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giovedì 15 dicembre 2011
MANOVRA: CGIL, MIGLIORAMENTI CONQUISTATI SU PENSIONI NON BASTANO
MANOVRA: CGIL, MIGLIORAMENTI CONQUISTATI SU PENSIONI NON BASTANO =
(AGI) - Roma, 15 dic. - "Sulle pensioni non siamo per nulla
soddisfatti, seppure consideriamo importanti gli avanzamenti
conquistati con la mobilitazione e lo sciopero". E' quanto
afferma il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in
merito alle variazioni sul testo della manovra segnati con gli
emendamenti del governo, nel sostenere che "non possiamo
ritenere chiusa la discussione: continueremo la mobilitazione
per realizzare maggiore equita'". Peraltro, prosegue, "nella
confusione di queste ore, alcuni di questi miglioramenti, pure
da noi giudicati insufficienti, rischiano di sparire del tutto,
come e' il caso ad esempio delle penalizzazioni del 2% all'anno
per chi accede prima dei 62 anni. Penalizzazioni che,
ribadiamo, vanno cancellate e non solo ridotte". Inoltre,
sostiene la sindacalista, "non si e' intervenuti adeguatamente
per riconoscere una maggiore gradualita' ne' nell'abolizione
delle cosiddette 'quote' ne' per l'innalzamento dell'eta' del
pensionamento di vecchiaia delle lavoratrici". L'alleggerimento
di due anni oggi proposto, osserva Lamonica, "riguarda solo una
fattispecie, prevalentemente i nati nel 1952, e non risponde al
criterio di assicurare per tutti l'allentamento del violento
salto cui saranno costretti lavoratori e lavoratrici. Inoltre,
per come e' scritto, introduce ulteriori discriminazioni e
disparita', come ad esempio tra lavoratori privati e lavoratori
pubblici, ai quali ultimi la norma non si applica". La Cgil
poi, ricorda, "ha chiesto al ministro Fornero una parola di
chiarezza sulle esenzioni per i lavoratori in mobilita' o esodo
e riproponiamo l'esigenza di prevedere strumenti di sostegno al
reddito anche per tutti coloro che, avendo perso il lavoro,
hanno anche gia' concluso il periodo di fruizione degli
ammortizzatori sociali e, per l'effetto delle nuove norme, non
accedono al diritto a pensione". La dirigente sindacale
ribadisce che "non possiamo ritenere chiusa la discussione:
continueremo la mobilitazione, ed insistiamo sull'esigenza
irrinunciabile di realizzare maggiore equita'. Bisognerebbe
avere sempre a mente che le vere riforme sono fatte non solo di
calcoli, ma anche di rispetto della vita delle persone,
soprattutto se si tratta di coloro che pagano la crisi in
termini di reddito e di occupazione, e stanno pagando, da soli,
tutto il costo del risanamento. Perlomeno lo stesso rispetto
che invece si sta mostrando verso i detentori di patrimoni, i
grandi ricchi, gli evasori, nonche' le varie lobbi, che
trovano, a quanto pare, attento ascolto", conclude la
sindacalista. (AGI)
Mau
151534 DIC 11
NNNN
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