CARCERI: SINDACALISTA SAPPE IN SCIOPERO FAME E SETE, MI LASCERO' MORIRE =
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - Da 34 giorni in sciopero della fame,
e al quinto giorno di sciopero della sete: il sindacalista del
Sindacato di polizia penitenziaria Sappe, Aldo Di Giacomo, afferma di
volersi "lasciar morire se non si interverra' sullo stato delle
carceri" italiane, come si legge in una nota del Sappe. "L'attuale
disastrosa situazione della giustizia e delle carceri in Italia
-afferma Di Giacomo- e' sicuramente colpa del mondo della politica che
da un ventennio non ha il coraggio di affrontare il problema in modo
strutturale, ma sempre in modo emergenziale con amnistie ed indulti
dai quali ne e' scaturito un progressivo peggioramento del sistema
fino ad arrivare al collasso attuale con nove milioni di processi in
sospeso, centottanta mila prescrizioni l'anno e le carceri nella
situazione che tutti conoscono''.
"E' sconcertante che ancora oggi -prosegue- si parli di amnistie
ed indulto e non di depenalizzazioni e misure alternative alla
detenzione. Questo significa che la politica finge di non capire il
disastro combinato fin ora e continua rimandare il problema con
amnistie ed indulti che sono il vero cancro della nostra giustizia,
una resa dello stato. Oggi uno stato civile come il nostro non puo'
piu' continuare su questa strada".
Di Giacomo lamenta la mancata attenzione del mondo della
politica e dei media alla sua protesta: "molta solidarieta' ma niente
fatti come al solito, ma mi sconcerta la mancata attenzione dei media
impegnati solo ad rendere visibile ancora una volta chi chiede indulti
ed amnistie. Continuero' la mia battaglia costi quel che costi anche
se dovessi morire. Chi ci rappresenta non puo' piu' comportarsi in
modo irresponsabile, oggi la politica deve dimostrarsi ragionevole
facendo quelle riforme che realmente necessitano al sistema anche se
da queste dovesse scaturire impopolarita'".
(Sin/Col/Adnkronos)
14-GEN-13 15:53
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