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venerdì 22 giugno 2012

VENDOLA DIFENDE DI PIETRO E AVVERTE PD 'ALLEANZA NON SCONTATA'


VENDOLA DIFENDE DI PIETRO E AVVERTE PD 'ALLEANZA NON SCONTATA' =
(AGI) - Roma, 22 giu. - L'alleanza con il Pd non e' scontata:
Nichi Vendola alza il livello delle richieste al Partito
democratico, difende Antonio Di Pietro alle prese con uno
scontro frontale con il Capo dello Stato, e lancia un
avvertimento a Pier Luigi Bersani, che domani riunira' i
circoli del Pd: o cambia la logica della 'demagogia liberista'
che ha dominato negli ultimi anni, o l'alleanza potrebbe
saltare.
Vendola chiede un "chiarimento politico" che serva a
"sciogliere i troppi nodi" e rimette in discussione anche la
sua candidatura alle eventuali primarie di coalizione,
('competition' alla quale aveva dato da tempo la propria
disponibilita') perche' le primarie "non sono un concorso di
bellezza", ma dipenderanno da cosa "vogliamo costruire".
Vendola abbandona il tono dialogante nei confronti dei
Democratici che aveva caratterizzato anche la fase successiva
alla buona affermazione ("elettorale, ma non politica") delle
amministrative. (AGI)
Mgm (Segue)
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VENDOLA DIFENDE DI PIETRO E AVVERTE PD 'ALLEANZA NON SCONTATA' (2)=
(AGI) - Roma, 22 giu. - Ancora due settimane fa, durante una
caldissima assemblea della Fiom in cui Di Pietro attacco'
pubblicamente e in maniera frontale il segretario del Pd,
Vendola spalleggio' Bersani facendo un richiamo all'unita' del
centrosinistra e chiedendo al leader dell'Idv "di non piantare
bandierine, ma di lavorare per costruire un'alternativa". Ma
oggi al termine di una conferenza stampa a difesa dei risultati
del referendum sull'acqua che il governo Monti "sta cinicamente
tradendo", il leader di Sel alza decisamente i toni.
Alla domanda dei cronisti sullo scontro in atto tra Di
Pietro e il Quirinale, Vendola definisce il leader dell'Idv "un
importante alleato, che esprime un valore aggiunto per la
coalizione di centrosinistra. Non si tratta di una questione di
buona educazione istituzionale - dice - ma semmai di cattiva
politica".
L'accelerazione al ddl lavoro che sara' licenziato
mercoledi' prossimo dalla Camera con il benestare del Pd,
spiegano fonti del movimento, ha contribuito a scaldare il
clima, soprattutto nel momento in cui la rabbia sociale e'
sempre piu' evidente e perfino Maurizio Landini raccoglie
fischi dai lavoratori. "Io non voglio un centrosinistra che
persegue le politiche del centrodestra - scandisce Vendola - ci
vuole un chiarimento politico prima di sciogliere i nodi che
sono ancora terribilmente intricati. "Noi siamo contro
l'Europa tecnocratica e liberista - dice nel giorno del
quadrilaterale Monti-Merkel-Holland-Rajoy - siamo per l'Europa
sociale. Bisogna cambiare passo e smettere di pensare che il
welfare sia uno spreco buonista che ha causato la crisi. La
crisi e' frutto dell'economia di rapina in un mondon in cui il
lavoro ha perso il suo peso sociale".
Il messaggio di Vendola comunque e' tutt'altro che un
ultimatum. Malgrado le sirene di Paolo Ferrero che chiede a Sel
di "costruire insieme la sinistra, come Syriza", il Pd resta
l'interlocutore privilegiato. Ma su lavoro e politiche sociali,
e' il ragionamento, serve una netta sterzata a sinistra. (AGI)
Mgm
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