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domenica 14 dicembre 2025

Russia-Nato: Cremlino, "irresponsabili" parole di Rutte su conflitto con Mosca

NOVA0113 3 EST 1 NOV Russia-Nato: Cremlino, "irresponsabili" parole di Rutte su conflitto con Mosca Mosca, 14 dic - (Agenzia_Nova) - Le dichiarazioni del segretario generale Nato, Mark Rutte, sulla preparazione di un conflitto con la Russia, sono "irresponsabili" e dimostrano " di non aver capito la portata devastante della Seconda guerra mondiale". Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un'intervista televisiva. "Sembra la dichiarazione di un rappresentante di una generazione che e' riuscita a dimenticare cosa sia stata realmente la Seconda guerra mondiale", ha spiegato Peskov al giornalista Pavel Zarubin. "Non hanno alcuna comprensione e, sfortunatamente, il signor Rutte, rilasciando dichiarazioni cosi' irresponsabili, semplicemente non capisce di cosa sta parlando", ha aggiunto il portavoce del Cremlino. (Rum)  

"Voglio che i comuni cittadini dei paesi occidentali mi sentano. Vi viene insistentemente detto che tutte le vostre attuali difficoltà sono il risultato di azioni ostili della Russia viziosa e che dovete pagare di tasca vostra la lotta contro una mitica minaccia russa. Tutto questo è una bugia. La verità è che i problemi che state affrontando ora sono il risultato di anni di azioni delle élite dominanti dei vostri paesi, i loro errori, la miopia e l'ambizione. Non pensano a come migliorare la propria vita; sono ossessionati dai propri interessi egoistici e dai profitti eccessivi " Presidente Vladimir Putin 🇷🇺

Russia: Cremlino, su negoziati Ucraina siamo concentrati maggiormente su posizione Usa che Ue

NOVA0128 3 EST 1 NOV Russia: Cremlino, su negoziati Ucraina siamo concentrati maggiormente su posizione Usa che Ue Mosca, 14 dic - (Agenzia_Nova) - In merito al processo di pace in Ucraina, la Russia si e' concentrata maggiormente sulla posizione degli Stati Uniti rispetto a quella dell'Europa. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov. "Gli europei stanno facendo il loro gioco e sembra ancora che vogliano che la guerra continui. Ma qui siamo piu' concentrati, ovviamente, sui nostri omologhi di Washington", ha dichiarato Peskov al giornalista russo Pavel Zarubin in un'intervista televisiva. Il portavoce ha sottolineato che la posizione di Washington "e' molto importante in questo caso", e "vediamo che e' molto, molto determinata, realistica e pragmatica". (Rum)  

Guarda "Ecco chi NON vuole la PACE - Il Vaso di Pandora intervista Gabriele Guzzi e Gilberto Trombetta" su YouTube

Guarda "Umberto Pascali: NATO, relitto della Guerra Fredda. Firmato: USA" su YouTube

Venezuela: Lukashenko a Usa, "con scontro rischio nuovo Vietnam" =

AGI0025 3 EST 0 R01 / Venezuela: Lukashenko a Usa, "con scontro rischio nuovo Vietnam" = (AGI/Interfax) - Minsk, 14 dic. - Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha avvertito gli Stati Uniti che uno scontro militare tra il Paese e il Venezuela potrebbe trasformarsi in una ripetizione degli eventi della guerra del Vietnam. Lo ha dichiarato il rappresentante permanente bielorusso all'Onu, Valentin Rybakov, al canale televisivo statale First Informational. "Il presidente della Bielorussia ha parlato molto francamente con la delegazione statunitense su questo argomento e ha avvertito che il coinvolgimento dell'America in questo tipo di guerra significherebbe semplicemente una ripetizione del Vietnam per l'America, che non interessa a nessuno e non e' necessaria per il popolo americano, figuriamoci per quello venezuelano, ne' per l'intera comunita' globale", ha detto Rybakov. E' stato riferito che Lukashenko ha tenuto colloqui con una delegazione statunitense guidata dall'inviato speciale in Bielorussia John Coale a Minsk il 12 e 13 dicembre. L'incontro ha portato alla revoca delle sanzioni statunitensi sull'industria bielorussa della potassa e alla grazia da parte di Lukashenko di 123 persone detenute nelle carceri bielorusse per spionaggio, terrorismo ed estremismo. (AGI)Vqv 140735 DIC 25  

Lavrov: “La normalizzazione della Bosnia-Erzegovina passa dalla chiusura immediata dell’Ufficio dell’Alto Rappresentante”

Lavrov: "La normalizzazione della Bosnia-Erzegovina passa dalla chiusura immediata dell'Ufficio dell'Alto Rappresentante" La chiusura immediata e incondizionata dell'Ufficio dell'Alto Rappresentante (OHR) rappresenta il primo e indispensabile passo verso la normalizzazione della Bosnia-Erzegovina. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un articolo pubblicato sul quotidiano serbo Politika, in occasione del 30° anniversario degli Accordi di pace di Dayton. Secondo Lavrov, la decisione di porre fine al mandato dell'OHR sarebbe dovuta essere presa già vent'anni fa. «Era ovvio già nel 2006, quando la comunità internazionale aveva adottato una decisione fondamentale in tal senso», ha scritto il capo della diplomazia russa, sottolineando come la persistenza di questa istituzione rappresenti oggi un'anomalia politica e giuridica. Lavrov ha definito l'Ufficio dell'Alto Rappresentante uno "strumento coloniale", incompatibile con la sovranità di uno Stato membro delle Nazioni Unite nel XXI secolo. A suo avviso, è giunto il momento che i popoli della Bosnia-Erzegovina possano esercitare una vera indipendenza, determinando autonomamente il futuro del Paese senza interferenze esterne. In questo contesto, il ministro ha accusato l'Occidente di opporsi attivamente all'abolizione del governo esterno per mantenere un controllo politico indiretto sul Paese. Nel suo intervento, Lavrov ha inoltre sostenuto che l'OHR sia diventato una delle principali fonti di instabilità interna. Nato come meccanismo di supporto per la supervisione civile degli Accordi di Dayton, l'ufficio si sarebbe progressivamente trasformato, secondo Mosca, in una struttura che consente ai Paesi occidentali di interferire sistematicamente negli affari interni della Bosnia-Erzegovina. Il ministro russo ha criticato duramente l'operato degli Alti Rappresentanti succedutisi nel tempo, accusandoli di aver abbandonato il ruolo di facilitatori del dialogo tra le parti bosniache per esercitare una vera e propria "violenza legale" contro uno Stato sovrano. Tale approccio, ha affermato, avrebbe deliberatamente alimentato tensioni politiche interne, attribuendo senza fondamento la responsabilità della crisi alla Repubblica Srpska. Particolarmente dura la posizione di Lavrov sulla nomina di Christian Schmidt, definita una "nomina segreta" e priva di legittimità, in quanto non approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Secondo il ministro, le decisioni adottate da Schmidt, privo di un mandato internazionale riconosciuto, violano i principi democratici e arrecano danni irreparabili al dialogo intra-bosniaco. Nel suo messaggio conclusivo, Lavrov ha ribadito che solo la fine dell'OHR potrà consentire alla Bosnia-Erzegovina di uscire da una condizione di protettorato e di avviarsi verso una stabilità fondata sul consenso interno e sul rispetto della sovranità nazionale. 2025-12-14 05:19:30 4540792 EST Agenparl Balcani,Gnews,Politica Estera https://agenparl.eu/2025/12/14/lavrov-la-normalizzazione-della-bosnia-erzegovina-passa-dalla-chiusura-immediata-dellufficio-dellalto-rappresentante/  

Russia-Ucraina: Cremlino, difficile pensare a esito positivo su revisione piano di pace Usa

NOVA0070 3 EST 1 NOV Russia-Ucraina: Cremlino, difficile pensare a esito positivo su revisione piano di pace Usa Mosca, 14 dic - (Agenzia_Nova) - Difficilmente emergeranno risultati positivi sul piano di pace Usa dopo le consultazioni tra Paesi europei e Ucraina. Lo ha affermato il consigliere presidenziale russo Juri Ushakov, in un'intervista all'emittente "Rossija 1". "Non so cosa uscira' dopo le consultazioni, ma difficilmente sara' qualcosa di buono", ha spiegato il funzionario del Cremlino, aggiungendo che "avremo forti obiezioni" sulle modifiche, perche' "abbiamo espresso chiaramente la nostra posizione", in particolare "sulle questioni territoriali". (Rum)  

 

Взгляд из "Мюнхена": Укполностью сточить в войне с Россией