FARMACI: ANTIAGGREGANTI E CHIRURGIA, UNA 'APP' CALCOLA TERAPIA =
DA BERGAMO UN AIUTO PER GESTIRE CURE IN PAZIENTI CON STENT DA
OPERARE
Milano, 14 nov. (Adnkronos Salute) - Tabet e smartphone alleati
sempre piu' preziosi dei camici bianchi in corsia. Si moltiplicano le
'app' messe a punto per aiutare medici e operatori sanitari nel lavoro
di routine in ospedale, e l'ultima arriva da Bergamo. Sono state
infatti tradotte in formato digitale le linee guida promosse dagli
ospedali Riuniti, e sottoscritte dalle societa' scientifiche di
settore, su come rimodulare la terapia antiaggregante dei pazienti
portatori di stent che devono sottoporsi a intervento chirurgico. Si
tratta del primo protocollo sull'argomento condiviso da cardiologi,
chirurghi e anestesisti, sottolinea l'azienda ospedaliera lombarda.
Capofila del lavoro che ha portato alla speciale applicazione e'
stato il Dipartimento cardiovascolare dei Riuniti. In particolare i
cardiologi Roberta Rossini e Giulio Guagliumi, su iniziativa della
sezione lombarda del Gise (Societa' italiana di cardiologia invasiva)
guidata da Giuseppe Musumeci, cardiologo interventista all'ospedale di
Bergamo, e in collaborazione con l'Anmco (Associazione nazionale
medici cardiologi ospedalieri). I risultati, riassunti in un documento
di consenso, sono stati pubblicati a luglio sul 'Giornale italiano di
cardiologia', insieme a una versione tascabile per facilitarne la
consultazione. Dopo il formato pocket, ora arriva la app 'Stent &
Surgery', disponibile gratuitamente su Apple store e Google Play. Un
successo fra gli addetti ai lavori: a poche settimane dal lancio, sono
gia' stati superati i 1.700 download.
Anche grazie agli studi condotti da Roberta Rossini ai Riuniti,
ricorda l'ospedale, oggi si sa che sospendere i farmaci antiaggreganti
prescritti dopo l'impianto di uno stent puo' essere molto pericoloso,
perche' aumenta il rischio di trombosi dello stent, evento
potenzialmente mortale. "E' un problema di enorme portata - avverte la
cardiologa - se si pensa che ogni anno nel mondo vengono impiantati
circa 2 milioni di stent, e tra il 4 e l'8% di questi pazienti deve
sottoporsi a un intervento chirurgico nei successivi 12 mesi.
L'obiettivo del nostro lavoro e' stato quello di uniformare la
gestione della terapia antiaggregante, indirizzando in modo
ragionevole e al meglio delle conoscenze attuali le scelte
terapeutiche, colmando un vuoto pericoloso per operatori e pazienti".
Le linee guida sono state sottoscritte anche da altre 15 societa'
scientifiche delle principali discipline chirurgiche.
(Red-Opa/Col/Adnkronos)
14-NOV-12 13:51
NNNN
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