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venerdì 24 gennaio 2014

SANITÀ. CAMPUS BIOMEDICO, VIA TUMORE CON -90% PERDITA SANGUE


SANITÀ. CAMPUS BIOMEDICO, VIA TUMORE CON -90% PERDITA SANGUE
INTERVENTO MININVASIVO SUL RENE E PAZIENTE DIMESSO IN 24 ORE.

(DIRE) Roma, 24 gen. - Sette minuti di chiusura controllata
dell'arteria renale per completare la rimozione di un tumore al
rene e suturarne la parte sana, operando attraverso quattro
incisioni di meno di un centimetro nella parte lombare della
schiena. Risultato: una perdita di sangue inferiore del 90%
rispetto alla media, con il paziente dimesso dopo 24 ore,
praticamente i tempi di un day-hospital. Sono i numeri
dell'intervento con cui Maurizio Buscarini, responsabile
dell'Unita' Operativa di Urologia del policlinico universitario
Campus Bio-Medico, ha rimosso un tumore di tipo PT1A dal rene
destro di un paziente di 53 anni. Per realizzarlo, il chirurgo ha
utilizzato una particolare tecnica, che in gergo specialistico e'
detta 'nefrectomia parziale retroperitoneoscopica'. Introdotta
negli Stati Uniti nel 2005, nel nostro Paese e' ancora poco
utilizzata.
"Questo tipo d'intervento- spiega Buscarini- si e' reso
necessario poiche' il paziente era stato operato piu' volte, per
patologie gastriche, con interventi a cielo aperto a livello
addominale e, a causa delle aderenze che si erano formate, non
era piu' possibile intervenire passando dall'addome. Per
rimuovere questo tipo di tumore con tecnica laparoscopica c'e'
bisogno di uno spazio adeguato entro il quale poter muovere gli
strumenti operatori: nel nostro caso, non potevamo contare su
quello naturale, di solito garantito dalla cavita' peritonea. Per
crearlo, intervenendo dalla parte posteriore, cioe' dal dorso del
soggetto, abbiamo effettuato un'incisione di poco piu' di un
centimetro in zona lombare, in corrispondenza del rene, inserendo
un palloncino dilatatore che ci ha permesso di 'staccare' dalla
parete lombare tutta la zona circostante il rene, di fatto
creando artificialmente la nostra 'camera di lavoro', cioe' lo
spazio entro il quale poter muovere gli strumenti laparoscopici.
Questi sono stati fatti passare attraverso tre ulteriori
incisioni, del diametro di mezzo centimetro ciascuna".(SEGUE)
(Com/Mel/ Dire)
13:16 24-01-14

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(DIRE) Roma, 24 gen. - A differenza dello standard di
quest'intervento, il chirurgo ha isolato solo l'arteria renale,
lasciando aperta la vena corrispondente, cosi' da limitare al
minimo l'ischemia dell'organo e i possibili danni irreversibili
alla parte di rene sana. Nonostante questo, la perdita di sangue
e' risultata di circa 20 millilitri, contro una media di 270
millilitri per gli altri casi operati in Italia, perche' la
rimozione del tumore e' stata completata in tempi ben inferiori
alla soglia-limite di 20 minuti riportata in letteratura.
Secondo i dati 2013 dell'Associazione italiana di oncologia
medica (Aiom), l'Italia e' uno dei Paesi con la piu' alta
incidenza di casi di tumore del rene: circa il 4,2% negli uomini
e del 2,6% nelle donne, dato in crescita dell'1,5% tra gli uomini
e stabile tra le donne. È un tumore tra i piu' imprevedibili,
poiche' per lungo tempo puo' non dare segnali, per poi irrompere
in modo rapido e devastante. Nonostante la crescita dei casi
negli ultimi anni, comunque, e' in aumento anche la speranza di
vita a cinque anni.
(Com/Mel/ Dire)
13:16 24-01-14

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