MARTEDÌ 03 OTTOBRE 2023 11.19.27
SALUTE. GIMBE, NADEF 2023: SANITÀ PUBBLICA VERSO IL BARATRO
DIR0799 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT SALUTE. GIMBE, NADEF 2023: SANITÀ PUBBLICA VERSO IL BARATRO CROLLA RAPPORTO SPESA SANITARIA/PIL: DA 6,6% NEL 2023 A 6,1% NEL 2026 (DIRE) Roma, 3 ott. - Nella Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NaDEF) 2023, deliberata il 27 settembre 2023 e resa pubblica il 30 settembre, relativamente alla sanità, si legge che "La Legge di Bilancio 2024 prevederà, per il triennio 2024-2026, stanziamenti da destinare al personale del sistema sanitario". Lo riporta in una nota la Fondazione Gimbe. Inoltre, il Governo dichiara collegati alla decisione di bilancio due disegni di legge: il primo in materia di riorganizzazione e potenziamento dell'assistenza territoriale nel Ssn e dell'assistenza ospedaliera; il secondo in materia di riordino delle professioni sanitarie e degli enti vigilati dal ministero della Salute. "Alla vigilia della discussione della Legge di Bilancio 2024- afferma il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta- la Fondazione Gimbe ha effettuato un'analisi indipendente della NaDEF 2023 relativamente alla spesa sanitaria, sia per verificare la coerenza tra dichiarazioni programmatiche e stime tendenziali, sia per informare confronto politico e dibattito pubblico in vista della discussione sulla Manovra". Analisi NaDEF 2023. In dettaglio, analizzando i vari periodi: Per quanto riguarda il previsionale 2023, rispetto al 2022, la spesa sanitaria aumenta del 2,8%, in termini assoluti di € 3.631 milioni, ma si riduce dal 6,7% al 6,6% in termini di percentuale di Pil. Se si guarda al previsionale 2024-2026, a fronte di una crescita media annua del PIL nominale del 3,5%, la NaDEF 2023 stima la crescita media della spesa sanitaria all'1,1%. Il rapporto spesa sanitaria/Pil precipita dal 6,6% del 2023 al 6,2% nel 2024 e nel 2025, e poi ancora al 6,1% nel 2026. Rispetto al 2023, in termini assoluti la spesa sanitaria nel 2024 scende a 132.946 milioni di Euro (-1,3%), per poi risalire nel 2025 a 136.701 milioni di Euro (+2,8%) e a 138.972 milioni di Euro (+1,7%) nel 2026. "È del tutto evidente- commenta Cartabellotta- che l'irrisorio aumento della spesa sanitaria di 4.238 milioni di Euro (+1,1%) nel triennio 2024-2026 non basterà a coprire nemmeno l'aumento dei prezzi, sia per l'erosione dovuta all'inflazione, sia perché l'indice dei prezzi del settore sanitario è superiore all'indice generale di quelli al consumo".(SEGUE) (Com/Red/Dire) 11:18 03-10-23 NNNN
MARTEDÌ 03 OTTOBRE 2023 11.19.27
SALUTE. GIMBE, NADEF 2023: SANITÀ PUBBLICA VERSO IL BARATRO -2-
DIR0800 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT SALUTE. GIMBE, NADEF 2023: SANITÀ PUBBLICA VERSO IL BARATRO -2- (DIRE) Roma, 3 ott. - In altri termini, sottolinea la Fondazione Gimbe, le stime previsionali della NaDEF 2023 sulla spesa sanitaria 2024-2026 non lasciano affatto intravedere investimenti da destinare al personale sanitario, ma certificano piuttosto evidenti segnali di definanziamento. In particolare il 2024, lungi dall'essere l'anno del rilancio, segna un preoccupante -1,3%. - Confronto NaDEF 2023 vs DEF 2023: relativamente al periodo 2023-2026, rispetto alle stime del DEF 2023, in quelle della NaDEF 2023, la spesa sanitaria in termini assoluti aumenta di soli 1.140 milioni di Euro (+0,4%) e in termini di percentuale del Pil si riduce dello 0,3%. In dettaglio, nel 2023 la spesa sanitaria si riduce di 0,1% in termini di percentuale del Pil, 1.309 milioni di Euro (134.734 milioni di Euro vs 136.043) in termini assoluti, 1% in termini di variazione percentuale. Nel triennio 2024-2026 la spesa sanitaria si riduce complessivamente dello 0,2% in termini di percentuale di Pil, aumenta di 2.449 milioni di Euro (in media 816 milioni di Euro all'anno) in termini assoluti e aumenta di 1,4 punti percentuali (in media di 0,47 per anno) in termini di variazione percentuale. Complessivamente, riporta il documento della Fondazione Gimbe, le stime della NaDEF 2023 confermano che la sanità rimane la 'cenerentola' dell'agenda politica per varie ragioni. Innanzitutto, il rapporto spesa sanitaria/Pil del 6,7% del 2022 scende al 6,6% nel 2023 e continuerà a calare negli anni successivi, sino a raggiungere il 6,1% nel 2026, un valore inferiore a quello pre-pandemico del 2019 (6,4%). In secondo luogo, nel triennio 2024-2026 la NaDEF stima una crescita media annua del Pil nominale del 3,5%, a fronte dell'1,1% di quella della spesa sanitaria, ovvero un investimento che impegna meno di 1/3 della crescita attesa del Pil.(SEGUE) (Com/Red/Dire) 11:18 03-10-23 NNNN
MARTEDÌ 03 OTTOBRE 2023 11.19.27
SALUTE. GIMBE, NADEF 2023: SANITÀ PUBBLICA VERSO IL BARATRO -3-
DIR0801 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT SALUTE. GIMBE, NADEF 2023: SANITÀ PUBBLICA VERSO IL BARATRO -3- (DIRE) Roma, 3 ott. - Infine, nonostante le dichiarazioni programmatiche sugli stanziamenti 2024-2026 da destinare al personale del Ssn, la NaDEF 2023 non fa alcun cenno alla graduale abolizione del tetto di spesa per il personale sanitario, priorità assoluta per rilanciare le politiche del capitale umano. "I numeri della NaDEF 2023- chiosa Cartabellotta- certificano che, in linea con i governi degli ultimi 15 anni, la sanità pubblica non rappresenta affatto una priorità politica neppure per l'attuale esecutivo". "Se a parole la NaDEF 2023 afferma l'intenzione di stanziare risorse per il rilancio del personale sanitario nel prossimo triennio- prosegue- i numeri non lasciano intravedere affatto i fondi necessari, ma viceversa documentano segnali di definanziamento della sanità pubblica ancor più evidenti di quelli del DEF 2023, le cui stime previsionali sulla spesa sanitaria sono state riviste al ribasso. Oggi la grave crisi di sostenibilità del Ssn non garantisce più alla popolazione equità di accesso alle prestazioni sanitarie con pesanti conseguenze sulla salute delle persone e sull'aumento della spesa privata". "A fronte di questo scenario- precisa il numero uno della Fondazione Gimbe- le stime NaDEF 2023 spingono la sanità pubblica sull'orlo del baratro, confermando che il rilancio del Ssn non rappresenta una priorità politica nell'allocazione delle, pur limitate, risorse. Scivolando, lentamente ma inesorabilmente, da un Servizio sanitario nazionale basato sulla tutela di un diritto costituzionale, a 21 sistemi sanitari regionali basati sulle regole del libero mercato". "E- conclude- ignorando, rispetto ad altri Paesi, che lo stato di salute e benessere della popolazione condiziona la crescita del Pil: perché chi è malato non produce, non consuma e, spesso, limita anche l'attività lavorativa dei propri familiari". (Com/Red/Dire) 11:18 03-10-23 NNNN
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