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venerdì 27 dicembre 2019

>>>ANSA/ Fb contro ordinanza su Casapound, 'prove del loro odio'

VENERDÌ 27 DICEMBRE 2019 18.24.41


>>>ANSA/ Fb contro ordinanza su Casapound, 'prove del loro odio'

ZCZC4588/SXB XCI39551_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB >>>ANSA/ Fb contro ordinanza su Casapound, 'prove del loro odio' Militanti:'Rispettata Costituzione'.E rispunta scritta alla sede (di Lorenzo Attianese) (ANSA) - ROMA, 27 DIC - "Casapound e' stata impegnata in odio organizzato, abbiamo le prove. Non vogliamo che utilizzino i nostri servizi". Continua la battaglia di Facebook contro la presenza del movimento di estrema destra sulle pagine social. I rappresentanti legali del colosso del web hanno presentato un reclamo contro l'ordinanza del Tribunale di Roma, che il 12 dicembre scorso aveva ordinato a Facebook di riattivare gli account del movimento. E oltre ai post, davanti alla sede romana occupata dai 'fascisti del terzo millennio' spuntano di nuovo - solo per qualche ora - le nove lettere di marmo che compongono la scritta 'Casapound', le stesse il Comune aveva disposto di rimuovere dalla facciata dell'immobile. A definire il movimento di estrema destra "un'organizzazione pericolosa" e' proprio il portavoce del social, citando il regolamento della community, "che vieta a coloro che sono impegnati in 'odio organizzato' di utilizzare i nostri servizi". "Partiti politici e candidati, cosi' come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram - prosegue - , devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia". Ma la risposta di Davide Di Stefano, amministratore della pagina pubblica a cui il 9 settembre era stato oscurato (poi riattivato per la stessa disposizione del Tribunale) anche il profilo personale, e' altrettanto caustica: "I reclami di Facebook sembrano scritti da un militante dei centri sociali. Noi non facciamo 'odio organizzato' e non puo' essere Facebook a stabilire chi parla e chi no, e' lo Stato a dire se siamo illegali. Del resto il giudice dice che noi rispettiamo la Costituzione. E ricordo che ci siamo anche presentati alle elezioni", attacca Di Stefano, convinto che "i big di internet, come Facebook, non sono un campo neutro: incarnano l'ideologia liberal degli editori della sinistra mondiale. Mi chiedo - aggiunge - perche' la pagina di Chef Rubio, il quale ha fatto un post vergognoso contro la polizia, non sia stata rimossa". Dalle lettere virtuali, digitate sulla tastiera, a quelle enormi e di marmo, tolte mesi fa dalla facciata della sede del movimento a Roma per richiesta del Comune. E rispuntate per qualche ora davanti allo stesso edificio, occupato da sedici anni. Ad esporle come se fossero dei cartelli sono stati gli stessi estremisti, in una sorta di sit-in che ha celebrato l'anniversario dell'occupazione dello stabile. "Alla faccia dei censori di ogni risma", hanno scritto i militanti pubblicando, proprio su Facebook, un post con tanto di foto. "Magari un giorno potremo davvero rimettere quelle lettere sulla facciata - spiega Di Stefano - . Non lo faremmo alla chetichella, ma attraverso un'iniziativa pubblica, con un gesto futurista che avra' un valore artistico". Ma sul quartier generale di Casapound in via Napoleone III, nel pieno centro della Capitale, incombono questioni che vanno ben oltre la scritta sulla facciata del palazzo occupato: solo qualche giorno fa la Corte dei Conti ha citato a giudizio otto dirigenti statali di Roma per la mancata riscossione, per 15 anni, del canone del palazzo. Un danno erariale pari a 4,5 milioni di euro per quello che i magistrati contabili considerano un esproprio favorito dal fatto che i dirigenti non hanno messo in campo ne' misure per riscuotere il canone, ne' per ritornare in possesso dell'immobile.(ANSA). ATN 27-DIC-19 18:24 NNNN 

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