PAPA: COMANDANTE GENDARMERIA, COSI' PROTEGGIAMO FRANCESCO =
GIANI, SEMPRE POSSIBILE CHE CI SIA L'ESALTATO O CHI SI AVVICINA
TROPPO
Roma, 19 mag. (Adnkronos) - ''L'essere vicino ai piu' deboli e
ai piu' umili di Papa Francesco e' molto bello e apprezzato dalla
gente. Ovviamente cio' comporta una serrata attivita' di prevenzione,
esplicata attraverso i controlli effettuati prima degli eventi insieme
ai colleghi dell'Ispettorato, e agli altri colleghi nei Paesi del
mondo dove ci rechiamo. Questa opera preventiva ci fa stare molto piu'
sereni''. Lo dice il comandante della Gendarmeria vaticana, Domenico
Giani, in un'intervista a 'Poliziamoderna'. La Gendarmeria e' polizia
dello Stato Pontificio, Giani e' a capo anche dei Vigili del fuoco,
dei Servizi di sicurezza e protezione civile.
Giani, spesso definito l'angelo custode del Papa', e' il primo
responsabile dell'incolumita' del successore di Pietro. Un compito
complesso, quello della Gendarmeria (da non confondere con le Guardie
Svizzere, l'esercito del Papa) che si occupa a 360 gradi della
sicurezza dello Stato Vaticano, dalla polizia amministrativa
all'ordine pubblico, dalla prevenzione alla polizia stradale e di
frontiera. ''Naturalmente e' sempre possibile che ci sia l'esaltato o
la persona che cerca di avvicinarsi troppo -spiega Giani- ma piu' che
altro avviene non per intenzioni malevole di chi vuole aggredire ma
bensi' dimostrare amore al Papa, seppur in maniera eccessiva. E sono
situazioni che riusciamo sempre a gestire positivamente''.
Dai giorni immediatamente precedenti il Conclave, fino
all'elezione del nuovo Papa, l'interesse di tutto il mondo si e'
incentrato sul Vaticano. ''Quotidianamente -sottolinea- siamo chiamati
a garantire con impegno massimo questo piccolo territorio
dall'importanza globale. Il Vaticano e' lo Stato piu' piccolo ma
probabilmente il piu' importante del mondo, perche' Pietro, che oggi
si chiama Francesco, prima si chiamava Benedetto XVI, e' il simbolo
piu' importante e autorevole che l'umanita' ha, sia nel bene di cio'
che rappresenta, sia purtroppo come potenziale obiettivo di
malintenzionati. Rimane quindi per noi ogni giorno la massima
attenzione per la sua sicurezza personale e per quella di tutto lo
Stato Vaticano anche di chi vi vive e lavora''. (segue)
(Sin/Zn/Adnkronos)
19-MAG-13 18:04
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PAPA: COMANDANTE GENDARMERIA, COSI' PROTEGGIAMO FRANCESCO (2) =
PER ESSERE GENDARME SERVE UNA FEDE FERVENTE E SAPER FARE IL
POLIZIOTTO
(Adnkronos) - Dal 2008 la Gendarmeria vaticana aderisce
all'Oicp-Interpol. ''L'Interpol consente in maniera rapida contatti a
livello internazionale -spiega Giani- e a noi questo serve molto non
solo per la preparazione dei viaggi del Santo Padre negli altri Stati,
ma anche per eventuali situazioni di emergenza in cui dei religiosi
presenti nelle aree di crisi si possano trovare. Tutte le nostre
informazioni, anche a livello internazionale, ci hanno fornito e ci
forniscono sufficienti elementi per agire in sicurezza sempre riguardo
la protezione del Santo Padre''.
Ma quali caratteristiche bisogna possedere per poter diventare
gendarme? ''Prima di tutto bisogna amare la Chiesa -sottolinea il
comandante della Gendarmeria- anche nelle eventuali imperfezioni
dovute agli uomini, perche' noi sappiamo che la Chiesa e' retta dalla
Provvidenza. E i gendarmi servono la Chiesa nel servizio al successore
di Pietro''. Dunque ''il primo requisito del perfetto aspirante
gendarme e' una fervente fede e un alto senso del valore della
famiglia. Altra caratteristica e' ovviamente quella di saper fare il
poliziotto. Non dei 'rambo', ma persone formate psicologicamente e
addestrate per un servizio tanto delicato. Quindi buoni cristiani,
pronti ad essere buoni poliziotti''.
Giani spiega anche come avviene la selezione dei gendarmi: ''Al
nostro Comando giungono delle domande. Quando e' prevista poi
l'assunzione di nuovo personale, si bandisce un concorso e si
esaminano le domande presenti e quante ne arrivano di nuove. E' un
concorso molto selettivo -rimarca Giani nell'intervista a
'Poliziamoderna'- che prevede varie prove ed ogni prova ha delle
sottocommissioni. Prima si fa una grossa verifica sulle domande stesse
e una grande scrematura sulla base dei requisiti basilari, come ad
esempio la fede cattolica, ed altri. Chi ha i requisiti deve
affrontare una serie di prove a sbarramento, e i pochi che arrivano in
fondo alle prove iniziano un percorso formativo molto duro, fatto
all'interno dello Stato'', che ''dura in tutto due anni,
caratterizzati da attivita' teorico-pratiche''. (segue)
(Sin/Zn/Adnkronos)
19-MAG-13 18:17
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