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giovedì 25 luglio 2024

Netanyahu, democrazie, armi e le doppiezze; Usa e Meloniane. (a cura di Enrico Corti)

 


da Enrico Corti

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Corti - Pirola

15:46 (1 ora fa)
a Ccn: me


Netanyahu, democrazie, armi e le doppiezze; Usa e Meloniane.

Dall’Agenzia euronews sappiamo che tra l’attacco del 20 c.m. al campo profughi di Nousseirat e quello dei giorni precedenti nella striscia di Gaza, complessivamente gli israeliani hanno ucciso altri 70 palestinesi, da aggiungere ai 76.000 circa uccisi dal dopo il 7 ottobre 2023 tra Gaza; Cisgiordania; Libano e lontano Yemen; per il 66%donne e bambini; tra le vittime ci sono 148 funzionari ONU; 337 della Croce Rossa; 82 giornalisti.

Da fonte israeliana, le loro vittime sono state 790 civili il 7 novembre 2023 più 444 soldati a Gaza (molti dei quali per errore del cosiddetto “fuoco amico“); totale 1.230; dalle 253 persone fatte prigioniere a Gaza, attualmente risulterebbero ancora in ostaggio 101 persone presumibilmente vive; i prigionieri deceduti (anche a seguito del bombardamenti aerei israeliani) sono 29; in totale i morti israeliani risulterebbero 1.703.  

Pertanto, più che plausibilmente il rapporto morti palestinesi/israeliani è di 76.070 a 1.703; pari a una differenza di 74.367; quindi i morti israeliani sono la 45° parte di quelle palestinesi; con tutta la stampa e le TV che continuano a chiamarla guerra e non invasione di un esercito su di un inerme popolo.

I servizi TV trasmessi da Tel Aviv o da Gerusalemme (non da Gaza per il veto posto dalla democrazia israeliana), hanno sempre come titolo di testa “un drone Houthi partito da Gaza, da Sana’a o da Bagdad ha causato un bimbo morto in Israele; i palestinesi bombardati vengono a volte citati dopo il titolo di coda.  

Invitato al Congresso Usa, Netanyahu ha ripetuto «Vogliamo la vittoria totale»; finalmente l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi ha definito il discorso come “il peggiore della storia“; la deputata americana d’origine palestinese Rashida Tlaib in segno di protesta ha mostrato nel Congresso Usa un cartello con la scritta "Netanyahu criminale di guerra".

Senonché, secondo il SIPRI (Istituto indipendente di Stoccolma per le ricerche sulla pace), gli Usa (aiutati in piccola parte dalla Germania) ancora attualmente vendono o offrono ad Israele il 98% del suo fabbisogno di armi, in gran parte usati contro il popolo inerme palestinese.

Mentre Australia, Spagna, Belgio, Olanda, Giappone hanno sospeso le vendite a Israele dall’inizio dell’invasione di Gaza; l’Italia rappresentano lo 0.9% Israele elicotteri da combattimento, artiglieria navale; fucili, munizioni, bombe, siluri, razzi, e molte apparecchiature da guerra; le vendite italiane con lo 0,9% degli acquisti di guerra fatti da Israele in Italia, il nostro paese è il terzo esportatore di armi del  mondo verso Israele.

Come al solito l’ipocrisia nazional patriottica governativa (americana o italiana) vince su tutto; anche sui bisogni umanitari dei palestinesi; alimentando le non trasparenze e le falsità di stampo liberal-democratico occidentale.

Enrico Corti 

25 luglio 22024

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