BANCHE. CGIA: CLIENTI ITALIANI I PIÙ TARTASSATI D'EUROPA
(DIRE) Roma, 1 ott. - Nel 2015 l'incidenza percentuale delle
commissioni nette sui ricavi delle banche italiane, pari al 36,5
per cento, e' stata la piu' elevata d'Europa. Tra i principali
paesi Ue, in Francia la quota si e' attestata al 32,9, in Austria
al 27,5, in Germania al 26,2 e nei Paesi Bassi al 17 per cento.
L'anno scorso i ricavi netti derivanti dalle commissioni bancarie
hanno sfiorato i 30 miliardi di euro, quasi 5 miliardi in piu'
rispetto al 2008. Lo riferisce la Cgia.
In particolare, l'Ufficio studi della Cgia, inoltre segnala
che negli ultimi 7 anni (2008-2015) la crescita dei costi dei
conti correnti, delle carte di credito e degli altri servizi
bancari ha subito in Italia un'impennata che non ha avuto eguali
nel resto d'Europa. Se da noi l'incremento e' stato del 20 per
cento, nel Regno Unito si e' fermato all'11,5 per cento, in
Francia all' 11,1 per cento, in Spagna al 6,5 per cento, mentre
in Germania (-4,6 per cento), in Belgio (-7 per cento) e
soprattutto nei Paesi Bassi (-27 per cento) c'e' stata una forte
diminuzione.(SEGUE)
(Lum/ Dire)
09:34 01-10-16
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BANCHE. CGIA: CLIENTI ITALIANI I PIÙ TARTASSATI D'EUROPA -2-
(DIRE) Roma, 1 ott. - Il coordinatore dell'Ufficio studi della
Cgia Paolo Zabeo dichiara: "Se teniamo conto che con la crisi
economica sono cresciute a dismisura le sofferenze in capo alla
clientela e la contrazione dei tassi di interesse ha ridotto ai
minimi termini i margini di redditivita' delle nostre banche,
queste ultime, appesantite da costi fissi ancora troppo elevati
hanno ritenuto piu' conveniente ridurre gli impieghi, e quindi i
rischi, e aumentare i ricavi dalle commissioni sui conti
correnti, sui servizi bancomat/carte di credito, i servizi di
incasso/pagamento e dalle attivita' extra creditizie, come la
vendita di titoli, valute e strumenti di capitale".
Ora, dice il segretario della Cgia Renato Mason "bisognera'
perseguire uno sviluppo economico meno bancocentrico, anche
attraverso l'attuazione di politiche pubbliche di sostegno alle
imprese, abbassando i costi energetici, favorendo gli
investimenti infrastrutturali, riducendo le tasse, tagliando il
cuneo fiscale e incentivando l'internazionalizzazione della
nostra economia. In secondo luogo, pero', sara' necessario
rassicurare gli istituti di credito dal raggiungimento di
requisiti patrimoniali eccessivi in modo da rimettere in moto il
flusso di denaro verso le imprese, in particolare per le piccole.
Inoltre, le banche dovranno ritornare a gestire i propri bilanci
con rigore e sobrieta', recuperando la fiducia dei risparmiatori
che in questi ultimi anni si e' affievolita".
(Lum/ Dire)
09:34 01-10-16
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