SALUTE: DISLESSIA E AUTISMO, STUDIO SU NEONATI PER INTERCETTARE RISCHI =
AL VIA RICERCA SU 50 BEBE' A LECCO, 'RECLUTATI' GIA' NEL
PANCIONE
Milano, 3 set. (Adnkronos Salute) - Riconoscere gia' a 6 mesi di
vita i primi segni di possibili disturbi della comunicazione, come la
dislessia o l'autismo. E' l'obiettivo di uno studio italiano al via a
Lecco, che coinvolgera' 50 neonati reclutandoli ancora 'nel pancione'
di mamma. La ricerca e' promossa dall'Irccs Medea, Associazione La
Nostra Famiglia di Bosisio Parini, e ha attirato l'attenzione anche
oltre confine: Paavo Leppanen dell'universita' finlandese di
Jyvaskyla, responsabile del primo studio longitudinale europeo su
neonati a rischio per dislessia evolutiva, si confrontera' con i
colleghi lombardi il 12 settembre. I ricercatori del Medea cercheranno
di intercettare in fase ultraprecoce i campanelli d'allarme 'spia' di
futuri problemi di comunicazione, analizzando le capacita' di
orientamento spaziale e di elaborazione dei suoni dei piccoli, e
tenendo conto anche di fattori genetici e ambiantali.
Gli studi piu' recenti - spiegano gli esperti in una nota -
mostrano che le abilita' di elaborazione acustica e di orientamento
dell'attenzione nello spazio, anche in bambini molto piccoli, sono
indicative delle successive capacita' di comunicazione, di linguaggio
e di lettura. In particolare, un numero crescente di evidenze
sperimentali ha dimostrato che i bambini con dislessia hanno
difficolta' nell'elaborazione di alcune caratteristiche dei suoni,
come ampiezza, frequenza e durata. Nel laboratorio della Rutgers
University americana, dove si sono formati i ricercatori del Medea che
condurranno la ricerca, queste anomalie sono state individuate anche
in neonati a rischio familiare per questi disturbi e sono risultate
predittive delle abilita' linguistiche in eta' prescolare e delle
abilita' di lettura in eta' scolare. (segue)
(Com-Opa/Ct/Adnkronos)
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SALUTE: DISLESSIA E AUTISMO, STUDIO SU NEONATI PER INTERCETTARE RISCHI (2) =
(Adnkronos Salute) - Inoltre, proprio un'e'quipe di ricercatori
del Medea ha dimostrato che i bambini con problemi di attenzione
spaziale visiva, intesa come capacita' di estrarre le informazioni
rilevanti inibendo quelle irrilevanti, sono gli stessi che poi con
grande probabilita' svilupperanno la dislessia evolutiva. Altri studi
hanno invece riscontrato anomalie nei meccanismi di orientamento
spaziale nei bambini affetti da disturbi dello spettro autistico, che
prestano attenzione alle cose in modo peculiare, sono particolarmente
attratti dai dettagli e sono suscettibili alla distrazione da parte di
altri stimoli.
Alla luce di queste evidenze, l'Irccs Medea ha deciso di
indagare confrontando le componenti ambientali (informazioni relative
alla gravidanza, al parto, ai primi mesi di vita), il rischio genetico
e i dati comportamentali e neurofisiologici in bambini molto piccoli.
I neonati arruolati saranno differenziati per la presenza o assenza di
rischio familiare per disturbi della comunicazione indagati. Il
reclutamento avverra' tra i pazienti in carico presso l'Unita' di
psicopatologia dello sviluppo del Medea, e in collaborazione con il
Dipartimento materno-infantile dell'Azienda ospedaliera di Carate,
Desio e Vimercate e dell'ospedale Manzoni di Lecco. (segue)
(Com-Opa/Ct/Adnkronos)
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SALUTE: DISLESSIA E AUTISMO, STUDIO SU NEONATI PER INTERCETTARE RISCHI (3) =
(Adnkronos Salute) - Il reclutamento iniziera' gia' durante la
gravidanza: ai genitori che vorranno partecipare verranno
somministrati questionari su eventi e circostanze che potrebbero
influenzare lo sviluppo del nascituro. Quindi verra' fatta una
valutazione dello sviluppo cognitivo e neuromotorio del neonato di 6
mesi attraverso scale standardizzate. Successivamente, attraverso una
speciale cuffia con sensori, sara' registrata con una procedura
indolore e non invasiva l'attivita' elettrica cerebrale spontanea dei
bimbi durante l'esposizione a stimoli acustici verbali e non. A 8 mesi
poi, tramite stimoli visivi sullo schermo di un pc, varranno sondate
le capacita' di orientamento spaziale. Infine, verranno raccolti
campioni di saliva dei bambini e dei genitori per valutare l'eventuale
ruolo del Dna nell'evoluzione delle competenze studiate.
"Per la prima volta le abilita' di elaborazione acustica e di
attenzione spaziale visiva verranno analizzate tenendo in
considerazione i fattori ambientali e genetici di questi bambini -
sottolinea il responsabile della ricerca in psicopatologia, Massimo
Molteni - Inoltre, individuare segnali di rischio cosi' precoci ci
consentira' di pensare a programmi di aiuto tempestivi e mirati anche
in bambini molto piccoli". Il progetto e' stato avviato grazie al
contributo del Rotary Club di Lecco in collaborazione con il Rotary
Club Le Grigne, e verra' realizzato grazie ai fondi del 5xmille
destinati alla ricerca sanitaria dell'Irccs Medea - La Nostra
Famiglia.
(Com-Opa/Ct/Adnkronos)
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