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mercoledì 9 ottobre 2013

ANSA-INTERVISTA/ Carceri:Pomarici;amnistia,indulto non servono


ANSA-INTERVISTA/ Carceri:Pomarici;amnistia,indulto non servono
Pm, va riformato sistema penale; 'preoccupano parole politici'
(di Francesca Brunati)
(ANSA) - MILANO, 09 OTT - Per mettere la parola fine alla
'piaga' del sovraffollamento delle carceri italiane non serve
intervenire con provvedimenti di clemenza, ma e' necessario
riformare il sistema penale. Ne e' convinto Ferdinando Pomarici,
il magistrato per anni alla guida della dda e del pool
antiterrorismo della Procura di Milano e che nella sua lunga
carriera ha contato sette amnistie con altrettanti condoni e due
indulti. Amnistie e indulti che, a suo avviso "non hanno
cambiato nulla. Nello spazio di due o tre anni si e' sempre
ritornati da capo, nella stessa situazione di prima".
Pomarici, che condivide in pieno "il grido di allarme
lanciato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
sulla situazione carceraria, situazione ben nota a chi opera nel
settore", non esita a manifestare un certo scetticismo per il
modo in cui il grido e' stato 'raccolto' dai politici. "Mi
preoccupano molto commenti e parole - prosegue- che ho letto o
ascoltato da parte di numerosi esponenti della classe politica:
hanno accentrato l’attenzione solo sul provvedimento di clemenza
senza invece soffermarsi sulla necessita' di una profonda riforma
del sistema penale, come del resto sottinteso nelle stesse
parole del Presidente".
Per risolvere il problema, infatti, Pomarici spiega che
"bisogna agire a monte e cioe' o modificare il sistema penale
diminuendo il numero dei reati puniti con la detenzione,
estendendo le misure alternative, o aumentare la capienza
carceraria". Sul primo punto il magistrato ipotizza il ricorso
come regola, e non come eccezione, alle sanzioni alternative
(dalla detenzione domiciliare all’affidamento in prova alla
messa in prova, istituto simile gia' adottato nel processo
minorile) per tutti i reati di minore allarme sociale, quali
quelli contro il patrimonio come il furto e la ricettazione di
beni di valore lieve, o la mera detenzione di sostanze
stupefacenti, che costituiscono la maggior parte dei reati
attualmente in corso di esecuzione.
Se da un lato cio' comporta la "modifica del sistema penale
che bisognera' stravolgere" dall'altroBc'e' da sbrogliare una
questione non da poco: "I soldi dove si trovano? - chiede il pm
-B Tutto questo ha un costo,Bin quanto sono necessarie una serie
di strutture di controllo, di verifica e di valutazione finale''
e quindi un potenziamento dei magistrati di sorveglianza, delle
forze di polizia e di tutto il personale preposto a questo tipo
di attivita'.
Lo stesso discorso vale se "si agisce sul sistema carcerario"
costruendo nuovi istituti di pena o "riadattando caserme
dismesse". Oltre alle spese vive - quelle per la costruzione o
la ristrutturazione, per intendersi -B bisogna "assumere nuovi
agenti di polizia penitenziaria" in quanto quelli ora in
servizio, si sa, non bastano. Insomma "la coperta e' corta" e in
un modo o nell'altro "bisogna spendere" perche' amnistia ed
indulto da soli "non servono a niente - ripete Pomarici - se non
si modifica la situazione a monte".B(ANSA).

BRU
09-OTT-13 19:52 NNNN

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