P.a: sindacati, al via mobilitazione lavoratori enti locali =
(AGI) - Roma, 23 giu. - Parte la mobilitazione dei lavoratori
degli enti locali che si oppongono a quella che considerano
l'ennesima riforma della p.a. fatta tagliando personale e
retribuzioni. L'attivo unitario delle federazioni della
funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil ha approvato le proposte
che sono state inviate oggi al governo e su cui invitano a un
confronto sindaci, presidenti di provincia e governatori. I
sindacati chiedono di rinnovare il contratto e di non toccare
il salario accessorio; di avviare un vero turn-over
generazionale perche' le norme del decreto Madia "nascondono in
realta' un nuovo taglio degli organici"; di far partire le
cabine di regia previste dalla legge Delrio; di applicare costi
standard e centrali unificate di acquisto regionali e infine di
adottare un modello partecipativo, coinvolgendo i lavoratori
nella riorganizzazione. (AGI)
Ing (Segue)
231430 GIU 14
P.a: sindacati, al via mobilitazione lavoratori enti locali (2)=
(AGI) - Roma, 23 giu. - In una conferenza stampa congiunta,
Rossana Dettori (Fp Cgil), Givanni Faverin (Cisl Fp) e Giovanni
Torlucci (Uilfpl), hanno spiegato che nei prossimi 4 anni
(2014-17) nelle autonomie locali andranno in pensione 43mila
lavoratori, mentre la possibilita' di assumere non superera' le
30mila unita': cio' si traduce in "un saldo negativo rispetto
ad organici gia' ridotti" e a un invecchiamento del personale a
fronte del quale si fa ricorso a lavoratori flessibili (nel
2012 risultavno quasi 75mila). Tutto cio' - accusano i
sindacati - "nel momento in cui il governo regala alla politica
la possibilita' di assumere un 30% in piu' di dirigenti scelti
anche dal privato". Il blocco dei contratti dal 2010 ha
comportato una perdita di 3.000 euro l'anno a lavoratore -
hanno fatto notare - e si stima che le ipotesi di tagli al
salario accessorio riguardino il 50% dei lavoratori, che
finiranno per rientrare nella platea di chi ha diritto al bonus
degli 80 euro. "Se il datore di lavoro mette le mani in tasca
al lavoratore - ha avvertito Dettori - non si puo' pensare che
cio' passi in modo indolore. I lavoratori reagiranno, come e'
successo a Roma, dove allo sciopero ha aderito l'80% del
personale". Eppure - sottolineano Cgil, Cisl e Uil - le tasse
locali sono esplose passando in due decenni da 18 a 108
miliardi di euro (+500%) senza un corrispondente miglioramento
del servizio: per questo andrebbero applicati il criterio del
fabbisogno e i costi standard a tutti gli enti locali e portata
la pletora di stazioni appaltanti ad una sola centrale di
acquisto regionale. (AGI)
Ing
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