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martedì 3 marzo 2015

INQUINAMENTO. ROMA, ISPRA E ISCR: RISCHIO DEGRADO 3.660 MONUMENTI


INQUINAMENTO. ROMA, ISPRA E ISCR: RISCHIO DEGRADO 3.660 MONUMENTI
EROSIONE 5,2-5,9 MICRON/ANNO MARMO E 0,30-0,35 PER BRONZO

(DIRE) Roma, 3 mar. - I beni culturali di composizione calcarea a
Roma (architettonici, archeologici, statue e fontane) al momento
riportati nella Carta del rischio del patrimonio culturale
dell'Istituto superiore per la conservazione e il restaurto
(Iscr) "sono circa 3.600, mentre quelli con composizione bronzea
sono 60": entrambe le tipologie sono principalmente collocate nel
centro della capitale.
Nonostante "la potenziale aggressivita' territoriale di Roma
sia risultata relativamente bassa, la perdita di superficie -
quantificata attraverso la realizzazione di 'mappe di danno' - e'
risultata essere compresa tra 5,2 e 5,9 micron l'anno per il
marmo e 0,30 e 0,35 micron l'anno per il bronzo.
Questi alcuni dei dati diffusi oggi dall'Istituto superiore
protezione e ricerca ambientale- Ispra e dall'Iscr.
Negli ultimi decenni, "il degrado dei materiali esposti
all'aperto ha subito un'accelerazione e in generale e' stato
registrato un incremento della velocita' con cui alcuni processi,
coinvolti nel degrado, evolvono nel tempo", avvertono Iscr e
Ispra.
L'inquinamento atmosferico "e' risultato un fattore di
pressione determinante per le superfici dei monumenti esposti
all'aperto- segnalano gli studiosi- l'impatto delle sostanze
inquinanti emesse in atmosfera sui materiali costitutivi dei
monumenti e' ingente ed irreversibile a causa della mancanza di
sistemi di autorigenerazione, che sono invece presenti negli
esseri viventi". (SEGUE)
(Com/Ran/Dire)
13:50 03-03-15
INQUINAMENTO. ROMA, ISPRA E ISCR: RISCHIO DEGRADO 3.660... -2-


(DIRE) Roma, 3 mar. - Smog sul banco degli imputati quindi, ma
"non esistono, al momento, valori limite specifici per gli
effetti dell'inquinamento atmosferico sui beni di interesse
storico-artistico", denunciano Iscr e Ispra, sola eccezione, in
Italia, sono le opere d'arte esposte all'interno dei musei.
Alla luce di tutto cio' "e' evidente come sia necessario
monitorare le condizioni ambientali del territorio in situ": per
questo, Ispra e Iscr hanno avviato nel 2013 una campagna
sperimentale, con la collaborazione di Arpa Lazio, condotta
presso 7 siti selezionati a Roma, all'interno del Grande raccordo
anulare (in corrispondenza di altrettante stazioni della rete di
monitoraggio della qualita' dell'aria), per individuare una
correlazione tra la 'dose' (le concentrazioni di inquinanti
presenti in atmosfera e l'intensita' dei fattori climatici) e la
'risposta' (il danno subito dai materiali esposti espresso come
perdita di materiale e sporcamento).
In particolare, spiegano Ispra e Iscr, "mentre i provini di
marmo mostrano una leggero sporcamento nel tempo - che risulta
piu' evidente nei siti caratterizzati da concentrazioni piu' alte
di particolato atmosferico - per il vetro ed il rame invece lo
sporcamento ha mostrato un significativo aumento nel tempo in
tutti i siti".
Ancora: la perdita di materiale (erosione) calcolata
sperimentalmente sul campione in situ, si e' attestata su 3-4
micron all'anno. (SEGUE)
(Com/Ran/Dire)
13:50 03-03-15

NNNNDISSESTO IDROGEOLOGICO. ROMA, ISCR-ISPRA: RISCHIO 2.204 MONUMENTI
PIAZZA NAVONA, PIAZZA DEL POPOLO, PANTHEON IN AREA INONDATA

(DIRE) Roma, 3 mar. - Dalle elaborazioni Istituto superiore per
la conservazione e il restaurto (Iscr) e dell'Istituto superiore
protezione e ricerca ambientale- Ispra emerge che, "relativamente
alle alluvioni, nel comune di Roma i Beni Culturali immobili
esposti a rischio idraulico con tempo di ritorno fino a 500 anni
sono 2.204 e l'area inondata comprenderebbe anche il centro
storico (Piazza Navona, Piazza del Popolo, Pantheon)". Cosi' Iscr
e Ispra, che oggi hanno illustrato i loro 15 anni di attivita'
congiunta, in cui hanno messo in comune conoscenze e dati.
(Com/Ran/Dire)
13:51 03-03-15

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