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martedì 7 febbraio 2012

INTERNET: POLIZIA POSTALE, SOCIAL NETWORK I PIU' INSIDIOSI PER MINORI



INTERNET: POLIZIA POSTALE, SOCIAL NETWORK I PIU' INSIDIOSI PER MINORI =
APRUZZESE, PERICOLI DA PEDOFILI CHE TENTANO DI ADESCARLI MA
ANCHE DA CYBERBULLISMO

Roma, 7 feb. (Adnkronos) - Spetta ai social network l'infelice
primato della realta' virtuale piu' insidiosa per i minori. E' su
Facebook e simili che corrono piu' rischi, potenziali vittime di
pedofili pronti ad adescarli. Ma anche piu' esposti al bullismo,
diventato ormai sempre piu' 2.0: dai banchi di scuola ha finito per
infettare e contagiare la Rete. "Sicuramente - riconosce Antonio
Apruzzese, direttore della Polizia Postale e delle Comunicazioni,
intervenendo a un congresso organizzato oggi a Roma da Telefono
Azzurro in occasione della giornata mondiale per la sicurezza su
internet - i social network sono la realta' che ormai cela piu'
insidie. Stanno diventando uno dei percorsi abituali, battuto dai
pedofili per adescare vittime".

A renderli piu' rischiosi, anche il fatto che i ragazzi
abbassano le difese quando si trovano a navigare sui loro profili. "Si
sentono piu' sicuri, al riparo - spiega Apruzzese - e con le nuove
tecnologie basta un telefonino per accedervi, dunque sono sempre
connessi". La nota positiva "e' che sta aumentando la sensibilita', la
conoscenza del fenomeno - precisa il direttore della Polizia Postale e
delle Comunicazioni - quindi abbiamo segnalazioni preventive, che
arrivano prima e ci consentono di tagliare i tempi degli interventi a
difesa dei minori". E se da un lato e' la piaga della pedofilia a
preoccupare, dall'altra c'e' il bullismo 2.0 con cui la Polizia
Postale e' chiamata a fare i conti. (segue)

(Ile/Col/Adnkronos)
07-FEB-12 13:41

NNNNINTERNET: POLIZIA POSTALE, SOCIAL NETWORK I PIU' INSIDIOSI PER MINORI (2) =

(Adnkronos) - "Il cyberbullismo e' ancor piu' aggressivo e
doloroso di quello tradizionale, praticato tra i banchi di scuola -
avverte Apruzzese - i ragazzi che finiscono per esserne vittima
vengono 'bannati', ovvero isolati dagli altri, diffamati con foto e
post" che vengono pubblicati sia sui profili dei bulli, ovvero dei
capetti che hanno deciso di perseguitarli, sia "su falsi profili
creati ad hoc: un reato perseguito dalla legge".

Per il direttore della Polizia Postale, "non ci sono vittime e
carnefici nel cyperbullismo ma solo vittime: tutti a fare i conti con
una Rete con delle potenzialita' che i ragazzi spesso non sanno
gestire".

Dai genitori "arrivano sempre piu' di frequente richieste per
accorciare il gap generazionale con i loro figli, decani del web -
racconta Apruzzese - ma e' una corsa persa in partenza, non e'
rincorrendoli che e' possibile preservarli" dalle insidie del web.
Piuttosto fondamentale e' "trasmettere loro messaggi di formazione,
che consentano ai ragazzi di districarsi al meglio in questa giungla
in cui si vanno a cacciare".

(Ile/Col/Adnkronos)
07-FEB-12 13:42

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