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mercoledì 15 febbraio 2023

NAPOLI, USIF: SU AGENTI INDAGATI SERVE CAMBIO DI ROTTA

 

MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2023 12.51.16

NAPOLI, USIF: SU AGENTI INDAGATI SERVE CAMBIO DI ROTTA

9CO1365694 4 CRO ITA R01 NAPOLI, USIF: SU AGENTI INDAGATI SERVE CAMBIO DI ROTTA (9Colonne) Roma, 15 feb - "Spiace per il tragico epilogo della vicenda accaduta al commissariato Vicaria di Napoli, poiché la perdita di una vita umana è sempre una sconfitta per la collettività. Ma non possiamo non soffermarci sulla sconfitta dello Stato perché il poliziotto indagato è vittima di 'un atto dovuto', con gravi conseguenze sotto il profilo umano e professionale. Ne comprendiamo le ragioni: essendo il collega indagato può accedere a tutte le garanzie difensive. Ma serve un cambio di rotta". Lo dichiara, in una nota, Vincenzo Piscozzo, segretario nazionale dell'Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF) sulla vicenda del poliziotto indagato per aver sparato, ferendolo a morte, al 29enne Mario Ementato, che forse sotto effetti di stupefacenti nel commissariato ha aggredito con un coltello il patrigno che era andato a denunciarlo per avere appena aggredito la madre. Nella colluttazione seguita il giovane aveva accoltellato l'agente che tentava di disarmalo ed un altro agente lo ha colpito con un colpo di pistola alla gamba per il quale è poi deceduto in ospedale. "Ricordiamo che un operatore di polizia indagato, anche per un atto dovuto, è soggetto ad importanti conseguenze sia sotto l'aspetto professionale che di carriera. Nel momento in cui sussistono evidenti cause di giustificazione del reato, non è più accettabile essere esposti alle conseguenze di un processo penale che ha delle conseguenze sulla vita privata e professionale del collega che ha avuto la sola colpa di svolgere il proprio dovere. Tralasciando la parte economica (che non è di poco conto) legata all'assistenza legale ed eventuale spese periziali, la vergognosa situazione è che gli operatori di polizia coinvolti in casi del genere, si trovano nella condizione di avere la carriera bloccata e, se in attesa di premi e ricompense, anche questi non saranno riconosciuti sino a completa archiviazione. E purtroppo conosciamo i tempi della giustizia. Esprimiamo, quindi, la più sentita solidarietà al collega di Napoli e a tutti quelli che stanno vivendo la stessa situazione in tutto il territorio nazionale". (redm) 151251 FEB 23 

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