ANSA/ CRISI: SUICIDA GIOVANE IMPRENDITORE NEL CAGLIARITANO
BIGLIETTO ALLA FAMIGLIA,DISPERATO PER DIFFICOLTA'PICCOLA AZIENDA
(ANSA) - CAGLIARI, 4 GIU - Un bigliettino scarno ma scritto
col cuore, poche parola al padre: ''Ho debiti e il lavoro non va
bene''. Cosi' ha voluto giustificare il suo gesto un giovane
imprenditore, di 35 anni, di Quartu Sant'Elena, ma residente a
Settimo San Pietro, a pochi chilometri da Cagliari. Si e' tolto
la vita ieri sera impiccandosi ad una porta nel campo di calcio
del paese. E' l'ultimo di una serie di suicidi legati alla crisi
economica che ha colpito in modo particolare anche la Sardegna.
L'uomo ha scritto ai familiari disperato per la sua piccola
azienda di idraulica. L'attivita' stava attraversando un momento
di grave difficolta' e forse anche la recente morte della madre
ha fatto il resto. La sofferenza per la sua scomparsa si e'
saldata con il lavoro che andava male, con le commesse sempre
piu' rare. Cosi' ieri il giovane imprenditore non ha retto al
peso che da alcuni mesi lo opprimeva ed e' andato nel campo
sportivo dove ha deciso di metter fine alla sua esistenza. Ad
alcuni amici e parenti aveva gia' esternato le preoccupazioni
per il futuro della sua attivita'.
Secondo quanto hanno accertato i carabinieri di Sinnai, che
sono intervenuti dopo la segnalazione di un cittadino che ha
visto il corpo dell'uomo appeso ad una porta, l'imprenditore e'
giunto dentro il campo di calcio con la sua auto. E' sceso ed ha
compiuto quanto aveva gia' deciso. Inutile l'arrivo del
personale del 118 che ha cercato di rianimarlo. Fugato anche
ogni dubbio sulle modalita' della morte, per cui lo stesso
magistrato ha deciso di non effettuare alcuna autopsia e di
riconsegnare il corpo ai familiari.
Il suicidio del giovane segue di poco di piu' di una
settimana un altro fatto analogo avvenuto a Cagliari. Anche in
quel caso un imprenditore molto conosciuto in citta', Ermanno
Gravellino, di 74 anni, oberato dai debiti e dalle tasse, aveva
dapprima cercato di uccidersi con il gas della bombola della
cucina. Salvato una prima volta dal fratello, che aveva aperto
le finestre sentendo l'odore del gas, si era poco dopo le 22 del
26 maggio sparato con un colpo di pistola alla testa. Anche per
lui difficolta' economiche. Lo stesso giorno ma all'alba, sempre
a Cagliari, aveva minacciato di togliersi la vita, barricandosi
nel suo locale, in seguito ad una crisi depressiva dovuta ai
debiti accumulati con l'attivita' commerciale, un pizzaiolo di
39 anni. Dopo essersi ferito agli avambracci con un coltello ha
telefonato alla sorella annunciandole l'intenzione di volersi
suicidare. La donna ha chiamato il 112 e sul posto sono
intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della
Compagnia di Cagliari e i Vigili del Fuoco che, in quel caso,
sono riusciti a salvarlo. (ANSA).
AR
04-GIU-12 18:06 NNNN
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