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giovedì 20 settembre 2012

SALUTE: QUANDO I CIBI CURANO, CIOCCOLATO AMARO E LUPINI CONTRO PRESSIONE ALTA


SALUTE: QUANDO I CIBI CURANO, CIOCCOLATO AMARO E LUPINI CONTRO PRESSIONE ALTA =
MA ANCHE COLESTEROLO, A MILANO ESPERTI DI NUTRACEUTICA A
CONGRESSO

Roma, 20 set. (Adnkronos Salute) - Un antipertensivo goloso.
Dieci grammi di cacao, con 200 mg di flavanoli, al giorno possono
tenere a bada la pressione alta, e anche favorire la dilatazione delle
coronarie e abbassare i livelli di colesterolo. Diversi studi recenti
confermano l'efficacia terapeutica del cioccolato amaro. E l'European
Food Safety Agency (Efsa) sta valutando l'indicazione di questo
alimento "per affrontare la pressione arteriosa elevata e l'angina
pectoris", afferma Cesare Sirtori, preside della facolta' di farmacia
di Milano e presidente della Societa' italiana di nutraceutica
(Sinut), riunita a Milano per III congresso nazionale fino al 21
settembre.

"Da anni - spiega l'esperto - e' noto che la popolazione Kuna,
al largo della costa di Panama, consuma grandi quantita' di cacao e ha
una mortalita' per malattie cardiovascolari nettamente minore rispetto
ai cittadini panamericani. Si e' visto che la stessa popolazione, una
volta approdata sul continente, si adegua rapidamente alla dieta
locale con un conseguente aumento dei valori in precedenza bassi".

Quello del cioccolato amaro e' solo uno degli esempi
dell'impiego di cibi come farmaci, illustrati al congresso a cui
partecipano i principali esperti di un settore in forte crescita
(+15-20% annualmente rispetto all'1-2% dei prodotti farmaceutici).
"Un'altra importante novita' e' l'utilizzo del lupino - afferma Anna
Arnoldi, docente di Chimica degli alimenti e prodotti dietetici
all'universita' degli Studi di Milano - una leguminosa che, rispetto
alla soia, ha una maggiore flessibilita' nella preparazione dei
prodotti e presenta effetti non solo su colesterolo e diabete, ma
contiene elementi proteici particolari che potrebbero, in futuro,
portare a 'pillole' per combattere anche l'ipertensione". (segue)

(Com-Mad/Col/Adnkronos)
20-SET-12 13:47

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SALUTE: QUANDO I CIBI CURANO, CIOCCOLATO AMARO E LUPINI CONTRO PRESSIONE ALTA (2) =

(Adnkronos Salute) - Un recente studio condotto da Sirtori, al
Centro dislipidemie dell'ospedale Niguarda di Milano, ha mostrato che,
in pazienti trattati con barrette dietetiche contenenti proteine di
lupino, la colesterolemia e' diminuita del 4,2% rispetto al gruppo che
ha assunto barrette alla caseina, che non ha riportato miglioramenti.

Il futuro dei cibi che curano e', dunque, molto promettente.
"Secondo recenti stime - spiega Sergio Liberatore, amministratore
delegato di Ims Health - nel corso dei prossimi dieci anni sara'
possibile raggiungere gli stessi introiti del farmaceutico. Infatti, a
fronte di un'evoluzione negativa di quest'ultimo (-3%), il
nutraceutico presenta ancora un trend con andamenti positivi. A
contribuire significativamente a questo aumento sono il gradimento dei
pazienti, le migliori tecnologie per la produzione dei 'cibi-farmaco'
e il modesto sviluppo di novita' nel settore farmaceutico. Il mercato
dei nutraceutici notificati in farmacia vale oggi circa 1,6 miliardi
di euro, con un +5,1% all'anno a giugno 2012".

Nel corso del congresso sara' presentata dal 'guru' del settore,
il canadese David Jenkins, la dieta 'portfolio'. Ricca di proteine
(soia), fibre solubili indigeribili (psillio), fitosteroli e mandorle,
grazie alle particolari proprieta', permette di ridurre il
colesterolo. Un'applicazione tutta italiana di un 'portfolio in
pillole' e' rappresentata da un mix di molecole nutraceutiche:
lovastatina, berberina, policosanoli, acido folico, coenzima Q10 e
astaxantina. "Dallo studio randomizzato condotto nel nostro Paese su
30 pazienti con sindrome metabolica, suddivisi in due gruppi -
sottolinea Paolo Magni, docente di Patologia clinica all'Universita'
degli studi di Milano - e' emerso che il solo intervento nutraceutico
ha determinato una riduzione della colesterolemia totale (-12,8%), del
colesterolo cattivo (-21,1%) ed un aumento del colesterolo Hdl (+5%)
rispetto ai pazienti trattati con placebo".

(Com-Mad/Col/Adnkronos)
20-SET-12 13:48

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