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venerdì 6 marzo 2015

Aids: Cnr, ecco come virus Hiv si integra nel genoma umano =


Aids: Cnr, ecco come virus Hiv si integra nel genoma umano =
(AGI) - Roma, 6 mar. - A pochi giorni dalla pubblicazione della
scoperta delle "tane" il cui il virus HIV si nasconde dai
farmaci, un nuovo studio internazionale svela i meccanismi che
permettono al virus di integrari nel genoma umano. Il lavoro,
pubblicato sulla rivista Nature Communications, e' stato
condotto da ricercatori dell'Istituto di tecnologie biomediche
del Consiglio nazionale delle ricerche (Itb-Cnr), dell'Istituto
Pasteur di Parigi, in collaborazione con l'Albert Einstein
College of Medicine di New York e il centro di Statistica e
scienze biomediche del San Raffaele di Milano. (AGI)
Red/mld (Segue)
061301 MAR 15
Aids: Cnr, ecco come virus Hiv si integra nel genoma umano (2)=
(AGI) - Roma, 6 mar. - I ricercatori hanno dimostrato dimostra
come l'interazione tra virus e proteine del complesso del poro
nucleare (Npc) sia essenziale per la replicazione dell'Hiv
nella cellula ospite. "I pori nucleari, composti da
nucleoporine, controllano il passaggio di molecole tra il
nucleo e il citoplasma all'interno della cellula - ha spiegato
Ermanno Rizzi dell'Itb-Cnr - e le proteine che lo compongono
svolgono un ruolo cruciale nella fisiologia delle cellule,
poiche' gestiscono l'organizzazione tridimensionale della
cromatina, la cui struttura e' responsabile dell'attivazione
dei geni, sia cellulari che di eventuali ospiti come Hiv". Per
arrivare a questi risultati i ricercatori hanno usato
metodologie di microscopia ed elevata risoluzione (Storm) e
test di biologia molecolare. Hanno cosi' potuto comprendere il
ruolo specifico di due nucleoporine strettamente interconnesse
tra loro, la Nup153 e la Tpr. A favorire il passaggio del virus
nel nucleo attraverso i pori, sarebbe proprio la nucleoporina
Nup153, mentre la Tpr, avrebbe l'effetto di mantenere la
cromatina attiva in prossimita' del poro favorendo la
replicazione del virus e confermando la stretta relazione tra
loro. I risultati dello studio accendono una nuova speranza
contro l'Hiv di tipo 1 e la sindrome da immunodeficienza
acquisita (Aids). (AGI)
Red/mld
061301 MAR 15

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