Nota 23 maggio 2011, n. 59658/RU (1).
D.Lgs. n. 54/2011 di attuazione nell'ordinamento italiano della Dir. 2009/48/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 giugno 2009 sulla sicurezza dei giocattoli.
(1) Emanata dall'Agenzia delle dogane, Direzione centrale accertamenti e controlli, Ufficio metodologia e controllo degli scambi.
Alle
Direzioni regionali, interregionali e provinciali
Agli
Uffici delle Dogane
Loro sedi
All'
Ufficio centrale antifrode
Sede
e, p.c.:
Al
Ministero dello sviluppo economico
Dipartimento per l'impresa e l’internazionalizzazione
Direzione generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica
Via Sallustiana, 53
00187 Roma
In attuazione dell'allegata direttiva giocattoli Dir. 2009/48/CE del 18 giugno 2009, che stabilisce norme sulla sicurezza dei giocattoli e sulla loro libera circolazione nella Comunità (Allegato 1), a garanzia del livello massimo di protezione dei bambini, recepita con legge 4 giugno 2010, n. 96, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 27 aprile 2011 il D.Lgs. 11 aprile 2011, n. 54 (Allegato 2).
Il predetto decreto legislativo è entrato in vigore il 12 maggio 2011.
Premessa
La nuova direttiva abroga, con decorrenza dal 20 luglio 2011, la Dir. 88/378/CEE, attuata con D.Lgs. 27 settembre 1991, n. 313 ad eccezione, come previsto dall'art. 55 della stessa direttiva giocattoli, dell'articolo 2, paragrafo 1 e l'allegato II, parte 3 - rischi connessi alle proprietà chimiche - che verrà abrogato a decorrere dal 20 luglio 2013. Come disposto dall'art. 53 della direttiva giocattoli e dall'art. 33 del predetto D.Lgs. n. 54/2011, quindi, i giocattoli conformi al disposto della Dir. 88/378/CEE potranno continuare ad essere immessi sul mercato fino al 19 luglio 2011, salvo l'eccezione prevista.
La nuova direttiva giocattoli si pone l'obiettivo di razionalizzare ed incrementare l'efficacia dei presidi a tutela della sicurezza dei giocattoli, nonché di semplificare la disciplina vigente, in modo da garantire un elevato livello di protezione degli interessi pubblici, quali la salute e la sicurezza, la protezione dei consumatori e dell'ambiente, nonché di garantire un'equa concorrenza sul mercato comunitario.
A tale scopo, la direttiva che, al 41° considerando, impone di intervenire in una fase precoce al fine di evitare l'immissione sul mercato comunitario di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute e l'incolumità fisica dei consumatori, introduce, in linea generale, alcuni obblighi per i fabbricanti e gli importatori, quali:
- l'effettuazione della valutazione dei rischi per ogni prodotto che viene immesso sul mercato;
- il rispetto di requisiti più restrittivi di sicurezza chimica dei giocattoli;
- il rispetto delle precisazioni riguardo all'etichettatura e alle specifiche prescrizioni per i giocattoli negli alimenti.
Al riguardo si ritiene opportuno segnalare i seguenti, principali elementi della direttiva.
La nuova direttiva giocattoli si applica ai prodotti progettati, in modo esclusivo o meno, per essere utilizzati per fini di gioco da bambini di età inferiore a 14 anni (art. 2), ad eccezione di:
- attrezzature per aree da gioco per uso pubblico;
- macchine da gioco automatiche, a moneta o no, per uso pubblico;
- veicoli-giocattolo con motore a combustione;
- macchine a vapore giocattolo;
- fionde e catapulte.
Si attira l'attenzione di codeste Strutture sulla circostanza che, ai sensi dell'art. 10 della direttiva, i giocattoli, per la successiva immissione sul mercato, devono essere conformi ai:
- requisiti generali di sicurezza, (art. 10 c. 2), e pertanto non devono compromettere la sicurezza o la salute di chi li usa, "quando sono utilizzati conformemente alla loro destinazione o quando ne è fatto un uso prevedibile in considerazione del comportamento abituale dei bambini"; a tal proposito le previste etichette ed istruzioni d'uso richiamano l'attenzione degli utilizzatori o di chi effettua la sorveglianza sui pertinenti pericoli e sui rischi di danno che l'uso dei giocattoli comporta e sul modo di evitare tali rischi e pericoli;
- requisiti specifici di sicurezza, indicati nell' allegato II (proprietà fisicomeccaniche, infiammabilità, proprietà chimiche, proprietà elettriche igiene e radioattività).
La conformità ai predetti requisiti definiti all'articolo 10 e all'allegato II è attestata dalla cosiddetta dichiarazione CE di conformità, strutturata sulla base dell'Allegato III alla direttiva, con la quale il fabbricante si assume la responsabilità della conformità del giocattolo (art. 15).
D.Lgs. 11 aprile 2011, n. 54
Il D.Lgs. n. 54/2011, come anticipato, dà attuazione alla nuova direttiva giocattoli, confermando quale Autorità di vigilanza per il controllo della conformità dei giocattoli il Ministero dello sviluppo economico, indicando le tipologie di controlli e provvedimenti che l'autorità di vigilanza può adottare, stabilendo, inoltre, le modalità ai fini dell'autorizzazione degli organismi di valutazione della conformità.
In linea generale, il decreto in argomento, rispetto alla previgente legislazione, recata dal D.Lgs. n. 313/1991:
- fornisce chiarimenti in merito al campo di applicazione della normativa dei giocattoli recependo l'elenco dei prodotti esclusi (Allegato I) e introduce le nuove definizioni di giocattolo funzionale, di gioco di attività, di rischio e di danno e di velocità di progetto (art. 2);
- aggiorna i requisiti di sicurezza soprattutto per quel che riguarda l'impiego delle sostanze chimiche che devono essere conformi alla normativa comunitaria generale sui prodotti chimici, compreso il Reg. (CE) n. 1907/2006 (REACH). Elemento di grande novità è l'introduzione di norme specifiche per le sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR), del divieto d'uso o dell'obbligo di etichettatura per alcune sostanze allergizzanti e alcune fragranze;
- rimodula alcuni particolari requisiti di sicurezza, attinenti ad es. alle proprietà elettriche e fisico-meccaniche dei giocattoli, nonché alcuni rischi per la salute e la sicurezza del bambino, con particolare riguardo al soffocamento per inalazione e per ostruzione delle vie aeree;
- implementa il settore avvertenze, recependo l'obbligo di chiarezza e di leggibilità ed altre restrizioni connesse ad es. alla fascia di età e all'abilità dell'utilizzatore - inoltre, con riferimento ai prodotti alimentari abbinati ai giocattoli, prevede la separazione di questi dagli alimenti stessi mediante opportuno imballaggio.
Obblighi degli operatori economici (artt. da 3 a 8)
Il decreto in parola, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei consumatori, introduce una serie di oneri posti a carico degli operatori economici, che di seguito si sintetizzano.
In particolare, i fabbricanti:
a) garantiscono che i giocattoli vengano progettati e fabbricati conformemente ai requisiti di cui all'art. 9 e all'allegato II del decreto;
b) eseguono - o fanno eseguire - la valutazione di conformità;
c) redigono - in caso positivo - la predetta dichiarazione di conformità e appongono la marcatura CE di cui all'art. 30 del Reg. (CE) n. 765/2008.
I fabbricanti, inoltre, nell'adottare le misure necessarie ad assicurare che la produzione in serie continui ad essere conforme, garantiscono l'identificazione del giocattolo, apponendo sullo stesso o sull'imballaggio ogni informazione utile.
Si attira l'attenzione sulla circostanza che i fabbricanti, ove ritengano che il prodotto immesso sul mercato non sia conforme alla normativa comunitaria di armonizzazione, adottano le misure necessarie per conformarlo o ritiralo o richiamarlo, informandone, in presenza di rischi, il Ministero dello sviluppo economico (art. 3, c. 9).
Il fabbricante può nominare un rappresentante autorizzato, il quale non risponde né della conformità della fabbricazione o progettazione del giocattolo né della stesura della documentazione tecnica, ma può mantenere quest'ultima e la dichiarazione CE di conformità a disposizione delle autorità di vigilanza, fornendo tutte le informazioni in proprio possesso per dimostrare la conformità del prodotto e cooperando nelle azioni necessarie ad eliminare i rischi presentati dai giocattoli rientranti nel loro mandato.
Il D.Lgs. n. 54/2011 pone in capo agli importatori l'obbligo (art. 5) di immettere sul mercato esclusivamente giocattoli conformi. Tali soggetti, infatti, devono assicurarsi preventivamente che il fabbricante abbia eseguito la necessaria valutazione di conformità, che la marcatura CE sia stata apposta, che il prodotto sia accompagnato dalla prevista documentazione e che siano stati assolti gli obblighi di cui all'art. 3, c. 6 e 7, del decreto (identificazione del giocattolo e del fabbricante). L'importatore, in presenza di dubbi sulla conformità del giocattolo non lo immette sul mercato e, in presenza di rischi, ne informa il fabbricante e l'autorità di vigilanza del mercato. Inoltre, qualora ritenga che il prodotto immesso sul mercato non sia conforme alla normativa comunitaria di armonizzazione, adotta, analogamente al fabbricante, le
misure necessarie per conformarlo o ritiralo o richiamarlo, informandone, in presenza di rischi, il Ministero dello sviluppo economico. Gli importatori sono altresì tenuti ad apporre sul giocattolo o sull'imballaggio il proprio nome, marchio o denominazione commerciale, assicurando che il giocattolo sia accompagnato da istruzioni almeno in lingua italiana. Infine, si rileva che tali soggetti sono tenuti, su richiesta motivata delle autorità competenti, a fornire informazioni e documentazioni necessarie a dimostrare la conformità dei giocattoli.
Quanto ai distributori (art. 6), infine, il decreto pone un obbligo di agire con la dovuta attenzione, circa le prescrizioni applicabili, al momento di mettere a disposizione sul mercato. Pertanto gli stessi verificheranno che sul prodotto sia apposta a marcatura CE, che lo stesso sia accompagnato dai previsti documenti e da istruzioni almeno in lingua italiana, che siano stati rispettati gli oneri connessi all'identificazione del giocattolo e dei fabbricanti e degli importatori nonché quelli connessi all'immissione sul mercato di soli giocattoli conformi (art. 3, c. 6, 7 e 8, e art. 5, c. 3 e 4).
Conformità dei giocattoli (artt. da 9 a 14)
L'art. 9 del decreto stabilisce che i giocattoli, ivi comprese le sostanze chimiche in essi contenute, non devono compromettere la sicurezza o la salute dell'utilizzatore o dei terzi, quando sono utilizzati conformemente alla loro destinazione o quando ne è fatto un uso prevedibile in considerazione del comportamento abituale dei bambini. A tale riguardo, come accennato (requisiti generali di sicurezza, art. 10, c. 2 della Dir. 2009/48/CE), va tenuto conto dell'abilità degli utilizzatori e, se del caso, di chi effettua la sorveglianza, con particolare riguardo a giocattoli destinati ai bambini di età inferiore a 36 mesi o ad altri particolari gruppi di età.
A tale scopo, le avvertenze - di cui all'articolo 10 - e le istruzioni d'uso, redatte almeno in lingua italiana, devono richiamare l'attenzione degli utilizzatori o di chi effettua la sorveglianza sui pertinenti pericoli e sui rischi di danno che l'uso dei giocattoli comporta e sul modo di evitare tali rischi e pericoli.
I giocattoli conformi alle norme armonizzate o a parti di esse sono considerati conformi alle prescrizioni di cui all'art. 9 e all'allegato II - sia alla direttiva che al decreto (Requisiti particolari di sicurezza) - che siano contemplate da tali norme o da parte di esse (art. 11 - presunzione di conformità).
Coerentemente a quanto previsto dall'art. 15 della Dir. 2009/48/CE, con la dichiarazione CE di conformità, strutturata sulla base dell'allegato III al decreto, il fabbricante si assume la responsabilità della conformità dei giocattoli ai predetti requisiti definiti all'articolo 9 e all'allegato II del decreto stesso (art. 13).
Valutazione della conformità e notifica degli organismi di valutazione (artt. da 15 a 28)
I fabbricanti, come già anticipato, prima dell'immissione sul mercato, al fine di verificare la conformità ai requisiti di cui all'art. 9 e all'allegato II, sono tenuti all'effettuazione di analisi inerenti eventuali pericoli chimici, fisicomeccanici ed elettrici, di infiammabilità, di igiene e di radioattività che il giocattolo può presentare e ad effettuare una valutazione della potenziale esposizione a tali pericoli.
In tali casi si applica:
- la procedura di controllo di cui al modulo A dell'Allegato II alla Decisione 768/2008/CE, qualora il fabbricante abbia applicato le norme armonizzate;
- la procedura di controllo di cui al modulo B dell'Allegato II alla Decisione 768/2008/CE, qualora il fabbricante non abbia applicato le norme armonizzate o le stesse non esistano o siano state pubblicate nella GUUE con una limitazione o il fabbricante ritenga necessario il ricorso alla verifica di parti terze (cd. esame CE di tipo).
L'esame CE di tipo viene effettuato da un organismo di valutazione della conformità (autorizzato e notificato alla Commissione ed agli altri Stati membri dell'UE dal Ministero dello sviluppo economico conformemente al capo V del decreto in oggetto, cui si rinvia), il quale valuta, unitamente al fabbricante, l'analisi dei pericoli che il giocattolo può presentare effettuata dal fabbricante stesso conformemente all'articolo 15, e rilascia un cd. certificato d'esame CE del tipo, comprensivo di prove eseguite e relativi rapporti.
Controlli
Nel decreto in parola è, inoltre, precisato (29, comma 2) che le funzioni di controllo alle frontiere esterne sono svolte dall'Agenzia delle Dogane conformemente agli articoli da 27 a 29 del Reg. (CE) n. 765/2008.
A tal proposito, per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti il citato Reg. (CE) n. 765/2008 (considerando 33°) prevede, tra l'altro, che i punti di entrata ai confini esterni della comunità siano determinati in modo tale da individuare i prodotti pericolosi, non conformi, o quelli per cui la marcatura CE sia apposta in modo falso o fuorviante ancora prima che essi siano immessi sul mercato, individuando nell'Autorità doganale l'organo deputato ad effettuare tali controlli anche attraverso il ricevimento anticipato, da parte delle autorità di vigilanza, delle informazioni necessarie sui prodotti pericolosi non conformi. Il momento dell'effettuazione dei citati controlli viene fatto coincidere dall'art. 27, 3° comma del Reg. (CE) n. 765/2008, con l'atto della presentazione delle merci in dogana per l'immissione in libera
pratica/immissione in consumo.
È in tale fase, infatti, che l'autorità doganale applica la misura della sospensione dello svincolo della dichiarazione dell'immissione in libera pratica per i prodotti pericolosi disciplinati dal regolamento in parola, tra i quali rientrano quelli non dotati di marcatura CE, non accompagnati dalla documentazione prevista dalla normativa o dotati di marcatura CE falsa o fuorviante.
Pertanto, relativamente agli aspetti connessi alle modalità di svolgimento dei controlli sui giocattoli in importazione, di competenza degli uffici delle dogane, nonché alla disciplina relativa alla marcatura CE (di cui all'art. 30 del Reg. (CE) n. 765/2008 e prevista, per i giocattoli, dall'art. 16 della direttiva e dall'art. 14 del decreto) si rimanda a quanto indicato nel Manuale procedurali per i controlli doganali, pubblicato sul sito INTRANET dell'Agenzia, attivando l'Autorità nazionale di vigilanza del mercato per ogni valutazione in ordine ad eventuali provvedimenti restrittivi sulle partite dei prodotti in importazione.
Il regime sanzionatorio relativo alle fattispecie in violazione del decreto in oggetto è contenuto nell'art. 31, ove sono previsti:
1. illeciti di natura penale (commi 1 e 2)
a. il fabbricante o l'importatore che immette sul mercato prodotti in violazione degli artt., 3 comma 1 e 5, comma 2:
(arresto fino a un anno e ammenda da 10.000 a 50.000 euro);
b. il fabbricante, l'importatore o il distributore che non ottempera ai provvedimenti emanati ai sensi dell'art. 30, comma 2:
(arresto da sei mesi a un anno e ammenda da 10.000 a 50.000 euro);
2. illeciti di natura amministrativa (commi da 4 a 9, a cui si rimanda)
in relazione ai quali l'irrogazione della rispettiva sanzione amministrativa è di competenza delle Camere di Commercio territorialmente competenti.
Tutto ciò premesso, le Direzioni e gli Uffici in indirizzo sono invitati a porre in essere, nell'effettuazione delle attività di rispettiva competenza, ogni misura necessaria per contrastare efficacemente l'introduzione nel territorio di prodotti non rispondenti ai requisiti previsti dal decreto in oggetto, non mancando di segnalare alla scrivente eventuali criticità connesse all'applicazione dello stesso.
L'Ufficio centrale Antifrode valuterà l'adozione di specifici profili di rischio e/o l'integrazione di quelli già presenti a sistema.
Il Direttore centrale
Dott.ssa Cinzia Bricca
Allegato 1
I
(Atti adottati a norma dei trattati CE/Euratom la cui pubblicazione è obbligatoria)
DIRETTIVE
Dir. 2009/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2009 sulla sicurezza dei giocattoli (Testo rilevante ai fini del SEE)
Il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Unione europea,
visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 95,
vista la proposta della Commissione,
visto il parere del Comitato economico e sociale europeo [1],
deliberando secondo la procedura di cui all'articolo 251 del trattato [2],
[1] GU C 77 del 31.3.2009.
[2] Parere del Parlamento europeo del 18 dicembre 2008 (non ancora pubblicato nella Gazzetta ufficiale) e decisione del Consiglio dell'11 maggio 2009.
considerando quanto segue:
(1) La Dir. 88/378/CEE del Consiglio, del 3 maggio 1988, relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti la sicurezza dei giocattoli [3] è stata adottata nell'ambito della realizzazione del mercato interno al fine di armonizzare il livello di sicurezza dei giocattoli a livello comunitario, nonché di eliminare gli ostacoli agli scambi di giocattoli fra Stati membri.
[3] GU L 187 del 16.07.1988.
(2) La Dir. 88/378/CEE è basata sui principi del nuovo approccio stabiliti nella risoluzione del Consiglio del 7 maggio 1985 relativa ad una nuova strategia in materia di armonizzazione tecnica e di normalizzazione [4]. Essa stabilisce, dunque, unicamente i requisiti essenziali di sicurezza dei giocattoli, compresi i requisiti specifici di sicurezza in materia di proprietà fisiche e meccaniche, infiammabilità, proprietà chimiche, proprietà elettriche, igiene e radioattività. L'adozione dei dettagli tecnici è di competenza del Comitato europeo di normalizzazione (CEN) e del Comitato europeo di normalizzazione elettrotecnica (Cenelec), conformemente alla Dir. 98/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 giugno 1998, che prevede una procedura d'informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche e delle
regole relative ai servizi della società dell'informazione [5]. La conformità alle norme armonizzate così adottate e il cui numero di riferimento è pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, pone in essere una presunzione di conformità alle disposizioni della Dir. 88/378/CEE. L'esperienza ha dimostrato che tali principi di base hanno dato buoni risultati nel settore dei giocattoli e dovrebbero essere mantenuti.
[4] GU C 136 del 4.6.1985.
[5] GU L 204 del 21.7.1998.
(3) Lo sviluppo tecnologico nel settore dei giocattoli ha sollevato tuttavia nuove questioni in merito alla sicurezza dei giocattoli, destando sempre più preoccupazioni fra i consumatori. Allo scopo di tenere conto di tale sviluppo e di fornire chiarimenti in merito al quadro applicabile alla commercializzazione dei giocattoli, è opportuno rivedere e rafforzare alcuni aspetti della Dir. 88/378/CEE, nonché, per motivi di chiarezza, sostituire quest'ultima mediante la presente direttiva.
(4) I giocattoli sono parimenti disciplinati dalla Dir. 2001/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 dicembre 2001, relativa alla sicurezza generale dei prodotti [6], che si applica in modo complementare alle legislazioni specifiche di settore.
[6] GU L 11 del 15.1.2002.
(5) Il Reg. (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, che pone norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti [7], stabilisce disposizioni orizzontali sull'accreditamento degli organismi di valutazione della conformità, sul marchio CE e sul quadro comunitario in materia di vigilanza del mercato nonché sui controlli dei prodotti immessi sul mercato comunitario che si applicano anche al settore dei giocattoli.
[7] GU L 218 del 13.8.2008.
(6) La decisione n. 768/2008/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, relativa a un quadro comune per la commercializzazione dei prodotti [1], prevede principi comuni e disposizioni di riferimento ai fini della normativa basati sui principi del nuovo approccio. Allo scopo di garantire la coerenza con altre normative settoriali, è opportuno uniformare alcune disposizioni della presente direttiva a detta decisione, nella misura in cui le caratteristiche specifiche del settore non richiedano soluzioni differenti. È opportuno pertanto uniformare a detta decisione alcune definizioni, gli obblighi generali degli operatori economici, la presunzione di conformità, le obiezioni formali alle norme armonizzate, le regole per la marcatura CE, le prescrizioni relative agli organismi di valutazione della conformità e alle procedure
di notifica, nonché le disposizioni riguardanti le procedure relative a prodotti che comportano rischi.
[1] GU L 218 del 13.8.2008.
(7) Al fine di facilitare l'applicazione da parte dei fabbricanti e delle autorità nazionali della presente direttiva, è opportuno chiarire l'ambito di applicazione della presente direttiva, completando l'elenco dei prodotti che non rientrano in esso, con riferimento in particolare a determinati nuovi prodotti quali videogiochi e periferiche.
(8) È opportuno elaborare alcune nuove definizioni specifiche del settore dei giocattoli per consentire una più agevole comprensione e un'applicazione uniforme della presente direttiva.
(9) I giocattoli immessi sul mercato comunitario dovrebbero soddisfare la pertinente normativa comunitaria e gli operatori economici dovrebbero essere responsabili della conformità dei giocattoli, in funzione del rispettivo ruolo che rivestono nella catena di fornitura, in modo da garantire un elevato livello di protezione degli interessi pubblici, quali la salute e la sicurezza, e la protezione dei consumatori e dell'ambiente, e da garantire un'equa concorrenza sul mercato comunitario.
(10) Tutti gli operatori economici, all'atto di immettere o di mettere a disposizione giocattoli sul mercato, sono tenuti ad agire in modo responsabile e in piena conformità alle prescrizioni giuridiche applicabili.
(11) Tutti gli operatori economici che intervengono nella catena di fornitura e distribuzione dovrebbero adottare misure appropriate per garantire che in condizioni di utilizzo normali e ragionevolmente prevedibili i giocattoli che essi immettono sul mercato non abbiano effetti pericolosi sulla sicurezza e la salute dei bambini e che siano messi a disposizione sul mercato solo i giocattoli che soddisfano la normativa comunitaria pertinente. La presente direttiva stabilisce una ripartizione chiara e proporzionale degli obblighi corrispondenti al ruolo di ogni operatore nel processo di fornitura e distribuzione.
(12) Poiché taluni compiti possono essere assolti solo dal fabbricante, è necessario distinguere chiaramente tra il fabbricante e operatori successivi nella catena di fornitura. È inoltre necessario distinguere chiaramente tra l'importatore e il distributore, in quanto l'importatore introduce prodotti provenienti da paesi terzi nel mercato comunitario. L'importatore deve quindi assicurarsi che detti giocattoli siano conformi alle prescrizioni comunitarie applicabili.
(13) Il fabbricante, possedendo le conoscenze dettagliate relative al processo di progettazione e produzione, si trova nella posizione migliore per eseguire la procedura completa di valutazione della conformità relativa ai giocattoli. La valutazione della conformità dovrebbe quindi rimanere obbligo del solo fabbricante.
(14) È necessario garantire che i giocattoli provenienti da paesi terzi che entrano nel mercato comunitario siano conformi a tutte le prescrizioni comunitarie applicabili e in particolare che i fabbricanti abbiano effettuato adeguate procedure di valutazione in merito a tali giocattoli. È opportuno pertanto provvedere affinché gli importatori si assicurino che i giocattoli che immettono sul mercato siano conformi alle prescrizioni applicabili e che non immettano sul mercato giocattoli che non sono conformi a tali prescrizioni o che presentano rischi. Per lo stesso motivo è inoltre opportuno provvedere affinché gli importatori si assicurino che siano state effettuate procedure di valutazione della conformità e che la marcatura dei prodotti e la documentazione elaborata dai fabbricanti siano a disposizione per controlli da parte delle
autorità di vigilanza.
(15) Laddove il distributore renda disponibile sul mercato un giocattolo dopo che lo stesso è stato immesso sul mercato dal fabbricante o dall'importatore, dovrebbe agire con la dovuta attenzione per garantire che la manipolazione del giocattolo da parte sua non incida negativamente sulla conformità dello stesso. Sia gli importatori che i distributori sono tenuti ad agire con la dovuta attenzione in relazione alle prescrizioni applicabili ogniqualvolta immettono o mettono a disposizione giocattoli sul mercato.
(16) All'atto dell'immissione di un giocattolo sul mercato, gli importatori dovrebbero indicare sullo stesso il proprio nome e l'indirizzo a cui possono essere contattati. Dovrebbero essere previste eccezioni qualora le dimensioni o la natura del giocattolo non consentano tale indicazione. Queste comprendono il caso in cui gli importatori dovrebbero aprire l'imballaggio per apporre il proprio nome e indirizzo sul prodotto.
(17) Qualsiasi operatore economico che immetta sul mercato un giocattolo con il proprio nome o marchio commerciale oppure modifichi un giocattolo in modo tale da incidere sulla conformità alle prescrizioni applicabili dovrebbe essere considerato il fabbricante e dovrebbe pertanto assumersi i relativi obblighi.
(18) I distributori e gli importatori, vista la loro vicinanza al mercato, dovrebbero essere coinvolti nei compiti di vigilanza del mercato eseguiti dalle competenti autorità nazionali e dovrebbero essere disposti a parteciparvi attivamente, fornendo a tali autorità tutte le informazioni necessarie sul giocattolo in questione.
(19) Garantire la rintracciabilità di un giocattolo in tutta la catena di fornitura contribuisce a semplificare la vigilanza del mercato e a migliorarne l'efficienza. Un sistema efficiente di rintracciabilità facilita il compito delle autorità di vigilanza del mercato di rintracciare gli operatori economici che hanno messo a disposizione sul mercato giocattoli non conformi.
(20) Alcuni requisiti essenziali in materia di sicurezza stabiliti dalla direttiva 88/378/CEE dovrebbero essere aggiornati in modo da tenere conto del progresso tecnico intervenuto dall’adozione di detta direttiva. In particolare, per quanto riguarda le proprietà elettriche, il progresso tecnico ha reso possibile il superamento del limite di 24 volt stabilito dalla Dir. 88/378/CEE, senza con ciò compromettere la sicurezza del giocattolo.
(21) È altresì necessario adottare nuovi requisiti essenziali di sicurezza. Al fine di garantire un elevato livello di protezione dei bambini da rischi causati da sostanze chimiche presenti nei giocattoli, l’uso di sostanze pericolose, in particolare classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR), nonché le sostanze allergeniche e taluni metalli, dovrebbero essere oggetto di particolare attenzione. Occorre pertanto, in particolare completare e aggiornare le disposizioni relative alle sostanze chimiche presenti nei giocattoli per precisare che i giocattoli dovrebbero essere conformi alla normativa generale sui prodotti chimici, in particolare al Reg. (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione
delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un’Agenzia europea per le sostanze chimiche [1]. Tali disposizioni dovrebbero tuttavia essere adattate alle esigenze specifiche dei bambini, i quali rappresentano un gruppo vulnerabile di consumatori. Dovrebbero pertanto essere elaborate nuove restrizioni relative alle sostanze CMR in conformità alla normativa comunitaria applicabile relativa alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele, nonché alle fragranze nei giocattoli, in considerazione dei rischi particolari che queste sostanze possono comportare per la salute umana. Atteso che il nichel nell’acciaio inossidabile si è dimostrato sicuro, è opportuno autorizzarne l’uso nei giocattoli.
[1] GU L 396 del 30.12.2006.
(22) I valori limite specifici di cui alla Dir. 88/378/CEE per alcune sostanze dovrebbero anche essere aggiornati in modo da tenere conto dei progressi del sapere scientifico. I valori limite per arsenico, cadmio, cromo VI, piombo, mercurio e stagno organico, che sono particolarmente tossici e non dovrebbero pertanto essere intenzionalmente impiegati nelle parti dei giocattoli accessibili ai bambini, dovrebbero essere fissati a livelli che sono la metà rispetto a quelli ritenuti sicuri in base ai criteri del relativo comitato scientifico della Commissione, onde garantire che siano presenti solo tracce compatibilmente alle norme di buona fabbricazione.
(23) I giocattoli o le loro componenti e gli imballaggi tali da poter ragionevolmente entrare in contatto con prodotti alimentari dovrebbero rispettare il Reg. (CE) n. 1935/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 ottobre 2004, riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari [2].
[2] GU L 338 del 13.11.2004.
(24) Al fine di garantire un’adeguata protezione nel caso dei giocattoli che comportano un elevato livello di esposizione, dovrebbe essere possibile adottare misure di esecuzione che stabiliscano valori limiti specifici per le sostanze chimiche utilizzate nei giocattoli destinati all’utilizzo da parte di bambini di età inferiore a 36 mesi e in altri giocattoli destinati a essere portati alla bocca tenendo conto delle prescrizioni del Reg. (CE) n. 1935/2004 e le differenze tra i giocattoli e i materiali destinati a venire in contatto con i prodotti alimentari.
(25) Le disposizioni generali e specifiche della presente direttiva relative alle sostanze chimiche dovrebbero mirare a tutelare la salute del bambino dalla presenza di talune sostanze nei giocattoli, mentre le questioni ambientali connesse ai giocattoli sono disciplinate dalla legislazione ambientale orizzontale che si applica ai giocattoli elettrici ed elettronici, in particolare dalla Dir. 2002/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 gennaio 2003, sulla restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche [3], e dalla Dir. 2002/96/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 gennaio 2003, sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche [4]. Inoltre, le questioni ambientali in materia di rifiuti sono disciplinate dalla Dir. 2006/12/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2006 [5], quelle concernenti gli imballaggi e i rifiuti di imballaggio dalla Dir. 94/62/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 1994 [6] e quelle concernenti le pile e gli accumulatori nonché i rifiuti di pile e accumulatori dalla Dir. 2006/66/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 settembre 2006 [7].
[3] GU L 37 del 13.2.2003.
[4] GU L 37 del 13.2.2003.
[5] GU L 114 del 27.4.2006.
[6] GU L 365 del 31.12.1994.
[7] GU L 266 del 26.9.2006.
(26) Il sistema istituito dalla presente direttiva dovrebbe altresì incoraggiare e, in taluni casi, garantire la sostituzione delle sostanze e dei materiali pericolosi utilizzati nei giocattoli con sostanze o tecnologie meno pericolose, quando esistano alternative economicamente e tecnicamente idonee.
(27) Per proteggere i bambini dal rischio di danneggiamento dell'udito provocato da giocattoli sonori, è opportuno fissare norme più restrittive e più approfondite per limitare i valori massimi del rumore, sia impulsivo, sia prolungato, emesso da tali giocattoli. È pertanto necessario stabilire un nuovo requisito essenziale di sicurezza concernente i suoni emessi da tali giocattoli.
(28) È opportuno stabilire requisiti di sicurezza specifici per far fronte al particolare pericolo potenziale rappresentato dai giocattoli all'interno di prodotti alimentari secondo il principio di precauzione, poiché il fatto di proporre un giocattolo insieme a un prodotto alimentare pone in essere un rischio di soffocamento distinto rispetto al rischio rappresentato dal giocattolo in sé, e che pertanto non è oggetto di nessun provvedimento specifico a livello comunitario.
(29) Poiché è possibile che esistano o vengano progettati giocattoli che comportano pericoli che non sono disciplinati dai requisiti specifici di sicurezza della presente direttiva, è necessario stabilire requisiti generali di sicurezza come base giuridica per gli interventi contro tali giocattoli. A tale riguardo, la sicurezza dei giocattoli dovrebbe essere determinata con riferimento all'uso al quale è destinato il prodotto, ma tenendo anche conto dell'uso prevedibile in considerazione del comportamento del bambino, solitamente sprovvisto del tasso di diligenza media proprio dell'utilizzatore adulto. Qualora un pericolo non possa essere sufficientemente limitato mediante progettazione o misure di salvaguardia, si può disciplinare il rischio residuo attraverso informazioni relative al prodotto destinate a chi effettua la supervisione,
tenendo conto della loro capacità di affrontare il rischio residuo. In base ai metodi riconosciuti per la valutazione del rischio, non è opportuno utilizzare le informazioni destinate a chi effettua la supervisione o l'assenza di incidenti pregressi per sostituire miglioramenti della progettazione.
(30) Al fine di promuovere ulteriormente le condizioni di sicurezza relative all'utilizzazione dei giocattoli, occorre integrare le disposizioni in materia di avvertenze che dovrebbero accompagnare il giocattolo. Per evitare l'uso improprio delle avvertenze mirante ad aggirare i requisiti applicabili in materia di sicurezza, che si sono verificati in particolare per l'avvertenza indicante che il giocattolo non è adatto per bambini di età inferiore di 36 mesi, è necessario stabilire esplicitamente che le avvertenze previste per talune categorie di giocattoli non possono essere utilizzate qualora contraddicano l'uso al quale è destinato un giocattolo.
(31) La marcatura CE, che indica la conformità di un giocattolo, è la conseguenza visibile di un intero processo che comprende la valutazione della conformità in senso lato.
I principi generali che disciplinano la marcatura CE sono esposti nel Reg. (CE) n. 765/2008. Le norme relative all'apposizione della marcatura CE dovrebbero essere fissate nella presente direttiva.
(32) È indispensabile chiarire sia per i fabbricanti che per gli utilizzatori che, apponendo il marcatura CE sul prodotto, il fabbricante dichiara la conformità dello stesso a tutti i requisiti applicabili e il fabbricante se ne assume la piena responsabilità.
(33) La marcatura CE dovrebbe essere l'unica marcatura di conformità da cui risulti che un giocattolo è conforme alla normativa comunitaria di armonizzazione. Tuttavia, si possono utilizzare altri marchi, purché contribuiscano a migliorare la protezione dei consumatori e non siano disciplinati dalla normativa comunitaria di armonizzazione.
(34) È opportuno stabilire regole relative alla marcatura CE che garantiscano una sufficiente visibilità della marcatura, al fine di facilitare la vigilanza del mercato dei giocattoli.
(35) Affinché sia garantito il rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza, è indispensabile elaborare idonee procedure di conformità cui i fabbricanti si devono attenere. A completamento degli obblighi giuridici a carico del fabbricante volti a garantire la sicurezza dei giocattoli, è opportuno includere nella presente direttiva l'obbligo esplicito di effettuare un'analisi dei pericoli che il giocattolo può eventualmente comportare, che per le sostanze chimiche prevede una valutazione della possibile presenza nel giocattolo di sostanze proibite o soggette a restrizioni, nonché della potenziale esposizione a tali pericoli, e al fabbricante dovrebbe essere imposto di conservare tale valutazione della sicurezza all'interno della documentazione tecnica per consentire alle autorità di vigilanza del mercato di svolgere efficientemente i
propri compiti. Il controllo interno della produzione che si basa sulla responsabilità del fabbricante in merito alla valutazione della conformità si è dimostrato adeguato quando il fabbricante ha seguito norme armonizzate, i cui riferimenti sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, riguardanti tutti i requisiti di sicurezza del giocattolo. Qualora non esistano norme armonizzate applicabili, il giocattolo dovrebbe essere sottoposto a una verifica da parte di terzi, in questo caso all'esame CE del tipo. Lo stesso dovrebbe valere se tali norme o una di esse è stata pubblicata con limitazioni nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, oppure se il fabbricante non ha seguito o ha seguito solo in parte tali norme. Qualora il fabbricante ritenga che la natura, la progettazione, la costruzione o la destinazione del
giocattolo richieda il ricorso alla verifica da parte di terzi, il fabbricante dovrebbe sottoporre il giocattolo all'esame CE del tipo.
(36) Poiché è necessario garantire un livello uniformemente elevato di prestazione da parte degli organismi di valutazione della conformità nella Comunità e dal momento che tali organismi sono tenuti a espletare le proprie funzioni a pari livello e in condizioni di concorrenza leale, dovrebbero essere stabilite le prescrizioni obbligatorie cui si devono attenere gli organismi di valutazione della conformità che desiderano essere notificati per fornire servizi di valutazione della conformità a norma della presente direttiva.
(37) Per garantire un livello coerente di qualità nell'esecuzione della valutazione della conformità dei giocattoli, è necessario non solo consolidare le prescrizioni cui si devono attenere gli organismi di valutazione della conformità che desiderano essere notificati, ma anche, parallelamente, stabilire le prescrizioni da applicare alle autorità di notifica e agli altri organismi coinvolti nella valutazione, nella notifica e nel monitoraggio degli organismi notificati.
(38) Qualora i dati scientifici disponibili siano insufficienti per consentire un'accurata stima dei rischi, gli Stati membri in sede di adozione di misure a norma della presente direttiva dovrebbero applicare il principio di precauzione, che è un principio di diritto comunitario, delineato, tra l'altro, nella comunicazione della Commissione del 2 febbraio 2000, tenendo conto al contempo di altre norme e principi contenuti nella presente direttiva, quali la libera circolazione di merci e la presunzione di conformità.
(39) Il Reg. (CE) n. 765/2008 completa e rafforza l'attuale quadro in materia di vigilanza del mercato dei prodotti disciplinato dalla legislazione comunitaria di armonizzazione, compresi i giocattoli. Pertanto gli Stati membri dovrebbero organizzare ed effettuare la vigilanza del mercato in merito ai giocattoli conformemente a tale regolamento. A norma di tale regolamento, la sua applicazione non impedisce alle autorità di vigilanza del mercato di adottare altre misure specifiche di vigilanza del mercato previste dalla Dir. 2001/95/CE. Inoltre è opportuno adottare nella presente direttiva alcune misure specifiche riguardanti la possibilità per un'autorità di vigilanza del mercato di ottenere informazioni da un organismo notificato e di impartirgli istruzioni al fine di rafforzare le possibilità di intervento delle autorità di vigilanza
del mercato in relazione ai giocattoli disciplinati da un attestato d'esame CE del tipo.
(40) La Dir. 88/378/CEE prevede già una procedura di salvaguardia che consente alla Commissione di esaminare la giustificazione di una misura presa da uno Stato membro nei confronti di giocattoli che considera non conformi. Allo scopo di aumentare la trasparenza e ridurre i tempi procedurali, è necessario migliorare la procedura di salvaguardia esistente, migliorandone l'efficienza e valorizzando le conoscenze disponibili negli Stati membri.
(41) Il sistema attuale dovrebbe essere completato da una procedura che consenta alle parti interessate di essere informate delle misure adottate in merito a giocattoli che comportano un rischio per la salute e la sicurezza delle persone o per altre questioni di tutela dell'interesse pubblico. Esso dovrebbe inoltre consentire alle autorità di vigilanza del mercato, in cooperazione con gli operatori economici interessati, di intervenire in una fase precoce per quanto riguarda tali prodotti.
(42) Nel caso in cui gli Stati membri e la Commissione siano d'accordo sulla giustificazione di una misura adottata da uno Stato membro, non dovrebbe essere richiesto alcun intervento ulteriore da parte della Commissione.
(43) Le misure necessarie per l'esecuzione della presente direttiva dovrebbero essere adottate secondo la decisione 1999/468/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, recante modalità per l'esercizio delle competenze di esecuzione conferite alla Commissione [1].
(1) GU L 184 del 17.7.1999.
(44) In particolare la Commissione dovrebbe avere il potere di adeguare, in alcuni casi ben definiti, i requisiti relativi alle sostanze chimiche e di concedere in alcuni casi deroghe al divieto di sostanze CMR, nonché di adeguare la formulazione delle specifiche avvertenze relative ad alcune categorie di giocattoli. Tali misure di portata generale e intese a modificare elementi non essenziali della presente direttiva, anche completandola con nuovi elementi non essenziali, devono essere adottate secondo la procedura di regolamentazione con controllo di cui all'articolo 5-bis della decisione 1999/468/CE.
(45) La Dir. 85/374/CEE del Consiglio, del 25 luglio 1985, relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri in materia di responsabilità per danno da prodotti difettosi [2], si applica tra l'altro ai giocattoli che non sono conformi alla normativa comunitaria di armonizzazione. I fabbricanti e gli importatori che hanno immesso giocattoli non conformi sul mercato comunitario sono responsabili dei danni ai sensi di tale direttiva.
[2] GU L 210 del 7.8.1985.
(46) Gli Stati membri dovrebbero prevedere un regime di sanzioni applicabili in caso di violazione della presente direttiva. Tali sanzioni dovrebbero essere effettive, proporzionate e dissuasive.
(47) Per dare ai fabbricanti di giocattoli e agli altri operatori economici tempo sufficiente per adeguarsi alle prescrizioni dalla presente direttiva è necessario prevedere un periodo transitorio di due anni a seguito dell'entrata in vigore della presente direttiva durante il quale i giocattoli conformi alla Dir. 88/378/CEE possano essere commercializzati. Nel caso di requisiti chimici, tale periodo dovrebbe essere fissato a quattro anni in modo da consentire lo sviluppo delle norme armonizzate necessarie per conformarsi a tali requisiti.
(48) Poiché l'obiettivo della presente direttiva, vale a dire garantire un elevato livello di sicurezza dei giocattoli al fine di salvaguardare la sicurezza e la salute dei bambini e nel contempo il funzionamento del mercato interno, stabilendo requisiti di sicurezza armonizzati per i giocattoli e requisiti minimi in materia di vigilanza del mercato, non può essere realizzato in misura sufficiente dagli Stati membri e può dunque, a causa delle sue dimensioni e dei suoi effetti, essere realizzato meglio a livello comunitario, la Comunità può intervenire in base al principio di sussidiarietà sancito dall'articolo 5 del trattato. La presente direttiva si limita a quanto è necessario per conseguire tale obiettivo, in ottemperanza al principio di proporzionalità enunciato nello stesso articolo,
Hanno adottato la presente direttiva:
Capo I
Disposizioni generali
Articolo 1
Oggetto.
La presente direttiva stabilisce norme sulla sicurezza dei giocattoli e sulla loro libera circolazione nella Comunità.
Articolo 2
Ambito di applicazione.
1. La presente direttiva si applica ai prodotti progettati o destinati, in modo esclusivo o meno, a essere utilizzati per fini di gioco da bambini di età inferiore a 14 anni («giocattoli»).
A norma della presente direttiva, i prodotti elencati nell'allegato I non sono considerati come giocattoli.
2. La presente direttiva non si applica:
a) alle attrezzature per aree da gioco per uso pubblico;
b) alle macchine da gioco automatiche, a moneta o no, per uso pubblico;
c) ai veicoli-giocattolo con motore a combustione;
d) alle macchine a vapore giocattolo; e
e) alle fionde e alle catapulte.
Articolo 3
Definizioni.
Ai fini della presente direttiva si intende per:
1) «messa a disposizione sul mercato»: la fornitura di un giocattolo per la distribuzione, il consumo o l'uso sul mercato comunitario nel corso di un'attività commerciale, a titolo oneroso o gratuito;
2) «immissione sul mercato»: la prima messa a disposizione di un giocattolo sul mercato comunitario;
3) «fabbricante»: persona fisica o giuridica che fabbrica un giocattolo, oppure lo fa progettare o fabbricare, e lo commercializza apponendovi il proprio nome o marchio;
4) «rappresentante autorizzato»: una persona fisica o giuridica stabilita nella Comunità che ha ricevuto da un fabbricante un mandato scritto che la autorizza ad agire per suo conto in relazione a determinati compiti;
5) «importatore»: una persona fisica o giuridica stabilita nella Comunità che immette sul mercato comunitario un giocattolo originario di un paese terzo;
6) «distributore»: una persona fisica o giuridica nella catena di fornitura, diversa dal fabbricante o dall'importatore, che mette a disposizione sul mercato un giocattolo;
7) «operatori economici»: il fabbricante, il rappresentante autorizzato, l'importatore e il distributore;
8) «norma armonizzata»: una norma adottata da uno degli organismi europei di normalizzazione indicati nell'allegato I della Dir. 98/34/CE sulla base di una richiesta presentata dalla Commissione conformemente all'articolo 6 di tale direttiva;
9) «normativa comunitaria di armonizzazione»: la normativa comunitaria che armonizza le condizioni di commercializzazione dei prodotti;
10) «accreditamento»: lo stesso significato di cui al Reg. (CE) n. 765/2008;
11) «valutazione della conformità»: il processo atto a dimostrare se i requisiti specifici relativi a un giocattolo siano stati rispettate;
12) «organismo di valutazione della conformità»: un organismo che svolge attività di valutazione della conformità, fra cui tarature, prove, certificazioni e ispezioni;
13) «richiamo»: qualsiasi provvedimento volto ad ottenere la restituzione di un giocattolo che è già stato messo a disposizione dell'utilizzatore finale;
14) «revoca»: qualsiasi provvedimento volto a impedire la messa a disposizione sul mercato di un giocattolo nella catena della fornitura;
15) «vigilanza del mercato»: le attività svolte e i provvedimenti adottati dalle autorità pubbliche per garantire che i giocattoli siano conformi ai requisiti applicabili stabiliti nella normativa comunitaria di armonizzazione e non pregiudichino la salute, la sicurezza o qualsiasi altro aspetto della protezione del pubblico interesse;
16) «marcatura CE»: una marcatura mediante cui il fabbricante indica che il giocattolo è conforme ai requisiti applicabili stabiliti nella normativa comunitaria di armonizzazione che ne prevede l'apposizione;
17) «prodotto funzionale»: un prodotto che svolge la stessa funzione e viene impiegato nello stesso modo di un prodotto, un apparecchio o un impianto destinato ad essere utilizzato da adulti, e che può essere un modello in scala di tale prodotto, apparecchio o impianto;
18) «giocattolo funzionale»: un giocattolo che svolge la stessa funzione e viene impiegato nello stesso modo di un prodotto, un apparecchio o un impianto destinato ad essere utilizzato da adulti, e che può essere un modello in scala di tale prodotto, apparecchio o impianto;
19) «giocattolo acquatico»: un giocattolo destinato a essere usato in acque poco profonde e che è in grado di reggere o sostenere il bambino sull'acqua;
20) «velocità di progetto»: tipica velocità operativa potenziale determinata dalla progettazione del giocattolo;
21) «gioco di attività»: un gioco per uso domestico nel quale la struttura di supporto resta ferma durante l'attività e che è destinato a permettere a un bambino di svolgere una delle seguenti attività: arrampicarsi, saltare, dondolare, scivolare, cullarsi, avvitarsi, gattonare o strisciare o qualsiasi combinazione di esse;
22) «giocattolo chimico»: un giocattolo destinato alla manipolazione diretta di sostanze chimiche e destinato ad essere utilizzato da bambini di uno specifico gruppo di età e sotto la supervisione di un adulto;
23) «gioco olfattivo da tavolo»: un giocattolo il cui scopo è quello di aiutare il bambino ad imparare a riconoscere diversi odori o profumi;
24) «kit cosmetico»: un giocattolo il cui scopo è quello di aiutare il bambino a imparare a creare prodotti come profumi, saponi, creme, shampoo, bagnoschiuma, lucidalabbra, rossetti, e altri trucchi, dentifrici e balsami;
25) «gioco gustativo»: un gioco il cui scopo è quello di permettere al bambino di preparare dolci o piatti che comportano l'uso di ingredienti alimentari, come dolci, liquidi, polveri e aromi;
26) «danno»: le lesioni fisiche o qualsiasi altro danno alla salute inclusi effetti sulla salute a lungo termine;
27) «pericolo»: una fonte potenziale di danno;
28) «rischio»: la probabilità di insorgenza di un pericolo fonte di danni e la gravità dei danni;
29) «destinato a essere utilizzato da»: indicazione atta a permettere a un genitore o a un supervisore di valutare se il giocattolo, in base alle sue funzioni, dimensioni e caratteristiche, è destinato ad essere utilizzato da bambini della fascia di età indicata.
Capo II
Obblighi degli operatori economici
Articolo 4
Obblighi dei fabbricanti.
1. All'atto dell'immissione dei loro giocattoli sul mercato, i fabbricanti garantiscono che essi siano stati progettati e fabbricati conformemente ai requisiti di cui all'articolo 10 e all'allegato II.
2. I fabbricanti preparano la documentazione tecnica prescritta dall'articolo 21 ed eseguono o fanno eseguire la procedura di valutazione della conformità applicabile a norma dell'articolo 19.
Qualora la conformità di un giocattolo alle prescrizioni applicabili sia stata dimostrata da tale procedura, i fabbricanti redigono, a norma dell'articolo 15, una dichiarazione CE di conformità, e appongono la marcatura CE di cui all'articolo 17, paragrafo 1.
3. I fabbricanti conservano la documentazione tecnica e la dichiarazione CE di conformità per un periodo di dieci anni dopo che il giocattolo è stato immesso sul mercato.
4. I fabbricanti garantiscono che siano predisposte le procedure necessarie affinché la produzione in serie continui a essere conforme. Si tiene debitamente conto delle modifiche della progettazione o delle caratteristiche del giocattolo, nonché delle modifiche delle norme armonizzate con riferimento alle quali si dichiara la conformità di un giocattolo.
Laddove ritenuto necessario in considerazione dei rischi presentati da un giocattolo, i fabbricanti eseguono, per proteggere la salute e la sicurezza dei consumatori, una prova a campione dei giocattoli commercializzati, svolgono indagini e, se del caso, tengono un registro dei reclami, dei giocattoli non conformi e dei richiami di giocattoli e informano i distributori di tale monitoraggio.
5. I fabbricanti garantiscono che sui loro giocattoli sia apposto un numero di tipo, di lotto, di serie, di modello oppure un altro elemento che consenta la loro identificazione, oppure, qualora le dimensioni o la natura del giocattolo non lo consentano, che le informazioni prescritte siano fornite sull'imballaggio o in un documento di accompagnamento del giocattolo.
6. I fabbricanti indicano sul giocattolo il loro nome, la loro denominazione commerciale registrata o il loro marchio registrato e l'indirizzo dove possono essere contattati oppure, ove ciò non sia possibile, sull'imballaggio o in un documento di accompagnamento del giocattolo. L'indirizzo indica un unico punto in cui il fabbricante può essere contattato.
7. I fabbricanti garantiscono che il giocattolo sia accompagnato da istruzioni e informazioni sulla sicurezza fornite in una lingua o in lingue che possono essere facilmente comprese dai consumatori, secondo quanto determinato dallo Stato membro interessato.
8. I fabbricanti che ritengono o hanno motivo di credere che un giocattolo che hanno immesso sul mercato non sia conforme alla pertinente normativa comunitaria di armonizzazione prendono immediatamente le misure correttive necessarie per rendere conforme tale giocattolo, per ritirarlo o richiamarlo, a seconda dei casi. Inoltre, qualora il giocattolo presenti un rischio, i fabbricanti ne informano immediatamente le competenti autorità nazionali degli Stati membri in cui hanno messo a disposizione il giocattolo, indicando in particolare i dettagli relativi alla non conformità e qualsiasi misura correttiva presa.
9. I fabbricanti, a seguito di una richiesta motivata di un'autorità nazionale competente, forniscono a quest'ultima tutte le informazioni e la documentazione necessarie per dimostrare la conformità del giocattolo, in una lingua che può essere facilmente compresa da tale autorità. Essi cooperano con tale autorità, su richiesta di quest'ultima, a qualsiasi azione intrapresa per eliminare i rischi presentati dai giocattoli che essi hanno immesso sul mercato.
Articolo 5
Rappresentanti autorizzati.
1. Il fabbricante può nominare, mediante mandato scritto, un rappresentante autorizzato.
2. Gli obblighi di cui all'articolo 4 paragrafo 1, e la stesura della documentazione tecnica non rientrano nel mandato del rappresentante autorizzato.
3. Il rappresentante autorizzato esegue i compiti specificati nel mandato ricevuto dal fabbricante. Il mandato consente al rappresentante autorizzato di eseguire almeno i seguenti compiti:
a) mantenere a disposizione delle autorità nazionali di vigilanza la dichiarazione CE di conformità e la documentazione tecnica per un periodo di dieci anni dopo l'immissione sul mercato del giocattolo;
b) a seguito di una richiesta motivata di un'autorità nazionale competente, fornire tutte le informazioni e la documentazione necessarie per dimostrare la conformità di un giocattolo;
c) cooperare con le autorità nazionali competenti, su loro richiesta, a qualsiasi azione intrapresa per eliminare i rischi presentati dai giocattoli che rientrano nel loro mandato.
Articolo 6
Obblighi degli importatori
1. Gli importatori immettono sul mercato comunitario solo giocattoli conformi.
2. Prima di immettere un giocattolo sul mercato gli importatori assicurano che il fabbricante abbia eseguito l'appropriata procedura di valutazione della conformità.
Essi assicurano che il fabbricante abbia preparato la documentazione tecnica, che la marcatura di conformità prescritta sia apposta sul giocattolo, che il giocattolo sia accompagnato dai documenti prescritti e che il fabbricante abbia rispettato le prescrizioni di cui all'articolo 4, paragrafi 5 e 6.
L'importatore, se ritiene o ha motivo di credere che un giocattolo non sia conforme ai requisiti di cui all'articolo 10 e all'allegato II, non immette sul mercato il giocattolo fino a quando esso non è stato reso conforme. Inoltre, quando un giocattolo presenta un rischio, l'importatore ne informa il fabbricante e le autorità di vigilanza del mercato.
3. Gli importatori indicano sul giocattolo il loro nome, la loro denominazione commerciale registrata o il loro marchio registrato e l'indirizzo a cui possono essere contattati oppure, ove ciò non sia possibile, sull'imballaggio o in un documento di accompagnamento del giocattolo.
4. Gli importatori assicurano che il giocattolo sia accompagnato da istruzioni e informazioni sulla sicurezza fornite in una lingua o in lingue che possano essere facilmente comprese dai consumatori, secondo quanto determinato dallo Stato membro interessato.
5. Gli importatori garantiscono che mentre un giocattolo è sotto la loro responsabilità, le condizioni di immagazzinamento o di trasporto non mettano a rischio la conformità ai requisiti di cui all'articolo 10 e all'allegato II.
6. Ove ritenuto opportuno alla luce dei rischi presentati da un giocattolo, gli importatori, per proteggere la salute e la sicurezza dei consumatori, eseguono prove a campione dei giocattoli commercializzati, svolgono indagini e, se del caso, tengono un registro dei reclami, dei giocattoli non conformi e dei richiami di giocattoli e informano i distributori di tale monitoraggio.
7. Gli importatori che ritengono o hanno motivo di credere che un giocattolo che hanno immesso sul mercato non sia conforme alla pertinente normativa comunitaria di armonizzazione adottano immediatamente le misure correttive necessarie per rendere conforme tale giocattolo, per ritirarlo o richiamarlo, a seconda dei casi. Inoltre, qualora il giocattolo presenti un rischio, gli importatori ne informano immediatamente le competenti autorità nazionali degli Stati membri in cui hanno messo a disposizione il giocattolo, indicando in particolare i dettagli relativi alla non conformità e qualsiasi misura correttiva adottata.
8. Gli importatori conservano per un periodo di dieci anni dopo l'immissione sul mercato del giocattolo la dichiarazione CE di conformità a disposizione delle autorità di vigilanza del mercato; garantiscono inoltre che, su richiesta, la documentazione tecnica possa essere resa disponibile a tali autorità.
9. Gli importatori, a seguito di una richiesta motivata di un'autorità nazionale competente, forniscono a quest'ultima tutte le informazioni e la documentazione necessarie per dimostrare la conformità del giocattolo, in una lingua che può essere facilmente compresa da tale autorità. Essi cooperano con tale autorità, su richiesta di quest'ultima, a qualsiasi azione intrapresa per eliminare i rischi presentati dai giocattoli che hanno immesso sul mercato.
Articolo 7
Obblighi dei distributori.
1. Quando mettono un giocattolo a disposizione sul mercato, i distributori agiscono con la dovuta attenzione in relazione alle prescrizioni applicabili.
2. Prima di mettere un giocattolo a disposizione sul mercato, i distributori verificano che il giocattolo in questione rechi la marcatura prescritta, che sia accompagnato dai documenti prescritti e da istruzioni e informazioni sulla sicurezza in una lingua o in lingue che possono essere facilmente comprese dai consumatori dello Stato membro in cui il giocattolo deve essere messo a disposizione sul mercato, e che il fabbricante e l'importatore si siano conformati alle prescrizioni di cui all'articolo 4, paragrafi 5 e 6, e all'articolo 6, paragrafo 3.
Il distributore, se ritiene o ha motivo di credere che un giocattolo non sia conforme ai requisiti di cui all'articolo 10 e all'allegato II, non mette il giocattolo a disposizione sul mercato fino a quando non sia stato reso conforme. Inoltre, quando un giocattolo presenta un rischio, il distributore ne informa il fabbricante o l'importatore nonché le autorità di vigilanza del mercato.
3. I distributori garantiscono che, mentre un giocattolo è sotto la loro responsabilità, le condizioni di immagazzinamento o di trasporto non mettano a rischio la conformità alle prescrizioni di cui all'articolo 10 e all'allegato II.
4. I distributori che ritengono o hanno motivo di credere che un giocattolo che hanno messo a disposizione sul mercato non sia conforme alla pertinente normativa comunitaria di armonizzazione si assicurano che siano adottate le misure correttive necessarie per rendere conforme tale giocattolo, per ritirarlo o richiamarlo, a seconda dei casi. Inoltre, qualora il giocattolo presenti un rischio, i distributori ne informano immediatamente le competenti autorità nazionali degli Stati membri in cui hanno messo a disposizione il giocattolo, indicando in particolare i dettagli relativi alla non conformità e qualsiasi misura correttiva adottata.
5. I distributori, a seguito di una richiesta motivata di un'autorità nazionale competente, forniscono a quest'ultima tutte le informazioni e la documentazione necessarie per dimostrare la conformità del giocattolo. Essi cooperano con tale autorità, su richiesta di quest'ultima, a qualsiasi azione intrapresa per eliminare i rischi presentati dai giocattoli che essi hanno messo a disposizione sul mercato.
Articolo 8
Casi in cui gli obblighi dei fabbricanti sono applicati agli importatori e ai distributori.
Un importatore o distributore è ritenuto un fabbricante ai fini della presente direttiva, ed è soggetto agli obblighi del fabbricante di cui all'articolo 4, quando immette sul mercato un giocattolo con il proprio nome o marchio commerciale o modifica un giocattolo già immesso sul mercato in modo tale che la conformità con le prescrizioni applicabili possa esserne condizionata.
Articolo 9
Identificazione degli operatori economici.
Gli operatori economici notificano, su richiesta, alle autorità di vigilanza:
a) qualsiasi operatore economico che abbia fornito loro un giocattolo;
b) qualsiasi operatore economico cui abbiano fornito un giocattolo.
Gli operatori economici devono essere in grado di presentare le informazioni di cui al primo comma per un periodo di dieci anni dopo l'immissione sul mercato del giocattolo, nel caso del fabbricante, e per un periodo di dieci anni dopo la fornitura del giocattolo, nel caso di altri operatori economici.
Capo III
Conformità dei giocattoli
Articolo 10
Requisiti essenziali di sicurezza.
1. Gli Stati membri adottano tutti i provvedimenti necessari a garantire che i giocattoli siano immessi sul mercato soltanto se risultano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza prescritti, per quanto riguarda i requisiti generali di sicurezza, dal paragrafo 2, e per quanto riguarda i requisiti specifici di sicurezza, dall'allegato II.
2. I giocattoli, comprese le sostanze chimiche che contengono, non devono compromettere la sicurezza o la salute dell'utilizzatore o dei terzi, quando sono utilizzati conformemente alla loro destinazione o quando ne è fatto un uso prevedibile in considerazione del comportamento abituale dei bambini.
Si deve tenere conto dell'abilità degli utilizzatori e, se del caso, di chi effettua la sorveglianza, in particolare per quanto riguarda i giocattoli che sono destinati ai bambini di età inferiore a 36 mesi o ad altri gruppi di età.
Le etichette apposte a norma dell'articolo 11, paragrafo 3, nonché le istruzioni per l'uso di cui i giocattoli sono corredati, richiamano l'attenzione degli utilizzatori o di chi effettua la sorveglianza sui pertinenti pericoli e sui rischi di danno che l'uso dei giocattoli comporta e sul modo di evitare tali rischi e pericoli.
3. I giocattoli immessi sul mercato devono essere conformi ai requisiti essenziali di sicurezza per tutta la durata di impiego prevedibile e normale dei giocattoli stessi.
Articolo 11
Avvertenze.
1. Laddove ciò risulti opportuno per la sicurezza dell'uso, le avvertenze prescritte dall'articolo 10, paragrafo 2, indicano le opportune restrizioni relative agli utilizzatori, conformemente all'allegato V, parte A.
Per quanto riguarda le categorie di giocattoli di cui all'allegato V, parte B, vanno utilizzate le avvertenze ivi elencate. Le avvertenze di cui ai punti da 2 a 10 della parte B dell'allegato V vanno utilizzate nella versione ivi figurante.
I giocattoli non devono recare uno o più delle avvertenze specifiche di cui alla parte B dell'allegato V, qualora esse contraddicano l'uso al quale è destinato il giocattolo, quale determinato in base alla sua funzione, alle sue dimensioni e alle sue caratteristiche.
2. Il fabbricante appone le avvertenze in modo chiaramente visibile e facilmente leggibile, facilmente comprensibile ed accurato sul giocattolo, su un'etichetta o sull'imballaggio, nonché, se del caso, sulle istruzioni per l'uso di cui è corredato. Per i giocattoli di piccole dimensioni venduti senza imballaggio, le avvertenze appropriate sono apposte sul giocattolo stesso.
Le avvertenze sono precedute dalla parola «Avvertenza» o «Avvertenze», a seconda dei casi.
Le avvertenze, che determinano la decisione di acquistare il giocattolo, quali quelle che precisano l'età minima e l'età massima degli utilizzatori e le altre avvertenze applicabili di cui all'Allegato V, devono figurare sull'imballaggio del consumatore o essere altrimenti chiaramente visibili al consumatore prima dell'acquisto, anche in caso di acquisto in linea.
3. Conformemente all'articolo 4, paragrafo 7, uno Stato membro può, all'interno del suo territorio, stabilire che tali avvertenze e le istruzioni di sicurezza siano scritte in una o più lingue, facilmente comprensibili per i consumatori, come determinate dallo Stato membro.
Articolo 12
Libera circolazione.
Gli Stati membri non ostacolano la messa a disposizione sul mercato nel loro territorio di giocattoli conformi alla presente direttiva.
Articolo 13
Presunzione di conformità.
I giocattoli che sono conformi alle norme armonizzate o a parti di esse, i cui riferimenti sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, sono considerati conformi alle prescrizioni di cui all'articolo 10 e all'allegato II contemplati da tali norme o da parti di esse.
Articolo 14
Obiezione formale a una norma armonizzata.
1. Qualora uno Stato membro o la Commissione ritenga che una norma armonizzata non soddisfi completamente le prescrizioni che contempla e che sono stabilite dall'articolo 10 e dall'allegato II, la Commissione o lo Stato membro interessato sottopone la questione al comitato istituito dall'articolo 5 della Dir. 98/34/CE, presentando le proprie motivazioni. Il comitato, previa consultazione dei competenti organismi di normalizzazione europei, esprime senza indugio il suo parere.
2. Alla luce del parere del comitato, la Commissione decide di pubblicare, di non pubblicare, di pubblicare con limitazioni, di mantenere, di mantenere con limitazioni o di ritirare il riferimento alla norma armonizzata in questione nella o dalla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
3. La Commissione informa l'organismo di normalizzazione europeo interessato e, all'occorrenza, richiede la revisione delle norme armonizzate in questione.
Articolo 15
Dichiarazione CE di conformità.
1. La dichiarazione CE di conformità attesta che è stata dimostrata la conformità ai requisiti definiti all'articolo 10 e all'allegato II.
2. La dichiarazione CE di conformità contiene almeno gli elementi specificati nell'allegato III della presente direttiva e dei pertinenti moduli della decisione 768/2008/CE ed è continuamente aggiornata. La dichiarazione CE di conformità ha la struttura tipo di cui all'allegato III della presente direttiva. È tradotta nella lingua o nelle lingue richieste dallo Stato membro nel quale il giocattolo viene immesso o messo a disposizione.
3. Con la dichiarazione CE di conformità il fabbricante si assume la responsabilità della conformità del giocattolo.
Articolo 16
Principi generali della marcatura CE.
1. I giocattoli resi disponibili sul mercato recano la marcatura CE.
2. La marcatura CE è soggetta ai principi generali esposti all'articolo 30 del Reg. (CE) n. 765/2008.
3. Gli Stati membri presumono la conformità del giocattolo recante la marcatura CE con la presente direttiva.
4. I giocattoli che non recano la marcatura CE o che non sono altrimenti conformi alla presente direttiva possono essere presentati ed utilizzati in occasione di fiere ed esposizioni, purché un'indicazione chiara precisi che il giocattolo non è conforme alla presente direttiva e che non saranno messi a disposizione nella Comunità prima di essere resi conformi.
Articolo 17
Regole e condizioni per l'apposizione della marcatura CE.
1. La marcatura CE è apposta in modo visibile, leggibile e indelebile sul giocattolo o su un'etichetta affissa o sull'imballaggio. Nel caso di giocattoli di piccole dimensioni o costituiti da piccole parti la marcatura CE può essere apposto su un'etichetta oppure su un foglio informativo. Qualora ciò risulti tecnicamente impossibile, nel caso di giocattoli venduti in espositori e a condizione che l'espositore sia stato inizialmente utilizzato come imballaggio per i giocattoli, la marcatura CE deve essere affissa sull'espositore stesso.
Qualora l'eventuale marchio CE non sia visibile dall'esterno dell'imballaggio, questo va apposto almeno sull'imballaggio.
2. La marcatura CE è apposta sul giocattolo prima della sua immissione sul mercato. Può essere seguita da un pittogramma o da qualsiasi altro marchio che indichi un rischio o un impiego particolare.
Capo IV
Valutazione di conformità
Articolo 18
Valutazione della sicurezza.
Prima di immettere un giocattolo sul mercato i fabbricanti effettuano un'analisi dei pericoli chimici, fisico-meccanici ed elettrici, di infiammabilità, di igiene e di radioattività che il giocattolo può presentare, e effettuano una valutazione della potenziale esposizione a tali pericoli.
Articolo 19
Procedure di valutazione della conformità applicabili.
1. Prima di immettere un giocattolo sul mercato, allo scopo di dimostrare che il giocattolo è conforme la conformità degli stessi ai requisiti prescritti dall'articolo 10 e dall'allegato II, i fabbricanti applicano le procedure di valutazione della conformità di cui ai paragrafi 2 e 3.
2. Qualora il fabbricante abbia applicato le norme armonizzate, i cui riferimenti sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, riguardanti tutti i requisiti di sicurezza del giocattolo, il fabbricante segue la procedura di controllo interno della produzione di cui al modulo A dell'allegato II della decisione n. 768/2008/CE.
3. Il giocattolo è sottoposto ad esame CE del tipo, di cui all'articolo 20, congiuntamente alla procedura di conformità al tipo prevista dal modulo C dell'allegato II della decisione n. 768/2008/CE nei seguenti casi:
a) qualora non esistano norme armonizzate, i cui riferimenti siano stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, riguardanti tutti i requisiti di sicurezza del giocattolo;
b) quando esistono le norme armonizzate di cui alla lettera a), ma il fabbricante non le ha applicate o le ha applicate solo in parte;
c) quando una o più norme armonizzate di cui alla lettera a) sono state pubblicate con una limitazione;
d) quando il fabbricante ritiene che la natura, la progettazione, la costruzione o la destinazione del giocattolo richiedono il ricorso alla verifica da parte di terzi.
Articolo 20
Esame CE del tipo.
1. La richiesta di esame CE del tipo, l'esecuzione dell'esame e il rilascio dell'attestato d'esame CE del tipo sono effettuati conformemente alle procedure di cui al modulo B dell'allegato II della decisione n. 768/2008/CE.
L'esame CE del tipo è effettuato secondo le modalità specificate al paragrafo 2, secondo trattino, di tale modulo B.
In aggiunta a tali disposizioni, sono di applicazione i requisiti di cui ai paragrafi da 2 a 5 del presente articolo.
2. La richiesta di esame CE del tipo include una descrizione del giocattolo e l'indicazione del luogo di fabbricazione, incluso l'indirizzo.
3. Quando un organismo di valutazione della conformità notificato conformemente all'articolo 22 («organismo notificato»), effettua l'esame CE del tipo, valuta unitamente al fabbricante, l'analisi dei pericoli che il giocattolo può presentare effettuata dal fabbricante stesso conformemente all'articolo 18.
4. Il certificato d'esame CE del tipo include un riferimento alla presente direttiva, un'immagine a colori e una descrizione chiara del giocattolo comprensiva delle dimensioni, nonché l'elenco delle prove eseguite con un riferimento ai pertinenti rapporti di prova.
Il certificato d'esame CE del tipo è rivisto in qualsiasi momento se ne presenti la necessità, in particolare qualora si verifichino modifiche nel processo di fabbricazione, nelle materie prime o nei componenti del giocattolo, e in ogni caso ogni cinque anni.
Il certificato di esame CE del tipo è revocato se il giocattolo non è conforme ai requisiti prescritti dall'articolo 10 e dall'allegato II.
Gli Stati membri si assicurano che i loro organismi notificati non rilascino certificati d'esame CE del tipo in relazione a giocattoli per i quali sia stato rifiutato o ritirato un certificato.
5. La documentazione tecnica e la corrispondenza riguardanti le procedure di esame CE del tipo sono redatti in una lingua ufficiale dello Stato membro in cui è stabilito l'organismo notificato o in una lingua accettata da quest'ultimo.
Articolo 21
Documentazione del prodotto.
1. La documentazione tecnica di cui all'articolo 4, paragrafo
2, contiene tutti i dati necessari o i dettagli relativi agli strumenti utilizzati dal fabbricante per garantire la conformità del giocattolo ai requisiti di cui all'articolo 10 e all'allegato II. Essa contiene in particolare i documenti elencati nell'allegato IV.
2. Fermo restando quanto disposto dall'articolo 20, paragrafo 5, la documentazione tecnica è redatta in una delle lingue ufficiali della Comunità.
3. In seguito a una richiesta motivata da parte dell'autorità di vigilanza del mercato di uno Stato membro, il fabbricante fornisce una traduzione delle parti pertinenti della documentazione tecnica nella lingua di tale Stato membro.
Qualora a un fabbricante sia richiesta la documentazione tecnica o la traduzione di parti di essa da un'autorità di vigilanza del mercato, questa può fissare un termine pari a trenta giorni, a meno che rischi gravi e imminenti non giustifichino una scadenza più breve.
4. Nel caso in cui il fabbricante non osservi gli obblighi di cui ai paragrafi 1, 2 e 3, l'autorità di vigilanza del mercato può richiedere che il fabbricante faccia effettuare a proprie spese una prova, entro un termine determinato, da parte di un organismo notificato per verificare la conformità alle norme armonizzate e ai requisiti essenziali di sicurezza.
Capo V
Notifica degli organismi di valutazione della conformità
Articolo 22
Notifica.
Gli Stati membri notificano alla Commissione e agli altri Stati membri gli organismi autorizzati a svolgere, in qualità di terzi, compiti di valutazione della conformità a norma dell'articolo 20.
Articolo 23
Autorità di notifica.
1. Gli Stati membri designano un'autorità di notifica che è responsabile dell'istituzione e dell'esecuzione delle procedure necessarie per la valutazione e la notifica degli organismi di valutazione della conformità ai fini della presente direttiva e per la vigilanza degli organismi notificati, inclusa la conformità all'articolo 29.
2. Gli Stati membri possono decidere che la valutazione e la vigilanza di cui al paragrafo 1 siano eseguiti da un organismo nazionale di accreditamento ai sensi e in conformità del Reg. (CE) n. 765/2008.
3. Se l'autorità di notifica delega o altrimenti affida la valutazione, la notifica o vigilanza di cui al paragrafo 1 ad un organismo che non è un ente pubblico, detto organismo è una persona giuridica e rispetta mutatis mutandis le prescrizioni di cui all'articolo 24, paragrafi da 1 a 5. Inoltre, tale organismo adotta disposizioni per coprire la responsabilità civile connessa alle proprie attività.
4. L'autorità di notifica si assume la piena responsabilità per i compiti svolti dall'organismo di cui al paragrafo 3.
Articolo 24
Prescrizioni relative alle autorità di notifica.
1. L'autorità di notifica è stabilita in modo che non sorgano conflitti d'interesse con gli organismi di valutazione della conformità.
2. L'autorità di notifica è organizzata e gestita in modo che sia salvaguardata l'obiettività e l'imparzialità delle sue attività.
3. L'autorità di notifica è organizzata in modo che ogni decisione relativa alla notifica di un organismo di valutazione della conformità sia presa da persone competenti, diverse da quelle che hanno eseguito la valutazione.
4. L'autorità di notifica non offre e non fornisce attività che eseguono gli organismi di valutazione della conformità o servizi di consulenza su base commerciale o concorrenziale.
5. L'autorità di notifica salvaguarda la riservatezza delle informazioni ottenute.
6. L'autorità di notifica ha a sua disposizione un numero di dipendenti competenti sufficiente per l'adeguata esecuzione dei suoi compiti.
Articolo 25
Obbligo di informazione delle autorità di notifica.
Gli Stati membri informano la Commissione delle loro procedure per la valutazione e la notifica degli organismi di valutazione della conformità e per la vigilanza degli organismi notificati, nonché di qualsiasi modifica delle stesse.
La Commissione mette a disposizione del pubblico tali informazioni.
Articolo 26
Prescrizioni relative agli organismi notificati.
1. Ai fini della notifica a norma della presente direttiva, l'organismo di valutazione della conformità rispetta le prescrizioni di cui ai paragrafi da 2 a 11.
2. L'organismo di valutazione della conformità è stabilito a norma della legge nazionale e ha la personalità giuridica.
3. L'organismo di valutazione della conformità è un organismo terzo indipendente dall'organizzazione o dal giocattolo che valuta.
Un organismo appartenente a un'associazione d'imprese o a una federazione professionale che rappresenta imprese coinvolte nella progettazione, nella fabbricazione, nella fornitura, nell'assemblaggio, nell'utilizzo o nella manutenzione di giocattoli che esso valuta può essere ritenuto un organismo del genere, a condizione che siano dimostrate la sua indipendenza e l'assenza di qualsiasi conflitto di interesse.
4. L'organismo di valutazione della conformità, i suoi alti dirigenti e il personale addetto alla valutazione della conformità non sono né il progettista, né il fabbricante, né il fornitore, né l'installatore, né l'acquirente, né il proprietario, né l'utente o il responsabile della manutenzione dei giocattoli sottoposti alla sua valutazione, né il rappresentante autorizzato di uno di questi soggetti. Ciò non preclude l'uso dei giocattoli valutati che sono necessari per il funzionamento dell'organismo di valutazione della conformità o l'uso di tali giocattoli per scopi privati.
L'organismo di valutazione della conformità, i suoi alti dirigenti e il personale addetto alla valutazione della conformità non intervengono direttamente nella progettazione o nella fabbricazione, nella commercializzazione, nell'installazione, nell'utilizzo o nella manutenzione di tali giocattoli, né rappresentano i soggetti impegnati in tali attività. Non intraprendono alcuna attività che possa essere in conflitto con la loro indipendenza di giudizio o la loro integrità per quanto riguarda le attività di valutazione della conformità per cui sono notificati. Ciò vale in particolare per i servizi di consulenza.
Gli organismi di valutazione della conformità garantiscono che le attività delle loro affiliate o dei loro subappaltatori non si
ripercuotano sulla riservatezza, sull'obiettività o sull'imparzialità delle loro attività di valutazione della conformità.
5. Gli organismi di valutazione della conformità e il loro personale eseguono le operazioni di valutazione della conformità con il massimo dell'integrità professionale e della competenza tecnica e sono liberi da qualsivoglia pressione e incentivo, soprattutto di ordine finanziario, che possa influenzare il loro giudizio o i risultati delle loro attività di valutazione, in particolare da persone o gruppi di persone interessati ai risultati di tali attività.
6. L'organismo di valutazione della conformità è in grado di eseguire tutti i compiti di valutazione della conformità assegnatigli in base all'articolo 20 e per cui è stato notificato, indipendentemente dal fatto che siano eseguiti dall'organismo stesso o per suo conto e sotto la sua responsabilità.
In ogni momento, per ogni procedura di valutazione della conformità e per ogni tipo o categoria di giocattoli per i quali è stato notificato, l'organismo di valutazione della conformità ha a sua disposizione:
a) personale con conoscenze tecniche ed esperienza sufficiente e appropriata per eseguire i compiti di valutazione della conformità;
b) le necessarie descrizioni delle procedure in conformità delle quali avviene la valutazione della conformità, garantendo la trasparenza e la capacità di riproduzione di tali procedure. Predispone una politica e procedure appropriate che distinguano i compiti che svolge in qualità di organismo notificato dalle altre attività;
c) procedure per svolgere le attività che tengano debitamente conto delle dimensioni di un'impresa, del settore in cui opera, della sua struttura, del grado di complessità della tecnologia del giocattolo in questione e della natura seriale o di massa del processo produttivo.
L'organismo di valutazione della conformità dispone dei mezzi necessari per eseguire i compiti tecnici e amministrativi connessi alle attività di valutazione della conformità in modo appropriato e ha accesso a tutti gli strumenti o impianti occorrenti.
7. Il personale responsabile dell'esecuzione delle attività di valutazione della conformità dispone di quanto segue:
a) una formazione tecnica e professionale solida che includa tutte le attività di valutazione della conformità in relazione a cui l'organismo di valutazione della conformità è stato notificato;
b) soddisfacenti conoscenze delle prescrizioni relative alle valutazioni che esegue e un'adeguata autorità per eseguire tali valutazioni;
c) una conoscenza e una comprensione adeguate delle prescrizioni fondamentali, delle norme armonizzate applicabili e della pertinente normativa comunitaria di armonizzazione, nonché dei suoi regolamenti di attuazione;
d) la capacità di elaborare certificati, registri e rapporti atti a dimostrare che le valutazioni sono state eseguite.
8. È assicurata l'imparzialità degli organismi di valutazione della conformità, dei loro alti dirigenti e del personale addetto alle valutazioni.
La remunerazione degli alti dirigenti e del personale addetto alle valutazioni di un organismo di valutazione della conformità non dipende dal numero di valutazioni eseguite o dai risultati di tali valutazioni.
9. Gli organismi di valutazione della conformità sottoscrivono un contratto di assicurazione per la responsabilità civile, a meno che detta responsabilità non sia direttamente coperta dallo Stato membro a norma del proprio diritto nazionale o che lo Stato membro stesso non sia direttamente responsabile della valutazione della conformità.
10. Il personale di un organismo di valutazione della conformità è tenuto al segreto professionale per tutto ciò di cui viene a conoscenza nell'esercizio delle sue funzioni a norma dell'articolo 20 o di qualsiasi disposizione esecutiva di diritto interno, tranne nei confronti delle autorità competenti dello Stato in cui esercita le sue attività. Sono tutelati i diritti di proprietà.
11. Gli organismi di valutazione della conformità partecipano alle attività di normalizzazione pertinenti e alle attività del gruppo di coordinamento degli organismi notificati, istituito a norma dell'articolo 38, o garantiscono che il loro personale addetto alle valutazioni ne sia informato, e applicano come guida generale le decisioni ed i documenti amministrativi prodotti da tale gruppo.
Articolo 27
Presunzione di conformità.
Qualora dimostri la propria conformità ai criteri stabiliti nelle pertinenti norme armonizzate o in parti di esse, i cui riferimenti sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, un organismo di valutazione della conformità è considerato conforme alle prescrizioni di cui all'articolo 26 nella misura in cui le norme applicabili armonizzate coprano tali prescrizioni.
Articolo 28
Obiezione formale a una norma armonizzata.
Qualora uno Stato membro o la Commissione abbiano un'obiezione formale a una norma armonizzata di cui all'articolo 27, si applica l'articolo 14.
Articolo 29
Affiliate e subappaltatori degli organismi notificati.
1. Un organismo notificato, qualora subappalti compiti specifici connessi alla valutazione della conformità oppure ricorra a un'affiliata, garantisce che il subappaltatore o l'affiliata rispettino le prescrizioni di cui all'articolo 26 e ne informa di conseguenza l'autorità di notifica.
2. Gli organismi notificati si assumono la completa responsabilità delle mansioni eseguite da subappaltatori o affiliate, ovunque questi siano stabiliti.
3. Le attività possono essere subappaltate o eseguite da un'affiliata solo con il consenso del cliente.
4. Gli organismi notificati mantengono a disposizione dell'autorità di notifica i documenti pertinenti riguardanti la valutazione delle qualifiche del subappaltatore o dell'affiliata e del lavoro da eseguito da questi ultimi a norma dell'articolo 20.
Articolo 30
Domanda di notifica.
1. L'organismo di valutazione della conformità presenta una domanda di notifica a norma della presente direttiva all'autorità di notifica dello Stato membro in cui è stabilito.
2. La domanda di cui al paragrafo 1 è accompagnata da una descrizione delle attività di valutazione della conformità, del modulo o dei moduli di valutazione della conformità e del giocattolo o dei giocattoli per i quali tale organismo dichiara di essere competente, nonché da un certificato di accreditamento, se disponibile, rilasciato da un organismo nazionale di accreditamento che attesti che l'organismo di valutazione della conformità è conforme alle prescrizioni di cui all'articolo 26.
3. Qualora non possa fornire un certificato di accreditamento, l'organismo di valutazione della conformità fornisce all'autorità di notifica le prove documentali necessarie per la verifica, il riconoscimento e il monitoraggio periodico della sua conformità alle prescrizioni di cui all'articolo 26.
Articolo 31
Procedura di notifica.
1. Le autorità di notifica possono notificare solo gli organismi di valutazione della conformità che siano conformi alle prescrizioni di cui all'articolo 26.
2. Le autorità di notifica notificano gli organismi di valutazione della Conformità alla Commissione e agli altri Stati membri utilizzando lo strumento elettronico di notifica elaborato e gestito dalla Commissione.
3. La notifica include tutti i dettagli riguardanti le attività di valutazione della conformità, il modulo o i moduli di valutazione della conformità, il giocattolo o i giocattoli interessati, nonché la relativa attestazione di competenza.
4. Qualora una notifica non sia basata su un certificato di accreditamento di cui all'articolo 30, paragrafo 2, l'autorità di notifica fornisce alla Commissione e agli altri Stati membri le prove documentali che attestino la competenza dell'organismo di valutazione della conformità nonché le disposizioni predisposte per fare in modo che tale organismo sia controllato periodicamente e continui a soddisfare le prescrizioni di cui all'articolo 26.
5. L'organismo interessato può eseguire le attività di un organismo notificato solo se non sono sollevate obiezioni da parte della Commissione o degli altri Stati membri entro due settimane dalla notifica, qualora sia usato un certificato di accreditamento, o entro i due mesi dalla notifica qualora non sia usato un accreditamento.
Solo tale organismo è considerato un organismo notificato ai fini della presente direttiva.
6. Eventuali modifiche pertinenti successive riguardanti la notifica sono comunicate alla Commissione e agli altri Stati membri.
Articolo 32
Numeri di identificazione ed elenchi degli organismi notificati.
1. La Commissione assegna un numero di identificazione a ciascun organismo notificato.
Essa assegna un numero di identificazione unico anche se lo stesso organismo è notificato ai sensi di diversi atti comunitari.
2. La Commissione mette a disposizione del pubblico l'elenco degli organismi notificati a norma della presente direttiva, inclusi i numeri di identificazione loro assegnati e le attività per le quali sono stati notificati.
La Commissione garantisce che l'elenco sia tenuto aggiornato.
Articolo 33
Modifiche delle notifiche.
1. Qualora accerti o sia informata che un organismo notificato non è più conforme alle prescrizioni di cui all'articolo 26 o non adempie ai suoi obblighi, l'autorità di notifica limita, sospende o ritira la notifica, a seconda dei casi, in funzione della gravità del mancato rispetto di tali prescrizioni o dell'inadempimento di tali obblighi. L'autorità di notifica informa immediatamente la Commissione e gli altri Stati membri.
2. Nel caso di limitazione, sospensione o ritiro della notifica, oppure di cessazione dell'attività dell'organismo notificato, lo Stato membro notificante adotta le misure appropriate per garantire che le pratiche di tale organismo siano evase da un altro organismo notificato o siano messe a disposizione delle autorità di notifica e di vigilanza del mercato responsabili, su loro richiesta.
Articolo 34
Contestazione della competenza degli organismi notificati.
1. La Commissione indaga su tutti i casi in cui abbia dubbi o vengano portati alla sua attenzione dubbi sulla competenza di un organismo notificato o sull'ottemperanza di un organismo notificato alle prescrizioni e responsabilità cui è sottoposto.
2. Lo Stato membro notificante fornisce alla Commissione, su richiesta, tutte le informazioni relative alla base della notifica o del mantenimento della competenza dell'organismo in questione.
3. La Commissione garantisce la riservatezza di tutte le informazioni sensibili raccolte nel corso delle sue indagini.
4. La Commissione, qualora accerti che un organismo notificato non soddisfa o non soddisfa più le prescrizioni per la sua notificazione, ne informa lo Stato membro notificante e gli chiede di prendere le misure correttive necessarie, incluso all'occorrenza il ritiro della notifica.
Articolo 35
Obblighi operativi degli organismi notificati.
1. Gli organismi notificati eseguono le valutazioni della conformità conformemente alla procedura di valutazione della conformità di cui all'articolo 20.
2. Le valutazioni della conformità sono eseguite in modo proporzionale, evitando oneri superflui per gli operatori economici. Gli organismi di valutazione della conformità svolgono le loro attività tenendo debitamente conto delle dimensioni di un'impresa, del settore in cui opera, della sua struttura, del grado di complessità della tecnologia del giocattolo in questione e della natura seriale o di massa del processo di produzione.
Nel far ciò rispettano tuttavia il grado di rigore e il livello di protezione necessari per la conformità del giocattolo alla presente direttiva.
3. Qualora un organismo notificato riscontri che le prescrizioni di cui all'articolo 10 e all'allegato II o alle norme armonizzate corrispondenti non siano state rispettate da un fabbricante, chiede che a tale fabbricante di prendere le misure correttive appropriate e non rilascia l'attestato d'esame CE del tipo di cui all'articolo 20, paragrafo 4.
4. Un organismo notificato che nel corso del monitoraggio della conformità successivo al rilascio di un certificato di esame CE del tipo riscontri che un giocattolo non è più conforme chiede al fabbricante di prendere le misure correttive opportune e all'occorrenza sospende o ritira il certificato di esame CE del tipo.
5. Qualora non siano prese misure correttive o non producano il risultato richiesto, l'organismo notificato limita, sospende o ritira i certificati di esame CE del tipo, a seconda dei casi.
Articolo 36
Obbligo di informazione a carico degli organismi notificati.
1. Gli organismi notificati informano l'autorità di notifica:
a) di qualunque rifiuto, limitazione, sospensione o ritiro di certificati d'esame CE del tipo;
b) di qualunque circostanza che possa influire sull'ambito e sulle condizioni della notifica;
c) di eventuali richieste di informazioni che abbiano ricevuto dalle autorità di vigilanza del mercato in relazione alle attività di valutazione della conformità;
d) su richiesta, delle attività di valutazione della conformità eseguite nell'ambito della loro notifica e di qualsiasi altra attività, incluse quelle transfrontaliere e di subappalto.
2. Gli organismi notificati forniscono agli altri organismi notificati a norma della presente direttiva, le cui attività di valutazione della conformità sono simili e coprono gli stessi giocattoli, informazioni pertinenti sulle questioni relative ai risultati negativi e, su richiesta, positivi, delle valutazioni della conformità.
Articolo 37
Scambio di esperienze.
La Commissione provvede all'organizzazione di uno scambio di esperienze tra le autorità nazionali degli Stati membri responsabili della politica di notifica.
Articolo 38
Coordinamento degli organismi notificati.
La Commissione garantisce che sia istituito un sistema appropriato di coordinamento e di cooperazione tra organismi notificati a norma della presente direttiva, che funzioni correttamente sotto forma di gruppo o gruppi settoriali di organismi notificati.
Gli Stati membri garantiscono che i loro organismi notificati partecipino al lavoro di tale(i) gruppo(i), direttamente o mediante rappresentanti designati.
Capo VI
Obblighi e competenze degli stati membri
Articolo 39
Principio di precauzione.
Quando le autorità competenti degli Stati membri adottano le misure previste dalla presente direttiva, e in particolare le misure di cui all'articolo 40, tengono debitamente conto del principio di precauzione.
Articolo 40
Obbligo generale relativo all'organizzazione della vigilanza del mercato.
Conformemente agli articoli da 15 a 29 del Reg. (CE) n. 765/2008 gli Stati membri organizzano ed effettuano la sorveglianza dei giocattoli immessi sul mercato. Oltre agli articoli citati, si applica l'articolo 41 della presente direttiva.
Articolo 41
Istruzioni all'organismo notificato.
1. Le autorità di vigilanza del mercato possono richiedere a un organismo notificato di fornire informazioni in merito a qualsiasi attestato d'esame CE del tipo di cui esso abbia effettuato il rilascio o il ritiro, o in merito al rifiuto del rilascio di tale attestato, nonché alle relazioni relative alle prove e alla documentazione tecnica.
2. Qualora un'autorità di vigilanza del mercato riscontri che un giocattolo non sia conforme ai requisiti di cui all'articolo 10 e all'allegato II, essa richiede, se del caso, all'organismo notificato di ritirare l'attestato d'esame CE del tipo relativo a tale giocattolo.
3. L'autorità di vigilanza del mercato, all'occorrenza, e in particolare nei casi specificati all'articolo 20, paragrafo 4, secondo comma, richiede all'organismo notificato di rivedere l'attestato d'esame CE del tipo.
Articolo 42
Procedura a livello nazionale per i giocattoli che comportano rischi.
1. Le autorità di vigilanza del mercato degli Stati membri, qualora abbiano adottato provvedimenti ai sensi dell'articolo 20 del Reg. (CE) n. 765/2008, oppure abbiano sufficienti ragioni per ritenere che un giocattolo disciplinato dalla presente direttiva rappresenti un rischio per la salute o la sicurezza delle persone, effettuano una valutazione del giocattolo in questione che investa tutte le prescrizioni della presente direttiva. I pertinenti operatori economici cooperano, ove necessario, con le autorità di vigilanza del mercato.
Se, attraverso la valutazione, le autorità di vigilanza del mercato concludono che il giocattolo non rispetta le prescrizioni della presente direttiva, chiedono tempestivamente all'operatore economico interessato di adottare le misure correttive del caso al fine di rendere il prodotto conforme alle suddette prescrizioni oppure di ritirarlo o di richiamarlo dal mercato entro un termine ragionevole e proporzionato alla natura del rischio, a seconda dei casi.
Le autorità di vigilanza del mercato ne informano di conseguenza l'organismo notificato competente.
L'articolo 21 del Reg. (CE) n. 765/2008 si applica alle misure di cui al secondo comma del presente paragrafo.
2. Qualora ritengano che l'inadempienza non sia ristretta al territorio nazionale, le autorità di vigilanza del mercato informano la Commissione e gli altri Stati membri dei risultati della valutazione e dei provvedimenti che hanno chiesto di adottare al pertinente operatore economico.
3. L'operatore economico pertinente adotta le opportune misure correttive nei confronti dei giocattoli che tale operatore ha messo a disposizione sull'intero mercato comunitario.
4. Qualora l'operatore economico interessato non adotti le misure correttive adeguate entro il periodo di cui al paragrafo 1, secondo comma,le autorità di vigilanza del mercato adottano le opportune misure provvisorie per proibire o limitare la messa a disposizione del giocattolo sul loro mercato nazionale, a ritirarlo da tale mercato o a richiamarlo.
Esse informano senza indugio la Commissione e gli altri Stati membri dei provvedimenti da esse adottati.
5. Le informazioni di cui al paragrafo 4 includono tutti i particolari disponibili, soprattutto i dati necessari all'identificazione del giocattolo non conforme, la sua origine, la natura della presunta non conformità e dei rischi connessi, la natura e la durata delle misure nazionali adottate, nonché gli argomenti espressi dall'operatore economico interessato. In particolare, le autorità di vigilanza del mercato indicano se l'inadempienza sia dovuta a:
a) non conformità del giocattolo alle prescrizioni relative alla salute o alla sicurezza delle persone; o
b) carenze nelle norme armonizzate di cui all'articolo 13, che conferiscono la presunzione di conformità.
6. Gli Stati membri diversi da quello che ha avviato la procedura, informano senza indugio la Commissione e gli altri Stati membri di tutti i provvedimenti adottati, di tutte le altre informazioni a loro disposizione sulla non conformità del giocattolo interessato e, in caso di disaccordo con la misura nazionale emanata, delle loro obiezioni.
7. Qualora, entro tre mesi dal ricevimento delle informazioni di cui al paragrafo 4, uno Stato membro o la Commissione non sollevino obiezioni contro la misura provvisoria presa da uno Stato membro, tale misura è ritenuta giustificata.
8. Gli Stati membri garantiscono che siano adottate senza indugio le opportune misure restrittive in relazione al giocattolo in questione, quali il ritiro del giocattolo dal loro mercato.
Articolo 43
Procedura di salvaguardia comunitaria.
1. Se in esito alla procedura di cui all'articolo 42, paragrafi 3 e 4, vengono sollevate obiezioni contro una misura assunta da uno Stato membro o se la Commissione ritiene la misura nazionale contraria alla normativa comunitaria, la Commissione si consulta senza indugio con gli Stati membri e con l'operatore o gli operatori economici interessati e valuta la misura nazionale.
In base ai risultati di tale valutazione, la Commissione decide se la misura nazionale sia giustificata o meno.
La Commissione indirizza la propria decisione a tutti gli Stati membri e la comunica senza indugio ad essi e all'operatore o agli operatori economici interessati.
2. Se la misura nazionale è ritenuta giustificata, tutti gli Stati membri provvedono a ritirare dal proprio mercato il giocattolo non conforme e ne informano la Commissione.
Se la misura nazionale è ritenuta ingiustificata, lo Stato membro interessato provvede a ritirarla.
3. Se la misura nazionale è ritenuta giustificata e la non conformità del giocattolo viene attribuita a difetti nelle norme armonizzate di cui all'articolo 42, paragrafo 5, lettera b), la Commissione informa l'organismo o gli organismi europei di normalizzazione interessati e sottopone la materia all'esame del comitato istituito dall'articolo 5 della Dir. 98/34/CE. Tale comitato consulta il competente organismo europeo di normalizzazione o i competenti organismi europei di normalizzazione ed esprime senza indugio il suo parere.
Articolo 44
Scambio di informazioni - Sistema comunitario di informazione rapida.
Se le misure di cui all'articolo 42, paragrafo 4, sono tali da richiedere, a norma dell'articolo 22 del Reg. (CE) n. 765/2008 la notifica attraverso il Sistema comunitario di scambio rapido di informazione, non è necessario che esse siano oggetto di una notifica distinta ai sensi dell'articolo 42, paragrafo 4, della presente direttiva purché siano rispettate le seguenti condizioni:
a) la notifica attraverso il Sistema comunitario di scambio rapido di informazione indica che la notifica delle misure è prescritta anche dalla presente direttiva;
b) la documentazione probatoria di cui all'articolo 42, paragrafo 5, è allegata alla notifica effettuata attraverso il Sistema comunitario di scambio rapido di informazione.
Articolo 45
Non conformità formale.
1. Fatto salvo l'articolo 42, se uno Stato membro giunge a una delle seguenti conclusioni, chiede all'operatore economico interessato di porre fine allo stato di non conformità in questione:
a) la marcatura CE è stata apposta in violazione dell'articolo 16 o dell'articolo 17;
b) la marcatura CE non è stata apposta;
c) non è stata compilata la dichiarazione CE di conformità;
d) non è stata compilata correttamente la dichiarazione CE di conformità;
e) la documentazione tecnica non è disponibile o è incompleta.
2. Se la non conformità di cui al paragrafo 1 permane, lo Stato membro interessato provvede a limitare o proibire la messa a disposizione sul mercato del giocattolo o garantisce che sia richiamato o ritirato dal mercato.
Capo VII
Procedure di comitato
Articolo 46
Modifiche e misure di attuazione.
1. Allo scopo di adeguarli agli sviluppi scientifici e tecnici, la Commissione può modificare:
a) l'allegato I;
b) l'allegato II, parte III, punti 11 e 13;
c) l'allegato V.
Tali misure, intese a modificare elementi non essenziali della presente direttiva, sono adottate secondo la procedura di regolamentazione con controllo di cui all'articolo 47, paragrafo 2.
2. La Commissione può adottare valori limite specifici per i prodotti chimici utilizzati nei giocattoli destinati ai bambini di età inferiore ai 36 mesi o in altri giocattoli destinati ad essere inseriti in bocca, tenendo conto delle disposizioni in materia di imballaggio di prodotti alimentari di cui al Reg. (CE) n. 1935/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 ottobre 2004, riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari, così come le differenze tra i giocattoli e i materiali che vanno in contatto con i prodotti alimentari. La Commissione modifica di conseguenza l'appendice C dell'allegato II della presente direttiva. Tali misure, volte a modificare elementi non essenziali della presente direttiva, completandola, sono adottate secondo la procedura di regolamentazione con controllo di
cui all'articolo 47, paragrafo 2 della presente direttiva.
3. La Commissione può decidere in merito all'uso nei giocattoli di sostanze o miscele che sono state classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione delle categorie di cui alla Sezione 5 dell'appendice B dell'allegato II e che sono state valutate dal pertinente comitato scientifico, e può modificare di conseguenza l'appendice A dell'allegato II. Tali misure, volte a modificare elementi non essenziali della presente direttiva, completandola, sono adottate secondo la procedura di regolamentazione con controllo di cui all'articolo 47, paragrafo 2.
Articolo 47
Procedura di comitato.
1. La Commissione è assistita da un Comitato.
2. Nei casi in cui è fatto riferimento al presente paragrafo, si applicano l'articolo 5 bis, paragrafi da 1 a 4, e l'articolo 7 della decisione 1999/468/CE, tenuto conto delle disposizioni dell'articolo 8 di detta decisione.
Capo VIII
Altre disposizioni amministrative
Articolo 48
Relazioni.
Entro il 20 luglio 2014, e successivamente ogni cinque anni, gli Stati membri trasmettono alla Commissione una relazione sull'applicazione della presente direttiva.
Tale relazione contiene una valutazione della situazione relativamente alla sicurezza dei giocattoli e all'efficacia della presente direttiva, nonché una descrizione delle attività svolte da tale Stato membro in materia di vigilanza del mercato.
La Commissione elabora e pubblica una sintesi di tali relazioni nazionali.
Articolo 49
Trasparenza e riservatezza.
Qualora le competenti autorità degli Stati membri e la Commissione adottino misure a norma della presente direttiva, si applicano gli obblighi di trasparenza e riservatezza di cui all'articolo 16 della Dir. 2001/95/CE.
Articolo 50
Motivazione delle misure.
Tutte le misure adottate a norma delle presente direttiva allo scopo di vietare o limitare l'immissione sul mercato di un giocattolo, o di ritirarlo o richiamarlo dal mercato,devono recare l'esatta indicazione della motivazione.
Tali misure sono notificate senza indugio alla parte interessata, con l'indicazione dei mezzi di ricorso previsti dalla legislazione vigente nello Stato membro in questione, nonché dei termini entro cui tali ricorsi devono essere presentati.
Articolo 51
Sanzioni.
Gli Stati membri determinano le sanzioni, comprese le sanzioni penali per le infrazioni gravi, da irrogare agli operatori economici in caso di violazione delle norme nazionali di attuazione della presente direttiva e adottano tutti i provvedimenti necessari per la loro applicazione.
Le sanzioni sono effettive, proporzionate e dissuasive e possono essere aggravate se l'operatore economico interessato ha precedentemente commesso un'analoga violazione delle disposizioni della presente direttiva.
Gli Stati membri notificano le relative disposizioni alla Commissione entro il 20 luglio 2011 e notificano senza indugio ogni loro successiva modificazione.
Capo IX
Disposizioni transitorie e finali
Articolo 52
Applicazione della Dir. 85/374/CEE e della Dir. 2001/95/CE.
1. La presente direttiva non pregiudica la Dir. 85/374/CEE.
2. La Dir. 2001/95/CE si applica ai giocattoli, conformemente a quanto essa dispone all'articolo 1, paragrafo 2.
Articolo 53
Periodi transitori.
1. Gli Stati membri non ostacolano la messa a disposizione sul mercato di giocattoli conformi alla Dir. 88/378/CEE e immessi sul mercato entro il 20 luglio 2011.
2. In aggiunta al disposto del paragrafo 1, gli Stati membri non ostacolano la messa a disposizione sul mercato di giocattoli che sono conformi ai requisiti della presente direttiva, con l'eccezione dei requisiti di cui all'allegato II, parte III, purché detti giocattoli siano conformi ai requisiti di cui all'allegato II, parte 3 della Dir. 88/378/CEE e siano stati immessi sul mercato entro il 20 luglio 2013.
Articolo 54
Recepimento.
Gli Stati membri adottano le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva anteriormente al 20 gennaio 2011. Essi ne informano immediatamente alla Commissione.
Essi applicano tali disposizioni a decorrere dal 20 luglio 2011.
Quando gli Stati membri adottano tali disposizioni, queste contengono un riferimento alla presente direttiva o sono corredate di un siffatto riferimento all'atto della pubblicazione ufficiale. Le modalità di tale riferimento sono decise dagli Stati membri.
Gli Stati membri comunicano alla Commissione le proprie disposizioni di diritto interno adottate nella materia disciplinata dalla presente direttiva.
Articolo 55
Abrogazione.
La Dir. 88/378/CEE, ad eccezione dell'articolo 2, paragrafo 1 e dell'allegato II, parte 3 è abrogata a decorrere dal 20 luglio 2011. L'articolo 2, paragrafo 1 e l'allegato II, parte 3 sono abrogati a decorrere dal 20 luglio 2013.
I riferimenti alla direttiva abrogata vanno intesi come riferimenti alla presente direttiva.
Articolo 56
Entrata in vigore.
La presente direttiva entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
Articolo 57
Destinatari.
Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva.
Fatto a Bruxelles, addì 18 giugno 2009.
Per il Parlamento europeo
Il Presidente
H.-G. PÖTTERING
Per il Consiglio
Il Presidente
Š. FULE
Allegato 1
Elenco dei prodotti espressamente non considerati giocattoli ai sensi della presente direttiva
(ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 1)
1. Decorazioni e addobbi per festività e celebrazioni;
2. Prodotti destinati a collezionisti adulti, purché il prodotto o il suo imballaggio rechino un'indicazione chiara e leggibile che si tratta di un prodotto destinato a collezionisti di età 14 anni e superiore. Esempi di questa categoria:
a) modelli in scala fedeli e dettagliati,
b) kit di montaggio di dettagliati modelli in scala,
c) bambole folcloristiche e decorative e altri articoli analoghi,
d) repliche storiche di giocattoli, e
e) riproduzioni di armi da fuoco reali;
3. attrezzature sportive, compresi pattini a rotelle, pattini in linea e skateboard destinati a bambini aventi una massa corporea superiore a 20 kg;
4. biciclette con un'altezza massima alla sella di oltre 435 mm, misurata in verticale dal suolo alla superficie superiore della sella con la sella in posizione orizzontale e regolata con il tubo reggisella posizionato alla profondità;
5. monopattini e altri mezzi di trasporto progettati per lo sport o che sono destinati a essere utilizzati per spostamenti sulla pubblica via o su percorsi pubblici;
6. veicoli elettrici destinati a essere utilizzati per spostamenti sulla pubblica via, su percorsi pubblici o sui marciapiedi degli stessi;
7. attrezzature nautiche da utilizzare in acque profonde e dispositivi per imparare a nuotare destinati ai bambini, come salvagenti a mutandine e ausili per il nuoto;
8. puzzle di oltre 500 pezzi;
9. fucili e pistole a gas compresso - eccetto i fucili ad acqua e le pistole ad acqua - e gli archi per il tiro con l'arco di lunghezza superiore a 120 cm;
10. fuochi d'artificio comprese le capsule a percussione non progettate specificamente per i giocattoli;
11. prodotti e giochi con dardi appuntiti, quali giochi di freccette con punte metalliche;
12. prodotti educativi funzionali, quali forni, ferri da stiro o altri prodotti funzionali elettrici alimentati con tensione nominale superiore a 24 volt venduti esclusivamente per essere utilizzati a fini didattici, sotto la sorveglianza di un adulto;
13. prodotti destinati a essere utilizzati per scopi educativi nelle scuole e in altri contesti pedagogici sotto la sorveglianza di un educatore adulto, come ad esempio le apparecchiature scientifiche;
14. apparecchiature elettroniche quali PC e console di gioco usate per accedere a software interattivi e le relative periferiche, qualora le apparecchiature elettroniche o le relative periferiche non siano espressamente concepite per i bambini e ad essi destinate e non abbiano in sé un valore ludico come PC, tastiere, joystick o volanti appositamente progettati;
15. software interattivi destinati al tempo libero e all'intrattenimento, come giochi elettronici per PC e i relativi supporti di memorizzazione quali i CD;
16. succhietti per neonati e bambini piccoli;
17. apparecchi di illuminazione attrattivi per i bambini;
18. trasformatori per giocattoli;
19. accessori moda per bambini non destinati ad essere usati a scopo ludico.
Allegato II
Requisiti particolari di sicurezza
I. Proprietà fisico-meccaniche
1. I giocattoli e le loro parti e, nel caso dei giochi fissi, i relativi ancoraggi devono avere la resistenza meccanica e, se del caso, la stabilità necessarie per sopportare - senza rompersi o deformarsi con il rischio di provocare lesioni fisiche - le sollecitazioni cui sono sottoposti durante l'uso.
2. I bordi, le sporgenze, le corde, i cavi e gli elementi di fissaggio dei giocattoli che siano accessibili debbono essere progettati e costruiti in modo da ridurre per quanto possibile i rischi per l'incolumità fisica dovuti al contatto con essi.
3. I giocattoli devono essere progettati e costruiti in modo da non presentare alcun rischio se non il rischio minimo intrinseco all'uso del giocattolo, che potrebbero essere causati dal movimento delle sue parti.
4. a) I giocattoli e le loro parti non devono comportare un rischio di strangolamento.
b) I giocattoli e le loro parti non devono presentare alcun rischio di asfissia per blocco del flusso d'aria a causa di un'ostruzione delle vie aeree all'esterno della bocca e del naso.
c) I giocattoli e le loro parti devono avere dimensioni tali da non comportare alcun rischio di asfissia per interruzione del flusso d'aria a seguito dell'ostruzione interna delle vie aeree causata da corpi incastrati nella bocca o nella faringe o introdotti all'ingresso delle vie respiratorie inferiori.
d) I giocattoli chiaramente destinati ad essere utilizzati da bambini di età inferiore a 36 mesi, i loro componenti e le eventuali parti staccabili devono avere dimensioni tali da prevenirne l'ingestione o inalazione. Questo requisito si applica anche agli altri giocattoli destinati a essere portati alla bocca, ai loro componenti e alle loro eventuali parti staccabili.
e) L'imballaggio in cui i giocattoli sono contenuti per la vendita al dettaglio non deve comportare un rischio di strangolamento o di asfissia conseguente all'ostruzione delle vie aeree all'esterno della bocca e del naso.
f) I giocattoli contenuti in alimenti o incorporati ad essi devono avere un loro imballaggio. L'imballaggio - come fornito - deve essere di dimensioni tali da impedirne l'ingestione e/o inalazione.
g) L'imballaggio dei giocattoli di cui alle lettere e) ed f) avente forma sferica, ovoidale o ellissoidale e ogni parte staccabile dell'imballaggio stesso o degli imballaggi cilindrici con estremità arrotondate, devono essere di dimensioni tali da non provocare l'ostruzione delle vie aeree causata da corpi incastrati nella bocca o nella faringe o introdotti all'ingresso delle vie respiratorie inferiori.
h) Sono vietati i giocattoli che sono solidamente attaccati al prodotto alimentare al momento del consumo, tanto da richiedere la consumazione del prodotto alimentare perché si possa accedere direttamente al giocattolo. Le parti dei giocattoli direttamente attaccate a un prodotto alimentare in altro modo soddisfano i requisiti di cui alle lettere c) e d).
5. I giocattoli nautici devono essere progettati e costruiti in modo da ridurre per quanto possibile, tenuto conto dell'uso raccomandato del giocattolo, ogni rischio che vengano meno la galleggiabilità del giocattolo e il sostegno dato al bambino.
6. I giocattoli nei quali è possibile entrare e che costituiscono uno spazio chiuso per gli occupanti debbono essere muniti di un'uscita che l'utilizzatore cui il giocattolo è destinato possa aprire facilmente dall'interno.
7. I giocattoli che permettono all'utilizzatore di muoversi debbono, per quanto possibile, possedere un sistema di frenatura adatto al tipo di giocattolo e adeguato all'energia cinetica da essi generata. Tale sistema deve essere di facile uso per l'utilizzatore senza il rischio che quest'ultimo venga sbalzato dal veicolo o metta a repentaglio l'incolumità propria o dei terzi.
La velocità massima di progetto dei giocattoli cavalcabili elettrici deve essere limitata in modo da ridurre al minimo il rischio di lesioni.
8. La forma e la composizione dei proiettili e l'energia cinetica che questi possono generare all'atto del lancio da un giocattolo avente questa finalità devono essere tali da non comportare - tenuto conto della natura del giocattolo - alcun rischio per l'incolumità dell'utilizzatore o dei terzi.
9. I giocattoli devono essere costruiti in modo da garantire che:
a) la temperatura minima e massima di ogni superficie accessibile non provochi lesioni in caso di contatto; e
b) i liquidi e i gas contenuti nel giocattolo non raggiungano temperature e pressioni tali che la loro fuoriuscita dal giocattolo - salvo che ciò sia indispensabile al buon funzionamento del giocattolo - possa provocare ustioni, scottature o altre lesioni.
10. I giocattoli destinati a produrre un suono devono essere progettati e costruiti considerando i valori massimi del rumore, sia impulsivo, sia prolungato, in modo che il suono da essi emesso non possa danneggiare l'udito dei bambini.
11. I giochi di attività devono essere costruiti in modo da ridurre, per quanto possibile, il rischio di schiacciare parti del corpo, intrappolare parti del corpo o indumenti, nonché di cadute, di urti e di annegamento. In particolare, ogni superficie di tale giocattolo accessibile a uno o più bambini che vi giochino sopra, deve essere progettata in modo da sopportarne il peso.
II. Infiammabilità
1. I giocattoli non debbono costituire un pericoloso elemento infiammabile nell'ambiente del bambino. Devono pertanto essere costituiti da materiali conformi a una o più delle seguenti condizioni:
a) non bruciano se direttamente esposti all'azione di una fiamma, a una scintilla o a qualsiasi altra potenziale fonte di incendio;
b) non sono facilmente infiammabili (la fiamma si spegne non appena è rimossa la causa di incendio);
c) qualora prendano fuoco, bruciano lentamente, con una bassa velocità di propagazione della fiamma;
d) indipendentemente dalla composizione chimica del giocattolo, sono progettati in modo da ritardare meccanicamente il processo di combustione.
Tali materiali combustibili non debbono comportare rischi di accensione per altri materiali usati nel giocattolo.
2. I giocattoli che, per ragioni indispensabili al loro funzionamento, contengono sostanze o miscele rispondenti ai criteri di classificazione di cui alla Sezione 1 dell'Appendice B, in particolare materiali e attrezzature per esperimenti chimici, modellistica, modellamento di plastilina o argilla, smaltatura, fotografia o per altre attività analoghe, non debbono contenere, in quanto tali, sostanze o miscele che possono divenire infiammabili a seguito della perdita di componenti volatili non infiammabili.
3. I giocattoli diversi dalle capsule a percussione per giocattoli non debbono essere esplosivi né contenere elementi o sostanze che possano esplodere qualora l'utilizzo avvenga conformemente a quanto prevede l'articolo 10, paragrafo 2, primo comma.
4. I giocattoli, in particolare i giochi e i giocattoli chimici, non devono contenere, in quanto tali, sostanze o miscele
che:
a) in caso di miscelazione tra loro possano esplodere per reazione chimica o per riscaldamento;
b) possano esplodere se miscelate con sostanze ossidanti; oppure
c) contengano componenti volatili infiammabili a contatto con l'aria e tali da formare miscele di aria/vapore infiammabili o esplosive.
III. Proprietà Chimiche
1. I giocattoli devono essere progettati e costruiti in modo che non ci siano rischi di effetti nocivi sulla salute dell'uomo dovuti all'esposizione alle sostanze o alle miscele chimiche di cui i giocattoli sono costituiti o che sono in essi contenuti, ove i giocattoli vengono utilizzati conformemente a quanto prevede l'articolo 10, paragrafo 2, primo comma.
I giocattoli devono essere conformi alla pertinente legislazione comunitaria concernente determinate categorie di prodotti o attenersi alle restrizioni applicabili ad alcune sostanze e miscele.
2. I giocattoli che siano essi stessi sostanze o miscele devono inoltre essere conformi alla Dir. 67/548/CEE del Consiglio, del 27 giugno 1967, concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura delle sostanze pericolose [1] della Dir. 1999/45/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 maggio 1999, concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura dei preparati pericolosi [2] e del Reg. (CE) n. 1272/2008, del Parlamento europeo e del Consiglio, ove applicabile, relativo alla classificazione, imballaggio ed etichettatura di certe sostanze e miscele [3].
[1] GU 196 del 16.8.1967.
[2] GU L 200 del 30.7.1999.
[3] GU L 353 del 31.12.2008.
3. Fatte salve le restrizioni di cui al paragrafo 2 del punto 1, prima frase, è vietato l'impiego nei giocattoli, in loro componenti o in parti degli stessi distinte a livello microstrutturale, di sostanze classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR) delle categorie 1A, 1B o 2 di cui al Reg. (CE) n. 1272/2008.
4. In deroga al punto 3, le sostanze o miscele classificate come CMR delle categorie di cui alla Sezione 3 dell'Appendice B possono essere utilizzate nei giocattoli, nei loro componenti o in parti degli stessi distinte a livello microstrutturale, purché sia rispettata una o più delle seguenti condizioni:
a) tali sostanze e miscele sono contenute in una concentrazione singola pari o inferiore alle pertinenti concentrazioni stabilite negli atti giuridici comunitari menzionati nella sezione 2 dell'Appendice B per la classificazione delle miscele contenenti tali sostanze;
b) tali sostanze e miscele non sono in alcun modo accessibili ai bambini, anche mediante inalazione, quanto il giocattolo è utilizzato come indicato all'articolo 10, paragrafo 2, primo comma; o
c) è stata adottata una decisione ex articolo 46, paragrafo 3 per autorizzare la sostanza o miscela e il suo utilizzo, e la sostanza o miscela e il suo uso consentito sono stati elencati nell'Appendice A.
Tale decisione può essere adottata se si rispettano le seguenti condizioni:
i) l'uso della sostanza o miscela è stato valutato dal comitato scientifico competente ed è risultato sicuro, in particolare riguardo all'esposizione;
ii) non sono disponibili sostanze o miscele alternative idonee, come attestato dall'analisi delle alternative; e
iii) la sostanza o miscela non è vietata per impieghi in articoli di consumo a norma del Reg. (CE) n. 1907/2006.
La Commissione incarica il comitato scientifico competente di eseguire una nuova valutazione di tali sostanze o miscele non appena emergano preoccupazioni in merito alla sicurezza e al più tardi ogni cinque anni dalla data dell'adozione di una decisione a norma dell'articolo 46, paragrafo 3.
5. In deroga al punto 3 le sostanze o miscele classificate come CMR delle categorie di cui alla Sezione 4 dell'Appendice B possono essere utilizzate nei giocattoli, in loro componenti o in parti degli stessi distinte a livello microstrutturale, purché sia rispettata una delle seguenti condizioni:
a) tali sostanze e miscele siano contenute in una concentrazione singola pari o inferiore alle pertinenti concentrazioni stabilite negli atti giuridici comunitari menzionati nella sezione 2 dell'Appendice B per la classificazione delle miscele contenenti tali sostanze;
b) tali sostanze e miscele non siano in alcun modo accessibili ai bambini, anche mediante inalazione, quanto il giocattolo è utilizzato come indicato all'articolo 10, paragrafo 2, primo comma; o
c) sia stata adottata una decisione ex articolo 46, paragrafo 3 per autorizzare la sostanza o miscela e il suo utilizzo, e la sostanza o miscela e il suo uso consentito sono stati elencati nell'Appendice A.
Tale decisione può essere adottata se si rispettano le seguenti condizioni:
i) l'uso della sostanza o miscela è stato valutato dal comitato scientifico competente ed è risultato sicuro, in particolare riguardo all'esposizione, e
ii) la sostanza o miscela non è vietata per impieghi in articoli di consumo a norma del Reg. (CE) n. 1907/2006.
La Commissione incarica il comitato scientifico competente di eseguire una nuova valutazione di tali sostanze o miscele non appena emergano preoccupazioni in merito alla sicurezza e comunque ogni cinque anni dalla data dell'adozione di una decisione a norma dell'articolo 46, paragrafo 3.
6. I punti 3, 4 e 5 non si applicano al nichel nell'acciaio inossidabile.
7. I punti 3, 4 e 5 non si applicano ai materiali che rispettano i valori limite specifici di cui all'Appendice C oppure -fin quando non saranno determinate le relative norme e comunque al più tardi il 20 luglio 2017 - ai materiali oggetto delle e conformi alle disposizioni relative ai materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti di cui al Reg. (CE) n. 1935/2004 nonché alle relative misure specifiche per materiali particolari.
8. Fatta salva l'applicazione dei punti 3 e 4, è vietato l'uso di nitrosammine e di sostanze nitrosabili nei giocattoli destinati ai bambini di età inferiore a 36 mesi o in altri giocattoli destinati ad essere portati alla bocca, qualora la migrazione di tali sostanze sia pari o superiore a 0,05 mg/kg. per le nitrosammine e a 1 mg./kg per le sostanze nitrosabili.
9. La Commissione valuta sistematicamente e periodicamente la presenza di sostanze o materiali pericolosi nei giocattoli. Tali valutazioni tengono conto delle relazioni degli organismi di sorveglianza del mercato e delle preoccupazioni espresse dagli Stati membri e dalle parti interessate.
10. I giocattoli cosmetici, come i cosmetici per le bambole, devono rispettare le prescrizioni in materia di composizione e di etichettatura fissate dalla Dir. 76/768/CEE del Consiglio, del 27 luglio 1976, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai prodotti cosmetici [1].
11. I giocattoli non devono contenere le seguenti fragranze allergizzanti:
[1] GU L 262 del 27.9.1976.
N.
Denominazione della fragranza allergizzante
Numero CAS
(1)
Olio di radice di enula (Inula helenium)
97676-35-2
(2)
allil isotiocianato
57-06-7
(3)
cianuro di benzile
140-29-4
(4)
4-terz-butilfenolo
98-54-4
(5)
olio di chenopodio
8006-99-3
(6)
Ciclaminalcol
4756-19-8
(7)
maleato di dietile
141-05-9
(8)
Diidrocumarina
119-84-6
(9)
2,4-diidrossi-3-metil-benzaldeide
6248-20-0
N.
Denominazione della fragranza allergizzante
Numero CAS
(10)
3,7-dimetil-2-octen-1-olo (6,7-diidrogeraniolo)
40607-48-5
(11)
4,6-dimetil-8-terz-butil-cumarina
17874-34-9
(12)
citraconato di dimetile
617-54-9
(13)
7,11-dimetil-4,6,10-dodecatrien-3-one
26651-96-7
(14)
6.10-dimetil-3.50.9-undecatrien-2-one
141-10-6
(15)
difenilammina
122-39-4
(16)
acrilato di etile
140-88-5
(17)
foglia di fico, fresca e in preparati;
68916-52-9
(18)
trans-2-eptenale
18829-55-5
(19)
trans-2-esenale-dietilacetale
67746-30-9
(20)
trans-2-esenale-dimetilacetale
18318-83-7
(21)
alcol idroabietilico
13393-93-6
(22)
4-etossifenolo
622-62-8
(23)
6-isopropil-2-decaidronaftalenolo
34131-99-2
(24)
7-metossicumarina
531-59-9
(25)
4-metossifenolo
150-76-5
(26)
4-(p-metossifenil)-3-butene-2-one
943-88-4
(27)
1-(p-metossifenil)-1-penten-3-one
104-27-8
(28)
metil-trans-2-butenoato
623-43-8
(29)
6-metilcumarina
92-48-8
(30)
7-metilcumarina
2445-83-2
(31)
5-metil-2,3-esandione
13706-86-0
(32)
olio di radice di costo (Saussurea lappa Clarke)
8023-88-9
(33)
7-etossi-4-metilcumarina
87-05-8
(34)
esaidrocumarina
700-82-3
(35)
balsamo del Perù grezzo (Essudato di Myroxylon pereirae Royle Klotzsch)
8007-00-9
(36)
2-pentilidencicloesanone
25677-40-1
(37)
3,6,10-trimetil-3,5,9-undecatrien-2-one
1117-41-5
(38)
essenza di verbena (Lippia citriodora Kunth)
8024-12-2
(39)
Muschio di ambretta (4-tert-butil-3-metossi-2,6-dinitrotoluene)
83-66-9
(40)
4-fenil-3-buten-2-one
122-57-6
N.
Denominazione della fragranza allergizzante
Numero CAS
(41)
amil cinnamal
122-40-7
(42)
alcol amilcinnamico
101-85-9
(43)
alcole benzilico
100-51-6
(44)
salicilato di benzile
118-58-1
(45)
alcol cinnamico
104-54-1
(46)
cinnamal
104-55-2
(47)
citrale
5392-40-5
(48)
cumarina
91-64-5
(49)
eugenolo
97-53-0
(50)
geraniolo
106-24-1
(51)
idrossicitronellale
107-75-5
(52)
idrossimetilpentilcicloesencarbossaldeide
31906-04-4
(53)
isoeugenolo
97-54-1
(54)
estratti di Evernia prunastri
90028-68-5
(55)
estratti di Evernia furfuracea.
90028-67-4
La presenza di tracce di queste fragranze è tuttavia consentita purché tecnicamente inevitabile in base alle norme di buona fabbricazione e non superi i 100 mg/kg.
Sul giocattolo, sull'etichetta, sull'imballaggio e nelle istruzioni allegate al giocattolo devono essere elencate le denominazioni delle seguenti fragranze allergizzanti eventualmente aggiunte in quanto tali nel giocattolo in concentrazioni superiori a100 mg/kg nel del giocattolo o delle sue componenti:
N.
Denominazione della fragranza allergizzante
Numero CAS
(1)
alcol anisilico
105-13-5
(2)
benzoato di benzile
120-51-4
(3)
cinnamato di benzile
103-41-3
(4)
citronellolo
106-22-9
(5)
farnesolo
4602-84-0
(6)
esilcinnamaldeide
101-86-0
(7)
liliale
80-54-6
(8)
d-limonene
5989-27-5
(9)
linaiolo
78-70-6
(10)
metileptin carbonato
111-12-6
(11)
3-metil-4-(2,6,6-trimetil-2-cicloesen-1-il)-3-buten-2-one.
127-51-5
12. L'uso delle fragranze di cui ai punti da 41 a 55 dell'elenco di cui al primo comma del punto 11 e delle fragranze di cui ai punti da 1 a 11 dell'elenco di cui al terzo comma di tale punto è consentito nei giochi olfattivi da tavolo, nei kit cosmetici e nei giochi gustativi, a condizione che:
i) tali fragranze siano chiaramente etichettate sulla confezione e l'imballaggio contenga l'avvertenza di cui al punto 10, parte B dell'Allegato V;
ii) se applicabile, i prodotti che ne risultano realizzati dai bambini in conformità con le istruzioni siano conformi ai requisiti della Dir. 76/768/CEE; e
iii) se applicabile, tali fragranze siano conformi alla normativa in materia di alimenti.
Tali giochi olfattivi da tavolo, kit cosmetici e giochi gustativi non devono essere usati da parte dei bambini di età inferiore ai 36 mesi e devono rispettare il punto 1 dell'allegato V, parte B.
13. Fatti salvi i punti 3, 4 e 5, non devono essere superati i seguenti limiti di migrazione degli elementi sotto indicati dai giocattoli o dai loro componenti:
Elemento
mg/kg
di materiale per giocattoli
mg/kg
di materiale per giocattoli liquido o colloso
mg/kg
di materiale rimovibile dal
secco, fragile, in polvere o flessibile
giocattolo mediante raschiatura
alluminio
5 625
1 406
70 000
antimonio
45
11,3
560
arsenico
3,8
0,9
47
bario
4 500
1 125
56 000
boro
1 200
300
15 000
cadmio
1,9
0,5
23
cromo (III)
37,5
9,4
460
cromo (VI)
0,02
0,005
0,2
cobalto
10,5
2,6
130
rame
622,5
156
7 700
piombo
13,5
3,4
160
manganese
1 200
300
15 000
mercurio
7,5
1,9
94
nickel
75
18,8
930
selenio
37,5
9,4
460
stronzio
4 500
1 125
56 000
stagno
15 000
3 750
180 000
stagno organico
0,9
0,2
12
zinco
3 750
938
46 000
Detti valori limite non si applicano ai giocattoli o ai loro componenti per i quali - in ragione della loro accessibilità, funzione, volume o massa - è escluso chiaramente qualsiasi pericolo dovuto alle azioni di succhiare, leccare, ingerire o al contatto prolungato con la cute ove l'uso avvenga conformemente a quanto prevede l'articolo 10, paragrafo 2, primo comma.
IV. Proprietà Elettriche
1. La tensione di alimentazione nominale dei giocattoli non deve essere superiore a 24 volt in corrente continua (c.c.) o corrente alternata equivalente (c.a.) e nessuna parte accessibile deve superare i 24 volt in c.c. o c.a. equivalente.
La tensione interna nominale non deve superare i 24 volt di c.c. o c.a. equivalente salvo sia garantito che il voltaggio e la combinazione di corrente prodotta non determini alcun rischio o shock elettrico dannoso, anche nel caso in cui il giocattolo sia rotto.
2. Le parti dei giocattoli che sono collegate a una sorgente elettrica in grado di provocare uno shock elettrico o che possono venire a contatto con una tale sorgente elettrica, nonché i cavi o gli altri conduttori attraverso i quali l'elettricità viene trasmessa a dette parti, debbono essere adeguatamente isolati e meccanicamente protetti per prevenire il rischio di shock elettrici.
3. I giocattoli elettrici debbono essere progettati e costruiti in modo da garantire che le temperature massime raggiunte da tutte le superfici direttamente accessibili non siano tali da provocare ustioni da contatto.
4. Nei casi di guasto prevedibili, i giocattoli devono garantire protezione contro i pericoli elettrici derivanti da una fonte di alimentazione elettrica.
5. I giocattoli elettrici devono garantire adeguata protezione contro i pericoli di incendio.
6. I giocattoli elettrici devono essere progettati e costruiti in modo tale che i campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e le altre radiazioni generate dall'apparecchio siano limitate a quanto necessario per il funzionamento del giocattolo, e devono funzionare a un livello di sicurezza conforme allo stato dell'arte generalmente riconosciuto, tenuto conto delle specifiche misure comunitarie.
7. I giocattoli dotati di un sistema di controllo elettronico devono essere progettati e fabbricati in modo che il giocattolo funzioni in modo sicuro anche nel caso di malfunzionamento o malfunzionamento del sistema elettronico dovuti a un'avaria del sistema stesso o a un fattore esterno.
8. I giocattoli devono essere progettati e costruiti in modo da non comportare pericoli per la salute o rischi di lesioni agli occhi o alla cute derivanti da laser, diodi emettitori di luce (LED) o da qualsiasi altro tipo di radiazione.
9. Il trasformatore elettrico di un giocattolo non deve essere una parte integrante del giocattolo.
V. Igiene
1. I giocattoli devono essere progettati e fabbricati in modo da soddisfare i requisiti di igiene e di pulizia, così da evitare rischi di infezione, malattia e contaminazione.
2. I giocattoli destinati a bambini di età inferiore ai 36 mesi devono essere progettati e fabbricati in modo da permetterne la pulizia. I giocattoli di stoffa devono, pertanto, essere lavabili, salvo che contengano meccanismi che subirebbero danni se lavati per immersione. I giocattoli devono soddisfare i requisiti di sicurezza anche dopo la pulizia effettuata conformemente al presente paragrafo e alle istruzioni del fabbricante.
VI. Radioattività
I giocattoli devono essere conformi alle pertinenti disposizioni adottate a norma del capo III del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica.
Appendice A
Elenco delle sostanze CMR e dei loro impieghi consentiti secondo i punti 4, 5 e 6 della parte III dell'allegato II
Sostanza
Classificazione
Uso consentito
nickel
CMR 2
nell'acciaio inossidabile
Appendice B
Classificazione delle sostanze e delle miscele
Considerati i tempi di applicazione del Reg. (CE) n. 1272/2008, vi sono modalità equivalenti di riferimento a una data classificazione da adottare a seconda del periodo.
1. Criteri di classificazione delle sostanze e delle miscele ai fini del punto 2 della parte II.
A. Criteri applicabili a decorrere dal 20 luglio 2011 fino al 31 maggio 2015:
Sostanze
La sostanza corrisponde ai criteri relativi a una delle seguenti classi o categorie di pericolo di cui all'allegato I del Reg. (CE) n. 1272/2008:
a) classi di pericolo da 2.1 a 2.4, 2.6 e 2.7, 2.8 tipi A e B, 2.9, 2.10, 2.12, 2.13 categorie 1 e 2, 2.14 categorie 1 e 2, 2.15 tipi da A ad F;
b) classi di pericolo da 3.1 a 3.6, 3.7 effetti nocivi sulla funzione sessuale e la fertilità o sullo sviluppo, 3.8 effetti diversi dagli effetti narcotici, 3.9 e 3.10;
c) classe di pericolo 4.1;
d) classe di pericolo 5.1.
Miscele
La miscela è pericolosa secondo la definizione di cui alla Dir. 67/548/CEE.
B. Criteri applicabili a decorrere dal 1o giugno 2015. La sostanza o la miscela corrisponde ai criteri relativi a una delle seguenti classi o categorie di pericolo di cui all'allegato I del Reg. (CE) n. 1272/2008:
a) classi di pericolo da 2.1 a 2.4, 2.6 e 2.7, 2.8 tipi A e B, 2.9, 2.10, 2.12, 2.13 categorie 1 e 2, 2.14 categorie 1 e 2, 2.15 tipi da A a F;
b) classi di pericolo da 3.1 a 3.6, 3.7 effetti nocivi sulla funzione sessuale e la fertilità o sullo sviluppo, 3.8 effetti diversi dagli effetti narcotici, 3.9 e 3.10;
c) classe di pericolo 4.1;
d) classe di pericolo 5.1.
2. Atti giuridici della Comunità relativi all'uso di determinate sostanze ai fini dei punti 4, lettera a), e 5, lettera a), della parte III.
Dal 20 luglio 2011 al 31 maggio 2015 le pertinenti concentrazioni per la classificazione delle miscele contenenti le sostanze sono stabilite a norma della Dir. 1999/45/CE;
Dal 1° giugno 2015, le pertinenti concentrazioni per la classificazione delle miscele contenenti le sostanze sono stabilite a norma del Reg. (CE) n. 1272/2008.
3. Categorie di sostanze e miscele classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR) ai fini del punto 4 della parte III
Sostanze
Il punto 4 della parte III riguarda sostanze classificate come CMR delle categorie 1A e 1B secondo il Reg. (CE) n. 1272/2008.
Miscele
Dal 20 luglio 2011 al 31 maggio 2015 il punto 4 della parte III riguarda miscele classificate come CMR delle categorie
I e 2 secondo le pertinenti disposizioni della Dir. 1999/45/CE e della Dir. 67/548/EEC.
Dal 1o giugno 2015, il punto 4 della parte III riguarda miscele classificate come CMR delle categorie 1A e 1B secondo il Reg. (CE) n. 1272/2008.
4. Categorie di sostanze e miscele classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR) ai fini del punto 5 della parte III
Sostanze
Il punto 5 della parte III riguarda sostanze classificate come CMR della categoria 2 secondo il Reg. (CE) n. 1272/2008.
Miscele
Dal 20 luglio 2011 al 31 maggio 2015, il punto 5 della parte III riguarda miscele classificate come CMR di categoria 3 secondo le pertinenti disposizioni della Dir. 1999/45/CE e della Dir. 67/548/EEC.
Dal 1° giugno 2015, il punto 5 della parte III d riguarda miscele classificate come CMR di categoria 2 secondo il Reg. (CE) n. 1272/2008.
5. Categorie di sostanze o miscele classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR) ai fini dell'articolo 46, paragrafo 3
Sostanze
L'articolo 46, paragrafo 3 riguarda sostanze classificate come CMR delle categorie 1A, 1B e 2 secondo il Reg. (CE) n. 1272/2008.
Miscele
Dal 20 luglio 2011 al 31 maggio 2015 l'articolo 46, paragrafo 3 riguarda miscele classificate come CMR delle categorie 1, 2 e 3 secondo le pertinenti disposizioni della Dir. 1999/45/CE e della Dir. 67/548/EEC.
A decorrere dal 1o giugno 2015, l'articolo 46, paragrafo 3 riguarda le miscele classificate come CMR delle categorie 1A, 1B e 2 secondo il Reg. (CE) n. 1272/2008.
Appendice C
Valori limite specifici per i prodotti chimici utilizzati nei giocattoli destinati ai bambini di età inferiore ai 36 mesi o in altri giocattoli destinati ad essere messi in bocca, adottati a norma dell'articolo 46, paragrafo 2.
Allegato III
Dichiarazione CE di conformità
1. N.... (identificazione unica del giocattolo/dei giocattoli)
2. Nome ed indirizzo del fabbricante o del suo rappresentante autorizzato:
3. La presente dichiarazione di conformità è rilasciata sotto l'esclusiva responsabilità del fabbricante:
4. Oggetto della dichiarazione (identificazione del giocattolo che ne consenta la rintracciabilità). È inclusa un'immagine a colori di chiarezza sufficiente a permettere l'identificazione del giocattolo).
5. L'oggetto della dichiarazione di cui al punto 4 è conforme alla pertinente normativa comunitaria di armonizzazione.
6. Riferimento alle pertinenti norme armonizzate utilizzate o riferimento alle specifiche in relazione alle quali viene dichiarata la conformità:
7. Se del caso, l'organismo notificato (denominazione, numero)... ha effettuato (descrizione dell'intervento)... e rilasciato il certificato:
8. Informazioni supplementari: Firmato a nome e per conto di: (luogo e data di emissione) (nome e cognome, funzione) (firma)
Allegato IV
Documentazione tecnica
La documentazione tecnica di cui all'articolo 21 deve in particolare contenere, nella misura in cui sia rilevante per la valutazione, la documentazione seguente:
a) una descrizione dettagliata della progettazione e della fabbricazione, compreso un elenco dei componenti e dei materiali utilizzati nei giocattoli, nonché le schede di sicurezza relative alle sostanze chimiche utilizzate da richiedere ai fornitori delle sostanze medesime;
b) la o le valutazioni di sicurezza effettuate a norma dell'articolo 18;
c) una descrizione della procedura di valutazione della conformità seguita;
d) una copia della dichiarazione CE di conformità;
e) l'indirizzo dei luoghi di fabbricazione e di immagazzinamento;
f) copie dei documenti che il fabbricante ha presentato all'organismo notificato se coinvolto;
g) relazioni delle prove e descrizione dei mezzi mediante i quali il fabbricante ha garantito la conformità della produzione alle norme armonizzate nel caso in cui il fabbricante si sia avvalso della procedura controllo interno della produzione di cui all'articolo 19, paragrafo 2; e
h) una copia del certificato d'esame CE del tipo, una descrizione dei mezzi mediante i quali il fabbricante ha garantito la conformità della produzione al tipo descritto in detto attestato, nonché copia dei documenti presentati dal fabbricante all'organismo notificato, nel caso in cui il fabbricante abbia sottoposto il giocattolo alla procedura di esame CE del tipo ed abbia seguito la procedura di dichiarazione di conformità del tipo di cui all'articolo 19, paragrafo 3.
Allegato V
Avvertenze
(ai sensi dell'articolo 11)
Parte A
Avvertenze generali
Le restrizioni relative agli utilizzatori di cui all'articolo 11, paragrafo 1, devono comprendere perlomeno l'età minima o massima dell'utilizzatore e, se del caso, le abilità dell'utilizzatore, il peso massimo o minimo dell'utilizzatore e la necessità che l'utilizzo del giocattolo avvenga solamente sotto la sorveglianza di un adulto.
Parte B
Avvertenze specifiche e indicazioni in merito alle precauzioni da seguire nell'utilizzo di alcune categorie di giocattoli
1. Giocattoli non destinati a bambini di età inferiore a 36 mesi
I giocattoli potenzialmente pericolosi per i bambini di età inferiore a 36 mesi devono recare un'avvertenza quale: «Non adatto a bambini di età inferiore a 36 mesi» oppure «Non adatto a bambini di età inferiore a tre anni» oppure un'avvertenza nella forma del seguente pittogramma:
Queste avvertenze devono essere accompagnate da una breve indicazione, che può essere contenuta nelle istruzioni per l'uso, del pericolo specifico che impone tale precauzione.
Il presente punto non si applica ai giocattoli che, per funzioni, dimensioni, caratteristiche, proprietà o altri ragioni cogenti, sono manifestamente inadatti a bambini di età inferiore a 36 mesi.
2. Giochi di attività
I giochi di attività devono recare la seguente avvertenza:
«Solo per uso domestico».
I giochi di attività fissati a un elemento trasversale e altri giochi di attività, se del caso, devono essere muniti di istruzioni che richiamino l'attenzione sulla necessità di effettuare un controllo e una manutenzione periodici delle parti fondamentali (mezzi di sospensione, attacchi, ancoraggi, ecc.) e che precisino che l'omissione di detti controlli può comportare rischi di caduta o rischi di ribaltamento del giocattolo.
Debbono inoltre essere fornite istruzioni per il corretto montaggio del giocattolo, precisando le parti che possono presentare pericoli qualora non correttamente montate. Vanno fornite informazioni specifiche circa la superficie idonea per l'installazione del giocattolo.
3. Giocattoli funzionali
I giocattoli funzionali devono recare l'avvertenza:
«Da usare sotto la diretta sorveglianza di un adulto».
Questi giocattoli devono essere inoltre corredati delle istruzioni operative e delle precauzioni cui l'utilizzatore deve attenersi, con l'avvertenza che il mancato rispetto di dette precauzioni esporrebbe l'utilizzatore ai pericoli (da precisare) propri dell'apparecchio o del prodotto di cui il giocattolo costituisce un modello in scala o un'imitazione. Va altresì indicato che il giocattolo deve essere tenuto fuori dalla portata dei bambini al di sotto di una certa età, che deve essere stabilita dal fabbricante.
4. Giocattoli chimici
Ferma restando l'applicazione delle disposizioni previste dalla legislazione comunitaria applicabile relativa alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura di determinate sostanze o miscele, le istruzioni per l'uso dei giocattoli contenenti sostanze o miscele intrinsecamente pericolose devono recare un'avvertenza circa la natura pericolosa di dette sostanze o miscele, e indicare le precauzioni che l'utilizzatore deve adottare per evitare i relativi pericoli che vanno brevemente precisati per ogni tipo di giocattolo. È anche indicato quali sono le prime cure urgenti da dare in caso di incidenti gravi dovuti all'utilizzo di questo tipo di giocattoli. Va altresì indicato che il giocattolo deve essere tenuto fuori dalla portata dei bambini al di sotto di una certa età, che deve essere specificata dal fabbricante.
Oltre alle istruzioni di cui al primo comma, i giocattoli chimici devono recare sull'imballaggio la seguente avvertenza:
«Non adatto a bambini di età inferiore a [*] anni. Da usare sotto la sorveglianza di un adulto».
Sono in particolare considerati giocattoli chimici: i set per esperimenti chimici, i set di inclusione, i laboratori in miniatura di ceramica, di smaltatura o fotografia e i giocattoli analoghi che danno luogo a reazioni chimiche o ad analoghe trasformazioni della sostanza durante l'uso.
[*] L'età deve essere specificata dal fabbricante.
5. Pattini, pattine a rotelle, pattini in linea, skateboard, monopattini e biciclette giocattolo destinati ai bambini
Questi giocattoli, quando sono posti in vendita come tali, devono recare la seguente avvertenza:
«Si raccomanda di indossare un dispositivo di protezione. Non usare nel traffico».
Le istruzioni per l'uso devono inoltre ricordare che il giocattolo va usato con prudenza in quanto è richiesta particolare abilità per evitare cadute e collisioni con conseguenti lesioni dell'utilizzatore e di terzi. Vanno anche fornite indicazioni sui dispositivi di protezione raccomandati (caschi, guanti, ginocchiere, gomitiere, ecc.).
6. Giocattoli nautici
I giocattoli nautici devono recare la seguente avvertenza:
«Da utilizzare unicamente in acqua dove il bambino tocca il fondo con i piedi e sotto la sorveglianza di un adulto».
7. Giocattoli contenuti nei prodotti alimentari
I giocattoli contenuti nei prodotti alimentari o ad essi incorporati devono recare la seguente avvertenza:
«Contiene giocattolo. Si raccomanda la sorveglianza di un adulto».
8. Imitazioni di maschere e caschi di protezione
Le imitazioni di maschere e caschi di protezione devono recare la seguente avvertenza:
«Questo giocattolo non fornisce protezione».
9. Giocattoli destinati ad essere appesi ad una culla, a un lettino o ad una carrozzina per mezzo di lacci, corde,, elastici o nastri
I giocattoli destinati ad essere appesi ad una culla, a un lettino o ad una carrozzina per mezzo di lacci, corde, cavi, elastici o nastri devono recare la seguente avvertenza sull'imballaggio; l'avvertenza deve figurare in modo permanente anche sul giocattolo:
«Per evitare eventuali lesioni da impigliamento, rimuovere questo giocattolo quando il bambino comincia a tentare di alzarsi sulle mani e sulle ginocchia in posizione di gattonamento».
10. Imballaggio delle fragranze nei giochi olfattivi da tavolo, nei kit cosmetici e nei giochi gustativi
L'imballaggio per le fragranze nei giochi olfattivi da tavolo, nei kit cosmetici e nei giochi gustativi che contengono le fragranze di cui ai punti da 41 a 55 dell'elenco di cui all'Allegato II, parte III, punto 117, primo comma e di cui ai punti da 1 a 11 dell'elenco di cui al terzo comma di detto Punto, deve recare l'avvertenza:
Allegato 2
D.Lgs. 11 aprile 2011, n. 54
Preambolo
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;
Vista la Dir. 2009/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2009, sulla sicurezza dei giocattoli;
Vista la legge 4 giugno 2010, n. 96, recante disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2009, ed in particolare gli articoli 1, 2, 3, 4 e 36, nonché l'Allegato B;
Visto il Reg. (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, che pone norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti e che abroga il Reg. (CEE) n. 339/93;
Vista la decisione (CE) n. 768/2008/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, relativa ad un quadro comune per la commercializzazione dei prodotti e che abroga la decisione 93/465/CEE;
Visto il Reg. (CE) n. 1223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, sui prodotti cosmetici;
Visto il Reg. (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele che modifica e abroga la Dir. 67/548/CEE e la Dir.1999/45/CE e che reca modifica al Reg. (CE) n. 1907/2006;
Visto il Reg. (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente «la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'Agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la Dir. 1999/45/CE e che abroga il Reg. (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il Reg. (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la Dir. 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione, Dir. 91/155/CEE, Dir. 93/67/CEE, Dir. 93/105/CE e Dir. 2000/21/CE»;
Visto il Reg. (CE) n. 1935/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 ottobre 2004, riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire in contatto con i prodotti alimentari e che abroga la Dir. 80/590/CEE e la Dir. 89/109/CEE;
Vista la Dir. 76/768/CEE del Consiglio, del 27 luglio 1976, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai prodotti cosmetici;
Vista la legge 6 febbraio 1996, n. 52, recante disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 1994, ed in particolare l'articolo 47 che disciplina gli aspetti finanziari relativi alle attività amministrative finalizzate alla marcatura CE;
Visto il D.Lgs. 27 settembre 1991, n. 313, attuativo della Dir. 88/378/CEE relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti la sicurezza dei giocattoli;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione dell'11 gennaio 2011;
Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 10 marzo 2011;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con i Ministri della salute, della giustizia, degli affari esteri e dell'economia e delle finanze;
Emana
il seguente decreto legislativo:
Art. 1
Campo d'applicazione.
1. Il presente decreto si applica ai prodotti progettati o destinati, in modo esclusivo o meno, a essere utilizzati per fini di gioco da bambini di età inferiore a 14 anni. Non sono considerati giocattoli i prodotti elencati nell'allegato I.
2. Il presente decreto non si applica:
a) alle attrezzature per aree da gioco per uso pubblico;
b) alle macchine da gioco automatiche, a moneta o no, per uso pubblico;
c) ai veicoli-giocattolo con motore a combustione;
d) alle macchine a vapore giocattolo;
e) alle fionde e alle catapulte.
Art. 2
Definizioni.
1. Ai fini del presente decreto legislativo si intende per:
a) messa a disposizione sul mercato: la fornitura di un giocattolo per la distribuzione, il consumo o l'uso sul mercato comunitario nel corso di un'attività commerciale, a titolo oneroso o gratuito;
b) immissione sul mercato: la prima messa a disposizione di un giocattolo sul mercato comunitario;
c) fabbricante: persona fisica o giuridica che fabbrica un giocattolo, oppure lo fa progettare o fabbricare, e lo commercializza apponendovi il proprio nome o marchio;
d) rappresentante autorizzato: una persona fisica o giuridica stabilita nella Comunità che ha ricevuto da un fabbricante un mandato scritto che la autorizza ad agire per suo conto in relazione a determinati compiti;
e) importatore: una persona fisica o giuridica stabilita nella Comunità che immette sul mercato comunitario un giocattolo proveniente da un Paese terzo;
f) distributore: una persona fisica o giuridica nella catena di fornitura, diversa dal fabbricante o dall'importatore, che mette a disposizione sul mercato un giocattolo;
g) operatori economici: il fabbricante, il rappresentante autorizzato, l'importatore e il distributore;
h) norma armonizzata: una norma adottata da uno degli organismi europei di normalizzazione indicati nell'allegato I della Dir. 98/34/CE sulla base di una richiesta presentata dalla Commissione conformemente all'articolo 6 di tale direttiva;
i) normativa comunitaria di armonizzazione: la normativa comunitaria che armonizza le condizioni di commercializzazione dei prodotti;
l) accreditamento: lo stesso significato di cui al Reg. (CE) n. 765/2008;
m) valutazione della conformità: il processo atto a dimostrare se i requisiti specifici relativi a un giocattolo siano stati rispettati;
n) organismo di valutazione della conformità: un organismo che svolge attività di valutazione della conformità, fra cui tarature, prove, certificazioni e ispezioni;
o) richiamo: qualsiasi provvedimento volto ad ottenere la restituzione di un giocattolo che è già stato messo a disposizione dell'utilizzatore finale;
p) ritiro: qualsiasi provvedimento volto a impedire la messa a disposizione sul mercato di un giocattolo nella catena della fornitura;
q) vigilanza del mercato: le attività svolte e i provvedimenti adottati dalle autorità competenti per garantire che i giocattoli siano conformi ai requisiti applicabili stabiliti nella normativa comunitaria di armonizzazione e non pregiudichino la salute, la sicurezza o qualsiasi altro aspetto della protezione del pubblico interesse;
r) marcatura CE: una marcatura mediante cui il fabbricante indica che il giocattolo è conforme ai requisiti applicabili stabiliti nella normativa comunitaria di armonizzazione che ne prevede l'apposizione;
s) prodotto funzionale: un prodotto che svolge la stessa funzione e viene impiegato nello stesso modo di un prodotto, un apparecchio o un impianto destinato ad essere utilizzato da adulti, e che può essere un modello in scala di tale prodotto, apparecchio o impianto;
t) giocattolo funzionale: un giocattolo che svolge la stessa funzione e viene impiegato nello stesso modo di un prodotto, un apparecchio o un impianto destinato ad essere utilizzato da adulti, e che può essere un modello in scala di tale prodotto, apparecchio o impianto;
u) giocattolo acquatico: un giocattolo destinato a essere usato in acque poco profonde e che è in grado di reggere o sostenere il bambino sull'acqua;
v) velocità di progetto: tipica velocità operativa potenziale determinata dalla progettazione del giocattolo;
z) gioco di attività: un gioco per uso domestico nel quale la struttura di supporto resta ferma durante l'attività e che è destinato a permettere a un bambino di svolgere una delle seguenti attività: arrampicarsi, saltare, dondolare, scivolare, cullarsi, avvitarsi, gattonare o strisciare o qualsiasi combinazione di esse;
aa) giocattolo chimico: un giocattolo destinato alla manipolazione diretta di sostanze chimiche e destinato ad essere utilizzato da bambini di uno specifico gruppo di età e sotto la supervisione di un adulto;
bb) gioco olfattivo da tavolo: un giocattolo il cui scopo è quello di aiutare il bambino ad imparare a riconoscere diversi odori o profumi;
cc) kit cosmetico: un giocattolo il cui scopo è quello di aiutare il bambino a imparare a creare prodotti come profumi, saponi, creme, shampoo, bagnoschiuma, lucidalabbra, rossetti, e altri trucchi, dentifrici e balsami;
dd) gioco gustativo: un gioco il cui scopo è quello di permettere al bambino di preparare dolci o piatti che comportano l'uso di ingredienti alimentari, come dolci, liquidi, polveri e aromi;
ee) danno: le lesioni fisiche o qualsiasi altro danno alla salute inclusi effetti sulla salute a lungo termine;
ff) pericolo: una fonte potenziale di danno;
gg) rischio: la probabilità di insorgenza di un pericolo fonte di danni e la gravità dei danni;
hh) destinato a essere utilizzato da: indicazione atta a permettere a un genitore o a un supervisore di valutare se il giocattolo, in base alle sue funzioni, dimensioni e caratteristiche, è destinato ad essere utilizzato da bambini della fascia di età indicata.
Art. 3
Obblighi dei fabbricanti.
1. All'atto dell'immissione dei loro giocattoli sul mercato, i fabbricanti garantiscono che essi siano stati progettati e fabbricati conformemente ai requisiti di cui all'articolo 9 e all'allegato II.
2. I fabbricanti preparano la documentazione tecnica prescritta dall'articolo 18 ed eseguono o fanno eseguire la procedura di valutazione della conformità applicabile a norma dell'articolo 16. Qualora la conformità di un giocattolo alle prescrizioni applicabili sia stata dimostrata da tale procedura, i fabbricanti redigono, a norma dell'articolo 13, una dichiarazione CE di conformità, e appongono la marcatura CE di cui all'articolo 14.
3. I fabbricanti conservano la documentazione tecnica e la dichiarazione CE di conformità per un periodo di dieci anni dopo che il giocattolo è stato immesso sul mercato.
4. I fabbricanti garantiscono che siano predisposte le procedure necessarie affinché la produzione in serie continui a essere conforme. Tengono debitamente conto delle modifiche della progettazione o delle caratteristiche del giocattolo, nonché delle modifiche delle norme armonizzate con riferimento alle quali si dichiara la conformità di un giocattolo.
5. Laddove ritenuto necessario in considerazione dei rischi presentati da un giocattolo, i fabbricanti eseguono, per proteggere la salute e la sicurezza dei consumatori, prove a campione dei giocattoli commercializzati, svolgono indagini e, se del caso, tengono un registro dei reclami, dei giocattoli non conformi e dei richiami di giocattoli e informano i distributori di tale monitoraggio.
6. I fabbricanti garantiscono che sui loro giocattoli sia apposto un numero di tipo, di lotto, di serie, di modello oppure un altro elemento che consenta la loro identificazione, oppure, qualora le dimensioni o la natura del giocattolo non lo consentano, che le informazioni prescritte siano fornite sull'imballaggio o in un documento di accompagnamento del giocattolo.
7. I fabbricanti indicano sul giocattolo il loro nome, la loro denominazione commerciale registrata o il loro marchio registrato e l'indirizzo dove possono essere contattati oppure, ove ciò non sia possibile, sull'imballaggio o in un documento di accompagnamento del giocattolo. L'indirizzo indica un unico punto in cui il fabbricante può essere contattato.
8. I fabbricanti garantiscono che il giocattolo sia accompagnato da istruzioni e informazioni sulla sicurezza fornite almeno in lingua italiana.
9. I fabbricanti che ritengono o hanno motivo di credere che un giocattolo che hanno immesso sul mercato non sia conforme alla pertinente normativa comunitaria di armonizzazione prendono immediatamente le misure correttive necessarie per rendere conforme tale giocattolo, per ritirarlo o richiamarlo, a seconda dei casi. Inoltre, qualora il giocattolo presenti un rischio, i fabbricanti ne informano immediatamente il Ministero dello sviluppo economico, indicando in particolare i dettagli relativi alla non conformità e qualsiasi misura correttiva adottata.
10. I fabbricanti, a seguito di una richiesta motivata delle autorità competenti forniscono tutte le informazioni e la documentazione necessarie per dimostrare la conformità del giocattolo, in lingua italiana o inglese. Essi collaborano con tale autorità, ove richiesto dalle medesime, in ordine alle azioni intraprese per eliminare i rischi presentati dai giocattoli che essi hanno immesso sul mercato, compresi il ritiro e il richiamo dei giocattoli non conformi.
Art. 4
Rappresentanti autorizzati.
1. Il fabbricante può nominare, mediante mandato scritto, un rappresentante autorizzato.
2. Gli obblighi di cui all'articolo 3, comma 1, e la stesura della documentazione tecnica non rientrano nel mandato del rappresentante autorizzato.
3. Il rappresentante autorizzato esegue i compiti specificati nel mandato ricevuto dal fabbricante. Il mandato consente al rappresentante autorizzato di eseguire almeno i seguenti compiti:
a) mantenere a disposizione dell'autorità di vigilanza la dichiarazione CE di conformità e la documentazione tecnica per un periodo di dieci anni dopo l'immissione sul mercato del giocattolo;
b) a seguito di una richiesta motivata dell'autorità competente, fornire tutte le informazioni e la documentazione necessarie per dimostrare la conformità di un giocattolo;
c) cooperare, su richiesta, con l'autorità competente, in ordine a qualsiasi azione intrapresa per eliminare i rischi presentati dai giocattoli che rientrano nel loro mandato.
Art. 5
Obblighi degli importatori.
1. Gli importatori immettono sul mercato comunitario solo giocattoli conformi.
2. Prima di immettere un giocattolo sul mercato gli importatori assicurano che il fabbricante abbia eseguito l'appropriata procedura di valutazione della conformità. Essi assicurano che il fabbricante abbia preparato la documentazione tecnica, che la marcatura di conformità prescritta sia apposta sul giocattolo, che il giocattolo sia accompagnato dai documenti prescritti e che il fabbricante abbia rispettato le prescrizioni di cui all'articolo 3, commi 6 e 7.
3. L'importatore, se ritiene o ha motivo di credere che un giocattolo non sia conforme ai requisiti di cui all'articolo 9 e all'allegato II, non immette sul mercato il giocattolo fino a quando esso non è stato reso conforme. Inoltre, quando un giocattolo presenta un rischio, l'importatore ne informa il fabbricante e l'autorità di vigilanza del mercato.
4. Gli importatori indicano sul giocattolo il loro nome, la loro denominazione commerciale registrata o il loro marchio registrato e l'indirizzo a cui possono essere contattati oppure, ove ciò non sia possibile, sull'imballaggio o in un documento di accompagnamento del giocattolo.
5. Gli importatori assicurano che il giocattolo sia accompagnato da istruzioni e informazioni sulla sicurezza almeno in lingua italiana. Sono fatti salvi gli oneri informativi relativi alla conformità dei processi di lavorazione alle norme in materia di lavoro, con particolare riguardo al lavoro minorile, e in materia di tutela ambientale.
6. Gli importatori garantiscono che mentre un giocattolo è sotto la loro responsabilità, le condizioni di immagazzinamento o di trasporto non mettano a rischio la conformità ai requisiti di cui all'articolo 9 e all'allegato II.
7. Ove ritenuto opportuno alla luce dei rischi presentati da un giocattolo, gli importatori, per proteggere la salute e la sicurezza dei consumatori, eseguono prove a campione dei giocattoli commercializzati, svolgono indagini e, se del caso, tengono un registro dei reclami, nonché dei giocattoli non conformi e dei richiami di giocattoli e informano i distributori di tale monitoraggio.
8. Gli importatori che ritengono o hanno motivo di credere che un giocattolo che hanno immesso sul mercato non sia conforme alla pertinente normativa comunitaria di armonizzazione adottano immediatamente le misure correttive necessarie per rendere conforme tale giocattolo, per ritirarlo o richiamarlo, a seconda dei casi. Inoltre, qualora il giocattolo presenti un rischio, gli importatori ne informano immediatamente il Ministero dello sviluppo economico, indicando in particolare i dettagli relativi alla non conformità e qualsiasi misura correttiva adottata.
9. Gli importatori conservano per un periodo di dieci anni dopo l'immissione sul mercato del giocattolo la dichiarazione CE di conformità a disposizione dell'autorità di vigilanza del mercato; garantiscono inoltre che, su richiesta, la documentazione tecnica possa essere resa disponibile a tale autorità.
10. Gli importatori, a seguito di una richiesta motivata delle autorità competenti, forniscono tutte le informazioni e la documentazione necessarie per dimostrare la conformità del giocattolo, in lingua italiana o inglese. Essi collaborano con tali autorità, ove richiesto dalle medesime, in ordine alle azioni intraprese per eliminare i rischi presentati dai giocattoli che essi hanno immesso sul mercato, compresi il ritiro e il richiamo dei giocattoli non conformi.
Art. 6
Obblighi dei distributori.
1. Quando mettono un giocattolo a disposizione sul mercato, i distributori agiscono con la dovuta attenzione in relazione alle prescrizioni applicabili.
2. Prima di mettere un giocattolo a disposizione sul mercato, i distributori verificano che il giocattolo in questione rechi la marcatura prescritta, che sia accompagnato dai documenti prescritti e da istruzioni e informazioni sulla sicurezza almeno in lingua italiana, e che il fabbricante e l'importatore si siano conformati alle prescrizioni di cui all'articolo 3, commi 6, 7 e 8, e all'articolo 5, commi 3 e 4.
3. Il distributore, se ritiene o ha motivo di credere che un giocattolo non sia conforme ai requisiti di cui all'articolo 9 e all'allegato II, non mette il giocattolo a disposizione sul mercato fino a quando non sia stato reso conforme. Inoltre, quando un giocattolo presenta un rischio, il distributore ne informa il fabbricante o l'importatore, nonché il Ministero dello sviluppo economico.
4. I distributori garantiscono che, mentre un giocattolo è sotto la loro responsabilità, le condizioni di immagazzinamento o di trasporto non mettano a rischio la conformità alle prescrizioni di cui all'articolo 9 e all'allegato II.
5. I distributori che ritengono o hanno motivo di credere che un giocattolo che hanno messo a disposizione sul mercato non sia conforme alla pertinente normativa comunitaria di armonizzazione si assicurano che siano adottate le misure correttive necessarie per rendere conforme tale giocattolo, per ritirarlo o richiamarlo, a seconda dei casi. Inoltre, qualora il giocattolo presenti un rischio, i distributori ne informano immediatamente il Ministero dello sviluppo economico, indicando in particolare i dettagli relativi alla non conformità e qualsiasi misura correttiva adottata.
6. I distributori, a seguito di una richiesta motivata delle autorità competenti, forniscono tutte le informazioni e la documentazione necessarie per dimostrare la conformità del prodotto e collaborano con tali autorità, ove richiesto dalle medesime, in ordine alle azioni intraprese per eliminare i rischi presentati dai giocattoli che essi hanno messo a disposizione compresi il ritiro e il richiamo dei giocattoli non conformi.
Art. 7
Casi in cui gli obblighi dei fabbricanti sono applicati agli importatori e ai distributori.
1. Un importatore o distributore è ritenuto un fabbricante ai fini del presente decreto, ed è soggetto agli obblighi del fabbricante di cui all'articolo 3, quando immette sul mercato un giocattolo con il proprio nome, denominazione commerciale o marchio o modifica un giocattolo già immesso sul mercato, in modo tale che la conformità alle prescrizioni previste dal presente decreto potrebbe esserne condizionata.
Art. 8
Identificazione degli operatori economici.
1. Gli operatori economici forniscono, su richiesta, all'autorità di vigilanza le informazioni relative agli operatori economici che abbiano fornito loro un giocattolo e agli operatori economici cui lo abbiano fornito.
2. Gli operatori economici conservano le informazioni di cui al comma 1 per un periodo di dieci anni dopo l'immissione sul mercato del giocattolo, nel caso del fabbricante, e per un periodo di dieci anni dopo la fornitura del giocattolo, nel caso di altri operatori economici.
Art. 9
Requisiti essenziali di sicurezza.
1. I giocattoli immessi sul mercato devono essere conformi ai requisiti essenziali di sicurezza prescritti dal comma 2 del presente articolo, nonché ai requisiti specifici di sicurezza di cui all'allegato II.
2. I giocattoli, comprese le sostanze chimiche che contengono, non devono compromettere la sicurezza o la salute dell'utilizzatore o dei terzi, quando sono utilizzati conformemente alla loro destinazione o quando ne è fatto un uso prevedibile in considerazione del comportamento abituale dei bambini. Si deve tenere conto dell'abilità degli utilizzatori e, se del caso, di chi effettua la sorveglianza, in particolare per quanto riguarda i giocattoli che sono destinati ai bambini di età inferiore a 36 mesi o ad altri gruppi di età.
3. Le avvertenze di cui all'articolo 10, nonché le istruzioni per l'uso di cui i giocattoli sono corredati, richiamano l'attenzione degli utilizzatori o di chi effettua la sorveglianza sui pertinenti pericoli e sui rischi di danno che l'uso dei giocattoli comporta e sul modo di evitare tali rischi e pericoli.
4. I giocattoli immessi sul mercato devono essere conformi ai requisiti essenziali di sicurezza per tutta la durata di impiego prevedibile e normale dei giocattoli stessi.
Art. 10
Avvertenze.
1. Laddove ciò risulti opportuno per la sicurezza dell'uso, le avvertenze indicano, conformemente alle prescrizioni di cui all'articolo 9, comma 2, le opportune restrizioni relative agli utilizzatori, conformemente all'allegato V, parte A. Per quanto riguarda le categorie di giocattoli di cui all'allegato V, parte B, vanno utilizzate le avvertenze ivi elencate. Le avvertenze di cui ai punti da 2 a 10 della parte B dell'allegato V vanno utilizzate nella versione ivi figurante.
2. I giocattoli non devono recare una o più delle avvertenze specifiche di cui alla parte B dell'allegato V, qualora esse contraddicano l'uso al quale è destinato il giocattolo, quale determinato in base alla sua funzione, alle sue dimensioni e alle sue caratteristiche.
3. Il fabbricante appone le avvertenze in modo chiaramente visibile e facilmente leggibile, facilmente comprensibile ed accurato sul giocattolo, su un'etichetta o sull'imballaggio, nonché, se del caso, sulle istruzioni per l'uso di cui è corredato. Per i giocattoli di piccole dimensioni venduti senza imballaggio, le avvertenze appropriate sono apposte sul giocattolo stesso.
4. Le avvertenze, che determinano la decisione di acquistare il giocattolo, quali quelle che precisano l'età minima e l'età massima degli utilizzatori e le altre avvertenze applicabili di cui all'allegato V, devono figurare sull'imballaggio destinato al consumatore o essere altrimenti chiaramente visibili al consumatore prima dell'acquisto, anche nelle ipotesi di acquisto per via telematica.
5. Le avvertenze e le istruzioni di sicurezza devono essere redatte almeno in lingua italiana. Le avvertenze sono precedute dalla parola: «Attenzione» o dalla parola: «Avvertenza» o: «Avvertenze» a seconda dei casi.
Art. 11
Presunzione di conformità.
1. I giocattoli che sono conformi alle norme armonizzate o a parti di esse, i cui riferimenti sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, sono considerati conformi alle prescrizioni di cui all'articolo 9 e all'allegato II contemplate da tali norme o da parte di esse.
Art. 12
Obiezione formale ad una norma armonizzata.
1. Il Ministero dello sviluppo economico, qualora ritenga che, anche a seguito di segnalazione di altri Ministeri o di parti interessate, una norma armonizzata non soddisfi pienamente i requisiti essenziali di sicurezza di cui all'articolo 9 e dei requisiti specifici di sicurezza di cui all'allegato II, sottopone la questione al comitato istituito ai sensi dell'articolo 5 della Dir. 98/34/CE presentando le proprie motivazioni.
Art. 13
Dichiarazione CE di conformità.
1. Con la dichiarazione CE di conformità il fabbricante si assume la responsabilità della conformità del giocattolo all'articolo 9 e all'allegato II.
2. La dichiarazione CE di conformità contiene almeno gli elementi specificati nell'allegato III del presente decreto e dei pertinenti moduli della decisione 768/2008/CE ed è continuamente aggiornata.
3. La dichiarazione CE di conformità viene redatta in italiano o in inglese conformemente all'allegato III.
Art. 14
Marcatura CE.
1. I giocattoli prima di essere immessi sul mercato devono recare la marcatura CE. I giocattoli che recano la marcatura CE si presumono conformi al presente decreto.
2. La marcatura CE è soggetta ai principi generali di cui all'articolo 30 del Reg. (CE) n. 765/2008.
3. I giocattoli che non recano la marcatura CE o che non sono altrimenti conformi al presente decreto possono essere presentati ed utilizzati in occasione di fiere ed esposizioni, purché un'indicazione chiara precisi che il giocattolo non è conforme al presente decreto e che non saranno messi a disposizione sul mercato comunitario prima di essere resi conformi.
4. La marcatura CE è apposta in modo visibile, leggibile e indelebile sul giocattolo o su un'etichetta affissa o sull'imballaggio. Nel caso di giocattoli di piccole dimensioni o costituiti da piccole parti la marcatura CE può essere apposta su un'etichetta oppure su un foglio informativo. Qualora ciò risulti tecnicamente impossibile, nel caso di giocattoli venduti in espositori e a condizione che l'espositore sia stato inizialmente utilizzato come imballaggio per i giocattoli, la marcatura CE deve essere affissa sull'espositore stesso. Qualora non sia visibile dall'esterno dell'imballaggio, la marcatura CE va apposta almeno sull'imballaggio.
5. La marcatura CE può essere seguita da un pittogramma o da qualsiasi altro marchio che indichi un rischio o un impiego particolare.
Art. 15
Valutazione della sicurezza.
1. Prima di immettere un giocattolo sul mercato i fabbricanti effettuano un'analisi dei pericoli chimici, fisico-meccanici ed elettrici, di infiammabilità, di igiene e di radioattività che lo stesso può presentare, e effettuano una valutazione della potenziale esposizione a tali pericoli.
Art. 16
Procedure di valutazione della conformità.
1. Prima di immettere un giocattolo sul mercato, allo scopo di dimostrare che il giocattolo è conforme ai requisiti prescritti dall'articolo 9 e dall'allegato II, i fabbricanti applicano le procedure di valutazione della conformità di cui ai commi 2 e 3.
2. Il fabbricante, qualora abbia applicato le norme armonizzate i cui riferimenti sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea riguardanti tutti i requisiti di sicurezza del giocattolo, segue la procedura di controllo interno della produzione di cui al modulo A dell'allegato II della decisione n. 768/2008/CE.
3. Il giocattolo è sottoposto ad esame CE del tipo, di cui all'articolo 17, congiuntamente alla procedura di conformità al tipo prevista dal modulo C dell'allegato II della decisione n. 768/2008/CE nei seguenti casi:
a) qualora non esistano norme armonizzate, i cui riferimenti siano stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, riguardanti tutti i requisiti di sicurezza del giocattolo;
b) quando esistono le norme armonizzate di cui alla lettera a), ma il fabbricante non le ha applicate o le ha applicate solo in parte;
c) quando una o più norme armonizzate di cui alla lettera a) sono state pubblicate con una limitazione;
d) quando il fabbricante ritiene che la natura, la progettazione, la costruzione o la destinazione del giocattolo richiedono il ricorso alla verifica di parti terze, così come individuate ai sensi dell'articolo 19, comma 1.
Art. 17
Esame CE del tipo.
1. La richiesta di esame CE del tipo, l'esecuzione dell'esame e il rilascio dell'attestato d'esame CE del tipo sono effettuati conformemente alle procedure di cui al modulo B dell'allegato II della decisione n. 768/2008/CE. L'esame CE del tipo è effettuato secondo le modalità specificate al paragrafo 2, secondo trattino, di tale modulo B. In aggiunta a tali disposizioni sono applicati i requisiti di cui ai commi da 2 a 6.
2. La richiesta di esame CE del tipo include una descrizione del giocattolo e l'indicazione del luogo di fabbricazione, incluso l'indirizzo.
3. Quando un organismo di valutazione della conformità notificato conformemente al capo V del presente decreto effettua l'esame CE del tipo valuta, unitamente al fabbricante, l'analisi dei pericoli che il giocattolo può presentare effettuata dal fabbricante stesso conformemente all'articolo 15.
4. Il certificato d'esame CE del tipo include un riferimento alla Dir. 2009/48/CE, un'immagine a colori e una descrizione chiara del giocattolo comprensiva delle dimensioni, nonché l'elenco delle prove eseguite con un riferimento ai pertinenti rapporti di prova.
5. Il certificato d'esame CE del tipo è rivisto in qualsiasi momento se ne presenti la necessità, in particolare qualora si verifichino modifiche nel processo di fabbricazione, nelle materie prime o nei componenti del giocattolo, e in ogni caso ogni cinque anni. Il certificato di esame CE del tipo è revocato se il giocattolo non è conforme ai requisiti prescritti dall'articolo 9 e dall'allegato II.
6. La documentazione tecnica e la corrispondenza riguardanti le procedure di esame CE del tipo sono redatti in una lingua ufficiale dello Stato membro in cui è stabilito l'organismo notificato o in una lingua accettata da quest'ultimo.
Art. 18
Documentazione del prodotto.
1. La documentazione tecnica di cui all'articolo 3, comma 2, contiene tutti i dati necessari o i dettagli relativi agli strumenti utilizzati dal fabbricante per garantire la conformità del giocattolo ai requisiti di cui all'articolo 9 e all'allegato II. Essa contiene in particolare i documenti elencati nell'allegato IV.
2. Fermo restando quanto disposto dall'articolo 17, comma 6, la documentazione tecnica è redatta in una delle lingue ufficiali della Comunità.
3. In seguito a una richiesta motivata da parte dell'autorità di vigilanza del mercato, il fabbricante fornisce una traduzione delle parti pertinenti della documentazione tecnica in italiano o in inglese. Qualora a un fabbricante sia richiesta la documentazione tecnica o la traduzione di parti di essa dall'autorità di vigilanza del mercato, questa può fissare un termine pari a trenta giorni, a meno che rischi gravi e imminenti non giustifichino una scadenza più breve.
4. Nel caso in cui il fabbricante non osservi gli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3, l'autorità di vigilanza del mercato può richiedere che il fabbricante faccia effettuare a proprie spese una prova, entro un termine determinato, da parte di un organismo notificato per verificare la conformità alle norme armonizzate e ai requisiti essenziali di sicurezza.
Art. 19
Autorità di notifica e Organismo nazionale di accreditamento.
1. Il Ministero dello sviluppo economico è l'autorità competente per l'autorizzazione e la notifica alla Commissione europea e agli altri Stati membri degli Organismi autorizzati a svolgere i compiti di valutazione della conformità (CE) di cui al presente decreto.
2. La valutazione e la vigilanza sugli Organismi di valutazione della conformità CE è svolta dall'Organismo nazionale italiano di accreditamento ai sensi dell'articolo 4, comma 2, della legge 23 luglio 2009, n. 99, e in conformità del Reg. (CE) n. 765/2008. L'accreditamento da parte dell'Organismo nazionale italiano costituisce presupposto dell'autorizzazione di cui al comma 1. Il Ministero dello sviluppo economico è responsabile per i compiti svolti dall'Organismo nazionale italiano di accreditamento nei termini e secondo il citato Reg. (CE) n. 765/2008 e le disposizioni nazionali di attuazione.
3. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto le modalità di svolgimento dell'attività di cui al comma 2 da parte dell'Organismo nazionale italiano di accreditamento sono regolate per mezzo di apposita convenzione, protocollo di intesa o altro analogo strumento bilaterale stipulato con il Ministero dello sviluppo economico.
Art. 20
Autorizzazione degli Organismi notificati.
1. La valutazione di conformità alla Dir. 2009/48/CE e al presente decreto è effettuata dagli Organismi a tale fine autorizzati e notificati dall'Ufficio competente del Ministero dello sviluppo economico. L'autorizzazione è rilasciata previa presentazione di apposita domanda corredata della documentazione di cui al comma 2.
2. La domanda di cui al comma 1 è accompagnata da una descrizione delle attività di valutazione della conformità, del modulo o dei moduli di valutazione della conformità e del giocattolo o dei giocattoli per i quali tale organismo dichiara di essere competente, nonché da un certificato di accreditamento che attesti che l'organismo di valutazione della conformità è conforme alle prescrizioni di cui all'articolo 21.
3. Alle spese concernenti le procedure finalizzate all'autorizzazione anche provvisoria degli organismi, alla notifica e ai successivi rinnovi della notifica degli organismi di cui al comma 1 ed ai successivi controlli sugli stessi, si applicano le disposizioni dell'articolo 47 della legge 6 febbraio 1996, n. 52. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono determinate le tariffe e le relative modalità di versamento, tenuto conto del costo effettivo del servizio e senza determinare duplicazioni rispetto alle tariffe da corrispondersi ai fini dell'accreditamento di cui all'articolo 19, comma 2. Le predette tariffe sono aggiornate sulla base del costo effettivo del servizio e con le stesse
modalità, almeno ogni due anni.
Art. 21
Prescrizioni relative agli organismi notificati.
1. Ai fini della notifica a norma del presente decreto l'organismo di valutazione della conformità rispetta le prescrizioni di cui al presente articolo.
2. L'organismo di valutazione della conformità è stabilito a norma del presente decreto legislativo e ha la personalità giuridica.
3. L'organismo di valutazione della conformità è un organismo terzo indipendente dall'organizzazione o dal giocattolo che valuta. Un organismo appartenente a un'associazione d'imprese o a una federazione professionale che rappresenta imprese coinvolte nella progettazione, nella fabbricazione, nella fornitura, nell'assemblaggio, nell'utilizzo o nella manutenzione di giocattoli che esso valuta può essere ritenuto un organismo del genere, a condizione che siano dimostrate la sua indipendenza e l'assenza di qualsiasi conflitto di interesse.
4. L'organismo di valutazione della conformità, i suoi alti dirigenti e il personale addetto alla valutazione della conformità non sono nè il progettista, nè il fabbricante, nè il fornitore, nè l'installatore, nè l'acquirente, nè il proprietario, nè l'utente o il responsabile della manutenzione dei giocattoli sottoposti alla sua valutazione, nè il rappresentante autorizzato di uno di questi soggetti. Ciò non preclude l'uso dei giocattoli valutati che sono necessari per il funzionamento dell'organismo di valutazione della conformità o l'uso di tali giocattoli per scopi privati. L'organismo di valutazione della conformità, i suoi alti dirigenti e il personale addetto alla valutazione della conformità non intervengono direttamente nella progettazione o nella fabbricazione, nella commercializzazione, nell'installazione, nell'utilizzo o
nella manutenzione di tali giocattoli, nè rappresentano i soggetti impegnati in tali attività. Non intraprendono alcuna attività che possa essere in conflitto con la loro indipendenza di giudizio o la loro integrità per quanto riguarda le attività di valutazione della conformità per cui sono notificati. Ciò vale in particolare per i servizi di consulenza. Gli organismi di valutazione della conformità garantiscono che le attività delle loro affiliate o dei loro subappaltatori non si ripercuotano sulla riservatezza, sull'obiettività o sull'imparzialità delle loro attività di valutazione della conformità.
5. Gli organismi di valutazione della conformità e il loro personale eseguono le operazioni di valutazione della conformità con il massimo dell'integrità professionale e della competenza tecnica e sono liberi da qualsivoglia pressione e incentivo, soprattutto di ordine finanziario, che possa influenzare il loro giudizio o i risultati delle loro attività di valutazione, in particolare da persone o gruppi di persone interessati ai risultati di tali attività.
6. L'organismo di valutazione della conformità è in grado di eseguire tutti i compiti di valutazione della conformità assegnatigli in base all'articolo 17 e per cui è stato notificato, indipendentemente dal fatto che siano eseguiti dall'organismo stesso o per suo conto e sotto la sua responsabilità. L'organismo di valutazione della conformità dispone dei mezzi necessari per eseguire i compiti tecnici e amministrativi connessi alle attività di valutazione della conformità in modo appropriato e ha accesso a tutti gli strumenti o impianti occorrenti. In ogni momento, per ogni procedura di valutazione della conformità e per ogni tipo o categoria di giocattoli per i quali è stato notificato, l'organismo di valutazione della conformità ha a sua disposizione:
a) personale con conoscenze tecniche ed esperienza sufficiente e appropriata per eseguire i compiti di valutazione della conformità;
b) le necessarie descrizioni delle procedure in conformità delle quali avviene la valutazione della conformità, garantendo la trasparenza e la capacità di riproduzione di tali procedure. Predispone una politica e procedure appropriate che distinguano i compiti che svolge in qualità di organismo notificato dalle altre attività;
c) procedure per svolgere le attività che tengano debitamente conto delle dimensioni di un'impresa, del settore in cui opera, della sua struttura, del grado di complessità della tecnologia del giocattolo in questione e della natura seriale o di massa del processo produttivo.
7. Il personale responsabile dell'esecuzione delle attività di valutazione della conformità dispone di:
a) una formazione tecnica e professionale solida che includa tutte le attività di valutazione della conformità in relazione a cui l'organismo di valutazione della conformità è stato notificato;
b) soddisfacenti conoscenze delle prescrizioni relative alle valutazioni che esegue e un'adeguata autorità per eseguire tali valutazioni;
c) una conoscenza e una comprensione adeguate delle prescrizioni fondamentali, delle norme armonizzate applicabili e della pertinente normativa comunitaria di armonizzazione, nonché dei suoi regolamenti di attuazione;
d) la capacità di elaborare certificati, registri e rapporti atti a dimostrare che le valutazioni sono state eseguite.
8. È assicurata l'imparzialità degli organismi di valutazione della conformità, dei loro alti dirigenti e del personale addetto alle valutazioni. La remunerazione degli alti dirigenti e del personale addetto alle valutazioni di un organismo di valutazione della conformità non dipende dal numero di valutazioni eseguite o dai risultati di tali valutazioni.
9. Gli organismi di valutazione della conformità sottoscrivono un contratto di assicurazione per la responsabilità civile. Le caratteristiche minime di tale contratto possono essere disciplinate da un decreto del Ministro dello sviluppo economico. Fino all'adozione di tale eventuale decreto si applicano le disposizioni al riguardo previste dalla direttiva del Ministro delle attività produttive, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 77 del 2 aprile 2003.
10. Il personale di un organismo di valutazione della conformità è tenuto al segreto professionale per tutto ciò di cui viene a conoscenza nell'esercizio delle sue funzioni a norma dell'articolo 17 del presente decreto, tranne nei confronti delle autorità competenti. Sono tutelati i diritti di proprietà.
11. Gli organismi di valutazione della conformità partecipano alle attività di normalizzazione pertinenti e alle attività del gruppo di coordinamento degli organismi notificati, istituito a norma dell'articolo 38 della Dir. 2009/48/CE, o garantiscono che il loro personale addetto alle valutazioni ne sia informato, e applicano come guida generale le decisioni ed i documenti amministrativi prodotti da tale gruppo.
Art. 22
Affiliate e subappaltatori degli organismi notificati.
1. Un organismo notificato, qualora subappalti compiti specifici connessi alla valutazione della conformità oppure ricorra a un'affiliata, garantisce che il subappaltatore o l'affiliata rispettino le prescrizioni di cui all'articolo 21 e ne informa di conseguenza l'autorità di notifica e l'Organismo nazionale italiano di accreditamento.
2. Gli organismi notificati si assumono la completa responsabilità delle mansioni eseguite da subappaltatori o affiliate, ovunque questi siano stabiliti.
3. Le attività possono essere subappaltate o eseguite da un'affiliata solo con il consenso del cliente.
4. Gli organismi notificati mantengono a disposizione dell'autorità di notifica i documenti pertinenti riguardanti la valutazione delle qualifiche del subappaltatore o dell'affiliata e del lavoro eseguito da questi ultimi a norma dell'articolo 17.
Art. 23
Procedura di notifica.
1. Il Ministero dello sviluppo economico notifica gli organismi di valutazione della conformità, anche ai fini dell'assegnazione di un numero di identificazione, alla Commissione e agli altri Stati membri utilizzando lo strumento elettronico di notifica elaborato e gestito dalla Commissione europea denominato: «NANDO» (New Approach Notified and Designated Organisations).
2. La notifica include tutti i dettagli riguardanti le attività di valutazione della conformità, il modulo o i moduli di valutazione della conformità, il giocattolo o i giocattoli interessati, nonché la relativa attestazione di competenza.
3. Il Ministero dello sviluppo economico pubblica sul proprio sito l'elenco delle notifiche effettuate, provvedendo ad aggiornarlo periodicamente.
4. L'organismo interessato può eseguire le attività di un organismo notificato solo se non sono sollevate obiezioni da parte della Commissione o degli altri Stati membri entro due settimane dalla notifica. Solo tale organismo è considerato un organismo notificato ai fini del presente decreto.
5. Eventuali modifiche pertinenti successive riguardanti la notifica sono comunicate dal Ministero dello sviluppo economico alla Commissione e agli altri Stati membri.
Art. 24
Modifiche delle notifiche.
1. Qualora il Ministero dello sviluppo economico, accerti o sia informato che un organismo notificato non è più conforme alle prescrizioni di cui all'articolo 21 o non adempie ai suoi obblighi, limita, sospende o ritira la notifica, a seconda dei casi, in funzione della gravità del mancato rispetto di tali prescrizioni o dell'inadempimento di tali obblighi. Il Ministero dello sviluppo economico informa immediatamente la Commissione e gli altri Stati membri.
2. Nel caso di limitazione, sospensione o ritiro della notifica, oppure di cessazione dell'attività dell'organismo notificato, il Ministero dello sviluppo economico adotta le misure appropriate per garantire che le pratiche di tale organismo siano evase da un altro organismo notificato.
Art. 25
Contestazione della competenza degli organismi notificati.
1. Anche nell'ambito delle indagini che la Commissione svolge su tutti i casi in cui abbia dubbi o vengano portati alla sua attenzione dubbi sulla competenza di un organismo notificato o sull'ottemperanza di un organismo notificato alle prescrizioni e responsabilità cui è sottoposto, il Ministero dello sviluppo economico fornisce alla Commissione, su richiesta, tutte le informazioni relative alla base della notifica o del mantenimento della competenza dell'organismo in questione.
2. Il Ministero dello sviluppo economico prende le misure correttive necessarie, incluso all'occorrenza il ritiro della notifica, qualora la Commissione accerti che un organismo notificato non soddisfa o non soddisfa più le prescrizioni per la sua notificazione.
Art. 26
Obblighi operativi degli organismi notificati.
1. Gli organismi notificati eseguono le valutazioni della conformità conformemente alla procedura di valutazione della conformità di cui all'articolo 17.
2. Le valutazioni della conformità sono eseguite in modo proporzionale, evitando oneri superflui per gli operatori economici. Gli organismi di valutazione della conformità svolgono le loro attività tenendo debitamente conto delle dimensioni di un'impresa, del settore in cui opera, della sua struttura, del grado di complessità della tecnologia del giocattolo in questione e della natura seriale o di massa del processo di produzione. Nel fare ciò rispettano tuttavia il grado di rigore e il livello di protezione necessari per la conformità del giocattolo al presente decreto.
3. Qualora un organismo notificato riscontri che le prescrizioni di cui all'articolo 9 e all'allegato II, o alle norme armonizzate corrispondenti non siano state rispettate da un fabbricante, chiede a tale fabbricante di prendere le misure correttive appropriate e non rilascia l'attestato d'esame CE del tipo di cui all'articolo 17.
4. Un organismo notificato che nel corso del monitoraggio della conformità successivo al rilascio di un certificato di esame CE del tipo riscontri che un giocattolo non è più conforme chiede al fabbricante di prendere le misure correttive opportune e all'occorrenza sospende o ritira il certificato di esame CE del tipo.
5. Qualora non siano prese misure correttive o non producano il risultato richiesto, l'organismo notificato limita, sospende o ritira i certificati di esame CE del tipo, a seconda dei casi.
6. Un organismo notificato non rilascia certificati di esame CE del tipo in relazione a giocattoli per i quali sia stato rifiutato o ritirato un certificato.
Art. 27
Obbligo di informazione a carico degli organismi notificati.
1. Gli organismi notificati informano il Ministero dello sviluppo economico:
a) di qualunque rifiuto, limitazione, sospensione o ritiro di certificati d'esame CE del tipo;
b) di qualunque circostanza che possa influire sull'ambito e sulle condizioni della notifica;
c) di eventuali richieste di informazioni che abbiano ricevuto dall'autorità di vigilanza del mercato in relazione alle attività di valutazione della conformità;
d) su richiesta, delle attività di valutazione della conformità eseguite nell'ambito della loro notifica e di qualsiasi altra attività, incluse quelle transfrontaliere e di subappalto.
2. Gli organismi notificati forniscono agli altri organismi notificati a norma del presente decreto, le cui attività di valutazione della conformità sono simili e coprono gli stessi giocattoli, informazioni pertinenti sulle questioni relative ai risultati negativi e, su richiesta, positivi, delle valutazioni della conformità.
Art. 28
Istruzioni all'organismo notificato.
1. L'autorità di vigilanza del mercato può richiedere a un organismo notificato di fornire informazioni in merito a qualsiasi attestato d'esame CE del tipo di cui esso abbia effettuato il rilascio o il ritiro, o in merito al rifiuto del rilascio di tale attestato, nonché alle relazioni relative alle prove e alla documentazione tecnica.
2. Qualora l'autorità di vigilanza del mercato riscontri che un giocattolo non sia conforme ai requisiti di cui all'articolo 9 e all'allegato II, essa richiede, se del caso, all'organismo notificato di ritirare l'attestato d'esame CE del tipo relativo a tale giocattolo.
3. L'autorità di vigilanza del mercato, all'occorrenza, e in particolare nei casi specificati all'articolo 17, comma 5, richiede all'organismo notificato di rivedere l'attestato d'esame CE del tipo.
Art. 29
Autorità di vigilanza del mercato e controlli alle frontiere esterne.
1. Le funzioni di autorità di vigilanza per il controllo della conformità dei giocattoli alle disposizioni del presente decreto legislativo sono svolte dal Ministero dello sviluppo economico il quale si avvale, in particolare, della collaborazione delle Camere di Commercio, ai sensi dell'articolo 20 del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 , e dell'articolo 2 della legge 29 dicembre 1993, n. 580, e successive modificazioni, e della Guardia di finanza ai sensi dell'articolo 2, comma 2, lettera m), e dell'articolo 3, comma 1, del D.Lgs. 19 marzo 2001, n. 68.
2. Le funzioni di controllo alle frontiere esterne sono svolte dall'Agenzia delle Dogane conformemente agli articoli da 27 a 29 del Reg. (CE) n. 765/2008.
3. Il Ministero della salute svolge le funzioni di autorità di vigilanza anche attraverso l'adozione dei provvedimenti di cui all'articolo 30, limitatamente agli aspetti di specifica competenza ed in particolare in merito ai rischi sulla salute connessi alle proprietà chimiche dei giocattoli di cui all'allegato II, parte III, e ai rischi di infezione o malattia connessi a contaminazione microbiologica di cui all'allegato II, parte V. A tale fine si avvale del Comando Carabinieri per la tutela della salute e dell'Istituto superiore di sanità.
4. Il Ministero della salute dà immediata notizia al Ministero dello sviluppo economico dell'adozione di uno dei provvedimenti di cui al comma 2.
5. Le modalità di coordinamento delle funzioni di vigilanza assegnate al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero della salute e delle funzioni di controllo attribuite ad altre amministrazioni pubbliche sono definite in apposito regolamento da emanare ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dello sviluppo economico entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
6. Restano ferme le competenze attribuite al Ministero dell'interno dall'articolo 14 del D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 300, in materia di tutela della sicurezza pubblica, della salvaguardia della pubblica incolumità e della prevenzione incendi.
Art. 30
Controlli.
1. L'autorità di vigilanza del mercato effettua la sorveglianza sulla sicurezza dei giocattoli conformemente agli articoli da 15 a 29 del Reg. (CE) n. 765/2008 ed in particolare, controlla in modo appropriato e su scala adeguata le caratteristiche dei giocattoli attraverso verifiche documentarie e, se del caso, verifiche fisiche e di laboratorio, sulla base di adeguato campionamento. In tale attività tengono conto di principi consolidati di valutazione del rischio, dei reclami e di altre informazioni.
2. L'autorità di vigilanza del mercato, quando accerta che un giocattolo rischia di pregiudicare la sicurezza o la salute delle persone, ne vieta l'immissione sul mercato o la circolazione sul territorio nazionale e ne ordina il ritiro o il richiamo dal mercato.
3. L'autorità di vigilanza, quando accerta la contemporanea mancanza della marcatura CE e della documentazione tecnica di cui all'allegato IV, vieta l'immissione del giocattolo sul mercato o la sua circolazione sul territorio nazionale e ne ordina il ritiro o il richiamo.
4. L'autorità di vigilanza, quando la documentazione tecnica di cui all'allegato IV non è disponibile o è incompleta, ordina al fabbricante o all'importatore di far cessare l'infrazione entro un termine perentorio non superiore a trenta giorni, disponendo se del caso il divieto temporaneo di circolazione. Decorso inutilmente tale termine, vieta l'immissione del giocattolo sul mercato o la sua circolazione sul territorio nazionale e ne ordina il ritiro o il richiamo.
5. L'autorità di vigilanza, quando accerta la mancanza della marcatura CE oppure la mancanza o l'incompletezza delle avvertenze di cui all'articolo 10, ordina al fabbricante o all'importatore di far cessare l'infrazione entro un termine perentorio non superiore a 30 giorni, disponendo se del caso il divieto temporaneo di circolazione. Decorso inutilmente tale termine, vieta l'immissione del giocattolo sul mercato o la sua circolazione sul territorio nazionale e ne ordina il ritiro o il richiamo.
6. L'autorità di vigilanza, quando accerta l'irregolare apposizione della marcatura CE, oppure la mancanza o incompletezza della dichiarazione CE di conformità, ordina al fabbricante o all'importatore di conformare il giocattolo entro un termine perentorio non superiore a trenta giorni. Decorso inutilmente tale termine, vieta l'immissione del giocattolo sul mercato o la sua circolazione sul territorio nazionale.
7. Le misure di cui ai commi da 2 a 6 sono adottate con provvedimento motivato e notificato all'interessato con l'indicazione dei mezzi di impugnativa e del termine entro cui è possibile ricorrere.
8. I costi relativi alle misure di cui ai commi da 2 a 6 sono a carico dei fabbricanti e degli importatori e, ove ciò non sia in tutto o in parte possibile, a carico dei distributori.
Art. 31
Sanzioni.
1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il fabbricante o l'importatore che immette sul mercato prodotti in violazione degli articoli 3, comma 1, e 5, comma 2, è punito con l'arresto fino a un anno e con l'ammenda da 10.000 a 50.000 euro.
2. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il fabbricante, l'importatore o il distributore che non ottempera ai provvedimenti emanati ai sensi dell'articolo 30, comma 2, è punito con l'arresto da sei mesi a un anno e con l'ammenda da 10.000 a 50.000 euro.
3. Salvo che il fatto costituisca reato, il fabbricante o l'importatore che immette sul mercato un giocattolo privo della documentazione tecnica di cui all'allegato IV è soggetto alla sanzione amministrativa da 2.500 a 40.000 euro.
4. Salvo che il fatto costituisca reato, il fabbricante o l'importatore che immette sul mercato un giocattolo privo della marcatura CE è soggetto alla sanzione amministrativa da 2.500 a 30.000 euro.
5. Salvo che il fatto costituisca reato, la sanzione amministrativa di cui al comma 4 si applica anche al fabbricante o all'importatore che immette sul mercato un giocattolo privo delle avvertenze di cui all'articolo 10.
6. Salvo che il fatto costituisca reato, il fabbricante o l'importatore che non ottempera al provvedimento di divieto emanato ai sensi dell'articolo 30, comma 6, è soggetto alla sanzione amministrativa da 2.500 a 10.000 euro.
7. Salvo che il fatto costituisca reato, il distributore che mette a disposizione sul mercato un giocattolo privo di marcatura CE o delle avvertenze di cui all'articolo 10 è soggetto alla sanzione amministrativa da 1.500 a 10.000 euro.
8. Salvo che il fatto costituisca reato, il fabbricante, l'importatore o il distributore che non ottempera agli obblighi di cui all'articolo 8 è soggetto alla sanzione amministrativa da 2.500 a 10.000 euro.
9. Salvo che il fatto costituisca reato, la sanzione amministrativa di cui al comma 8 si applica anche al rappresentante autorizzato che non ottempera agli obblighi di cui all'articolo 4, comma 3.
10. Le sanzioni amministrative di cui al presente articolo sono irrogate dalla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente competente.
Art. 32
Aggiornamento.
1. All'aggiornamento e alla modifica delle disposizioni degli allegati al presente decreto legislativo derivanti da aggiornamenti e modifiche della Dir. 2009/48/CE si provvede con decreto del Ministro dello sviluppo economico ai sensi dell'articolo 11, comma 5, della legge 4 febbraio 2005, n. 11.
Art. 33
Abrogazioni.
1. Il D.Lgs. 27 settembre 1991, n. 313, è abrogato, ad eccezione dell'articolo 2, comma 1, e dell'Allegato II, parte II, punto 3, a decorrere dal 20 luglio 2011. L'articolo 2, comma 1, e l'Allegato II, parte III, punto 3, sono abrogati a decorrere dal 20 luglio 2013.
Art. 34
Norme transitorie e finali.
1. Per un periodo transitorio di sei mesi gli organismi di valutazione della conformità che presentano domanda di autorizzazione ai sensi dell'articolo 20 e che non sono in grado di fornire un certificato di accreditamento vengono autorizzati in via provvisoria, previo diretto accertamento da parte del Ministero dello sviluppo economico del possesso dei requisiti di cui all'articolo 21, con l'obbligo di ottenere l'accreditamento entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
2. Gli organismi di valutazione della conformità che alla data di entrata in vigore del presente decreto siano già titolari di autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 27 settembre 1991, n. 313, devono dimostrare, ai fini dell'autorizzazione provvisoria di cui al comma 1, il possesso dei requisiti di cui all'articolo 21, ad esclusione dei requisiti già accertati ai fini del rilascio della precedente autorizzazione.
Art. 35
Disposizione finanziaria.
1. Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
2. Le amministrazioni pubbliche competenti provvedono agli adempimenti previsti dal presente decreto con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Allegato 1
(di cui all'articolo 1, comma 1)
Elenco dei prodotti espressamente non considerati giocattoli
1. Decorazioni e addobbi per festività e celebrazioni.
2. Prodotti destinati a collezionisti adulti, purché il prodotto o il suo imballaggio rechino un'indicazione chiara e leggibile che si tratta di un prodotto destinato a collezionisti di età 14 anni e superiore. Esempi di questa categoria:
a) modelli in scala fedeli e dettagliati,
b) kit di montaggio di dettagliati modelli in scala,
c) bambole folcloristiche e decorative e altri articoli analoghi,
d) repliche storiche di giocattoli, e
e) riproduzioni di armi da fuoco reali.
3. Attrezzature sportive, compresi pattini a rotelle, pattini in linea e skateboard destinati a bambini aventi una massa corporea superiore a 20 kg.
4. Biciclette con un'altezza massima alla sella di oltre 435 mm, misurata in verticale dal suolo alla superficie superiore della sella con la sella in posizione orizzontale e regolata con il tubo reggisella posizionato alla profondità.
5. Monopattini e altri mezzi di trasporto progettati per lo sport o che sono destinati a essere utilizzati per spostamenti sulla pubblica via o su percorsi pubblici.
6. Veicoli elettrici destinati a essere utilizzati per spostamenti sulla pubblica via, su percorsi pubblici o sui marciapiedi degli stessi.
7. Attrezzature nautiche da utilizzare in acque profonde e dispositivi per imparare a nuotare destinati ai bambini, come salvagenti a mutandine e ausili per il nuoto.
8. Puzzle di oltre 500 pezzi.
9. Fucili e pistole a gas compresso - eccetto i fucili ad acqua e le pistole ad acqua - e gli archi per il tiro con l'arco di lunghezza superiore a 120 cm.
10. Fuochi d'artificio comprese le capsule a percussione non progettate specificamente per i giocattoli.
11. Prodotti e giochi con dardi appuntiti, quali giochi di freccette con punte metalliche.
12. Prodotti educativi funzionali, quali forni, ferri da stiro o altri prodotti funzionali elettrici alimentati con tensione nominale superiore a 24 volt venduti esclusivamente per essere utilizzati a fini didattici, sotto la sorveglianza di un adulto.
13. Prodotti destinati a essere utilizzati per scopi educativi nelle scuole e in altri contesti pedagogici sotto la sorveglianza di un educatore adulto, come ad esempio le apparecchiature scientifiche.
14. Apparecchiature elettroniche quali PC e console di gioco usate per accedere a software interattivi e le relative periferiche, qualora le apparecchiature elettroniche o le relative periferiche non siano espressamente concepite per i bambini e ad essi destinate e non abbiano in sé un valore ludico come PC, tastiere, joystick o volanti appositamente progettati.
15. Software interattivi destinati al tempo libero e all'intrattenimento, come giochi elettronici per PC e i relativi supporti di memorizzazione quali i CD.
16. Succhietti per neonati e bambini piccoli.
17. Apparecchi di illuminazione attrattivi per i bambini.
18. Trasformatori per giocattoli.
19. Accessori moda per bambini non destinati ad essere usati a scopo ludico.
Allegato II
(di cui all'articolo 9, comma 1)
Requisiti particolari di sicurezza
I. Proprietà fisico-meccaniche
1. I giocattoli e le loro parti e, nel caso dei giochi fissi, i relativi ancoraggi devono avere la resistenza meccanica e, se del caso, la stabilità necessarie per sopportare - senza rompersi o deformarsi con il rischio di provocare lesioni fisiche - le sollecitazioni cui sono sottoposti durante l'uso.
2. I bordi, le sporgenze, le corde, i cavi e gli elementi di fissaggio dei giocattoli che siano accessibili debbono essere progettati e costruiti in modo da ridurre per quanto possibile i rischi per l'incolumità fisica dovuti al contatto con essi.
3. I giocattoli devono essere progettati e costruiti in modo da non presentare alcun rischio se non il rischio minimo intrinseco all'uso del giocattolo, che potrebbero essere causati dal movimento delle sue parti.
4. a) I giocattoli e le loro parti non devono comportare un rischio di strangolamento;
b) I giocattoli e le loro parti non devono presentare alcun rischio di asfissia per blocco del flusso d'aria a causa di un'ostruzione delle vie aeree all'esterno della bocca e del naso;
c) I giocattoli e le loro parti devono avere dimensioni tali da non comportare alcun rischio di asfissia per interruzione del flusso d'aria a seguito dell'ostruzione interna delle vie aeree causata da corpi incastrati nella bocca o nella faringe o introdotti all'ingresso delle vie respiratorie inferiori;
d) I giocattoli chiaramente destinati ad essere utilizzati da bambini di età inferiore a 36 mesi, i loro componenti e le eventuali parti staccabili devono avere dimensioni tali da prevenirne l'ingestione o inalazione. Questo requisito si applica anche agli altri giocattoli destinati a essere portati alla bocca, ai loro componenti e alle loro eventuali parti staccabili;
e) L'imballaggio in cui i giocattoli sono contenuti per la vendita al dettaglio non deve comportare un rischio di strangolamento o di asfissia conseguente all'ostruzione delle vie aeree all'esterno della bocca e del naso;
f) I giocattoli contenuti in alimenti o incorporati ad essi devono avere un loro imballaggio. L'imballaggio - come fornito - deve essere di dimensioni tali da impedirne l'ingestione e/o inalazione;
g) L'imballaggio dei giocattoli di cui alle lettere e) ed f) avente forma sferica, ovoidale o ellissoidale e ogni parte staccabile dell'imballaggio stesso o degli imballaggi cilindrici con estremità arrotondate, devono essere di dimensioni tali da non provocare l'ostruzione delle vie aeree causata da corpi incastrati nella bocca o nella faringe o introdotti all'ingresso delle vie respiratorie inferiori;
h) Sono vietati i giocattoli che sono solidamente attaccati al prodotto alimentare al momento del consumo, tanto da richiedere la consumazione del prodotto alimentare perché si possa accedere direttamente al giocattolo. Le parti dei giocattoli direttamente attaccate a un prodotto alimentare in altro modo soddisfano i requisiti di cui alle lettere c) e d).
5. I giocattoli nautici devono essere progettati e costruiti in modo da ridurre per quanto possibile, tenuto conto dell'uso raccomandato del giocattolo, ogni rischio che vengano meno la galleggiabilità del giocattolo e il sostegno dato al bambino.
6. I giocattoli nei quali è possibile entrare e che costituiscono uno spazio chiuso per gli occupanti debbono essere muniti di un'uscita che l'utilizzatore cui il giocattolo è destinato possa aprire facilmente dall'interno.
7. I giocattoli che permettono all'utilizzatore di muoversi debbono, per quanto possibile, possedere un sistema di frenatura adatto al tipo di giocattolo e adeguato all'energia cinetica da essi generata. Tale sistema deve essere di facile uso per l'utilizzatore senza il rischio che quest'ultimo venga sbalzato dal veicolo o metta a repentaglio l'incolumità propria o dei terzi. La velocità massima di progetto dei giocattoli cavalcabili elettrici deve essere limitata in modo da ridurre al minimo il rischio di lesioni.
8. La forma e la composizione dei proiettili e l'energia cinetica che questi possono generare all'atto del lancio da un giocattolo avente questa finalità devono essere tali da non comportare - tenuto conto della natura del giocattolo - alcun rischio per l'incolumità dell'utilizzatore o dei terzi.
9. I giocattoli devono essere costruiti in modo da garantire che:
a) la temperatura minima e massima di ogni superficie accessibile non provochi lesioni in caso di contatto; e
b) i liquidi e i gas contenuti nel giocattolo non raggiungano temperature e pressioni tali che la loro fuoriuscita dal giocattolo - salvo che ciò sia indispensabile al buon funzionamento del giocattolo -possa provocare ustioni, scottature o altre lesioni.
10. I giocattoli destinati a produrre un suono devono essere progettati e costruiti considerando i valori massimi del rumore, sia impulsivo, sia prolungato, in modo che il suono da essi emesso non possa danneggiare l'udito dei bambini.
11. I giochi di attività devono essere costruiti in modo da ridurre, per quanto possibile, il rischio di schiacciare parti del corpo, intrappolare parti del corpo o indumenti, nonché di cadute, di urti e di annegamento. In particolare, ogni superficie di tale giocattolo accessibile a uno o più bambini che vi giochino sopra, deve essere progettata in modo da sopportarne il peso.
II. Infiammabilità
1. I giocattoli non debbono costituire un pericoloso elemento infiammabile nell'ambiente del bambino. Devono pertanto essere costituiti da materiali conformi a una o più delle seguenti condizioni:
a) non bruciano se direttamente esposti all'azione di una fiamma, a una scintilla o a qualsiasi altra potenziale fonte di incendio;
b) non sono facilmente infiammabili (la fiamma si spegne non appena è rimossa la causa di incendio);
c) qualora prendano fuoco, bruciano lentamente, con una bassa velocità di propagazione della fiamma;
d) indipendentemente dalla composizione chimica del giocattolo, sono progettati in modo da ritardare meccanicamente il processo di combustione.
Tali materiali combustibili non debbono comportare rischi di accensione per altri materiali usati nel giocattolo.
2. I giocattoli che, per ragioni indispensabili al loro funzionamento, contengono sostanze o miscele rispondenti ai criteri di classificazione di cui alla Sezione 1 dell'Appendice B, in particolare materiali e attrezzature per esperimenti chimici, modellistica, modellamento di plastilina o argilla, smaltatura, fotografia o per altre attività analoghe, non debbono contenere, in quanto tali, sostanze o miscele che possono divenire infiammabili a seguito della perdita di componenti volatili non infiammabili.
3. I giocattoli diversi dalle capsule a percussione per giocattoli non debbono essere esplosivi né contenere elementi o sostanze che possano esplodere qualora l'utilizzo avvenga conformemente a quanto prevede l'articolo 9, comma 2.
4. I giocattoli, in particolare i giochi e i giocattoli chimici, non devono contenere, in quanto tali, sostanze o miscele che:
a) in caso di miscelazione tra loro possano esplodere per reazione chimica o per riscaldamento;
b) possano esplodere se miscelate con sostanze ossidanti; oppure
c) contengano componenti volatili infiammabili a contatto con l'aria e tali da formare miscele di aria/vapore infiammabili o esplosive.
III. Proprietà Chimiche
1. I giocattoli devono essere progettati e costruiti in modo che non ci siano rischi di effetti nocivi sulla salute dell'uomo dovuti all'esposizione alle sostanze o alle miscele chimiche di cui i giocattoli sono costituiti o che sono in essi contenuti, ove i giocattoli vengono utilizzati conformemente a quanto prevede l'articolo 9, comma 2.
I giocattoli devono essere conformi alla pertinente legislazione comunitaria concernente determinate categorie di prodotti o attenersi alle restrizioni applicabili ad alcune sostanze e miscele.
2. I giocattoli che siano essi stessi sostanze o miscele devono inoltre essere conformi alla Dir. 67/548/CEE del Consiglio, del 27 giugno 1967, concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura delle sostanze pericolose [1], della Dir. 1999/45/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 maggio 1999, concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura dei preparati pericolosi [2] e del Reg. (CE) n. 1272/2008, del Parlamento europeo e del Consiglio, ove applicabile, relativo alla classificazione, imballaggio ed etichettatura di certe sostanze e miscele [3].
3. Fatte salve le restrizioni di cui al paragrafo 2 del punto 1, prima frase, è vietato l'impiego nei giocattoli, in loro componenti o in parti degli stessi distinte a livello microstrutturale, di sostanze classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR) delle categorie 1A, 1B o 2 di cui al Reg. (CE) n. 1272/2008.
4. In deroga al punto 3, le sostanze o miscele classificate come CMR delle categorie di cui alla Sezione 3 dell'Appendice B possono essere utilizzate nei giocattoli, nei loro componenti o in parti degli stessi distinte a livello microstrutturale, purché sia rispettata una o più delle seguenti condizioni:
a) tali sostanze e miscele sono contenute in una concentrazione singola pari o inferiore alle pertinenti concentrazioni stabilite negli atti giuridici comunitari menzionati nella sezione 2 dell'Appendice B per la classificazione delle miscele contenenti tali sostanze;
b) tali sostanze e miscele non sono in alcun modo accessibili ai bambini, anche mediante inalazione, quando il giocattolo è utilizzato come indicato all'articolo 9, comma 2; o
c) è stata adottata una decisione ex articolo 46, paragrafo 3, della Dir. 2009/48/CE, per autorizzare la sostanza o miscela e il suo utilizzo, e la sostanza o miscela e il suo uso consentito sono stati elencati nell'Appendice A.
Tale decisione può essere adottata se si rispettano le seguenti condizioni:
i) l'uso della sostanza o miscela è stato valutato dal comitato scientifico competente ed è risultato sicuro, in particolare riguardo all'esposizione;
ii) non sono dis ponibili sostanze o miscele alternative idonee, come attestato dall'analisi delle alternative; e
iii) la sostanza o miscela non è vietata per impieghi in articoli di consumo a norma del Reg. (CE) n. 1907/2006.
La Commissione incarica il comitato scientifico competente di eseguire una nuova valutazione di tali sostanze o miscele non appena emergano preoccupazioni in merito alla sicurezza e al più tardi ogni cinque anni dalla data dell'adozione di una decisione a norma dell'articolo 46, paragrafo 3, della Dir. 2009/48/CE.
5. In deroga al punto 3 le sostanze o miscele classificate come CMR delle categorie di cui alla sezione 4 dell'Appendice B possono essere utilizzate nei giocattoli, in loro componenti o in parti degli stessi distinte a livello microstrutturale, purché sia rispettata una delle seguenti condizioni:
a) tali sostanze e miscele siano contenute in una concentrazione singola pari o inferiore alle pertinenti concentrazioni stabilite negli atti giuridici comunitari menzionati nella sezione 2 dell'Appendice B per la classificazione delle miscele contenenti tali sostanze;
b) tali sostanze e miscele non siano in alcun modo accessibili ai bambini, anche mediante inalazione, quando il giocattolo è utilizzato come indicato all'articolo 9, comma 2; o
c) sia stata adottata una decisione ex articolo 46, paragrafo 3, per autorizzare la sostanza o miscela e il suo utilizzo, e la sostanza o miscela e il suo uso consentito sono stati elencati nell'Appendice A.
Tale decisione può essere adottata se si rispettano le seguenti condizioni:
i) l'uso della sostanza o miscela è stato valutato dal comitato scientifico competente ed è risultato sicuro, in particolare riguardo all'esposizione, e
ii) la sostanza o miscela non è vietata per impieghi in articoli di consumo a norma del Reg. (CE) n. 1907/2006.
La Commissione incarica il comitato scientifico competente di eseguire una nuova valutazione di tali sostanze o miscele non appena emergano preoccupazioni in merito alla sicurezza e comunque ogni cinque anni dalla data dell'adozione di una decisione a norma dell'articolo 46, paragrafo 3, della Dir. 2009/48/CE.
6. I punti 3, 4 e 5 non si applicano al nichel nell'acciaio inossidabile.
7. I punti 3, 4 e 5 non si applicano ai materiali che rispettano i valori limite specifici di cui all'Appendice C oppure - fin quando non saranno determinate le relative norme e comunque al più tardi il 20 luglio 2017 - ai materiali oggetto delle e conformi alle disposizioni relative ai materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti di cui al Reg. (CE) n. 1935/2004, nonché alle relative misure specifiche per materiali particolari.
8. Fatta salva l'applicazione dei punti 3 e 4, è vietato l'uso di nitrosammine e di sostanze nitrosabili nei giocattoli destinati ai bambini di età inferiore a 36 mesi o in altri giocattoli destinati ad essere portati alla bocca, qualora la migrazione di tali sostanze sia pari o superiore a 0,05 mg/kg. per le nitrosammine e a 1 mg./kg per le sostanze nitrosabili.
9. La Commissione valuta sistematicamente e periodicamente la presenza di sostanze o materiali pericolosi nei giocattoli. Tali valutazioni tengono conto delle relazioni degli organismi di sorveglianza del mercato e delle preoccupazioni espresse dagli Stati membri e dalle parti interessate.
10. I giocattoli cosmetici, come i cosmetici per le bambole, devono rispettare le prescrizioni in materia di composizione e di etichettatura fissate dalla Dir. 76/768/CEE del Consiglio, del 27 luglio 1976, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai prodotti cosmetici [4].
11. I giocattoli non devono contenere le seguenti fragranze allergizzanti:
[1] GU 196 del 16.8.1967.
[2] GU L 200 del 30.7.1999.
[3] GU L 353 del 31.12.2008.
[4] GU L 262 del 27.9.1976.
N.
Denominazione della fragranza allergizzante
Numero CAS
(1)
Olio di radice di enula (Inula helenium)
97676-35-2
(2)
allil isotiocianato
57-06-7
(3)
cianuro di benzile
140-29-4
(4)
4-terz-butilfenolo
98-54-4
(5)
olio di chenopodio
8006-99-3
(6)
Ciclaminalcol
4756-19-8
(7)
maleato di dietile
141-05-9
(8)
Diidrocumarina
119-84-6
(9)
2,4-diidrossi-3-metil-benzaldeide
6248-20-0
(10)
3,7-dimetil-2-octen-1-olo (6,7-diidrogeraniolo)
40607-48-5
(11)
4,6-dimetil-8-terz-butil-cumarina
17874-34-9
(12)
citraconato di dimetile
617-54-9
(13)
7,11-dimetil-4,6,10-dodecatrien-3-one
26651-96-7
(14)
6.10-dimetil-3.50.9-undecatrien-2-one
141-10-6
(15)
Difenilammina
122-39-4
(16)
acrilato di etile
140-88-5
(17)
foglia di fico, fresca e in preparati;
68916-52-9
(18)
trans-2-eptenale
18829-55-5
(19)
trans-2-esenale-dietilacetale
67746-30-9
(20)
trans-2-esenale-dimetilacetale
18318-83-7
(21)
alcol idroabietilico
13393-93-6
(22)
4-etossifenolo
622-62-8
(23)
6-isopropil-2-decaidronaftalenolo
34131-99-2
(24)
7-metossicumarina
531-59-9
(25)
4-metossifenolo
150-76-5
(26)
4-(p-metossifenil)-3-butene-2-one
943-88-4
(27)
1-(p-metossifenil)-1-penten-3-one
104-27-8
(28)
metil-trans-2-butenoato
623-43-8
(29)
6-metilcumarina
92-48-8
(30)
7-metilcumarina
2445-83-2
(31)
5-metil-2,3-esandione
13706-86-0
(32)
olio di radice di costo (Saussurea lappa Clarke)
8023-88-9
(33)
7-etossi-4-metilcumarina
87-05-8
(34)
Esaidrocumarina
700-82-3
(35)
balsamo del Perù grezzo (Essudato di Myroxylon pereirae Royle Klotzsch)
8007-00-9
(36)
2-pentilidencicloesanone
25677-40-1
(37)
3,6,10-trimetil-3,5,9-undecatrien-2-one
1117-41-5
(38)
essenza di verbena (Lippia citriodora Kunth)
8024-12-2
(39)
Muschio di ambretta (4-tert-butil-3-metossi-2,6-dinitrotoluene)
83-66-9
(40)
4-fenil-3-buten-2-one
122-57-6
(41)
amil cinnamal
122-40-7
(42)
alcol amilcinnamico
101-85-9
(43)
alcole benzilico
100-51-6
(44)
salicilato di benzile
118-58-1
(45)
alcol cinnamico
104-54-1
(46)
Cinnamal
104-55-2
(47)
Citrale
5392-40-5
(48)
Curarina
91-64-5
(49)
Eugenolo
97-53-0
(50)
Geraniolo
106-24-1
(51)
Idrossicitronellale
107-75-5
(52)
idrossimetilpentilcicloesencarbossaldeide
31906-04-4
(53)
Isoeugenolo
97-54-1
(54)
estratti di Evernia prunastri
90028-68-5
(55)
estratti di Evernia furfuracea.
90028-67-4
La presenza di tracce di queste fragranze è tuttavia consentita purché tecnicamente inevitabile in base alle norme di buona fabbricazione e non superi i 100 mg/kg.
Sul giocattolo, sull'etichetta, sull'imballaggio e nelle istruzioni allegate al giocattolo devono essere elencate le denominazioni delle seguenti fragranze allergizzanti eventualmente aggiunte in quanto tali nel giocattolo in concentrazioni superiori a100 mg/kg nel del giocattolo o delle sue componenti:
N.
Denominazione della fragranza allergizzante
Numero CAS
(1)
alcol anisilico
105-13-5
(2)
benzoato di benzile
120-51-4
(3)
cinnamato di benzile
103-41-3
(4)
Citronellolo
106-22-9
(5)
Farnesolo
4602-84-0
(6)
Esilcinnamaldeide
101-86-0
(7)
Liliale
80-54-6
(8)
d-limonene
5989-27-5
(9)
Linaiolo
78-70-6
(10)
metileptin carbonato
111-12-6
(11)
3-metil-4-(2,6,6-trimetil-2-cicloesen-1-il)-3-buten-2-one.
127-51-5
12. L'uso delle fragranze di cui ai punti da 41 a 55 dell'elenco di cui al primo comma del punto 11 e delle fragranze di cui ai punti da 1 a 11 dell'elenco di cui al terzo comma di tale punto è consentito nei giochi olfattivi da tavolo, nei kit cosmetici e nei giochi gustativi, a condizione che:
i) tali fragranze siano chiaramente etichettate sulla confezione e l'imballaggio contenga l'avvertenza di cui al punto 10, parte B, dell'allegato V;
ii) se applicabile, i prodotti che ne risultano realizzati dai bambini in conformità con le istruzioni siano conformi ai requisiti della Dir. 76/768/CEE; e
iii) se applicabile, tali fragranze siano conformi alla normativa in materia di alimenti.
Tali giochi olfattivi da tavolo, kit cosmetici e giochi gustativi non devono essere usati da parte dei bambini di età inferiore ai 36 mesi e devono rispettare il punto 1, parte B, dell'allegato V.
13. Fatti salvi i punti 3, 4 e 5, non devono essere superati i seguenti limiti di migrazione degli elementi sotto indicati dai giocattoli o dai loro componenti:
Elemento
mg/kg di materiale per giocattoli secco, fragile, in polvere o flessibile
mg/kg di materiale per giocattoli liquido o colloso
mg/kg di materiale rimovibile dal giocattolo mediante raschiatura
alluminio
5625
1406
70000
antimonio
45
11,3
560
arsenico
3,8
0,9
47
bario
4500
1125
56000
boro
1200
300
15000
cadmio
1,9
0,5
23
cromo (III)
37,5
9,4
460
cromo (VI)
0,02
0,005
0,2
cobalto
10,5
2,6
130
rame
622,5
156
7700
piombo
13,5
3,4
160
manganese
1200
300
15000
mercurio
7,5
1,9
94
nickel
75
18,8
930
selenio
37,5
9,4
460
stronzio
4500
1125
56000
stagno
15000
3750
180000
stagno organico
0,9
0,2
12
zinco
3750
938
46000
Detti valori limite non si applicano ai giocattoli o ai loro componenti per i quali - in ragione della loro accessibilità, funzione, volume o massa - è escluso chiaramente qualsiasi pericolo dovuto alle azioni di succhiare, leccare, ingerire o al contatto prolungato con la cute ove l'uso avvenga conformemente a quanto prevede l'articolo 9, comma 2.
IV. Proprietà Elettriche
1. La tensione di alimentazione nominale dei giocattoli non deve essere superiore a 24 volt in corrente continua (c.c.) o corrente alternata equivalente (c.a.) e nessuna parte accessibile deve superare i 24 volt in c.c. o c.a. equivalente.
La tensione interna nominale non deve superare i 24 volt di c.c. o c.a. equivalente salvo sia garantito che il voltaggio e la combinazione di corrente prodotta non determini alcun rischio o shock elettrico dannoso, anche nel caso in cui il giocattolo sia rotto.
2. Le parti dei giocattoli che sono collegate a una sorgente elettrica in grado di provocare uno shock elettrico o che possono venire a contatto con una tale sorgente elettrica, nonché i cavi o gli altri conduttori attraverso i quali l'elettricità viene trasmessa a dette parti, debbono essere adeguatamente isolati e meccanicamente protetti per prevenire il rischio di shock elettrici.
3. I giocattoli elettrici debbono essere progettati e costruiti in modo da garantire che le temperature massime raggiunte da tutte le superfici direttamente accessibili non siano tali da provocare ustioni da contatto.
4. Nei casi di guasto prevedibili, i giocattoli devono garantire protezione contro i pericoli elettrici derivanti da una fonte di alimentazione elettrica.
5. I giocattoli elettrici devono garantire adeguata protezione contro i pericoli di incendio.
6. I giocattoli elettrici devono essere progettati e costruiti in modo tale che i campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e le altre radiazioni generate dall'apparecchio siano limitate a quanto necessario per il funzionamento del giocattolo, e devono funzionare a un livello di sicurezza conforme allo stato dell'arte generalmente riconosciuto, tenuto conto delle specifiche misure comunitarie.
7. I giocattoli dotati di un sistema di controllo elettronico devono essere progettati e fabbricati in modo che il giocattolo funzioni in modo sicuro anche nel caso di malfunzionamento o malfunzionamento del sistema elettronico dovuti a un'avaria del sistema stesso o a un fattore esterno.
8. I giocattoli devono essere progettati e costruiti in modo da non comportare pericoli per la salute o rischi di lesioni agli occhi o alla cute derivanti da laser, diodi emettitori di luce (LED) o da qualsiasi altro tipo di radiazione.
9. Il trasformatore elettrico di un giocattolo non deve essere una parte integrante del giocattolo.
V. Igiene
1. I giocattoli devono essere progettati e fabbricati in modo da soddisfare i requisiti di igiene e di pulizia, così da evitare rischi di infezione, malattia e contaminazione.
2. I giocattoli destinati a bambini di età inferiore ai 36 mesi devono essere progettati e fabbricati in modo da permetterne la pulizia. I giocattoli di stoffa devono, pertanto, essere lavabili, salvo che contengano meccanismi che subirebbero danni se lavati per immersione. I giocattoli devono soddisfare i requisiti di sicurezza anche dopo la pulizia effettuata conformemente al presente paragrafo e alle istruzioni del fabbricante.
VI. Radioattività
I giocattoli devono essere conformi alle pertinenti disposizioni adottate a norma del Capo III del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica.
Appendice A
Elenco delle sostanze CMR e dei loro impieghi consentiti secondo i punti 4, 5 e 6 della parte III dell'allegato II
Sostanza
Classificazione
Uso consentito
nickel
CMR 2
nell'acciaio inossidabile
Appendice B
Classificazione delle sostanze e delle miscele
Considerati i tempi di applicazione del Reg. (CE) n. 1272/2008, vi sono modalità equivalenti di riferimento a una data classificazione da adottare a seconda del periodo.
1. Criteri di classificazione delle sostanze e delle miscele ai fini del punto 2 della parte II.
A. Criteri applicabili a decorrere dal 20 luglio 2011 fino al 31 maggio 2015:
Sostanze
La sostanza corrisponde ai criteri relativi a una delle seguenti classi o categorie di pericolo di cui all'allegato I del Reg. (CE) n. 1272/2008:
a) classi di pericolo da 2.1 a 2.4, 2.6 e 2.7, 2.8 tipi A e B, 2.9, 2.10, 2.12, 2.13 categorie 1 e 2, 2.14 categorie 1 e 2, 2.15 tipi da A ad F;
b) classi di pericolo da 3.1 a 3.6, 3.7 effetti nocivi sulla funzione sessuale e la fertilità o sullo sviluppo, 3.8 effetti diversi dagli effetti narcotici, 3.9 e 3.10;
c) classe di pericolo 4.1;
d) classe di pericolo 5.1.
Miscele
La miscela è pericolosa secondo la definizione di cui alla Dir. 67/548/CEE.
B. Criteri applicabili a decorrere dal 1° giugno 2015.
La sostanza o la miscela corrisponde ai criteri relativi a una delle seguenti classi o categorie di pericolo di cui all'allegato I del Reg. (CE) n. 1272/2008:
a) classi di pericolo da 2.1 a 2.4, 2.6 e 2.7, 2.8 tipi A e B, 2.9, 2.10, 2.12, 2.13 categorie 1 e 2, 2.14 categorie 1 e 2, 2.15 tipi da A a F;
b) classi di pericolo da 3.1 a 3.6, 3.7 effetti nocivi sulla funzione sessuale e la fertilità o sullo sviluppo, 3.8 effetti diversi dagli effetti narcotici, 3.9 e 3.10;
c) classe di pericolo 4.1;
d) classe di pericolo 5.1.
2. Atti giuridici della Comunità relativi all'uso di determinate sostanze ai fini dei punti 4, lettera a), e 5, lettera a), della parte III.
Dal 20 luglio 2011 al 31 maggio 2015 le pertinenti concentrazioni per la classificazione delle miscele contenenti le sostanze sono stabilite a norma della Dir. 1999/45/CE.
Dal 1° giugno 2015 le pertinenti concentrazioni per la classificazione delle miscele contenenti le sostanze sono stabilite a norma del Reg. (CE) n. 1272/2008.
3. Categorie di sostanze e miscele classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR) ai fini del punto 4 della parte III.
Sostanze
Il punto 4 della parte III riguarda sostanze classificate come CMR delle categorie 1A e 1B secondo il Reg. (CE) n. 1272/2008.
Miscele
Dal 20 luglio 2011 al 31 maggio 2015 il punto 4 della parte III riguarda miscele classificate come CMR delle categorie 1 e 2 secondo le pertinenti disposizioni della Dir. 1999/45/CE e della Dir. 67/548/EEC.
Dal 1° giugno 2015, il punto 4 della parte III riguarda miscele classificate come CMR delle categorie 1A e 1B secondo il Reg. (CE) n. 1272/2008.
4. Categorie di sostanze e miscele classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR) ai fini del punto 5 della parte III.
Sostanze
Il punto 5 della parte III riguarda sostanze classificate come CMR della categoria 2 secondo il Reg. (CE) n. 1272/2008.
Miscele
Dal 20 luglio 2011 al 31 maggio 2015, il punto 5 della parte III riguarda miscele classificate come CMR di categoria 3 secondo le pertinenti disposizioni della Dir. 1999/45/CE e della Dir. 67/548/EEC.
Dal 1° giugno 2015 il punto 5 della parte III riguarda miscele classificate come CMR di categoria 2 secondo il Reg. (CE) n. 1272/2008.
5. Categorie di sostanze o miscele classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR) ai fini dell'articolo 46, paragrafo 3, della Dir. 2009/48/CE.
Sostanze
L'articolo 46, paragrafo 3, della Dir. 2009/48/CE riguarda sostanze classificate come CMR delle categorie 1A, 1B e 2 secondo il Reg. (CE) n. 1272/2008.
Miscele
Dal 20 luglio 2011 al 31 maggio 2015 l'articolo 46, paragrafo 3, della Dir. 2009/48/CE riguarda miscele classificate come CMR delle categorie 1, 2 e 3 secondo le pertinenti disposizioni della Dir. 1999/45/CE e della Dir. 67/548/EEC.
A decorrere dal 1° giugno 2015, l'articolo 46, paragrafo 3, della Dir. 2009/48/CE riguarda le miscele classificate come CMR delle categorie 1A, 1B e 2 secondo il Reg. (CE) n. 1272/2008.
Appendice C
Valori limite specifici per i prodotti chimici utilizzati nei giocattoli destinati ai bambini di età inferiore ai 36 mesi o in altri giocattoli destinati ad essere messi in bocca, adottati a norma dell'articolo 46, paragrafo 2, della Dir. 2009/48/CE.
Allegato III
(di cui all'articolo 13)
Dichiarazione CE di conformità
1. N. ... (identificazione unica del giocattolo/dei giocattoli).
2. Nome ed indirizzo del fabbricante o del suo rappresentante autorizzato.
3. La presente dichiarazione di conformità è rilasciata sotto l'esclusiva responsabilità del fabbricante.
4. Oggetto della dichiarazione (identificazione del giocattolo che ne consenta la rintracciabilità). È inclusa un'immagine a colori di chiarezza sufficiente a permettere l'identificazione del giocattolo).
5. L'oggetto della dichiarazione di cui al punto 4 è conforme alla pertinente normativa comunitaria di armonizzazione.
6. Riferimento alle pertinenti norme armonizzate utilizzate o riferimento alle specifiche in relazione alle quali viene dichiarata la conformità.
7. Se del caso, l'organismo notificato (denominazione, numero)... ha effettuato (descrizione dell'intervento). e rilasciato il certificato.
8. Informazioni supplementari: Firmato a nome e per conto di: (luogo e data di emissione) (nome e cognome, funzione) (firma)
Allegato IV
(di cui all'articolo 18)
Documentazione tecnica
La documentazione tecnica di cui all'articolo 18 deve in particolare contenere, nella misura in cui sia rilevante per la valutazione, la documentazione seguente:
a) una descrizione dettagliata della progettazione e della fabbricazione, compreso un elenco dei componenti e dei materiali utilizzati nei giocattoli, nonché le schede di sicurezza relative alle sostanze chimiche utilizzate da richiedere ai fornitori delle sostanze medesime;
b) la o le valutazioni di sicurezza effettuate a norma dell'articolo 15;
c) una descrizione della procedura di valutazione della conformità seguita;
d) una copia della dichiarazione CE di conformità;
e) l'indirizzo dei luoghi di fabbricazione e di immagazzinamento;
f) copie dei documenti che il fabbricante ha presentato all'organismo notificato se coinvolto;
g) relazioni delle prove e descrizione dei mezzi mediante i quali il fabbricante ha garantito la conformità della produzione alle norme armonizzate nel caso in cui il fabbricante si sia avvalso della procedura controllo interno della produzione di cui all'articolo 16, comma 2; e
h) una copia del certificato d'esame CE del tipo, una descrizione dei mezzi mediante i quali il fabbricante ha garantito la conformità della produzione al tipo descritto in detto attestato, nonché copia dei documenti presentati dal fabbricante all'organismo notificato, nel caso in cui il fabbricante abbia sottoposto il giocattolo alla procedura di esame CE del tipo ed abbia seguito la procedura di dichiarazione di conformità del tipo di cui all'articolo 16, comma 3.
Allegato V
(di cui all'articolo 10)
AVVERTENZE
Parte A
Avvertenze generali
Le restrizioni relative agli utilizzatori di cui all'articolo 10, commi 1 e 2, devono comprendere perlomeno l'età minima o massima dell'utilizzatore e, se del caso, le abilità dell'utilizzatore, il peso massimo o minimo dell'utilizzatore e la necessità che l'utilizzo del giocattolo avvenga solamente sotto la sorveglianza di un adulto.
Parte B
Avvertenze specifiche e indicazioni in merito alle precauzioni da seguire nell'utilizzo di alcune categorie di giocattoli
1. Giocattoli non destinati a bambini di età inferiore a 36 mesi
I giocattoli potenzialmente pericolosi per i bambini di età inferiore a 36 mesi devono recare un'avvertenza quale: "Non adatto a bambini di età inferiore a 36 mesi" oppure "Non adatto a bambini di età inferiore a tre anni" oppure un'avvertenza nella forma del seguente pittogramma:
Queste avvertenze devono essere accompagnate da una breve indicazione, che può essere contenuta nelle istruzioni per l'uso, del pericolo specifico che impone tale precauzione.
Il presente punto non si applica ai giocattoli che, per funzioni, dimensioni, caratteristiche, proprietà 0 altri ragioni cogenti, sono manifestamente inadatti a bambini di età inferiore a 36 mesi.
2. Giochi di attività
I giochi di attività devono recare la seguente avvertenza: "Solo per uso domestico".
I giochi di attività fissati a un elemento trasversale e altri giochi di attività, se del caso, devono essere muniti di istruzioni che richiamino l'attenzione sulla necessità di effettuare un controllo e una manutenzione periodici delle parti fondamentali (mezzi di sospensione, attacchi, ancoraggi, ecc.) e che precisino che l'omissione di detti controlli può comportare rischi di caduta o rischi di ribaltamento del giocattolo.
Debbono inoltre essere fornite istruzioni per il corretto montaggio del giocattolo, precisando le parti che possono presentare pericoli qualora non correttamente montate. Vanno fornite informazioni specifiche circa la superficie idonea per l'installazione del giocattolo.
3. Giocattoli funzionali
I giocattoli funzionali devono recare l'avvertenza: "Da usare sotto la diretta sorveglianza di un adulto".
Questi giocattoli devono essere inoltre corredati delle istruzioni operative e delle precauzioni cui l'utilizzatore deve attenersi, con l'avvertenza che il mancato rispetto di dette precauzioni esporrebbe l'utilizzatore ai pericoli (da precisare) propri dell'apparecchio o del prodotto di cui il giocattolo costituisce un modello in scala o un'imitazione. Va, altresì, indicato che il giocattolo deve essere tenuto fuori dalla portata dei bambini al di sotto di una certa età, che deve essere stabilita dal fabbricante.
4. Giocattoli chimici
Ferma restando l'applicazione delle disposizioni previste dalla legislazione comunitaria applicabile relativa alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura di determinate sostanze o miscele, le istruzioni per l'uso dei giocattoli contenenti sostanze o miscele intrinsecamente pericolose devono recare un'avvertenza circa la natura pericolosa di dette sostanze o miscele, e indicare le precauzioni che l'utilizzatore deve adottare per evitare i relativi pericoli che vanno brevemente precisati per ogni tipo di giocattolo. È anche indicato quali sono le prime cure urgenti da dare in caso di incidenti gravi dovuti all'utilizzo di questo tipo di giocattoli. Va, altresì, indicato che il giocattolo deve essere tenuto fuori dalla portata dei bambini al di sotto di una certa età, che deve essere specificata dal fabbricante.
Oltre alle istruzioni di cui al primo comma, i giocattoli chimici devono recare sull'imballaggio la seguente avvertenza:
"Non adatto a bambini di età inferiore a [*] anni. Da usare sotto la sorveglianza di un adulto".
Sono in particolare considerati giocattoli chimici: i set per esperimenti chimici, i set di inclusione, i laboratori in miniatura di ceramica, di smaltatura o fotografia e i giocattoli analoghi che danno luogo a reazioni chimiche o ad analoghe trasformazioni della sostanza durante l'uso.
[*] L'età deve essere specificata dal fabbricante.
5. Pattini, pattine a rotelle, pattini in linea, skateboard, monopattini e biciclette giocattolo destinati ai bambini
Questi giocattoli, quando sono posti in vendita come tali, devono recare la seguente avvertenza:
"Si raccomanda di indossare un dispositivo di protezione. Non usare nel traffico".
Le istruzioni per l'uso devono inoltre ricordare che il giocattolo va usato con prudenza in quanto è richiesta particolare abilità per evitare cadute e collisioni con conseguenti lesioni dell'utilizzatore e di terzi. Vanno anche fornite indicazioni sui dispositivi di protezione raccomandati (caschi, guanti, ginocchiere, gomitiere, ecc.).
6. Giocattoli nautici
I giocattoli nautici devono recare la seguente avvertenza:
"Da utilizzare unicamente in acqua dove il bambino tocca il fondo con i piedi e sotto la sorveglianza di un adulto".
7. Giocattoli contenuti nei prodotti alimentari
I giocattoli contenuti nei prodotti alimentari o ad essi incorporati devono recare la seguente avvertenza:
"Contiene giocattolo. Si raccomanda la sorveglianza di un adulto".
8. Imitazioni di maschere e caschi di protezione
Le imitazioni di maschere e caschi di protezione devono recare la seguente avvertenza:
"Questo giocattolo non fornisce protezione".
9. Giocattoli destinati ad essere appesi ad una culla, a un lettino o ad una carrozzina per mezzo di lacci, corde, elastici o nastri
I giocattoli destinati ad essere appesi ad una culla, a un lettino o ad una carrozzina per mezzo di lacci, corde, cavi, elastici o nastri devono recare la seguente avvertenza sull'imballaggio; l'avvertenza deve figurare in modo permanente anche sul giocattolo:
"Per evitare eventuali lesioni da impigliamento, rimuovere questo giocattolo quando il bambino comincia a tentare di alzarsi sulle mani e sulle ginocchia in posizione di gattonamento".
10. Imballaggio delle fragranze nei giochi olfattivi da tavolo, nei kit cosmetici e nei giochi gustativi
L'imballaggio per le fragranze nei giochi olfattivi da tavolo, nei kit cosmetici e nei giochi gustativi che contengono le fragranze di cui ai punti da 41 a 55 dell'elenco di cui all'allegato II, parte III, punto 11, primo comma, e di cui ai punti da 1 a 11 dell'elenco di cui al terzo comma di detto punto, deve recare l'avvertenza:
"Contiene fragranze potenzialmente allergizzanti".
D.Lgs. 27 settembre 1991, n. 313
D.Lgs. 11 aprile 2011, n. 54
Dir. 3 maggio 1988, n. 88/378/CEE
Dir. 18 giugno 2009, n. 2009/48/CE
L. 4 giugno 2010, n. 96
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martedì 31 maggio 2011
Agenzia delle dogane Nota 23-5-2011 n. 59658/RU D.Lgs. n. 54/2011 di attuazione nell'ordinamento italiano della Dir. 2009/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2009 sulla sicurezza dei giocattoli. Emanata dall'Agenzia delle dogane, Direzione centrale accertamenti e controlli, Ufficio metodologia e controllo degli scambi.
lunedì 30 maggio 2011
PISAPIA - LE PRIORITA' DEL NUOVO SINDACO DOPO L'INSEDIAMENTO
ANSA-ANALISI/ BALLOTTAGGI: COSA CAMBIA NELLA MILANO DI PISAPIA
LE PRIORITA' DEL NUOVO SINDACO DOPO L'INSEDIAMENTO
(ANSA) - MILANO, 30 MAG - Per 18 anni la sinistra e le forze
progressiste sono state lontane dalle stanze dei bottoni di
Milano e ora, con la vittoria di Giuliano Pisapia, dovranno
mettere mano a una vera e propria rivoluzione copernicana a
Palazzo Marino.
Come cambiera' la politica del Comune? Come sara' il nuovo
corso amministrativo inaugurato dall'avvocato? Ecco l'agenda
delle priorita' (e delle grane) che il nuovo sindaco dovra'
affrontare all'indomani del suo insediamento.
BILANCIO - I conti del Comune saranno il primo grattacapo di
Pisapia. L'ultimo bilancio di Letizia Moratti e' stato costruito
su due previsioni di entrata al momento non certe: la vendita
del 18% di Serravalle da cui si attende un introito di 170
milioni di euro e il collocamento in Borsa della societa'
aeroportuale Sea con una riduzione della quota comunale e un
maxidividendo da 160 milioni.
IMPOSTE - A differenza di Letizia Moratti, Pisapia non ha mai
promesso di lasciare inalterate per cinque anni tasse e tariffe.
E proprio la leva del gettito potrebbe diventare la strada
obbligata per far fronte alle continue riduzioni dei
trasferimenti dallo Stato. Se e' improbabile che il
centrosinistra tocchi l'addizionale Irpef, vero cavallo di
battaglia del centrodestra, e' pero' possibile che attraverso
una revisione degli estimi catastali la nuova Giunta applichi
aliquote Ici piu' gravose su seconde case e immobili
commerciali.
TRAFFICO E TRASPORTI - Sara' inevitabile una messa in
discussione di Ecopass il ticket antismog padre di tante
polemiche elettorali e non solo. Sulla scia degli annunci di
Letizia Moratti per una sua abolizione per i milanesi anche
Pisapia ha ammesso che il pedaggio sara' eliminato. Ma al di la'
dei proclami, e' possibile che il centrosinistra cancelli
Ecopass come pedaggio calcolato sui livelli di emissioni per
trasformarlo in una tassa di circolazione uguale per tutti con
un importo da 2 a 3 euro al giorno. Questo del resto chiede uno
dei referendum civici del 12 e 13 giugno, di cui Pisapia e'
firmatario, e questo e' il suggerimento della commissione dei
saggi su Ecopass voluta dalla stessa Moratti. Sul fronte dei
trasporti pubblici Pisapia dovra' onorare l'unica vera promessa
elettorale: abbonamento gratis (o fortemente scontato) per gli
over 65.
SICUREZZA E VIGILI - Nel programma del centrosinistra i
vigili dovranno progressivamente essere sgravati dai compiti di
pubblica sicurezza per concentrarsi sul traffico e la mobilita'.
Per centrare questo obiettivo la Giunta dovra' comunque
confrontarsi con il comitato prefettizio per la sicurezza ed e'
scontato che nell'immediato i ''ghisa'' continueranno a svolgere
compiti di supplenza alle forze dell'ordine sul fronte per
esempio del contrasto all'abusivismo commerciale. I
pattugliamenti nelle periferie potrebbero pero' a breve essere
affidati ai vigili di quartiere.
CAMPI NOMADI - Di sicuro la polizia locale non sara' piu' in
prima linea negli sgomberi dei campi nomadi. Pisapia ha promesso
la cancellazione delle favelas, ma solo dopo aver completato con
il terzo settore programmi di reinserimento sociale e
lavorativo. Tocchera' poi alla nuova amministrazione individuare
le aree che saranno assegnate ai progetti di ''autocostruzione''
abitativa per i nomadi.
MOSCHEA - Anche se e' stato uno dei grandi argomenti di
scontro elettorale, la costruzione di una moschea a Milano non
sara' una delle prime preoccupazioni della Giunta. Tocchera'
alla comunita' islamica recuperare fondi e presentare un
progetto architettonico: solo allora trovera' nel Comune un
interlocutore favorevole a risolvere il problema dei luoghi di
culto musulmano.
PIANO REGOLATORE - Il centrosinistra ha assicurato che il
nuovo piano di governo del territorio approvato a tre mesi dalle
elezioni da Pdl e Lega sara' in parte modificato. L'architetto
democratico Stefano Boeri ha promesso che il percorso di
cambiamento sara' rapido e nella fase di vacatio legis i
costruttori potranno lavorare in variante (come e' avvenuto
negli ultimi 30 anni).
EXPO - Sull'esposizione universale grava la minaccia del
ministro Giulio Tremonti (''Con Pisapia l'Expo se ne va via'')
che potrebbe congelare i fondi statali. Di sicuro Pisapia
confermera' la fiducia all'ad Giuseppe Sala ma dovra' comunque
affrontare alcune questioni spinose. La prima sara' quella della
partecipazione del Comune alla newco per l'acquisto dei terreni
e contemporaneamente avviare la variante urbanistica sull'area
in cui sorgera' l'evento. Il vero nodo resta cosa ne sara' di
quei terreni dopo l'esposizione e su questa partita, per cui la
sinistra agita da tempo lo spettro di una possibile
cementificazione, Pisapia si giochera' la tenuta della sua
maggioranza. (ANSA)
YN3-DIV
30-MAG-11 17:21 NNNN
LE PRIORITA' DEL NUOVO SINDACO DOPO L'INSEDIAMENTO
(ANSA) - MILANO, 30 MAG - Per 18 anni la sinistra e le forze
progressiste sono state lontane dalle stanze dei bottoni di
Milano e ora, con la vittoria di Giuliano Pisapia, dovranno
mettere mano a una vera e propria rivoluzione copernicana a
Palazzo Marino.
Come cambiera' la politica del Comune? Come sara' il nuovo
corso amministrativo inaugurato dall'avvocato? Ecco l'agenda
delle priorita' (e delle grane) che il nuovo sindaco dovra'
affrontare all'indomani del suo insediamento.
BILANCIO - I conti del Comune saranno il primo grattacapo di
Pisapia. L'ultimo bilancio di Letizia Moratti e' stato costruito
su due previsioni di entrata al momento non certe: la vendita
del 18% di Serravalle da cui si attende un introito di 170
milioni di euro e il collocamento in Borsa della societa'
aeroportuale Sea con una riduzione della quota comunale e un
maxidividendo da 160 milioni.
IMPOSTE - A differenza di Letizia Moratti, Pisapia non ha mai
promesso di lasciare inalterate per cinque anni tasse e tariffe.
E proprio la leva del gettito potrebbe diventare la strada
obbligata per far fronte alle continue riduzioni dei
trasferimenti dallo Stato. Se e' improbabile che il
centrosinistra tocchi l'addizionale Irpef, vero cavallo di
battaglia del centrodestra, e' pero' possibile che attraverso
una revisione degli estimi catastali la nuova Giunta applichi
aliquote Ici piu' gravose su seconde case e immobili
commerciali.
TRAFFICO E TRASPORTI - Sara' inevitabile una messa in
discussione di Ecopass il ticket antismog padre di tante
polemiche elettorali e non solo. Sulla scia degli annunci di
Letizia Moratti per una sua abolizione per i milanesi anche
Pisapia ha ammesso che il pedaggio sara' eliminato. Ma al di la'
dei proclami, e' possibile che il centrosinistra cancelli
Ecopass come pedaggio calcolato sui livelli di emissioni per
trasformarlo in una tassa di circolazione uguale per tutti con
un importo da 2 a 3 euro al giorno. Questo del resto chiede uno
dei referendum civici del 12 e 13 giugno, di cui Pisapia e'
firmatario, e questo e' il suggerimento della commissione dei
saggi su Ecopass voluta dalla stessa Moratti. Sul fronte dei
trasporti pubblici Pisapia dovra' onorare l'unica vera promessa
elettorale: abbonamento gratis (o fortemente scontato) per gli
over 65.
SICUREZZA E VIGILI - Nel programma del centrosinistra i
vigili dovranno progressivamente essere sgravati dai compiti di
pubblica sicurezza per concentrarsi sul traffico e la mobilita'.
Per centrare questo obiettivo la Giunta dovra' comunque
confrontarsi con il comitato prefettizio per la sicurezza ed e'
scontato che nell'immediato i ''ghisa'' continueranno a svolgere
compiti di supplenza alle forze dell'ordine sul fronte per
esempio del contrasto all'abusivismo commerciale. I
pattugliamenti nelle periferie potrebbero pero' a breve essere
affidati ai vigili di quartiere.
CAMPI NOMADI - Di sicuro la polizia locale non sara' piu' in
prima linea negli sgomberi dei campi nomadi. Pisapia ha promesso
la cancellazione delle favelas, ma solo dopo aver completato con
il terzo settore programmi di reinserimento sociale e
lavorativo. Tocchera' poi alla nuova amministrazione individuare
le aree che saranno assegnate ai progetti di ''autocostruzione''
abitativa per i nomadi.
MOSCHEA - Anche se e' stato uno dei grandi argomenti di
scontro elettorale, la costruzione di una moschea a Milano non
sara' una delle prime preoccupazioni della Giunta. Tocchera'
alla comunita' islamica recuperare fondi e presentare un
progetto architettonico: solo allora trovera' nel Comune un
interlocutore favorevole a risolvere il problema dei luoghi di
culto musulmano.
PIANO REGOLATORE - Il centrosinistra ha assicurato che il
nuovo piano di governo del territorio approvato a tre mesi dalle
elezioni da Pdl e Lega sara' in parte modificato. L'architetto
democratico Stefano Boeri ha promesso che il percorso di
cambiamento sara' rapido e nella fase di vacatio legis i
costruttori potranno lavorare in variante (come e' avvenuto
negli ultimi 30 anni).
EXPO - Sull'esposizione universale grava la minaccia del
ministro Giulio Tremonti (''Con Pisapia l'Expo se ne va via'')
che potrebbe congelare i fondi statali. Di sicuro Pisapia
confermera' la fiducia all'ad Giuseppe Sala ma dovra' comunque
affrontare alcune questioni spinose. La prima sara' quella della
partecipazione del Comune alla newco per l'acquisto dei terreni
e contemporaneamente avviare la variante urbanistica sull'area
in cui sorgera' l'evento. Il vero nodo resta cosa ne sara' di
quei terreni dopo l'esposizione e su questa partita, per cui la
sinistra agita da tempo lo spettro di una possibile
cementificazione, Pisapia si giochera' la tenuta della sua
maggioranza. (ANSA)
YN3-DIV
30-MAG-11 17:21 NNNN
Alloggi di servizio militari occupati da utenti senza titolo: rideterminazione del canone Rideterminato, secondo i criteri e le modalità stabiliti dagli artt. 2 e 3 del decreto in commento, il canone degli alloggi di servizio delle Forze armate dovuto dagli utenti non aventi titolo alla concessione.
D.M. 16 marzo 2011 del Ministero della difesa (G.U. 27 maggio 2011, n. 122)
DECRETO 16 marzo 2011 | |
Rideterminazione del canone degli alloggi di servizio militari occupati da utenti senza titolo. (11A07000) (GU n. 122 del 27-5-2011 ) |
IL MINISTRO DELLA DIFESA
Visto l'art. 6, comma 21-quater, del decreto-legge 31 maggio 2010,
n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.
122, concernente la rideterminazione del canone degli alloggi di
servizio militari occupati da utenti senza titolo;
Vista la legge 18 agosto 1978, n. 497, concernente autorizzazione
di spesa per la costruzione di alloggi di servizio per il personale
militare e disciplina delle relative concessioni;
Visto l'art. 2, comma 3, della legge 9 dicembre 1998, n. 431,
recante la disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili
adibiti ad uso abitativo;
Visto l'art. 3, comma 1, del decreto del Presidente della
Repubblica 23 marzo 1998, n. 138, recante norme per la revisione
generale delle zone censuarie, delle tariffe d'estimo delle unita'
immobiliari urbane e dei relativi criteri nonche' delle commissioni
censuarie in esecuzione dell'art. 3, commi 154 e 155, della legge 23
dicembre 1996, n. 662;
Visto il decreto 30 dicembre 2002 del Ministro delle infrastrutture
e dei trasporti di concerto con il Ministro dell'economia e delle
finanze, recante i criteri generali per la realizzazione degli
accordi da definire in sede locale per la stipula dei contratti di
locazione agevolati, nonche' dei contratti di locazione transitori e
dei contratti di locazione per studenti universitari;
Visto l'art. 306, comma 2, del decreto legislativo 15 marzo 2010,
n. 66, recante il codice dell'ordinamento militare, ove e' stabilito
che il Ministro della difesa, entro il 31 marzo di ogni anno, con
proprio decreto definisce il piano annuale di gestione del patrimonio
abitativo della difesa;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n.
90, recante il testo unico delle disposizioni regolamentari in
materia di ordinamento militare, e in particolare:
a) il capo I del titolo III del libro II, concernente gli alloggi
di servizio delle forze armate;
b) il capo IV del titolo III del libro II, recante le
disposizioni attuative per gli alloggi di servizio connessi al nuovo
modello delle forze armate;
Acquisita l'intesa con l'agenzia del demanio ai sensi dell'art. 6,
comma 21-quater del citato decreto-legge n. 78 del 2010;
Acquisito il parere dell'organo centrale della rappresentanza
militare (COCER), formulato ai sensi dell'art. 6, comma 21-quater del
citato decreto-legge n. 78 del 2010;
Considerato che gli alloggi concessi in uso dall'amministrazione
della difesa sono strettamente preordinati a garantire la
funzionalita' degli enti, comandi e reparti delle forze armate;
Visto il decreto del Ministro della difesa 15 marzo 2011, con il
quale il sottosegretario di Stato alla difesa on. Guido Crosetto e'
stato delegato alla firma del provvedimento da adottare in attuazione
dell'art. 6, comma 21-quater, del citato decreto-legge n. 78 del
2010;
Decreta:
Art. 1
Ambito di applicazione
1. Ai sensi dell'art. 6, comma 21-quater, del decreto-legge 31
maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30
luglio 2010, n. 122, il canone degli alloggi di servizio delle Forze
armate dovuto dagli utenti non aventi titolo alla concessione e'
rideterminato, anche in regime di proroga, secondo i criteri e le
modalita' stabiliti dagli articoli 2 e 3 del presente decreto.
2. La rideterminazione del canone di cui al comma 1, fermo restando
per l'occupante l'obbligo di rilascio entro il termine fissato
dall'amministrazione e fatte salve le disposizioni in materia di
deroga ai limiti di durata delle concessioni stabilite dal decreto di
gestione del patrimonio abitativo emanato annualmente dal Ministro
della difesa, si applica nei casi di cessazione, decadenza o revoca
della concessione, rispettivamente previsti dagli articoli 329, 330 e
331 del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90.
3. Le disposizioni del presente decreto non si applicano al coniuge
e ai figli gia' conviventi del concessionario di alloggio, ASI o AST,
riconosciuto vittima della criminalita', o del terrorismo, o del
dovere, o equiparato a quest'ultima categoria, finche' permanga
inalterato lo stato civile.
Art. 2
Determinazione del canone
1. Il canone mensile di locazione di cui all'art. 1 e' determinato
dal prodotto del prezzo di mercato, che viene desunto dal calcolo
della media aritmetica dei canoni unitari di locazione forniti
dall'Agenzia del territorio - Osservatorio del mercato immobiliare
(OMI), per un «coefficiente correttivo globale» calcolato in funzione
delle caratteristiche estrinseche e intrinseche dell'alloggio e della
superficie convenzionale calcolata ai sensi dell'art. 3, comma 1, del
decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 138, per il
«coefficiente correttivo» calcolato in funzione del reddito del
nucleo familiare dell'occupante e del periodo di occupazione
dell'alloggio senza titolo.
2. Ai fini dell'applicazione del «coefficiente correttivo» di cui
al comma 1, si definisce «reddito di riferimento» quello ottenuto
dalla somma dei redditi annui lordi di tutti i componenti il nucleo
familiare conviventi dell'occupante, come desunti dall'ultima
dichiarazione dei redditi presentata alla data della notifica
dell'inizio del procedimento di aggiornamento canone.
3. Il «reddito di riferimento» di cui al comma 2 e':
a) ridotto:
1) di euro 2.500 per ogni familiare convivente a carico;
2) di euro 10.000 per ogni familiare convivente portatore di
handicap grave ai sensi dell'art. 3, comma 3, della legge 5 febbraio
1992, n. 104;
b) aumentato per ogni mensilita' intera di conduzione
dell'alloggio con decorrenza dalla data della perdita del titolo alla
conduzione dell'alloggio occupato sino alla data del 31 dicembre
2010, con le seguenti modalita':
1) euro 100 se il reddito di riferimento e' compreso tra euro
40.000 ed euro 55.000;
2) euro 150 se il reddito di riferimento e' compreso tra euro
55.001 ed euro 75.000;
3) euro 200 se il reddito di riferimento e' compreso tra euro
75.001 ed euro 90.000;
4) euro 300 se il reddito di riferimento superiore ad euro
90.001.
4. Il «coefficiente correttivo» di cui al comma 1, per i «redditi
di riferimento», come calcolati ai commi 2 e 3, e' determinato in
misura pari a:
a) 0,30 per i redditi fino a euro 19.000;
b) 0,40 per i redditi compresi tra euro 19.001 ed euro 30.000;
c) 0,50 per i redditi compresi tra euro 30.001 ed euro 40.200;
d) 0,70 per i redditi compresi tra euro 40.201 ed euro 55.000;
e) 0,80 per i redditi compresi tra euro 55.001 ed euro 75.000;
f) 0,90 per i redditi compresi tra euro 75.001 ed euro 90.000;
g) 0,95 per i redditi compresi tra euro 90.001 ed euro 130.000;
h) 1,00 per i redditi oltre euro 130.000.
5. Sono esclusi dalla procedura di rideterminazione del canone, di
cui al comma 4, gli utenti senza titolo che, al 31 dicembre 2010,
rientrano nelle categorie previste dall'art. 2 del decreto 23 giugno
2010, emanato ai sensi dell'art. 306, comma 2, del decreto
legislativo n. 66 del 2010.
6. L'aggiornamento del canone di tutti gli alloggi occupati senza
titolo e' calcolato nella misura intera della variazione annualmente
accertata dall'ISTAT dell'indice dei prezzi al consumo per famiglie
di operai e impiegati.
Art. 3
Modalita' di applicazione
1. Ai sensi dell'art. 312, comma 2, del decreto del Presidente
della Repubblica n. 90 del 2010, i comandi militari o gli organismi
designati dagli Stati maggiori di Forza armata, competenti per la
gestione degli alloggi di servizio, provvedono alla rideterminazione
del canone di cui all'art. 2, secondo le modalita' indicate
nell'allegato «A» al presente decreto, previa comunicazione, al
personale interessato, dell'avvio del procedimento e contestuale
richiesta della documentazione dimostrativa dell'appartenenza a
soglia di reddito familiare che comporti l'eventuale applicazione del
coefficiente correttivo di cui all'art. 2.
2. Su istanza degli interessati, comprovata mediante atto notorio o
dichiarazione sostitutiva, da cui risultano le eventuali variazioni
che comportano l'obbligo di adeguamento del canone, i comandi o gli
organismi di cui al comma 1 provvedono a variare corrispondentemente
gli importi determinati secondo le modalita' previste al comma 3
dell'art. 2.
3. Al termine della procedura di cui ai commi precedenti, i comandi
o gli organismi di cui al comma 1emanano i definitivi provvedimenti
amministrativi di rideterminazione del canone e provvedono alla
notifica agli interessati, dalla quale decorre l'applicazione del
nuovo canone.
Il presente decreto sara' trasmesso agli organi di controllo e
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 16 marzo 2011
p. Il Ministro: Crosetto
Registrato alla Corte dei conti il 18 maggio 2011
Ministeri istituzionali - Difesa, registro n. 11, foglio n. 206
Allegato A
La determinazione dei canoni - Criteri e modalita'
1 Il criterio da utilizzare per la rideterminazione dei canoni
E' quello basato sulle quotazioni fornite dall'Osservatorio del
Mercato Immobiliare dell'Agenzia del Territorio (OMI):
a) in termini di canoni di locazione, per la zona di ubicazione
dell'alloggio e la tipologia residenziale di riferimento, ove
disponibili;
b) in termini di canoni di locazione, per la tipologia residenziale
di riferimento, ma in altra zona contigua, se non disponibili in
quella di ubicazione dell'alloggio in esame.
1.a Criterio basato sui canoni di locazione relativi alla zona di
ubicazione dell'alloggio e alla tipologia residenziale di riferimento
Il canone base di locazione sara' dato dalla seguente espressione:
C = canone OMI min + canone OMI max x K x S conv.
-------------------------------
2 (formula 1)
Dove:
- canone OMI min e canone OMI max rappresentano gli estremi minimo
e massimo dell'intervallo dei canoni unitari di locazione forniti
dall'OMI nella zona in cui e' ubicato l'immobile, per la destinazione
residenziale e la tipologia di riferimento (abitazioni civili,
abitazioni di tipo econcomico, ville e villini);
- K e' il coefficiente correttivo globale, come definito al
paragrafo 2;
- S conv. e' la superficie convenzionale dell'alloggio, come
definita al paragrafo 3;
1.b Criterio basato sui canoni di locazione relativi alla tipologia
residenziale di riferimento, ma in altra zona contigua, se non
disponibili in quella di ubicazione dell'alloggio in esame
In caso di mancanza assoluta di valori di riferimento (canoni di
locazione o valori di compravendita) relativi alla zona di ubicazione
dell'alloggio e alla tipologia residenziale di riferimento il canone
base di locazione sara' riferito alla media dei canoni di locazione
rilevati nelle zone contigue, secondo la seguente espressione:
C = canone( medio zone OMI min + canone medio zone OMI max x K x S conv.
------------------------------------------------------
2 (formula 2)
Dove:
- canone medio zone OMI min e canone medio zone OMI max
rappresentano i valori medi rispettivamente dei minimi e dei massimi
degli intervalli dei canoni unitari di locazione forniti dall'OMI
nelle zone contigue a quella in cui e' ubicato l'immobile, per la
destinazione residenziale e la tipologia di riferimento (abitazioni
civili, abitazioni di tipo economico, ville e villini);
- K e' il coefficiente correttivo globale, come definito al
paragrafo 2;
- S conv. e' la superficie convenzionale dell'alloggio, come
definita al paragrafo 3;
2 Coefficiente correttivo globale
I canoni medi desunti dall'OMI dovranno essere corretti con un
coefficiente globale in grado di rappresentare le particolari
caratteristiche estrinseche ed intrinseche del bene oggetto di
valutazione rispetto alle caratteristiche ordinarie degli alloggi
oggetto di rilevazione da parte dell'Agenzia del Territorio.
Il coefficiente globale K sara' dato dal prodotto dei singoli
coefficienti Ki sotto indicati:
a) K1 = coefficiente di eta', qualita' e stato di manutenzione;
b) K2 = coefficiente di piano;
c) K3 = coefficiente di posizione ed esposizione;
d) K4 = coefficiente per immobili dotati di impianti di particolare
rilevanza o di elevato grado di sicurezza (condizionamento aria,
automazione, allarme anti-intrusione, telecamere cc., ecc.);
e) K5 = coefficiente per alloggi arredati con mobilio fornito
dall'Amministrazione militare;
2.a Coefficiente di eta', qualita' e stato di manutenzione (K1)
In relazione all'eta' di costruzione dell'edificio o alla data di
completa ristrutturazione dell'alloggio si fara' riferimento alla
seguente tabella:
|----------------------------------
| Stato conservativo e
| manutentivo alloggi
-------------------------|----------------------------------
Epoca di costruzione | Stato Stato Stato Stato
e qualita' delle finiture| ottimo buono mediocre pessimo
-------------------------|----------------------------------
Immobile nuovo,
recentissimo
------------------------------------------------------------
lusso 1,35 1,30 1,20 -
signorile 1,30 1,20 1,15 -
medio 1,20 1,15 1,05 -
popolare 1,15 1,05 1,00 -
------------------------------------------------------------
Immobile di 10 - 20 anni
------------------------------------------------------------
lusso 1,30 1,20 1,15 -
signorile 1,20 1,15 1,05 -
medio 1,15 1,05 1,00 -
popolare 1,05 1,00 0,95 -
------------------------------------------------------------
Immobile di 21 - 40 anni
------------------------------------------------------------
lusso 1,20 1,15 1,05 0,95
signorile 1,15 1,05 1,00 0,85
medio 1,05 1,00 0,95 0,80
popolare 1,00 0,95 0,85 0,70
------------------------------------------------------------
Immobile di 41 anni e oltre
------------------------------------------------------------
lusso 1,15 1,05 1,00 0,85
signorile 1,05 1,00 0,95 0,80
medio 1,00 0,95 0,85 0,70
popolare 0,95 0,85 0,80 0,65
------------------------------------------------------------
Al fine di definire la qualita' delle finiture (lusso, signorile,
medio, popolare), la classificazione dell'alloggio oggetto di
valutazione e' individuata come di seguito riportato:
• lusso: unita' immobiliare avente le caratteristiche di cui al
D.M. 02 agosto 1969 del Ministero dei lavori Pubblici;
• signorile: unita' immobiliare con finiture interne accurate e
materiali di qualita', inserita in fabbricato che presenta caratteri
architettonici di pregio e dotato di pertinenze comuni di livello
superiore all'ordinario quali giardini attrezzati, campi da gioco,
etc., e avente caratteristiche assimilabili, piu' in generale, alla
categoria catastale A1;
• medio: unita' immobiliare con finiture interne di media fattura e
materiali di ordinaria qualita', inserita in un fabbricato di tipo
civile o economico e dotato di pertinenze ordinarie, e avente
caratteristiche assimilabili, piu' in generale, alle categorie
catastali A2 e A3;
• popolare: unita' immobiliare a destinazione abitativa con
finiture interne e materiali di modesta qualita', inserita in un
fabbricato di tipo popolare caratterizzato da elevata densita'
abitativa con limitata qualita', dotazione e dimensione delle parti
comuni, e avente caratteristiche assimilabili, piu' in generale, alla
categoria catastale A4.
Per la determinazione dello stato manutentivo e conservativo
dell'alloggio, si tiene conto dei seguenti elementi:
• pavimenti;
• pareti e soffitti;
• infissi esterni;
• infissi interni;
• impianto elettrico;
• impianto idrico-sanitario (tubazioni) e servizi igienici
(compresi sanitari, rubinetterie, pavimenti e rivestimenti);
• impianto termico.
In particolare, lo stato si considera:
• ottimo, qualora nessuno degli elementi sopra riportati sia in
scadenti condizioni;
• buono, qualora sia in scadenti condizioni almeno uno degli
elementi sopra citati;
• mediocre, qualora siano in scadenti condizioni almeno tre degli
elementi sopra citati;
• pessimo, qualora siano in scadenti condizioni almeno cinque degli
elementi sopra citati. Ai fini della definizione di scadenti
condizioni, si precisa che per quanto riguarda:
• pavimenti: si intenderanno scadenti nel momento in cui verranno
riscontrate condizioni tali da rendere necessaria la sostituzione di
oltre il 30% delle relative superfici.
• pareti, soffitti: si intenderanno scadenti nel momento in cui
verranno riscontrate condizioni tali da rendere necessario il
rifacimento di oltre il 30% delle relative superfici.
• infissi interni: si intenderanno scadenti nel momento in cui
verranno riscontrate condizioni o
problemi tali da rendere necessaria la sostituzione di oltre la
meta' della dotazione presente.
• infissi esterni: si intenderanno scadenti nel momento in cui
verranno riscontrati rilevanti problemi di tenuta agli agenti
atmosferici tali da rendere necessaria la sostituzione di oltre la
meta' della dotazione presente.
• impianto elettrico: sara' definito scadente quando lo stesso non
rispetta la vigente normativa in materia.
• impianto idrico e servizi igienico-sanitari: saranno considerati
scadenti nel momento in cui verranno riscontrati malfunzionamenti
tali da richiedere consistenti interventi di manutenzione
straordinaria dell'impianto e/o l'integrale rifacimento.
• impianto di riscaldamento: sara' definito scadente qualora gli
elementi radianti dell'unita' immobiliare presentino malfunzionamenti
non riparabili tali da richiedere la sostituzione di oltre la meta'
della dotazione presente.
2.b Coefficiente di piano (K2) (da considerare solo per gli edifici
plurifamiliari) 1
------
1 I coefficienti sono stati stabiliti elaborando quelli
previsti dall'art. 19 della legge del 27/07/1978, n.392.
In relazione al livello di piano, limitatamente alle unita'
immobiliari situate in immobili costituiti
da almeno tre piani fuori terra, si applicano i seguenti
coefficienti correttivi:
Per edifici dotati di ascensore:
- 0,85 per le abitazioni situate al piano seminterrato;
- 0,90 per le abitazioni situate al piano terreno;
- 0,95 per le abitazioni situate al piano primo;
- 1,00 per le abitazioni situate ai piani intermedi e all'ultimo
piano;
- 1,05 per le abitazioni situate al piano attico con terrazzo a
livello;
Per edifici privi di ascensore:
- 0,80 per le abitazioni situate al piano seminterrato;
- 0,90 per le abitazioni situate al piano terreno;
- 0,95 per le abitazioni situate al piano primo;
- 0,90 per le abitazioni situate al piano secondo;
- 0,85 per le abitazioni situate al piano terzo;
- 0,80 per le abitazioni situate al piano quarto;
- 0,75 per le abitazioni situate al piano quinto;
- 0,70 per le abitazioni situate al piano sesto.
2.c Coefficiente di posizione ed esposizione (K3)
Per immobili dotati di posizione ed esposizione particolarmente
sfavorevole o favorevole, qualora diverse da quelle mediamente
rilevate dall'OMI nella microzona di riferimento, si potra' adottare
un coefficiente, all'interno dell'intervallo 0,9 - 1,10 ed in
particolare:
- 1,10 quando l'unita' gode di particolari caratteristiche di
panoramicita', rispetto a elementi paesaggistici (mare, fiumi,
parchi, altro) o di interesse storico-artistico (monumenti, piazze,
altro) ovvero quando il fabbricato si trovi in posizione di
particolare pregio o valore (su strade, piazze, di particolare
interesse commerciale o immobiliare);
- 1,00 quando le caratteristiche di posizione ed esposizione non si
discostano da quelle mediamente rilevate dall'OMI nella microzona di
riferimento;
- 0,90 quando l'unita' risente di elementi negativi connessi alla
posizione quali l'ubicazione all'interno del perimetro militare, in
prossimita' di attivita' industriali o artigianali che arrecano
disagio o in punti di particolare degrado sociale.
2.d Coefficiente per immobili dotati di impianti di particolare
rilevanza o di elevato grado di sicurezza (condizionamento aria,
automazione, allarme anti-intrusione, telecamere cc., ecc.) (K4)
Per alloggi dotati di impianti di particolare rilevanza o di
elevato grado di sicurezza si potra' adottare un coefficiente
maggiorativo fino al limite massimo di 1,2.
2.e Coefficiente per alloggi arredati (K5)
Per immobili dotati di mobilio di proprieta' dell'Amministrazione
militare si potra' adottare un coefficiente maggiorativo fino ad un
massimo di 1,2 2 .
------
2 In analogia con quanto previsto nell'ambito di alcuni
accordi territoriali stipulati ai sensi dell'art. 2, comma 3
della legge n. 431/98.
3 Superficie convenzionale dell'alloggio
La superficie convenzionale dell'alloggio, da inserire nelle
formule (1) e (2), e' data dalla somma 3 :
------
3 Per le lettere a, b, c e d si e' fatto riferimento D.P.R. 23
marzo 1998 n. 138; per le lettere e, f e g, per semplicita' di
calcolo, si e' ritenuto di contemplare nella superficie
convenzionale anche i box e i posti auto che di norma sono
oggetto di valutazione separata.
a) della superficie dei vani principali e dei vani accessori a
servizio diretto di quelli principali quali bagni, ripostigli,
ingressi, corridoi e simili;
b) della superficie dei vani accessori a servizio indiretto dei
vani principali, quali soffitte, cantine e simili, computata nella
misura:
- del 50 per cento, qualora comunicanti con i vani di cui al punto
a;
- del 25 per cento qualora non comunicanti;
c) della superficie dei balconi, terrazze e simili, di pertinenza
esclusiva nella singola unita' immobiliare, computata nella misura:
- del 30 per cento, fino a metri quadrati 25, e del 10 per cento
per la quota eccedente, qualora dette pertinenze siano comunicanti
con i vani di cui di cui al punto a;
- del 15 per cento, fino a metri quadrati 25, e del 5 per cento per
la quota eccedente, qualora non comunicanti;
d) della superficie dell'area scoperta o a questa assimilabile, che
costituisce pertinenza esclusiva della singola unita' immobiliare,
computata nella misura del 10 per cento, fino alla superficie
definita alla lettera a, e del 2 per cento per superfici eccedenti
detto limite;
e) della superficie dei box auto, computata nella misura
percentuale pari al rapporto tra i valori dei box e i valori delle
abitazioni fornite dall'OMI;
f) della superficie del posto macchina in autorimesse coperte,
computata nella misura percentuale pari al 50 per cento del rapporto
tra i valori dei box e i valori delle abitazioni fornite dall'OMI;
g) della superficie del posto macchina in autorimesse scoperte,
computata nella misura percentuale pari al 25 per cento del rapporto
tra i valori dei box e i valori delle abitazioni fornite dall'OMI.
In merito alla computazione della superficie dei box auto, del
posto macchina in autorimesse coperte e del posto macchina in
autorimesse scoperte di cui alle lett. e), f) e g), laddove non
risultassero disponibili le quotazioni O.M.I., si fa riferimento
all'articolo 13 della legge n. 392 del 1978.
Alla superficie convenzionale dell'alloggio definita alla lettera
a) si applicano i seguenti coefficienti correttivi 4 :
--------------------------|----------------------------------
Superficie convenzionale | Coefficiente Limiti superficie
lettera a) | correttivo massimo (*) /
--------------------------|----------------------------------
Inferiore a mq. 45 1,20 mq. 50 (*)
-------------------------------------------------------------
Compresa tra mq 45 e mq 70 1,10 mq. 70 (*)
-------------------------------------------------------------
Compresa tra mq 70 e mq 110 1,00 mq 110 (*)
-------------------------------------------------------------
Superiore a mq 110 0,90 mq 110 (**)
-------------------------------------------------------------
------
4 I coefficienti sono stati stabiliti in analogia con quanto
previsto dall'art. 13 della legge del 27/07/1978 n. 392
(l'articolo e' stato abrogato ma i relativi principi sono stati
ripresi, con alcune modificazioni, nell'ambito di alcuni
accordi territoriali stipulati ai sensi dell'art. 2, comma 3
della legge n. 431/98).
Contro emicrania e cafalee arriva spray naso
SALUTE: CONTRO EMICRANIA E CEFALEE ARRIVA SPRAY NASO
GIA' DISPONIBILE IN USA
(ANSA) - ROMA, 30 MAG - L'emicrania potra' presto essere
curata anche tramite uno spray nasale. Si tratta di una
formulazione usa e getta a base di zolmitriptan, gia'
disponibile negli Stati Uniti e in arrivo anche in Italia, che
si e' rivelata efficace contro emicrania e cefalea a grappolo.
Lo ha annunciato Alan Rapoport, presidente dell'International
Headache Society, al congresso sulle cefalee dell'Istituto Carlo
Besta a Stresa.
La cefalea a grappolo e' caratterizzata da attacchi che si
presentano in periodi di uno-due mesi, detti grappoli,
intervallati da diversi mesi di benessere, con un dolore
quotidiano molto violento (da una crisi ogni due giorni fino a
otto crisi al giorno), che dura tra 15 e 180 minuti, compare
spesso alla stessa ora e in sede oculo-fronto-temporale.
''I pochi strumenti che riescono a dominare questo dolore -
ha spiegato l'esperto - si sono dimostrati finora poco
maneggevoli, come l'inalazione di ossigeno puro da fare in
ospedale a pressione costante di 10-15 litri al minuto''.
Questo nuovo farmaco, continua lo scienziato, ''non solo
aggira i problemi di nausea e vomito, ma entra rapidamente in
circolo, liberando molti pazienti dal dolore entro 30 minuti
dall'insufflazione. Una volta che la prima frazione di farmaco
e' entrato in circolo, una seconda viene assorbita a livello del
circolo gastrointestinale mantenendo l'effetto terapeutico''.
(ANSA).
Y85-CR
30-MAG-11 13:37 NNNN
GIA' DISPONIBILE IN USA
(ANSA) - ROMA, 30 MAG - L'emicrania potra' presto essere
curata anche tramite uno spray nasale. Si tratta di una
formulazione usa e getta a base di zolmitriptan, gia'
disponibile negli Stati Uniti e in arrivo anche in Italia, che
si e' rivelata efficace contro emicrania e cefalea a grappolo.
Lo ha annunciato Alan Rapoport, presidente dell'International
Headache Society, al congresso sulle cefalee dell'Istituto Carlo
Besta a Stresa.
La cefalea a grappolo e' caratterizzata da attacchi che si
presentano in periodi di uno-due mesi, detti grappoli,
intervallati da diversi mesi di benessere, con un dolore
quotidiano molto violento (da una crisi ogni due giorni fino a
otto crisi al giorno), che dura tra 15 e 180 minuti, compare
spesso alla stessa ora e in sede oculo-fronto-temporale.
''I pochi strumenti che riescono a dominare questo dolore -
ha spiegato l'esperto - si sono dimostrati finora poco
maneggevoli, come l'inalazione di ossigeno puro da fare in
ospedale a pressione costante di 10-15 litri al minuto''.
Questo nuovo farmaco, continua lo scienziato, ''non solo
aggira i problemi di nausea e vomito, ma entra rapidamente in
circolo, liberando molti pazienti dal dolore entro 30 minuti
dall'insufflazione. Una volta che la prima frazione di farmaco
e' entrato in circolo, una seconda viene assorbita a livello del
circolo gastrointestinale mantenendo l'effetto terapeutico''.
(ANSA).
Y85-CR
30-MAG-11 13:37 NNNN
Osteoporosi & prevenzione, volume gratis in farmacia
SALUTE: OSTEOPOROSI & PREVENZIONE, VOLUME GRATIS IN FARMACIA
INIZIATIVA ONDA, PROMOSSA DA TEVA, PER PROGETTO FARMACI GENERICI
(ANSA) - MILANO, 30 MAG - L'osteoporosi in 111 pagine: dai
dati epidemiologici alle cause e fattori di rischio, dalla
diagnosi alla terapia, ma soprattutto alla prevenzione. E'
'Osteoporosi & Prevenzione', un volumetto curato da Onda
(Osservatorio nazionale sulla salute della donna) e promosso da
Teva Italia, azienda leader nel settore dei farmaci generici.
Presentato oggi a Milano da Marco Grespigna di Teva,
Francesca Merzagora di Onda, con la schermitrioce azzurra
Margherita Granbassi come testimonial, il volume, con
l'introduzione della professoressa Maria Luisa Brandi
dell'Universita' di Firenze, si sofferma molto, in particolare,
sui menu' ad alto contenuto di calcio da una parte, ma con
contenuto controllato di calorie, di colesterolo, di glucosio,
di calcio. Indica gli esercizi fisici per la prevenzione (per i
piu' giovani, per la terza eta', per chi ha gia' l'osteoporosi).
E conclude con consigli di vita quotidiana per tutti oltre che
per chi e' a rischio.
Il libro e' disponibile gratuitamente nelle farmacie che
aderiscono al progetto educazionale 'Equivalente. Conosci e
scegli i farmaci equivalenti', un progetto di Teva Italia che
vuole fornire informazioni sui piu' comuni problemi di salute e
al tempo stesso sensibilizzare la collettivita' all'uso dei
farmaci equivalenti.
A questi farmaci - contenenti lo stesso principio attivo del
farmaco originario il cui brevetto e' scaduto e che consentono
un risparmio dal 20 al 55% - in Italia si fa ricorso nel 12% dei
casi, percentuale molto al di sotto della media europea, e di
Paesi come la Germania e la Gran Bretagna dove il loro consumo
ha spesso superato quello dei farmaci di marca, con una media
del 50-70% di confezioni vendute sul totale dei medicinali.
(ANSA).
BRA
30-MAG-11 14:01 NNNN
INIZIATIVA ONDA, PROMOSSA DA TEVA, PER PROGETTO FARMACI GENERICI
(ANSA) - MILANO, 30 MAG - L'osteoporosi in 111 pagine: dai
dati epidemiologici alle cause e fattori di rischio, dalla
diagnosi alla terapia, ma soprattutto alla prevenzione. E'
'Osteoporosi & Prevenzione', un volumetto curato da Onda
(Osservatorio nazionale sulla salute della donna) e promosso da
Teva Italia, azienda leader nel settore dei farmaci generici.
Presentato oggi a Milano da Marco Grespigna di Teva,
Francesca Merzagora di Onda, con la schermitrioce azzurra
Margherita Granbassi come testimonial, il volume, con
l'introduzione della professoressa Maria Luisa Brandi
dell'Universita' di Firenze, si sofferma molto, in particolare,
sui menu' ad alto contenuto di calcio da una parte, ma con
contenuto controllato di calorie, di colesterolo, di glucosio,
di calcio. Indica gli esercizi fisici per la prevenzione (per i
piu' giovani, per la terza eta', per chi ha gia' l'osteoporosi).
E conclude con consigli di vita quotidiana per tutti oltre che
per chi e' a rischio.
Il libro e' disponibile gratuitamente nelle farmacie che
aderiscono al progetto educazionale 'Equivalente. Conosci e
scegli i farmaci equivalenti', un progetto di Teva Italia che
vuole fornire informazioni sui piu' comuni problemi di salute e
al tempo stesso sensibilizzare la collettivita' all'uso dei
farmaci equivalenti.
A questi farmaci - contenenti lo stesso principio attivo del
farmaco originario il cui brevetto e' scaduto e che consentono
un risparmio dal 20 al 55% - in Italia si fa ricorso nel 12% dei
casi, percentuale molto al di sotto della media europea, e di
Paesi come la Germania e la Gran Bretagna dove il loro consumo
ha spesso superato quello dei farmaci di marca, con una media
del 50-70% di confezioni vendute sul totale dei medicinali.
(ANSA).
BRA
30-MAG-11 14:01 NNNN
Quando nel 1988 arrivai a “Primavalle”
Quando nel 1988 arrivai a “Primavalle”
- negli alloggi si dormiva su materassi di gomma piuma, le reti metalliche dei letti erano “sfondate”, gli armadi rotti erano chiusi con lucchetti ed occhielli, le docce erano senza tendine…;
- negli uffici si usavano macchine da scrivere manuali, quelle elettriche erano un miraggio, le scrivanie erano traballanti,...;
- il personale era insufficiente.
Poi ci fu il miracolo (anche ad opera di un piccolo sindacalista di base SIULP) ed arrivarono letti, armadi, computer, scrivanie, personale (fino a 110 persone), ecc...
Migliorò la qualità della vita e del lavoro.
Una Via di Roma – Primavalle fu intitolata al defunto dirigente dr. Vinci, vittima delle BR.
Ogni anno, il 19 giugno, il Commissariato, in occasione della commemorazione dell’uccisione, era ripulito straordinariamente da cima a fondo (6 piani).
Nel corso degli anni tutto è scomparso.
Il personale è diminuito (solo 64 persone), si elemosinano materiale di cancelleria e computer, gli uffici sono puliti solo 3 volte la settimana, il 19 giugno ci si limita ad imbiancare solo il piano terra in fretta e furia poche ore prima della cerimonia.
Se dai fastidio, sei schiacciato e spostato con la solita espressione "esigenze di servizio"... cfr il povero collega sindacalista SAP.
Prima o poi la faranno pagare al povero sindacalista di base SILP che si oppone con le sue deboli forze.
Nel 2011, questa è la realtà, fotografata e riproposta, perché nessuno possa dire: “Ti sei inventato tutto”.
Riflessioni nate oggi, domenica mattina, mentre svolgevo il servizio al corpo di guardia e guardavo fili elettrici e ragnatele.
Caro sindacato, scatenati! Scrivi qualcosa sulla tua bacheca!
AMMINISTRATIVE: INDAGATI BERLUSCONI E DIRETTORI TG1 E TG2 PER INTERVISTE
AMMINISTRATIVE: INDAGATI BERLUSCONI E DIRETTORI TG1 E TG2 PER INTERVISTE =
Roma, 30 mag. (Adnkronos) - Il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi, insieme con i direttori di Tg1, Augusto Minzolini, e del
Tg2, Mario De Scalzi, sono stati iscritti nel registro degli indagati
dalla procura di Roma per abuso d'ufficio, in riferimento alla messa
in onda da parte dei due tg di interviste mentre era ormai conclusa la
campagna elettorale. A denunciare i fatti sono stati i Radicali.
Analoga denuncia e' stata fatta a Milano contro i direttori di Tg4,
Tg5 e ItaliaUno che hanno mandato in onda gli stessi messaggi.
(Saz/Col/Adnkronos)
30-MAG-11 16:49
NNNN
Roma, 30 mag. (Adnkronos) - Il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi, insieme con i direttori di Tg1, Augusto Minzolini, e del
Tg2, Mario De Scalzi, sono stati iscritti nel registro degli indagati
dalla procura di Roma per abuso d'ufficio, in riferimento alla messa
in onda da parte dei due tg di interviste mentre era ormai conclusa la
campagna elettorale. A denunciare i fatti sono stati i Radicali.
Analoga denuncia e' stata fatta a Milano contro i direttori di Tg4,
Tg5 e ItaliaUno che hanno mandato in onda gli stessi messaggi.
(Saz/Col/Adnkronos)
30-MAG-11 16:49
NNNN
MILANO - NAPOLI - CAGLIARI - TRIESTE - AGGIORNAMENTO AGENZIE DI STAMPA
BALLOTTAGGI:COMUNE MILANO; SINDACO(SEZ:1195/1251)
(ANSA) - 1195 sezioni su 1251
CANDIDATO/LISTE VOTI %
----------------------------------------------------------------
PISAPIA GIULIANO 348.274 55,1
- PARTITO DEMOCRATICO
- SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
- LISTA CIVICA - MILANO CIVICA
- RIFONDAZIONE COMUNISTA-COMUN. ITALIANI
- DI PIETRO ITALIA DEI VALORI
- LISTA MARCO PANNELLA - EMMA BONINO
- VERDI ECOLOGISTI
- LISTA CIVICA - MILLY MORATTI PER PISAPIA
BRICHETTO ARNABOLDI LETIZIA DETTA LETIZIA
MORATTI 283.297 44,8
- IL POPOLO DELLA LIBERTA'
- LEGA NORD
- LISTA CIVICA - MILANO AL CENTRO
- LISTA CIVICA - IO AMO MILANO IO AMO
L'ITALIA
- LISTA CIVICA - PROGETTO MILANO MIGLIORE
- PENSIONI E LAVORO
- LA DESTRA
- UNIONE ITALIANA
- LISTA CIVICA - GIOVANI PER L'EXPO
- NUOVO PSI
- I POPOLARI DI ITALIA DOMANI
- ALLEANZA DI CENTRO
(ANSA).
RED
30-MAG-11 16:48 NNNN
Elezioni/ Poropat resta Presidente provincia Trieste con 58%
La dirigente del centrosinistra: vince gestione equilibrata
Trieste, 30 mag. (TMNews) - Schiacciante vittoria della
presidente uscente della Provincia di Trieste sostenuta dal
centrosinistra, Maria Teresa Bassa Poropat che ha distanziato
l'avversario del centrodestra di 18 punti percentuali,
attestandosi al 58%.
"Il risultato di oggi - ha spiegato Poropat - premia il lavoro
che abbiamo compiuto nei primi cinque anni del mandato. I
cittadini ci hanno confermato la loro fiducia perché hanno
riconosciuto la nostra gestione equilibrata, sui temi strategici
di sviluppo del territorio e nell'indirizzo generale. Vince in
provincia di Trieste un modo di governare serio, pragmatico e
vorrei dire ispirato a principi rigorosi".
La riconfermata presidente della Provincia di Trieste, al suo
secondo mandato, è soddisfatta anche dal risultato che il
centrosinistra sta avendo a Milano e Napoli. "Sono contenta che
al risultato che abbiamo ottenuto a Trieste si stia allineando
quello delle altre grandi città italiane, segno incontrovertibile
di un bisogno di cambiamento che a lungo è stato compresso e
depresso. Alla lunga - ha concluso Poropat- non si riescono ad
ingannare tutti per troppo tempo".
Bnz
301638 mag 11
BALLOTTAGGI: COMUNALI; L'AFFLUENZA DEFINITIVA NEI CAPOLUOGHI
(ANSA) - ROMA, 30 MAG - Questa l'affluenza alle urne
(dati percentuali) alla chiusura definitiva dei seggi nei
tredici comuni capoluogo dove si sono svolti i ballottaggi per
l'elezione dei sindaci e il rinnovo dei Consigli comunali (tra
parentesi l'affluenza al primo turno).
CITTA' ORE 15
MILANO 67.24 (67.56)
NAPOLI 50.57 (60.32)
TRIESTE 51.56 (56.68)
CAGLIARI 62.23 (71.44)
NOVARA 59.28 (68.99)
VARESE 55.54 (64.10)
ROVIGO 59.93 (70.97)
PORDENONE 60.43 (68.57)
RIMINI 61.01 (67.81)
GROSSETO 62.98 (73.39)
COSENZA 55.43 (73.25)
CROTONE 56.95 (75.37)
IGLESIAS 69.09 (76.54)
N.B.: Fonte dei dati e' il sito del Viminale; per Trieste il
sito della Regione Friuli Venezia Giulia. (ANSA).
VR/VR
30-MAG-11 16:41 NNNN
(ANSA) - 1195 sezioni su 1251
CANDIDATO/LISTE VOTI %
----------------------------------------------------------------
PISAPIA GIULIANO 348.274 55,1
- PARTITO DEMOCRATICO
- SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
- LISTA CIVICA - MILANO CIVICA
- RIFONDAZIONE COMUNISTA-COMUN. ITALIANI
- DI PIETRO ITALIA DEI VALORI
- LISTA MARCO PANNELLA - EMMA BONINO
- VERDI ECOLOGISTI
- LISTA CIVICA - MILLY MORATTI PER PISAPIA
BRICHETTO ARNABOLDI LETIZIA DETTA LETIZIA
MORATTI 283.297 44,8
- IL POPOLO DELLA LIBERTA'
- LEGA NORD
- LISTA CIVICA - MILANO AL CENTRO
- LISTA CIVICA - IO AMO MILANO IO AMO
L'ITALIA
- LISTA CIVICA - PROGETTO MILANO MIGLIORE
- PENSIONI E LAVORO
- LA DESTRA
- UNIONE ITALIANA
- LISTA CIVICA - GIOVANI PER L'EXPO
- NUOVO PSI
- I POPOLARI DI ITALIA DOMANI
- ALLEANZA DI CENTRO
(ANSA).
RED
30-MAG-11 16:48 NNNN
Elezioni/ Poropat resta Presidente provincia Trieste con 58%
La dirigente del centrosinistra: vince gestione equilibrata
Trieste, 30 mag. (TMNews) - Schiacciante vittoria della
presidente uscente della Provincia di Trieste sostenuta dal
centrosinistra, Maria Teresa Bassa Poropat che ha distanziato
l'avversario del centrodestra di 18 punti percentuali,
attestandosi al 58%.
"Il risultato di oggi - ha spiegato Poropat - premia il lavoro
che abbiamo compiuto nei primi cinque anni del mandato. I
cittadini ci hanno confermato la loro fiducia perché hanno
riconosciuto la nostra gestione equilibrata, sui temi strategici
di sviluppo del territorio e nell'indirizzo generale. Vince in
provincia di Trieste un modo di governare serio, pragmatico e
vorrei dire ispirato a principi rigorosi".
La riconfermata presidente della Provincia di Trieste, al suo
secondo mandato, è soddisfatta anche dal risultato che il
centrosinistra sta avendo a Milano e Napoli. "Sono contenta che
al risultato che abbiamo ottenuto a Trieste si stia allineando
quello delle altre grandi città italiane, segno incontrovertibile
di un bisogno di cambiamento che a lungo è stato compresso e
depresso. Alla lunga - ha concluso Poropat- non si riescono ad
ingannare tutti per troppo tempo".
Bnz
301638 mag 11
BALLOTTAGGI: COMUNALI; L'AFFLUENZA DEFINITIVA NEI CAPOLUOGHI
(ANSA) - ROMA, 30 MAG - Questa l'affluenza alle urne
(dati percentuali) alla chiusura definitiva dei seggi nei
tredici comuni capoluogo dove si sono svolti i ballottaggi per
l'elezione dei sindaci e il rinnovo dei Consigli comunali (tra
parentesi l'affluenza al primo turno).
CITTA' ORE 15
MILANO 67.24 (67.56)
NAPOLI 50.57 (60.32)
TRIESTE 51.56 (56.68)
CAGLIARI 62.23 (71.44)
NOVARA 59.28 (68.99)
VARESE 55.54 (64.10)
ROVIGO 59.93 (70.97)
PORDENONE 60.43 (68.57)
RIMINI 61.01 (67.81)
GROSSETO 62.98 (73.39)
COSENZA 55.43 (73.25)
CROTONE 56.95 (75.37)
IGLESIAS 69.09 (76.54)
N.B.: Fonte dei dati e' il sito del Viminale; per Trieste il
sito della Regione Friuli Venezia Giulia. (ANSA).
VR/VR
30-MAG-11 16:41 NNNN
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