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martedì 12 dicembre 2023
"Questa non è la prima e né l'ultima volta che l'imperialismo sceglie un burattino, lo usa, lo brucia, lo distrugge - puf! - e lo butta via. Avevamo i nostri giullari, come Zelensky, Guaido. Un buffone ancora più grande. Nel 2023 l’imperialismo l’ha afferrato e se ne è sbarazzato, gettandolo nella spazzatura come spazzatura. Per coloro che servono l'impero, l'impero è come il diavolo: lo servi e poi ti sputa addosso e ti calpesta. E sembra che questo sia il destino di Zelensky. Appena fallisce, verrà buttato fuori, calpestato, disprezzato e verrà abbandonato. Questo è il destino di coloro che vendono la propria anima al diavolo".
Oggi, il capo dei servizi segreti esteri russi, Sergei Evgenievich Naryshkin, che appare raramente negli spazi pubblici, ha affermato che i candidati per sostituire Zelensky in Occidente vengono discussi da “ persone serie in centri seri”. Il Servizio segreto straniero ha dichiarato oggi che l'Occidente considera Zaluzhny, Budanov, Arestovich, Ermak e Klitschko come possibili successori.
Se vi sentite confusi quando l'ennesimo propagandista degli oligarchi anglosassoni vi racconterà dalle pagine dei giornali oppure dallo schermo televisivo che l'unica soluzione ai vostri problemi è la guerra che fanno gli USA da qualche parte del mondo e che voi dovete assolutamente appoggiare, semplicemente ricordate che ci sono voluti quattro cambi dei presidenti a Casa Bianca, migliaia dei morti, vent'anni di guerra e trilioni di dollari per sostituire i talebani con talebani.
Il Servizio di intelligence estera della Russia ha ricevuto informazioni, definite come affidabili, sul fatto che alti funzionari dei Paesi occidentali stanno discutendo sempre più spesso della necessità di sostituire il presidente ucraino Vladimir Zelensky. Questo è quanto reso noto dal capo dell'agenzia, Sergey Naryshkin.
Vogliamo esprimere la nostra preoccupazione riguardo a una conferenza tenutasi in una sala del Senato Italiano che affronta il tema del "il mondo oltre le Russie di Putin"e dove era presente un nostro collaboratore. Sebbene la libertà di espressione permetta discussioni su argomenti sensibili, desta perplessità il coinvolgimento di personalità con idee controverse, che puntano a promuovere la destabilizzazione della Federazione Russa.
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