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sabato 11 ottobre 2014

L. STABILITA'. CGIA: TASSE COMUNALI PIÙ ALTE A BOLOGNA E ROMA


L. STABILITA'. CGIA: TASSE COMUNALI PIÙ ALTE A BOLOGNA E ROMA
"FORTE AUMENTO ULTIMI ANNI DOVUTO A TAGLI TRASFERIMENTI STATO".

(DIRE) Roma, 11 ott. - "Tra le grandi citta' italiane le tasse
comunali piu' elevate le registriamo a Bologna, a Roma, a Bari e
a Genova". L'ufficio studi della Cgia e' giunto a questo
risultato calcolando il prelievo che una famiglia tipo di 3
persone dovra' subire quest'anno per onorare il pagamento della
Tari (la nuova tassa sui rifiuti), della Tasi (il tributo sui
servizi indivisibili) e dell'addizionale comunale Irpef.
Nel caso di un'abitazione di tipo civile A2, spiega una nota
della Cgia, "e' il Comune di Bologna a praticare il livello di
tassazione medio piu' elevato tra le grandi citta' d'Italia: per
l'anno in corso, il peso economico e' pari a 1.610 euro. Seguono
Genova, con 1.488 euro, Bari, con 1.414 euro e Milano, con 1.379
euro. Se, invece, l'analisi viene realizzata su un'abitazione di
tipo economico A3 (che e' di minor pregio rispetto all'immobile
preso in esame nel caso precedente), a balzare al primo posto di
questa speciale graduatoria e' Roma, con 1.100 euro. Seguono
Bari, con 1.079 euro, Napoli, con 1.000 euro e Genova, con 961
euro".
Cosi' il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi: "Il forte
aumento dalla tassazione comunale registrato in questi ultimi
anni e' da addebitare, in particolar modo, ai pesantissimi tagli
ai trasferimenti che lo Stato centrale ha praticato nei confronti
degli enti locali. Tra il 2010 e il 2014, i sindaci di Bologna,
Roma e Bari hanno subito una sforbiciata delle risorse del 48 per
cento: Milano del 63 per cento e Venezia addirittura del 66 per
cento. Con questi tagli i Comuni sono stati obbligati a ridurre i
servizi e ad aumentare le tasse locali, penalizzando soprattutto
le famiglie meno abbienti".
I ricercatori dell'Ufficio studi della Cgia si sono
'spulciati' tutte le delibere approvate dai principali Comuni
capoluogo di Regione in materia di Tari, Tasi e addizionale
comunale Irpef.

IRPEF - Per quanto riguarda quest'ultima imposta, in quasi tutte
le citta' l'addizionale comunale ha raggiunto l'aliquota massima
dello 0,8 per cento (Roma applica addirittura lo 0,9 per cento).
Solo quattro amministrazioni hanno applicato una aliquota
inferiore: Bologna (0,7 per cento), L'Aquila (0,6 per cento),
Aosta (0,3 per cento) e Firenze (0,2 per cento). A Cagliari,
invece, l'addizionale si calcola applicando aliquote progressive
per scaglioni di reddito, (0,66 per cento sino a 15.000 euro,
0,72 per cento da 15.000 a 28.000, 0,78 per cento da 28.000 a
55.000, 0,79 per cento da 55.000 a 75.000, 0,8 per cento oltre i
75.000 euro). Nell'analisi della Cgia, spiega la nota, si sono
considerate le addizionali comunali pagate nel 2014, in pratica
sono quelle di competenza nell'anno di imposta 2013.

TASI - In riferimento alla Tasi, solo il Comune di Aosta ha
applicato l'aliquota base dell'1 per mille. In tutte le altre
realta' analizzate e' stata deliberata un'aliquota nettamente
superiore. In nove casi tocca addirittura il valore massimo
consentito per le abitazioni principali: 3,3 per mille.

TARI - La Tari, invece, colpisce soprattutto al Sud. Nonostante
il servizio di raccolta dei rifiuti erogato nelle grandi citta'
del Mezzogiorno non sia sempre 'impeccabile', per un'abitazione
di tipo civile A2, una famiglia di 3 persone residente a Cagliari
paga quest'anno 653 euro. A Napoli 522 euro e a Palermo 497 euro.

Secondo la Cgia, dunque, "una delle ragioni che hanno 'costretto'
molti Sindaci ad aumentare la tassazione comunale e' stata la
forte contrazione dei trasferimenti statali subita in questi
ultimi anni. La citta' piu' penalizzata e' stata Venezia: tra il
2010 e il 2014 il taglio e' stato del 66 per cento (-63,8 milioni
di euro). Tra le grandi citta' segnaliamo il caso di Milano, che
ha 'patito' una riduzione del 63 per cento (-317,7 milioni di
euro) e quello di Roma, con una contrazione del 48 per cento
(-667 milioni di euro). Altrettanto pesanti le situazioni
maturate a Bologna (-48 per cento, pari a 72 milioni di euro in
meno), a Bari (-47 per cento, pari a 55,1 milioni di euro in
meno), a Torino (-43 per cento, pari a 158,9 milioni di euro in
meno), a Genova (-43 per cento, pari a 110,8 milioni di euro in
meno), a Napoli (-31 per cento, pari a 199,6 milioni di euro in
meno) e a Palermo (- 33 per cento, pari a un taglio di 114
milioni di euro).
Da un punto di vista metodologico, l'Ufficio studi della Cgia
segnala che "i calcoli sono stati effettuati tenendo conto di una
famiglia composta da 2 genitori che lavorano, con un reddito
annuo di 22.000 euro ciascuno e un figlio a carico. Le tipologie
abitative prese in esame sono state due: un'abitazione di tipo
civile (categoria catastale A2) e un'abitazione di tipo economico
(categoria catastale A3). In entrambi i casi, i calcoli sono
stati effettuati sulla base della rendita catastale e della
superficie abitativa media presente in ogni comune capoluogo di
regione".
(Com/Dip/ Dire)
11:31 11-10-14

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