(ER) CGIL. LO SPI? FATTO DI EX OPERAI, DI SINISTRA, SPESSO POVERI
NON
TEMONO IMMIGRATI, NON AMANO LEGA; 460.000 TESSERE IN EMILIA-R
(DIRE)
Bologna, 31 ago. - Ex operaio, in buona salute, ma
con un
reddito vicino alla soglia di poverta'. Attivo e informato,
legge
l'"Unita'", ma piu' che altro il "Resto del Carlino" e le
gazzette
locali. Vota Pd e non la Lega Nord e non ha paura degli
immigrati. Sono
queste le caratteristiche del pensionato iscritto
allo Spi-Cgil
dell'Emilia-Romagna secondo una ricerca realizzata
da Ires (Istituto di
ricerche economiche e sociali della Cgil) e
curata dal sociologo Fausto
Anderlini. Forte delle sue 460.000
tessere, lo Spi sara' di nuovo in piazza
il prossimo 6 settembre
in occasione dello sciopero generale proclamato dalla
Cgil per
protestare contro la manovra economica del Governo
Berlusconi.
"Saremo in piazza per far sentire la nostra voce e le
nostre
ragioni- dice Maurizio Fabbri, segretario regionale dello
Spi-Cgil-
e ci torneremo anche a fine ottobre per chiedere ancora
che il governo se ne
vada: e' un'affermazione forte, ma che ci
sentiamo legittimati a fare, in
ragione di chi siamo e chi
rappresentiamo".
Ma chi sono i pensionati dello
Spi-Cgil? La ricerca realizzata
da Ires (Istituto di ricerche economiche e
sociali della Cgil) e
curata dal sociologo Fausto Anderlini e' stata condotta
tra la
primavera e lo scorso agosto su un campione di 1.000 iscritti
al
sindacato con l'obiettivo di tracciare il ritratto del
pensionato-tipo
dello Spi dell'Emilia-Romagna. I dati rivelano
che lo Spi e'
un'organizzazione proletaria (il 62% degli iscritti
erano operai), che
rappresenta le fasce piu' deboli della
societa' (il 33,7% degli iscritti e'
in una situazione di
poverta' reale o latente), ed e' un presidio
territoriale. Lo
Spi-Cgil ha, infatti, radicamento in 292 su 341 Comuni
della
regione. "Praticamente in ogni citta' e in paese c'e'
una
parrocchia- dice Fabbri- e una sede dello Spi". (SEGUE)
(Rer/
Dire)
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SINISTRA, SPESSO POVERI -2-
(DIRE) Bologna, 31 ago. - Lo Spi dell'Emilia-Romagna conta
459.164 iscritti (pari al
37,2% della popolazione over 60) di cui
le donne rappresentano il 56,6% delle
tessere (259.895). La
maggior parte dei pensionati dello Spi sono ex operai
dell'industria manifatturiera e del
settore agricolo (62%), circa
il 20% era impiegato, meno del 10% gli
autonomi. Il sindacato e'
piu' forte nei territori a vocazione agricola e
industriale, come
Reggio Emilia (tasso di adesione al sindacato 50,9%) e
Ferrara
(43,9%). La caratterizzazione "proletaria" della base sindacale
si
riflette anche sul grado di istruzione degli iscritti allo
Spi: il 51% ha la licenza elementare, mentre diplomati e
laureati
non superano il 10%. Se lo stato di salute dei pensionati
e'
buono, meno buone sono le condizioni economiche: la pensione e'
l'unica
fonte di reddito per il 95,5% degli iscritti, il 48,3% si
colloca nella
media, mentre il 33,7% (uno su tre) ha una pensione
bassa e si trova in una
situazione di poverta' reale o latente
(la poverta' colpisce piu' le donne
degli uomini e gli over 75).
L'indagine (un questionario di 77 domande) ha
analizzato anche
gli stili di vita dei pensionati e il tempo libero. Ne
emerge che
oltre la meta' degli intervistati (53,5%) guarda la tv per
oltre
tre ore al giorno (il 40,9% Rai3, il 17,2% sceglie La7 mentre
solo
il 16% si sintonizza su Canale5), che il 50,% legge i
giornali assiduamente
(il 35,1% compra 'il Resto del Carlino', il
23,5% 'la Repubblica', il 16,5%
'l'Unita'' e il 20% i giornali
locali), il 46,1% pratica sport, il 33,3%
frequenta bar, circoli
e centri anziani. E poi il 20% va al cinema e a
teatro, il 14,5%
fa volontariato, il 14,3% usa Internet e il 10,8% e'
impegnato
politicamente. (SEGUE)
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(ER) CGIL. LO SPI? FATTO DI EX OPERAI, DI
SINISTRA, SPESSO POVERI -3-
(DIRE) Bologna, 31 ago. -
"Teledipendenza a parte- dice Fausto
Anderlini, curatore della ricerca- la
cura del corpo, della mente
e le relazioni pubbliche sono valori che
investono in larga parte
gli anziani dello Spi, a
testimoniare una condizione di diffusa
resistenza alla passivizzazione
senile".
Un altro dato che emerge dalla ricerca e' che i pensionati
non
hanno paura degli immigrati. "Sui media si ricorre di frequente
allo
stereotipo dell'anziano impaurito dall'immigrazione, pervaso
da sentimenti
razzisti e orientato a votare per la Lega--
aggiunge Anderlini- in realta'
una 'sindrome repulsiva' verso
l'immigrazione risulta solo per cio' che
riguarda l'accesso ai
servizi sociali da parte degli stranieri (44%), segno
che la
concorrenza sul welfare e' sentita". Altra tesi che viene
smentita
dalla ricerca riguarda l'orientamento politico: il
partito di riferimento
rimane il Pd (56%), la dispersione verso
le altre liste di sinistra e'
circoscritta al 5%, solo il 2% si
dichiara elettore dell'Udc o di un partito
di destra. "Viene
clamorosamente smentita la tesi su cui si e' a lungo
favoleggiato
circa un trasferimento alla Lega di elettori popolari anziani
e
di sinistra- afferma il sociologo- non un voto e' andato alla
Lega,
neppure da parte delle componenti piu' periferiche, passive
o socialmente
emarginate degli iscritti". (SEGUE)
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(ER) CGIL. LO SPI? FATTO DI EX OPERAI, DI
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(DIRE) Bologna, 31 ago. - Quasi la
totalita' degli anziani si
iscrive allo Spi quando
va in pensione, il 48% rinnova la tessera
da oltre 10 anni. La maggioranza
(67,6%) era iscritta alla Cgil,
mentre il 26% non era legato ad alcun
sindacato. I pensionati si
iscrivono allo Spi per
fruire dei servizi che offre (in
particolare tutela e consulenza degli
sportelli Inca, Caaf, Sunia
e Federconsumatori), il 30% riconosce nello Spi un sindacato che
tutela i pensionati e che si batte
per salvaguardare le pensioni
e migliorare i servizi sociosanitari, l'11,7%
(circa 50.000
persone) partecipa alle attivita' sociali dello Spi, dal
volontariato alla cura degli orti, dai corsi di
alfabetizzazione
digitale all'universita' della terza eta'. Per l'85%
degli
iscritti l'adesione allo Spi e' motivo di
identita' e orgoglio e
il 73,8% ha molta fiducia nell'azione del sindacato. I
pensionati
si fidano anche di Regione (58,3%), Comune (52,5%),
Provincia
(50,1%) e cooperativa (42,2%) e piccole imprese (32,9%).
Si
fidano meno di partiti politici (8,7%), praticamente nulla (1,6%)
del
Governo Berlusconi.
"Questi valori- conclude Anderlini- indicano l'adesione
dei
pensionati al modello emiliano-romagnolo, un triangolo
fiduciario
composto da sindacato, istituzioni locali, economia
partecipata
delle cooperative e piccole imprese radicate sul
territorio.
Link: www.spier.it (Dires - Redattore
Sociale)
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