Immigrati: Amnesty, con Frontex Triton a rischio molte altre vite =
(AGI) - Roma, 11 ott. - L'operazione Frontex Triton nel
Mediterraneo centrale in sostituzione di 'Mare Nostrum' "non e'
adatta a soddisfare le esigenze vitali di ricerca e soccorso":
lo sostiene Amnesty International che parla di "un reale
rischio che ulteriori vite dei migranti e dei rifugiati
verranno perse in mare".
L'organizzazione per i diritti umani ritiene che Frontex
Triton "semplicemente non e' la risposta" adeguata". Per questo
si dice "profondamente allarmata" per l'annuncio dell'Italia
che l'operazione Mare Nostrum si concludera' con il subentro di
Frontex Triton, come annunciato in occasione del Consiglio dei
ministri della Giustizia e degli Affari interni dell'Unione
europea (Ue) tenuto questa settimana a Lussemburgo, dove i
ministri hanno discusso la gestione dei flussi migratori verso
l'Europa, concentrandosi su meccanismi di gestione delle
frontiere esterne, inclusa l'operazione Frontex Triton. (AGI)
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Immigrati: Amnesty, con Frontex Triton a rischio molte altre vite (2)=
(AGI) - Roma, 11 ott. - "Si puo' solo chiedere quante vite
saranno salvate da un'operazione con un mandato di sorveglianza
delle frontiere", ha dichiarato Nicolas J. Beger, direttore
dell'ufficio di Amnesty International presso le istituzioni
europee. "Finche' l'Ue non si impegna e dispone un'operazione
collettiva che eguaglia o addirittura supera le azioni di Mare
nostrum, Amnesty International sollecita l'Italia a proseguire
le sue operazioni di ricerca e soccorso per salvare vite umane;
ma questa volta con il sostegno significativo di tutti gli
stati membri". L'annuncio della Commissione europea in agosto
di avviare l'operazione Triton per sostenere gli sforzi di
ricerca e soccorso dell'Italia e' stato ampiamente considerato
come il primo segno di un campanello d'allarme dell'Ue e una
risposta collettiva alle tragedie in corso nel Mediterraneo
centrale. Tuttavia - fa rilevare Amnesty - e' ormai chiaro che
l'operazione Triton "non rispondera' alle reali e attuali
esigenze di ricerca e soccorso al fine di salvare vite umane.
Amnesty rileva che un anno dopo i naufragi di Lampedusa,
"mentre le persone continuano a intraprendere viaggi in mare
pericolosi e troppo spesso perdono la vita in mare,
l'operazione Triton si impegna nella regione solo con 3 milioni
di euro al mese, due terzi meno dell'operazione Mare nostrum.
Sara' anche piu' vicina alle coste italiane e con competenza
sul controllo delle frontiere. "Con la continua instabilita' in
Medio Oriente, conflitti piu' estesi e il deterioramento della
situazione in Libia, persone disperate sono alla ricerca di
sicurezza e rifugio in Europa - ha aggiunto Beger - Mentre
l'Europa rafforza le sue frontiere terrestri, le persone
vengono spinte verso percorsi sempre piu' pericolosi attraverso
il Mediterraneo centrale. Ora piu' che mai l'Ue deve garantire
meccanismi collettivi e globali di ricerca e soccorso lungo la
rotta marina piu' pericolosa del mondo". Amnesty sollecita
quindi l'Ue ad adottare una prospettiva a lungo termine, "un
approccio olistico e condiviso" per la gestione dei flussi
migratori verso l'Europa. (AGI)
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