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venerdì 14 giugno 2013

ANSA/ PADRE TENTA DI ANNEGARE NEONATO IN LAVANDINO A MILANO


ANSA/ PADRE TENTA DI ANNEGARE NEONATO IN LAVANDINO A MILANO
SCONOSCIUTI MOTIVI RAPTUS DI 30ENNE, BIMBO FUORI PERICOLO
(Di Salvatore Garzillo)
(ANSA) - MILANO, 14 GIU - ''Ho fatto una follia, ho annegato
nostro figlio nel lavandino della cucina. Forse e' morto''.
Marco P., milanese, 30 anni, ha svegliato in questo modo
terribile stamattina sua moglie, una venezuelana di 25. Era
convinto di aver ucciso il piccolo di sette mesi, tenuto con la
testa sotto l'acqua nella vaschetta della cucina del loro
appartamento in via San Paolino, a Milano. Quando la madre lo ha
soccorso il bambino era cianotico e privo di sensi, ma secondo
il bollettino dei medici dell'ospedale San Paolo non sarebbe in
pericolo di vita.
La mattina di follia di Marco P., dipendente di una grossa
societa' di telecomunicazioni ad Assago (Milano), e' iniziata
prima dell'alba. Si e' alzato dal letto, ha tirato fuori dalla
culla il figlioletto e lo ha portato in cucina. Poi ha aperto il
rubinetto dell'acqua e lo ha spinto dentro tenendogli la testa
sotto per alcuni secondi. Una scena sconvolgente, che neppure
l'uomo e' riuscito a ricostruire con esattezza al pm che lo ha
interrogato. Quando pensava che non ci fosse piu' nulla da fare
per il piccolo, e' ritornato nella camera da letto e ha
svegliato la compagna ammettendole la sua ''follia''. La donna
e' balzata in piedi ed e' corsa in cucina per salvare il figlio,
urlando e svegliando un loro amico di 30 anni che da qualche
giorno dormiva in casa. Una decisione che sembra sia stata presa
perche' Marco aveva preso il morbillo e voleva aiuto e
compagnia. Sembra inoltre che il malanno avesse minato lo stato
psico-fisico dell'uomo, da sempre sportivo e per questo
preoccupato che il morbillo a questa eta' potesse avere
ripercussioni.
Resta comunque un mistero l'origine del raptus, come ha
spiegato sotto choc l'amico. Agli agenti della Questura ha
raccontato di aver preso tra le braccia il bambino e di aver
fatto le scale di corsa con la madre, ma, davanti al portone, si
e' trovato davanti il padre deciso a riprendersi il piccolo. Da
qui ne e' nata una breve colluttazione durante la quale l'amico
e' caduto per terra mentre reggeva il neonato, ma poi Marco P.
si e' calmato, ha lasciato andare i due verso l'ospedale e li ha
osservati a distanza fino al momento in cui sono arrivati al
pronto soccorso. Nel frattempo ha chiamato la madre (che abita
in zona) e la donna l'ha invitato a consegnarsi alle forze
dell'ordine. Marco, pero', ha preferito incamminarsi senza una
meta, fino a quando si e' trovato in strada tra sua madre e una
volante della polizia.
''Stai calmo, non scappare'', gli ha detto la mamma, ma lui
ha tentato una fuga che si e' conclusa un centinaio di metri
piu' avanti, quando e' stato arrestato per tentato omicidio
aggravato. In quel frangente agli agenti e' parso calmo. A loro
ha ripetuto: ''Ho fatto una follia, una follia''. (ANSA).

YNO-RT/MEA
14-GIU-13 19:01 NNNN

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