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domenica 15 marzo 2015

Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-01345 presentato da ROMANO Paolo Nicolò testo di Martedì 10 marzo 2015, seduta n. 388   PAOLO NICOLÒ ROMANO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:    il 21 febbraio 2015 il Centro Studi Investimenti Sociali (Censis) ha reso pubblici i risultati dell'11o rapporto «Diario della transizione» sulla sicurezza nel nostro Paese. La fotografia relativa ai reati consumati nel nostro Paese è allarmante. A sorprendere maggiormente è l'aumento record dei furti in abitazione. In Italia sono svaligiate 689 case al giorno, 29 ogni ora, una ogni due minuti. Un trend che sembra inarrestabile....



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01345
presentato da
ROMANO Paolo Nicolò
testo di
Martedì 10 marzo 2015, seduta n. 388

PAOLO NICOLÒ ROMANO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   il 21 febbraio 2015 il Centro Studi Investimenti Sociali (Censis) ha reso pubblici i risultati dell'11o rapporto «Diario della transizione» sulla sicurezza nel nostro Paese. La fotografia relativa ai reati consumati nel nostro Paese è allarmante. A sorprendere maggiormente è l'aumento record dei furti in abitazione. In Italia sono svaligiate 689 case al giorno, 29 ogni ora, una ogni due minuti. Un trend che sembra inarrestabile. Nel 2004 sono stati denunciati 10.887 furti in casa, nel 2014, dieci anni dopo, sono passati a 251.422, con una crescita del 126,7 per cento. Solo nell'ultimo anno l'incremento è stato del 5,9 per cento. La zona d'Italia più colpita è il Nord-Ovest, dove nell'ultimo anno i furti in abitazione sono stati 92.100, in aumento del 151 per cento; nel decennio, oltre la media nazionale. Considerando il numero di reati rispetto alla popolazione residente, in cima alla graduatoria delle province italiane più bersagliate si trova Asti (9,2 furti in abitazione ogni mille abitanti);
   Asti, la famosa terra del vino, ha collezionato il poco invidiabile primato di capitale italiana dei furti nelle abitazioni, +44 per cento rispetto all'anno precedente. Inoltre, secondo i dati dell'ultimo bilancio 2014, relativo ai reati consumati nel 2013, presentato nel dicembre 2015 dal Ministero dell'interno, Asti e provincia per crimini totali è al ventitreesimo posto in classifica in Italia. Oltre ad essere prima per furti nelle abitazioni è tra le prime 10 per truffe e frodi (+38,8 per cento rispetto all'anno precedente) e sono in costante aumento le azioni predatorie tipiche dello, scarso controllo del territorio quali borseggi (+10,2 per cento) e rapine negli esercizi commerciali (+5,3 per cento) tra cui alcune finite tragicamente come nel caso del giovane tabaccaio Manuel Bacco assassinato il 20 dicembre 2014 per difendersi da un tentativo di rapina;
   pur davanti a dati così allarmanti, il 12 dicembre 2014 il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'interno, Angelino Alfano, ha provveduto a trasferire a nuova destinazione il prefetto di Asti, Pierluigi Faloni, senza che venisse opportunamente sostituito. A partire da quel giorno l'intero astigiano è sguarnito da tale apicale figura di rappresentanza dello Stato necessaria per garantire il coordinamento dell'attività amministrativa degli uffici periferici dello Stato per una migliore azione di controllo del territorio. Neanche l'efferato omicidio di Manuel Bacco, il sopra ricordato giovane tabaccaio, avvenuto pochi giorni dopo il trasferimento del prefetto, è servito a smuovere dall'inerzia il Governo che ancora oggi, pur con continui solleciti, ancora non ha provveduto alla sua sostituzione;
   immediatamente ai tragici fatti del 20 dicembre 2014, l'interrogante sollecitava il Ministro dell'interno ad intraprendere urgenti iniziative, volte ad assicurare ad Asti e provincia il nuovo prefetto e a garantire una maggiore presenza delle forze dell'ordine sul suo territorio, con una missiva inviata il 22 dicembre 2014 a cui però non è seguita nessuna risposta da parte del Governo;
   solo recentemente, dopo due mesi di vacanza di tale apicale funzione di rappresentanza dello Stato e solo davanti alla drammatica constatazione del continuo aggravarsi della criminalità nell'astigiano, il sindaco di Asti, nonché presidente della provincia omonima, Fabrizio Brignolo, si è mosso recandosi il 25 febbraio 2015 presso il Ministero dell'interno per incontrare il Sottosegretario Giampiero Bocci, ricevendone tuttavia solo blande rassicurazioni. A dimostrazione di ciò lo stesso sindaco Fabrizio Brignolo, ha ritenuto opportuno inviare una formale lettera, sottoscritta da tutti i sindaci della provincia di Asti, al Ministero dell'interno per sollecitare la nomina in tempi brevi del nuovo prefetto e più forze dell'ordine nel territorio astigiano;
   risulta all'interrogante che attualmente sono circa una decina le prefetture vacanti sul territorio nazionale e che il problema di Asti, stando alle dichiarazioni del Sottosegretario Bocci, sarà affrontato nell'ambito della definizione complessiva delle attribuzioni di tali incarichi. Questa notizia ha destato non poca preoccupazione essendo in discussione in Senato il disegno di legge delega al Governo per la riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche dove è prevista la razionalizzazione della rete organizzativa delle Prefetture-Uffici Territoriali del Governo con un accorpamento delle stesse;
   nel 2015 saranno soppressi in tutta Italia 250 presidi di polizia e questo in un momento storico in cui il Paese sta attraversando una profonda crisi economica che, come molti autorevoli analisti sostengono, farà aumentare i delitti contro le persone e i patrimoni. Anche Asti sarà coinvolta in questa spending review con la soppressione del presidio di polizia postale in un'epoca in cui la web criminalità (pedopornografia, frodi informatiche, cyber bullismo) è in piena ascesa;
   Asti non è più una piccola provincia del Nord opulento come un certo immaginario la vuole rappresentare. La provincia di Asti ha problemi non dissimili ad altre difficili realtà del Paese come i dati sulla criminalità, la disoccupazione e il disagio sociale ci mettono costantemente in evidenza. Pertanto Asti ha bisogno più che mai della presenza dello Stato e questo è possibile nominando quanto prima il nuovo prefetto e non riducendo i servizi per la sicurezza ma aumentandoli –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se non ritenga urgente provvedere alla nomina in tempi celeri del prefetto di Asti, ovvero dei prefetti nelle province in cui tale carica è rimasta vacante, e se non ritenga prioritario rafforzare i presidi di sicurezza nella provincia di Asti e ovunque nel Paese si richieda. (3-01345)

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