PI: P.GRIFFI AVANTI SU TAGLI E NORMA LICENZIAMENTI, NO CGIL-UIL/ADNKRONOS =
IL MINISTRO, SU SCIOPERO DECIDE SINDACATO, SPERO NON SI
AUTOESCLUDA
Roma, 11 ago. (Adnkronos) - Il governo va avanti con il suo
piano di riduzione della pianta organica del pubblico impiego.
Disponibile al confronto, ma va avanti. Con o senza sciopero da parte
dei sindacati. Cosi' come si va verso un provvedimento ad hoc per
regolamentare i licenziamenti disciplinari degli statali. Le
indicazioni arrivano dal ministro della Funzione Pubblica, Filippo
Patroni Griffi, intervistato dall'Adnkronos. Immediata la replica dei
sindacati, con la Cgil che parla di 'governo dei licenziamenti' e la
Uil che avverte: 'cosi' il governo resta senza il sindacato'.
"Alla ripresa saremo molto impegnati sulla riduzione della
dotazione organica nel pubblico impiego, in un'ottica di
razionalizzazione delle risorse", spiega Patroni Griffi, ricordando
comunque che "l'apparato pubblico italiano non e' particolarmente
sovradimesionato". L'obiettivo del governo e' quello di procedere "in
maniera selettiva e non lineare". Parole che, inevitabilmente,
chiamano in causa il ruolo dei sindacati. Sul piano normativo, nel
decreto spending review, "e' previsto il loro coinvolgimento", ricorda
il ministro, aggiungendo: "spero che non vogliano autoescludersi".
E' per altro gia' fissato, per il 28 settembre, lo sciopero del
pubblico impiego proclamato da Cgil e Uil, che protestano proprio
contro l'accelerazione unilaterale del governo. "La decisione di
utilizzare lo strumento dello sciopero e' rimessa all'autonomia dei
sindacati", puntualizza Patroni Griffi, assicurando che l'esecutivo
"andra' comunque avanti", pure se "con il massimo della disponibilita'
al confronto". (segue)
(Fin/Col/Adnkronos)
11-AGO-12 15:28
NNNNPI: P.GRIFFI AVANTI SU TAGLI E NORMA LICENZIAMENTI, NO CGIL-UIL/ADNKRONOS (2) =
INTERVENTO AD HOC SU LICENZIAMENTI DISCIPLINARI PUBBLICO IMPIEGO
(Adnkronos) - Il rapporto fra il ministro e sindacati sembra
comunque cambiato rispetto all'accordo siglato il 10 maggio, che
secondo Cgil, Cisl e Uil sarebbe poi stato disatteso. Non la pensa
cosi' Patroni Griffi. "Sono piu' appassionato alla sostanza che agli
strumenti, ma se certi sindacati 'spulciassero' il decreto spending
review troverebbero norme sulla valutazione, norme che fanno chiarezza
sugli strumenti di consultazione sindacale. Sugli assetti
organizzativi le decisioni sono rimesse al datore di lavoro pubblico,
mentre per cio' che investe il personale e il rapporto di lavoro c'e'
l'esame congiunto, in un tempo che le parti si danno", fa notare.
"E' il modo corretto per agire e corrisponde a quell'accordo. Se
l'accordo e' invece letto come compartecipazione alla produzione
legislativa non e' possibile, una cosa e' lo stato datore di lavoro
una cosa e' lo Stato regolatore", ricorda il ministro.
Altro terreno sensibile e' quello dei licenziamento nel
pubblico, dopo la riforma Fornero che interviene nel privato. "Non si
applica automaticamente al pubblico perche' praticamente non si puo'
applicare", premette Patroni Griffi. Sul fronte della flessibilita' in
uscita, la situazione e' diversa a seconda del tipo di licenziamento.
Nel pubblico, "per il giustificato motivo oggettivo c'e' una norma ad
hoc, con esuberi e mobilita' e non serve un intervento specifico; sul
discriminatorio non c'e' diversita' tra pubblico e privato anche dopo
la riforma Fornero; sul disciplinare c'e' una differenza e nel
pubblico c'e' da fare una riflessione, perche' l'indennizzo al posto
del reintegro graverebbe sui cittadini e potrebbe deresponsabilizzare
il dirigente". Per questo, "e' necessario individuare un meccanismo di
adattamento al pubblico che sia congruo. E' l'unico punto che potra'
richiedere un intervento ad hoc, dopo una riflessione collegiale nel
governo", dice Patroni Griffi. (segue)
(Fin/Col/Adnkronos)
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CGIL, E' GOVERNO DEI LICENZIAMENTI - UIL, COSI' AVANTI SENZA
SINDACATO
(Adnkronos) - Immediata, e dura, la replica dei sindacati alle
parole del ministro. Anche questo "rischia di diventare il governo dei
licenziamenti", e' l'amara considerazione del responsabile del
dipartimento Settori pubblici della Cgil, Michele Gentile. Il governo,
spiega il sindacalista, "deve decidere cosa fare", anche perche' "e'
abbastanza difficile gestire l'insieme delle misure della spending
review: non c'e' solo la riduzione dell'organico degli statali, ma ci
sono anche la riduzione delle province, la riterritorializzazione
delle amministrazioni centrali, la riduzione dell'organico dei comuni,
che comportano esuberi".
Gentile, quindi, torna all'accordo di maggio firmato con Patroni
Griffi. "Non solo non e' diventato legge delega, ma si vede che il
ministro del lavoro Fornero ha poi prevalso sul ministro della
funzione pubblica", osserva. Il segretario confederale della Cgil
ricorda anche che "quando si parla di licenziamenti disciplinari, si
parla comunque di licenziamenti che un giudice ha gia' definito
illegittimi". E per la Pubblica amministrazione "sarebbe veramente un
paradosso non procedere al reintegro".
Altrettanto ferma la Uil. Il ministro Patroni Griffi, ricorda il
segretario confederale Paolo Pirani, "e' firmatario di un accordo con
noi e con gli enti locali, proprio sul tema degli effetti della
spending review e della riforma Fornero nel pubblico impiego". E in
quell'accordo, prosegue, "sono definiti i criteri da seguire". Il
ministro "deve dire se intende rispettare la sua firma e gli impegni
che ha assunto o seguire un altro percorso. Su quell'altra strada non
avra' il sindacato e non si realizzeranno gli obiettivi che ci si
propone, ovvero una pubblica amministrazione piu' efficiente". Finora,
conclude il sindacalista, "il governo si e' mosso solo nella logica di
tagli lineari" e se il ministro sostiene che si possano leggere nel
decreto spending review i termini dell'accordo di maggio, non resta da
dire che "evidentemente indossa occhiali diversi dai nostri".
(Fin/Col/Adnkronos)
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