricorso della donna sottolineando, in particolare, "l'esatta
corrispondenza di tutti in titoli dei temi anticipati
dall'imputata nonche' la piena sussunzione della sua
consapevole condotta omissiva nella catena di casualita' che ha
impedito l'accertamento della fonte delle informazioni
illecite". (AGI)
Oll/Stp
151528 MAG 12

NNNN

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