Translate

mercoledì 8 luglio 2015

INTERNET: DIFFONDEVANO VIRUS ONLINE PER POI CHIEDERE RISCATTO, 7 DENUNCIATI




INTERNET: DIFFONDEVANO VIRUS ONLINE PER POI CHIEDERE RISCATTO, 7 DENUNCIATI =

 Trieste, 8 lug. (AdnKronos) - Denunciate sette persone per i reati di
accesso abusivo informatico, estorsione e riciclaggio degli illeciti
proventi realizzati. Questo il risultato di una operazione della
Polizia di Trieste, contro il riciclaggio e le estorsioni on line
mediante la diffusione del virus ''Cryptolocker''. Numerose le
perquisizioni che hanno portato al sequestro di computer, hard disk,
tablet, pen drive usb, smartphone, carte di credito e documentazione
ritenuta utile per il proseguimento delle indagini.

 Il cryptolocker è un virus trasmesso via email apparentemente
proveniente ad esempio da corrieri per le spedizioni o agenzie
governative nazionali, contenenti link o allegati che una volta aperti
criptano il contenuto delle memorie dei computer, anche collegati in
rete. Gli utenti, per riaprire i file, erano costretti a pagare un
riscatto in bitcoin a fronte del quale veniva loro inviato via email
un programma per la decriptazione.

 L'attività criminale si era diffusa già da diversi mesi ed aveva fatto
diverse vittime, anche ''eccellenti''. Nella trappola sono caduti in
tutta Italia oltre che tantissimi privati e aziende anche diversi sedi
governative, come Tribunali, Uffici comunali e anche alcune strutture
delle diverse Forze dell'Ordine. (segue)

 (Per/AdnKronos)
08-LUG-15 09:54
INTERNET: DIFFONDEVANO VIRUS ONLINE PER POI CHIEDERE RISCATTO, 7 DENUNCIATI (2) =

 (AdnKronos) - Individuata dalla polizia una persona in provincia di
Padova riconducibile a un vero e proprio sodalizio i cui appartenenti
si presentavano come semplici intermediari di coinbit che non solo si
dichiaravano estranei alla diffusione del virus ma anzi sui propri
siti invitavano le malcapitate vittime a non pagare alcun riscatto in
caso di attacco bensì a sporgere denuncia presso la Polizia Postale.

 In realtà erano perfettamente al corrente della natura illecita dei
proventi incamerati poiché la Polizia Postale trovava le tracce non
solo delle transazioni effettuate a seguito del pagamento dei riscatti
ma addirittura recuperava centinaia di messaggi che gli indagati si
inviavano via smartphone.

 In questi messaggi si scambiavano consigli sulla diffusione del
cryptolocker, sul riciclaggio del denaro, su come comportarsi davanti
alle forze di polizia in caso di perquisizione o di assunzione di
sommarie informazioni, indicazioni su nomine di avvocati di fiducia e
altro. Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso della conferenza
stampa che si terrà alle 10.30 presso il Compartimento Polizia
Postale.

 (Per/AdnKronos)
08-LUG-15 09:54

NNNN

Nessun commento: